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Ringraziai in cuor mio la ragazza quel sorriso e per non aver indagato oltre.
Le sorrisi, cercando di condensare la gratitudine in quel gesto. Non volevo nemmeno ammettere con me stessa quello che stavo provando, dirlo ad alta voce mi avrebbe distrutta. |
La scala fu tirata su ed il boccaporto i chiuse.
Icarius fu così aiutato da Pinto, visto la ferita del Taddeide non smetteva di sanguinare. E averlo salvato fece esplodere a bordo un grande entusiasmo. Icarius fu subito portato in infermeria ed affidato alle cure del dottor Adagnes, medico di bordo. A quel punto Palos indicò le nuove manovre per sfuggire alla nave nera che ormai aveva puntato la Divina Misericordia. E mentre il vascello volante fuggiva, la vedetta si accorse di qualcosa. Su un'alta e diroccata torre qualcuno cercava di attirare la loro attenzione. “Ma...” disse Pepino guardando con il Betascopio “... ma quello è il pellegrino e non è solo... dobbiamo farlo salire...” “E come?” Fissandolo Palos. “Vuoi che fermi la nave proprio ora? Così da essere un chiaro e facile bersaglio per i nostri nemici?” “Non possiamo certo lasciarli là!” Preoccupato Pepino. “Abbiamo solo una possibilità...” mormorò Palos “... scendere di quota... e farli saltare sul ponte...” “E' un mezzo suicidio!” Esclamò Pepino. “Meglio mezzo che intero, no?” Replicò Palos, per poi dare nuovi ordini. La Divina Misericordia allora prese a scendere di quota, arrivando all'altezza delle torri. Molte di esse, ormai danneggiate e vuote, finirono contro lo scafo del vascello, facendo sussultare tutti quelli che erano a bordo. “Eccoli!” Gridò il pellegrino ad Altea. “Si stanno avvicinando... prepariamoci a saltare sul ponte...” guardò Altea “... tenetevi stretta a me... al mio tre saltiamo... uno... due... tre!” E saltò, tirandosi dietro Altea. Saltarono e si ritrovarono poi a ruzzolare sul ponte. “Tutto bene?” Avvicinandosi Pepino al pellegrino. “Si...” malconcio quello “... ma occupatevi del ferito che ho portato...” indicando quello che aveva portato in spalla. Erano tutti sul ponte, anche Clio, Dacey e Dension. E con loro Gwen, che vedendo il ferito subito lo riconobbe. Era infatti Elv. |
Seguii il pellegrino e saliamo in cima alla torre..iniziai a sventolare il velo per farmi notare .."Speriamo bene.." sospirai e non mi accorsi la nave si avvicinò e assieme ai due mi trovai sul ponte della nave. Mi alzai di scatto vedendo Pepino e rimasi in silenzio.
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D'un tratto scorgemmo il pellegrino, su una torre, e non era solo.
Azzardammo una manovra pericolosa per riuscire a recuperarlo, ma insieme a lui salirono a bordo anche un uomo ferito e una donna. Intanto la nave di Maruania ci aveva puntato ed era sempre più vicina, io me ne stavo in disparte, attendendo con ansia il momento in cui saremmo stati fuori pericolo e avrei potuto ritirarmi. |
Quella manovra azzardata, al limite della follia, era riuscita a far salire a bordo il pellegrino, Altea ed Elv ferito.
Ma tutto ciò presto presentò il suo prezzo. Volando così bassa la Divina Misericordia divenne un bersaglio troppo facile per i mortai della nave nera. Ed infatti subito quella mostruosa imbarcazione volante cominciò a far esplodere la sua temibile batteria di colpi verso il vascello del Falco. “Inizia il concerto...” disse Palos, con gli occhi incollati alla strumentazione di bordo. Molti di quei copi finirono contro le torri e gli edifici più alti di Vacolis, ma qualcuno sfiorò lo scafo della Divina Misericordia. E prima che il vascello potesse riprendere quota, una forte cannonata lo colpì sulla fiancata, facendolo sussultare. Tutti a bordo furono sbalzati qua e là. Poi la Divina Misericordia accese i suoi reattori ausiliari e aumentò l'andatura. A bordo ognuno viveva quei terribili momenti. Dension teneva stretta Dacey, Altea era accanto al pellegrino e a Pepino e Gwen aveva la mente ed il cuore rivolti ad Elv, che subito era stato portato in infermeria. Mentre Clio era con le sue inquietudini. |
La nave nera di Maruania aprì il fuoco verso di noi, come era prevedibile.
