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<<Dove mi portate?>> chiesi fissando l'uomo..
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Hagus allora afferrò il polso di Cavaliere25.
“Ti presti a servire un uomo che rapisce delle donne?” Fissandolo Hagus. “Ma che razza di persona sei? Sei un vigliacco! Ecco cosa! Un vigliacco!” La presa di quell’uomo sembrava di ferro e impediva qualsiasi movimento a Cavaliere25. “Ora chiameremo le autorità, così tu e il tuo signore avrete la giusta punizione!” Disse Hagus. |
" Emile...mi piace....allora vi diro' mon amour e' piu' francese che ne dite..molto piu' romantico, anzi, ti daro' del tu Emile, sarebbe assurdo darti del voi...saro' la piu' devota delle spose credimi..."...e cosi' riuscimmo a passare le guardi infondo non eravamo gli unici ad entrare nella capitale in cerca di lavoro, doveva essere un period terribile......Emile cerco' una locanda, la cosa che mi lascio' pensierosa furono i due lasciapassare che aveva con se.....era un uomomisterioso...faceva bene....meno sapevo e meglio era....anche se mi infastidiva il fatto che non si fidasse di me..io gli avevo sempre detto la verita'........entrammo nella locanda, era molto differente dall'ultima ...era piu' grande.....ci accolsero con indifferenza, ma infondo quella era una grande citta'....ci diedero una stanza.....e prima di cenare ...ne prendemmo possesso..."....Emile...ascolta..il mio vero nome e' Elisabeth non e' ho altri..sino ad ora non ti ho mai raccontato nessuna bugia....non sono cresciuta con questi insegnamenti......e desidero che questa notte tu condivida con me questo letto.....il fatto di dormire insieme....non ci portera' a fare altro...so che sei un uomo d'onore...e non si fara' nulla che non si vorra' in due...".....
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Lady Kate accompagnò Altea nel salone al pianterreno.
E qui trovarono un uomo di mezz’età, dall’aria attenta e lo sguardo curioso. “E’ lei?” Chiese a lady Kate indicando Altea. “Si.” Rispose questa. “Non è una bellissima dama?” “Oh, si.” Annuì lui. “Bellezza bretone… limpida, fresca, che cela però una sottile sensualità, propria degli animi romantici e sognanti. Credo si potrà fare un ottimo lavoro con tali premesse.” “Oh, è meraviglioso!” Esclamò raggiante Kate. “Non vedo l’ora di vedere il vostro lavoro ultimato! Dove si svolgerà il tutto?” “Non so, milady…” guardandosi attorno l’uomo “… questo salone è molto bello… di gusto classico… anche i quadri sono notevoli… ma, ad essere sincero, mi ispira anche il vostro giardino… al momento mi suggerisce almeno un paio di idee…” “Oh, che gioia!” Sempre più entusiasta Kate. |
Ascoltavo incuriosita Lady Kate e il gentil messere che parlavano tra loro, mi chiedevo anche come egli si permettesse di fare dei complimenti ma soprattutto giudicare il mio aspetto fisico, bensì in modo positivo.
"Se non sono indiscreta" chiesi alla dolce nobile "potrei sapere di che si tratta? Solo allora accossentirò". E seguii Lady Kate che quasi non ascoltava presa da strani preparativi e sorprese. Uscimmo sul giardino e mi guardai attorno, la serata offriva dei colori stupendi e intravidi lontano la dimora di Lord Carrinton, ebbi un sussulto. In fondo i cerimoniali di corte mi avevano sempre annoiata, avrei preferito trascorrere un paio di ore conversando con egli ma Lady Kate mi forzò a seguirla prendendomi il braccio. "E un matrimonio segreto in una chiesetta solo con testimoni?" pensai tra me e me. |
Intanto, Parsifal era in quella locanda, davanti a quel misterioso uomo che aveva scoperto il trucco degli zingari.