Furono attimi intensi e disorientanti, in cui regnava il caos più assoluto. Venni sbalzata poco più in là, ma mi rialzai prontamente. Poco dopo l'equipaggio riuscì ad attivare i reattori ausiliari e a guadagnare terreno sulla nave nera. Ancora poco tempo e saremmo stati in salvo. |
Uno degli uomini che Clio e gli altri cercavano fu fatto salire e affidato alle cure del medico. Dopo, a quanto pareva, avevano trovato l'altro loro compagno. Quest'ultimo fu fatto salire sul ponte e non potei credere ai miei occhi.
"Elv" mormorai. Gli corsi incontro, anche se purtroppo era privo di sensi e anche ferito, ma avevo una tale gioia dentro per averlo ritrovato che non riuscivo a contenerla. All'improvviso, pero`, la nostra nave venne colpita e fummo tutti sbalzati un po' ovunque. Nel frattempo, Elv era stato portato in infermeria e io sentivo finalmente di poter affrontare ogni cosa. |
Vidi una ragazza abbracciare il ferito ma poi fui sbalzato e vidi la nave.."Eresia, la nave di Maruania..devo nascondermi o mi uccideranno" dissi al pellegrino e Pepino.."Dovete mirare alla fiancata, li vi sono gli hangar dei Corvi".
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La Divina Misericordia sfrecciò via, sulle macerie ed il fuoco di quello scenario, ma la nave nera in fatto di velocità non era da meno.
“Non riusciremo a liberarci di quella dannata nave...” disse Palos. “Icarius è in infermeria...” fece Pinto “... come diavolo faremo ad uscirne vivi?” “Sta zitto!” Gridò Palos. “E fammi pensare!” Ma la nave nera era dietro di loro. “Appena superate le mura della città” ordinò Palos “immersione rapida e totale!” “Perchè mai?” Stupito Pinto. “Perchè mi auguro che quella dannata nave non valga la nostra!” Rispose Palos. “Tutti sottocoperta!” Superarono le mura, uscendo così dalla città e subito si gettarono in mare, immergendosi rapidamente. La nave nera, incapace di fare altrettanto, cominciò a sparare nell'acqua, ma la Divina Misericordia era ormai sul fondale, navigando così al sicuro. E tutti esultarono a bordo. “Madama!” Esclamò Pepino nel vedere Altea. “Che ci fate qui? Sono contento di rivedervi! Ora non temete, siete al sicuro qui!" “Sembra siamo riusciti a cavarcela...” Dension a Dacey “... questa nave è incredibile... siamo sul fondale marino...” Poi arrivò il dottor Adagnes ed annunciò che sia Icarius che Elv stavano bene e che volendo si poteva vederli, sebbene solo per pochi istanti. |
Le manovre attuate per liberarci di quella nave furono pazzesche, ma una volta sul fondale marino ci potemmo finalmente considerare al sicuro.
Dopo un po' il dottore usci`, dicendoci che Elv e Icarius stavano bene e potevamo vederli. Mi precipitai da Elv ed entrai nella stanza. "Ehi" sussurrai, sorridendo e accarezzandogli il volto "Capitano, ti sono mancata?" per poi baciarlo. Non riuscii a spiegare cosa sentii in quel momento. Ero tremendamente felice, come mai un essere umano potrebbe esserlo e lui era con me, di nuovo. |
Grazie all'ingegno di Palos riuscimmo a sfuggire alla nave nera della morte.
Una volta sul fondale, il dottore ci avvisò che sia Icarius che Elv stavano bene. Sorrisi nel vedere Gwen precipitarsi dal suo amato. Come avrei voluto fare altrettanto. Ma ora era tutto diverso. Eppure volevo vederlo lo stesso. Giusto per farti altro male? Dovevo riuscire a staccarmi da lui, ora che avevo compreso che non provava niente per me. E crudeltà della sorte, lo avevo scoperto proprio quando mi ero accorta di provare io qualcosa per lui. La mia peggiore paura si era avverata, infine. Sicuramente non sarebbe stato facile, e avrei voluto andarmene. Ma compresi che avevo bisogno di vederlo, di sapere come stava, nonostante tutto. Così mi feci coraggio ed entrai. Mi scappò un sorriso malinconico nel vedere Gwen dal suo amato, e a differenza sua restai a distanza, alzando gli occhi su di lui. Chissà se avrebbe compreso il mio stato d'animo. Sorrisi nel vederlo, un sorriso malinconico e dolce. "Ciao.." Mormorai piano, con voce che voleva sembrare ferma ma non lo era del tutto "come ti senti?". Non dissi altro, temendo di versare quelle lacrime che tanto stavo trattenendo. |
Gwen si precipitò nell'infermeria, raggiungendo il letto dove Elv era stato medicato.
E lo baciò. “Ehi...” disse lui, con la voce ancora debole, ma sorridente “... potrei non sentirmi bene dopo un bacio così? Anzi, credo sia la cura migliore... meglio di qualsiasi bacio di qualunque favola...” facendole l'occhiolino “... ma dovrai raccontarmi un bel po' di cose, visto sono stato senza conoscenza per un bel po'...” |
Sorrisi nel sentirlo e lo baciai di nuovo, piccoli e leggeri baci.
"Oh non immagini neanche, ma aspettero` che ti sia ripreso del tutto, non vorrei peggiorare la situazione" ridendo piano, separandomi da lui dopo un po'. Nel frattempo, Clio era entrata e mi sembrava parecchio tesa e forse capii qual era il problema. |
Icarius era in un lettino accanto a quello di Elv, diviso da un paravento.
Aveva il capo rivolto verso l'oblò, ammirando le meraviglie sconosciute dei fondali marini. Poi la voce di Clio e si voltò all'istante. “Ehi, ciao...” disse sorridendo “... come sto? Beh, a parte che lo stare in un letto d'infermeria è una cosa che detesto, non mi posso lamentare... dopotutto sono ancora intero...” la guardò “... naturalmente non ho intenzione di mangiare le cose che mangiano qui e magari troverò un'anima pia che mi porterà qualcosa di buono...” facendole l'occhiolino “... e tu come stai? La dama di ferro ha avuto paura stavolta?” Ridendo appena. |
Restai sorpresa dal tono in cui mi parlò.
Non aveva la minima idea di avermi ferito, il che significava che non aveva mai pensato a me neanche lontanamente e non aveva idea dei miei sentimenti. Oh, fantastico... Non sapevo cosa fosse peggio. Poi quella domanda, quella leggera risata. Oh sì, eccome se avevo avuto paura, paura di non rivederlo più, paura di perderlo. E l'avevo perso, alla fine, anche se in modo diverso da quello che mi aspettavo. Avrei voluto raccontargli della mia ricerca, di quanto fossi in pena per lui, ma sicuramente non gli importava un accidente. Cercai di restare calma e pacata, dopotutto non mi doveva niente. "Bene.." Annuii, con un sorriso terribilmente forzato "Sono felice di vedere che stai bene.." Incrociando il suo sguardo solo per un istante, per poi abbassarlo nuovamente "Ti lascio riposare.." Mormorai pianissimo. |
“Aspetterai...” disse deluso Elv a Gwen“... ma come? Se i tuoi baci sono la migliore medicina.” Sorridendo. “Ma dimmi... come siamo finiti su questa nave? Il dottore è stato vago...”
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“Un tempo” disse Icarius a Clio “i cavalieri feriti durante i tornei meritavano i sospiri e le attenzioni delle dame... beh, sembra che ora invece gli eroi malconci non meritino neanche la compagnia di una dama... hai così fretta di andare via? Sembra che la tua visita qui sia un atto dovuto...” sorridendole, ma in modo enigmatico.
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Risi piano alle sue parole.
"Sei stato ritrovato da un pellegrino ed una donna privo di sensi" risposi, mentre spostavo una ciocca di capelli dal suo viso "A quanto ho capito, il pellegrino e` un amico dell'equipaggio e viaggia con loro, poiche` hanno aspettato di ritrovarlo prima di partire." Poi, riflettei su una cosa. "Ora che ci penso... ricordi quella donna che c'era con me sul ponte del battello per Nuova Camelot? C'era lei col pellegrino." Era davvero buffo il modo in cui gli eventi si potessero incrociare, nella vita. |
Era troppo.