“Si, potresti esserci utile, ragazzo…” disse l’uomo a Parsifal “… vedo che sei abbigliato da cavaliere… dì un po’… ti va di guadagnare qualche soldo e fare un po’ di tirocinio?” I suoi amici si scambiarono una rapida occhiata e sorrisero. “Per essere cavalieri occorre avere un buon maestro…” continuò quell’uomo “… io sono Fountaine de Acernou e sono un cavaliere… oltre che il miglior cacciatore di taglie di Francia. Questi due che vedi alle mie spalle” indicando i suoi compagni “sono i miei fedeli scudieri… dì… vuoi unirti a noi? Ho bisogno di un terzo uomo per l’incarico che devo portare a termine.” |
Emile, come ora voleva farsi chiamare Monsieur, fissò Elisabeth.
La fissò per un lungo istante. Poi sorrise lievemente. “Come sei ingenua, moglie mia…” disse posando su una sedia la sua borsa “… si, comincio davvero a credere che tu non conosca né bugie, né malizia… ma sottovaluti te stessa…” prese con delicatezza il braccio di lei e la portò davanti allo specchio che stava proprio accanto al letto “… capelli lungi… pelle delicata… bei lineamenti… e poi mani calde al tatto… un corpo sensuale…” fissando lo specchio dove entrambi si riflettevano. Lei era davanti e lui alle sue spalle. Elisabeth sentiva il petto di lui contro la sua schiena. “Sei una donna, moglie mia…” continuò lui “… una bella donna… ed io non tocco una donna da… da non so più neanche quanto tempo… se dormissi in quel letto con te… beh…” sorrise “… sarà meglio che scenda un po’ giù, per bere qualcosa…” Si avvicinò alla porta. “Un buon bicchiere mi aiuterà a dormire meglio…” voltandosi di nuovo verso di lei “… tu cerca di dormire… mon amour…” ed uscì. |
Emile con delicatezza mostro' la mia figura allo specchio, tocco' la mia mano sfioro' la mia schiena e sussurro' al mio orcchio perche' io udissi le sue parole sentendo il calore del suo alito.......rimasi ad occhi chiusi davanti allo specchio e lo sentii andare via.......avevo un forte calore che sentivo salire all'altezza dello stomaco che mi faceva battere forte il fuorte il cuore......aprii gli occhi e per la prima volta non vidi il mio volto.....vidi il volto di una donna dagli occhi luccicanti dalle gote imporporate dalla gola lievemente arrossata.......portai indietro i capelli e mi accarezzai il volto scendendo sul collo......imbarazzata ritiari la mano...e voltai le spalle allo specchio......non sarei riuscita a dormire neanche io.....non sapevo cosa provava un uomo e non capivo coasa provavo neanche io....ma eranosensazioni forti ed ero agitata..infastidita....scesi al piano di sotto e cercao Emile.....lo torvai ad un tavolo...un bicchiere tra le mani e lo sguardo assorto....mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui...." Emile.....se stasera non bevo......non riusciro'a prendere sonno.....posso farvi compagnia....?...devo confessarvi che non ho mai bevuto in vita mia...se non qualche rara volta......."....
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Missan ascoltò con attenzione le parole di Rodolfo.
"Forse mi fate troppo omaggio, messere..." disse l'ambasciatore "... io e i miei compagni non abbiamo fatto altro che dar voce al popolo ed alla sua millenaria volontà di libertà... io non ho molto tempo da dedicarvi, ma uno scambio di battute con chi condivide i nostri stessi ideali e valori fa sempre bene..." sorridendo "... prego, seguitemi..." Un attimo dopo i due si ritrovarono nello studio di Missan. "Eccoci..." fece questi "... vi ascolto..." |
Lancelot vagava per le chiese di Camelot in cerca di quel nome.
Tommaso. “In città non ci sono preti con questo nome…” gli spiegò un monaco “… forse in qualche chiesetta di campagna… o forse potrebbe trattarsi della cappella del Belvedere di lord Tudor… una volta a settimana un prete giunge lì per celebrare la messa… magari è il prete che state cercando, messere…” |
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