Alzai gli occhi su di lui, senza preoccuparmi che comprendesse in che stato ero. "A giudicare da quanto ho visto non sono io la dama di cui vorresti i sospiri..." Sostenendo il suo sguardo, con il mio che mi appariva debole e ferito "O per te una dama vale l'altra?". Avevo parlato troppo, e sentii gli occhi riempirsi di lacrime. Li richiusi immediatamente. Inspirai profondamente. "Ho fretta sì..." Senza aprire gli occhi "Volevo evitare di farmi vedere in questo stato.." piano, aprendo gli occhi tristi. "Posso andare ora?" Mormorai, mentre ormai le prime lacrime mi rigavano le guance. |
“Beh, sembra allora che questa nave sia molto affollata...” disse Elv a Gwen “... ma a me interessa che ci sia tu a bordo...” facendole l'occhiolino “... perchè resti così distante? Guarda non ti mangio mica... hai paura dei pirati ora?” Divertito.
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Icarius guardò Clio.
Fissò a lungo i suoi occhi, per poi cercare di sollevare la schiena ed usando il cuscino come appoggio. “Beh, non posso certo trattenerti...” disse “... non posso darti ordini e mi sembra chiaro tu abbia una voglia matta di andare via... ma sarei curioso di sapere cos'hai visto, dato che sembri così certa dei miei gusti in fatto di sospiri...” |
"Spiritoso" ridendo.
Mi avvicinai a lui accucciandomi sul suo petto, dal lato opposto al braccio ferito. Lo baciai ancora e ancora, piano, ma intensamente. Mi era mancato troppo quel contatto e ora mi sembrava di non averne abbastanza. "Ero persa senza di te..." sussurrai piano. |
Lo osservai incredula.
"Io.." Inspirai profondamente "Senti, io non ho il diritto di dirti nulla, non sono la tua donna... Ma ti prego, non prendermi per scema!" Fissandolo intensamente negli occhi. "Il fatto che ci stia male è un problema mio, motivo per cui volevo evitare di arrivare a parlarne..." Presi un altro respiro "Io non conosco i tuoi gusti in fatto di sospiri, ma so per certo che non sono i miei che desideri..." Senza togliere gli occhi dai suoi "Altrimenti ti saresti comportato in modo ben diverso con la dama che volevi portare a bordo... " lentamente, sostenendo sempre il suo sguardo. "Sbaglio forse?" Inspirai ancora "Vuoi dire che non c'è stato niente?" Chinai il capo "La verità è che non sono affari miei...". Mormorai piano, cercando in qualche modo di asciugarmi le lacrime. Sapevo che non mi avrebbe mai detto la verità, e questo faceva ancora più male. "Ma almeno adesso so che non ci sono io nei tuoi pensieri..." Mormorai, chinando il capo, mentre ormai le lacrime continuavano a rigarmi il viso. Poi presi un profondo respiro e alzai nuovamente lo sguardo, cercando di asciugarmi le lacrime in qualche modo. "Mi dispiace..." Sorrisi, sospirando "Non ne parlerò più..." Chiudendo gli occhi per un istante. |
Elv rispose a quei baci ardenti di Gwen ed in breve ci fu grande trasporto fra i due.
Le loro labbra si cercavano e si trovavano con passione. “Ahi..” disse all'improvviso lui “... temo che le ferite siano ancora troppo fresche...” poggiando la testa sul cuscino e sorridendo alla ragazza “... anche tu mi sei mancata...” accarezzandole piano il braccio “... ma presto starò di nuovo bene... e allora...” prendendo la mano di lei e sfiorandola con dolci baci. |
Rispose con ardore e trasporto ed io mi sentii di nuovo completa e viva.
"Sta attento, non sforzarti. Tanto sono qui, ormai" sorridendo. Prese poi la mia mano, baciandola piu` volte. Mi appoggiai di nuovo a lui, cercando di non fargli male e chiusi gli occhi, godendomi il momento. "Oh io non vado da nessuna parte..." sorridendo, sempre con gli occhi chiusi. |
Icarius ascoltò Clio senza interromperla.
“Non mi sembra di aver mai detto” disse infine “che c'è qualcosa di cui non puoi parlarmi... se non sbaglio ti ho sempre raccontato molto di me... persino i segreti di questa nave, la quale custodisce la mia stessa vita... quanto alla dama di cui dicevi, ella custodiva il famoso Fiore della Felicità di Vacolis, che poi si è rivelato un fiore comune ed appassito... e mi ha chiesto di fuggire, di scappare da quella torre... mi ha chiesto di venire via... ed io ho cercato di salvarla, di liberarla dalla prigione in cui lei e le altre donne di quella città sono costrette a vivere... ma non ci sono riuscito... e poi... poi, se vuoi saperlo, io non ho e non posso avere i sospiri di nessuna... e probabilmente neanche queste tue calde lacrime, Clio...” si alzò dal letto, per poi avvicinarsi a lei e col suo fazzoletto di Batista le asciugò gli occhi ed il viso. |
“Ovvio che non andrai in nessuno posto...” disse Elv, senza smettere di baciare la mano di Gwen.
Era un gioco di carezze, di baci, di sguardi, di un modo sensuale di stringere la mano di lei nelle sue. “Non sai che i pirati non mollano mai le loro prede?” Aggiunse. “Specie se rare e preziose... e tu sei mia...” guardandola con uno sguardo carico di passione. |
Su quella nave le cose cambiarono nuovamente ed altri passeggeri fecero il loro arrivo, tra cui un uomo ferito. L'uomo che Gwen, da quando eravamo uscite da quella maledetta torre, non aveva mai smesso di cercare. Fui felice per lei e sperai che l'uomo si rimettesse presto.
Intanto me ne stavo stretta tra le braccia di Dension, in balia di quegli eventi. La terribile nave proveniente da Maruania ci inseguiva senza sosta, era chiaro che eravamo il suo primo obiettivo. Vi fu uno scontro, una serie di manovre pericolose che ci fecero tutti sbalzare ma per fortuna Dension mi teneva a se. Alla fine, nsenza capacitarmene, fummo salvi. UInnaturale sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra mentre ascoltavo il mio capitano. Gli sorrisi accarezzandogli il volto. - Anche questa volta mi hai salvata, prima l'uomo nel vicolo, poi ti sei preso cura di me quando ho perso i sensi..- lo guardai - sei proprio un bravo maritino- aggiunsi divertita baciandolo dolcemente, assaporando quel momento di intimità in tutto quel caos generale. Ancora una volta, stretta tra le sue braccia, riuscivo a sentirmi al sicuro e a vivere gli avvenimenti su quella grande nave senza inquietudine, certa che le cose sarebbero andate bene. Un pensiero però era fisso nella mia testa: Il Falco. Era per questo che eravamo li. Decisi di appartarmi un po' dal resto dei presenti per raccontare per filo e per segno a Dension tutto ciò che avevo udito e visto sul Falco nella torre, in particolare la spada che mutava in Fiore. |
"Mmm... no, mi sa di no, magari puoi ricordarmelo..." accucciandomi ancora di piu` su di lui.
Giocava con la mia mano come fossero le mie labbra; la mia lucidita` era completamente sparita, trascinata anche dal suo sguardo, che ricambiai con la stessa passione e che ogni volta mi faceva impazzire. |
Sorrisi piano, un sorriso triste e colmo di malinconia.
"Già, quindi meglio provarci con tutte, senza curarsi di non ferire i loro sentimenti?" scuotendo piano la testa "Anzi, facendo addirittura finta di niente...". Quella era la cosa che mi dava più fastidio. Poi quel gesto delicato provocò in me sensazioni contrastanti, una parte di me avrebbe voluto rifugiarsi tra le sue braccia, anche solo per un momento, indipendentemente dalla possibilità di star male, volevo solo essere rassicurata e dimenticare, finché il calore di quell'abbraccio non scacciasse via ogni lacrima. L'altra avrebbe voluto allontanarlo, correre via, finire le lacrime al buio e poi rimettere la corazza una volta per tutte. Invece non feci nulla, restai immobile, incapace di fermare le mie lacrime. "Ti sbagli.." dissi poi, pianissimo, sforzandomi di guardarlo negli occhi, nonostante i miei fossero appannati. "Il fatto che tu non possa amare non può impedirti di essere amato.. non dipende da te..." gli sfiorai il viso dolcemente, con la mano tremante. "Ero così in pena per te..." sussurrai pianissimo, scuotendo la testa "Ti ho cercato dappertutto, senza sosta... era come se il destino si fosse intestardito e non volesse che ti trovassi..." sorrisi "Mentre tu eri con la più bella ragazza di Vacolis..." sospirai "Sì, ho sentito parlare di lei.." abbassando lo sguardo "Che sciocca..". Chi ero io in confronto? Ma avrebbe potuto essere chiunque altra, che non sarebbe cambiato. Stavo parlando troppo, ma ormai ero lì, mi ero esposta, tanto valeva che sapesse ogni cosa. "Quindi non era niente.." sussurrai pianissimo, quasi a me stessa, per poi alzare gli occhi su di lui. A quel punto dovevo sapere, e sperai che sarebbe stato sincero con me. "Mi hai baciato.." con un filo di voce "E io... ecco io.. mi sono sentita speciale.." con un sorriso triste, per poi chinare il capo "Devo sembrarti davvero sciocca e ingenua.." sorrisi piano, per rialzare piano lo sguardo. "Forse non sono poi così diversa dalla ragazza ingenua che interpretavo nella compagnia di attori.." con un sorriso triste. "Invece era soltanto un bacio.." sussurrai, mentre una fitta mi attraversò, perché per me era stato molto più di quello. E se mi fermavo a ricordare quella notte, quel bacio, l'ardore e il trasporto che sembravano esserci intorno a me, l'atmosfera magica ed intensa che c'era intorno a noi, sembrava impossibile fosse insignificante per lui. Eppure.. "Un bacio come ne avrai dato a chissà quante donne..." scuotendo piano la testa "Per me invece è stato importante.. io.. ecco.." esitai, temendo di ammettere quella consapevolzza "Non bacerei mai nessun altro..." trattenendo il fiato, per poi chinare ancora una volta il capo "Sciocco vero.. per te certo non è stato lo stesso..". Sospirai. "Per quanto ne so potresti aver baciato anche quella dama.." alzai gli occhi su di lui "Me lo diresti? Credo proprio di no... Perché dovresti? Non sono niente e nessuno..". Presi un profondo respiro e mi sforzai di sorridere. "Mi dispiace... di solito non frigno in questa maniera.." sospirai, ridendo appena nervosamente "Mi passerà, tranquillo.." mentii, sorridendo piano mentre cercavo di spazzare via le ultime lacrime silenziose ed impertinenti. |
Ci dissero di andare sottocoperta e seguii gli altri e con una strepitosa manovra quel veliero si tuffò nelle acque per poi scomparire.
Udii la voce di Pepino e lo guardai sorridendo e le sue parole mi riempirono di gioia.."Pepino, è un piacere rivederti..mi sei mancato davvero. Non sai quanto valgano per me le tue parole..ma mi chiami ancora madama? Altea..." e risi. Per ora eravamo salvi ma dovevo parlare con Icarius. Ci dissero stava bene ora e pure il ferito che salvammo io e il pellegrino e si poteva parlare con loro. Fui felice per la ragazza che potè riavere il suo amore vicino a lei ma una donna bionda mi precedette ed entrò in infermeria, mi sembrò maleducazione entrare pure io..rimasi fuori ad aspettare che la ragazza rivedesse il suo amore e la donna di parlare con Icarius. Sentivo la voce calda di Icarius ma pure dei pianti..alzai gli occhi al cielo sospirando..che stava succedendo..non sono affari tuoi Altea e poi..no..beh, non penso sia per donne e tradimenti come fu quando eravamo al castello..anche perchè non capisco perchè rifiuti l' Amore e combattata assieme al Falco. Mi guardai attorno..già..Capitan Falco chissà dove era. Timidamente bussai alla porta e dissi quasi bisbigliando.."Icarius...sono Altea..quando hai finito dovrei parlarti..si sono proprio io..è importante...sono partita da Nuova Camelot proprio per cercarti e non vorrei la nave di Maruania tornasse...quando vuoi sono qui che aspetto". Mi sedetti su una panca vicino aspettando..non avevo fretta, ma almeno sapeva ero lì..già...ma io non avrei pianto per lui, tutto ciò che avevo vissuto mi aveva reso più forte e diversa anche se rivederlo mi rendeva nervosa e mi emozionava..un turbinio di sensazioni come quando eravamo al maniero..scaccia questi pensieri o non parlerai poi. |
“Appena mi faranno uscire da qui” disse Elv a Gwen “vedrò di rinfrescarti io la memoria... e credimi...” baciandola piano “... te ne ricorderai per un bel po'...”
In quel momento arrivò un marinaio. “Damigella...” a Gwen “... seguitemi, prego... il capitano vuole parlare a tutto l'equipaggio ed a tutti i passeggeri.” |
Icarius ascoltò Clio e con un gesto delicato continuò ad asciugarle le lacrime.
“Attenta...” disse lui, accennando un lieve sorriso “... o finirò per credere di esserti un po' simpatico...” le accarezzò il viso inumidito da quel pianto “... e poi tu mi hai sempre potuto chiedere tutto, no? Non mi sembra di aver avuto chissà quali segreti...” ridendo appena “... comunque non ho mai creduto che tu fossi poi così diversa da Syenna... e quanto a quel bacio dato per un copione...” guardandola fissa negli occhi “... io non stavo recitando...” le spostò una ciocca bionda dal viso “... e...” si avvicinò con le sue labbra a quelle di Clio. “Capo...” entrando ad un tratto un marinaio “... lady Clio è attesa di là con tutti gli altri... il capitano vuole conferire con equipaggio e passeggeri.” “Va pure, Clio...” a lei Icarius “... io ora corromperò il buon dottor Adagnes affinchè mi faccia tornare nella mia cabina... a dopo...” e fece cenno al marinaio di portarla con sé. Ma poi qualcuno bussò. Era Altea ed Icarius fu sorpreso di vederla a bordo. “E tu cosa ci fai qui?” Meravigliato lui. |
Lo guardai incredula.
Tutto qui? Non aveva da dire altro dopo tutto quello che gli avevo detto io? Possibile? "Simpatico eh..." con un sorriso forzato "E io che pensavo di aver appena ammesso di amarti..." con gli occhi nei suoi. Poi quello sguardo, quella carezza delicata sul mio viso, che mi provocò un lungo e intenso brivido. "Nemmeno io.." sussurrai piano, anche se a dire il vero pensavo al bacio che mi aveva dato nella sua cabina, proprio a dimostrazione del fatto che non stava recitando la prima volta. Più si avvicinava a me, più il mio cuore accelerava in un misto di emozioni contrastanti che mi rendevano felice e spaventata allo stesso tempo. Desideravo quel bacio con tutta me stessa, anche se sapevo che avrebbe peggiorato la situazione. Ma ebbi soltanto il tempo di socchiudere gli occhi, che un marinaio ci interruppe. Maledizione! E Icarius mi lasciò andare, chinai mestamente il capo e annuii. "Oh, vuoi dire che finalmente il capitano si degnerà di mostrarsi?" sforzandomi di sorridere "Interessante.." facendogli l'occhiolino. Sospirai. "Vado.." per poi voltarmi e seguire a malincuore il marinaio. |
"Ah si?" sussurrai sorridendo, mentre mi baciava.
Poco dopo un marinaio venne a chiamarmi. "A piu` tardi e riposati, mi servi integro" ridendo piano "Ti amo.'' Lo baciai e seguii il marinaio. |
Clio si voltò per seguire il marinaio, ma poi si sentì afferrare per un braccio.
Un attimo dopo, senza capire come, si ritrovò fra le braccia di Icarius che la stringeva a sé, con lo sguardo nel suo. “Non lo capisci...” disse piano “... non lo comprendi? Io non posso amare... saresti solo infelice... alla fine ti distruggerebbe tutto ciò... ed io sto solo cercando di proteggerti...” eppure quello era un abbraccio disperato. Forte, istintivo, passionale, tormentato. Come lui. Lui che la guardava con i suoi occhi azzurri ed inquieti, la stringeva con i suoi modi virili e romantici allo stesso tempo. E restarono così per lunghi istanti. Con le labbra di lui vicinissime a quelle di lei. “Va ora...” mormorò “... il marinaio fuori ti sta aspettando... vai...” e la lasciò. E fuori col marinaio c'era pure Altea ad attendere. |
La donna uscì ed io entrai nella stanza, Icarius era sorpreso ovviamente.."Chi non muore si rivede vero?" e mi sedetti vicino a lui "Magari non sarai nemmeno felice di vedermi..ma sono venuta fin qui da Nuova Camelot per salvarti..o salvarvi..come stai..meglio?" rimasi in silenzio a guardarlo negli occhi..."Sono partita da Nuova Camelot con un evaso che voleva cercare un certo Guisgard per ucciderlo e ci trovammo in un antiquario chiamato La Gioia dei Taddei...intanto avevamo preso le carte della nave al pastore e vidi tu eri nell' equipaggio..e questo antiquario disse all' evaso per trovare Guisgard dovevamo andare dove lo cercavano...a Maruania. Parti per quella orribile città per salvarlo e fingere con l' evaso e qui seppimo il maggior nemico era Capitan Falco e la Divina Misericordia e capii eri in pericolo" sospirai continuando senza fermarmi "Mi arruolai tra i soldati di Maruania e mi trovavo proprio nella nave presumo ha attaccato Vacolis...l'Eresia..vogliono uccidervi..e hanno fatto un patto col diavolo per farlo e in compenso io sono diventata un bravo soldato, ho dovuto cedere a compromessi per raggiungerti, finchè riuscii a prendere un Corvo e a un certo punto mi lanciai col paracadute e mi trovai in una isola e un getto sulfureo mi rese cieca, un uomo mi salvò e disse mi avrebbe ridato la vista se andavo con lui a Vacolis fingendomi sua moglie..gli credetti ma non fu così..ma come vedi l'ho riavuta e poi...il resto lo sai..ho salvato il ferito col pellegrino e ti ho raggiunto...dovete stare attenti..vi vogliono uccidere e sono potenti..e attenti a questo Guisgard..quanto a me...ho tradito Maruania e se mi prendono mi ammazzano oltre ho questo bracciale che mi hanno messo e se tolto potrebbe saltare con una intera nave".
Rimasi in silenzio...avevo fatto il mio dovere..lo guardai "E' tutto..spero i miei sacrifici vi aiutino e ti salvino". Ma era sparito....bene...io avevo parlato a vanvera, fatto un viaggio enorme e lui se ne era andato mentre parlavo. Scossi il capo..un fantasma..me ne andai sul ponte e mi misi in disparte..a quanto pare non era valso nulla ciò che avevo fatto, e non mi sentivo parte di quell' equipaggio. |
Dacey prese Dension in disparte e gli raccontò tutto ciò che aveva udito a Vacolis sul misterioso Falco.
“Tipo enigmatico...” disse infine il contrabbandiere “... come tutti i lestofanti che amano farsi avvolgere da un'aura romantica e misteriosa... beh, la fortuna sembra esserci amica, visto che ci ha fatto capitare proprio sulla sua nave...” si guardò intorno “... dunque è questo il veliero che il Falco ha sottratto a X... non ci resta che raccogliere più informazioni possibili e poi decidere come agire...” Ma ad un tratto Pepino chiamò tutti a raccolta: “Venite, il capitano vuole parlare a tutto l'equipaggio ed a tutti i passeggeri!” “Ora vedremo finalmente il suo volto...” Dension a Dacey. |
La sua nave. Ebbi un fremito di paura.
- Dobbiamo fare attenzione però...se Maruania si è data la pena di inviare una nave per catturarlo mettendo a ferro e fuoco Varcolis, significa che questo è un uomo da sottovalutare- Gli presi le mani poggiandolo sulle mie gambe e lo guardai. - Non voglio vederti di nuovo portare via in catene- sospirai appena e lo baciai dolcemente. Fummo interrotti da un marinaio. - Arriviamo subito- Mi alzai restando al fianco di Dension, naturalmente incuriosita dal famoso Falco. |
Sentii qualcosa afferrarmi, e mi ritrovai tra le sue braccia.
Alzai gli occhi su di lui, che erano vicinissimi. Poi quelle parole, intense e tormentate. "Il tuo rifiuto è l'unica cosa che potrebbe distruggermi, l'essere trattata come una delle tante, quello sì.." senza mai distogliere lo sguardo "Nient'altro..". Era così vicino, potevo sentire il battito del suo cuore, il suo respiro sul mio viso. "Tu non potrai amare.." sussurrai, con gli occhi nei suoi "Ma io sì..". Restammo immobili per lunghi istanti, in silenzio, persi nello sguardo l'uno dell'altra. Il mio cuore accelerava sempre di più, finché non mi disse di andare, il marinaio stava aspettando. Ma io ero stanca di aspettare, così, sorprendendomi di me stessa, lo attirai a me e lo baciai, affidando a quel bacio tutte le mie emozioni. Fu un bacio breve ma incredibilmente intenso. Poi mi allontanai, sorrisi timidamente ed uscii, seguendo il marinaio, senza dargli il tempo di ribattere. |
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