Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 27-02-2012 02.25.07

Ad udire quelle parole di Altea, Reas perse il controllo.
Uscì di corsa e si diresse verso la torre dove alloggiavano i cavalieri del Tulipano.
“Ora il capitano cercherà lo scontro con sir Kojo!” Disse Berengario ad Altea. “Potrebbe finire in un duello e forse con la morte di uno dei due! Perdonatemi, ma siete stata avventata a raccontargli tutto! Il capitano Reas è un uomo che si lascia dominare dai suoi stati d’animo e questo ora non possiamo permettercelo qui a Tylesia!”
Reas, intanto, era arrivato nella torre e chiese di vedere Kojo.
“Cercavate me, capitano Reas?” Con un ghigno il cavaliere.

cavaliere25 27-02-2012 11.05.17

Guardai la bambina e dissi certo che ti aiuto ora proviamo una cosa presi la bottiglietta di acqua benedetta e dissi ora vediamo se riesco a scacciare via il demone che vive dentro di te

Altea 27-02-2012 12.28.41

Sentii le accuse di Lord Berengario...la colpa era mia? mia.. che ero stata portata qui con la forza, che avevo subito questo genere di angherie e io ero quella che veniva accusata..e Reas salì verso la torre dei Cavalieri per avere vendetta, ma la vendetta ero sicura non era verso di me, ma verso tutti i soprusi che quei Cavalieri facevano a Tylesia, la Regina e a quel castello. Avrei potuto salire e fermare tutto, ma non era certo mio compito..la causa non era mia. Così mi allontanai, ormai ero decisa...il Calars mi aveva portato in questo posto incantato ed ero partita come una viaggiatrice senza meta e senza motivo, ma nulla viene per caso, la nostra vita è come un cammino e come un fiume scorre e sa dove portarci, solo noi dobbiamo seguire l'andamento di quel fiume che è il nostro destino.
Mi addentrai nel giardino, lentamente, senza farmi vedere e notare...mi avvicinai a quel cancello d'oro, presi il lucchetto, era troppo duro, non vi era modo di uscire, avrei potuto scavalcare il cancello ma le inferiate erano appuntite, troppo rischioso...mi sedetti di fronte al cancello, improvvisamente davanti a me apparì qualcosa di strano, una strana luce, alzai gli occhi al Cielo e la Luna sembrava volesse aiutarmi...come un raggio di sole illuminava quei diamanti e formavano un alone che andava a riflettersi in un lembo del fiume che scorreva sia dentro e fuori del giardino, misi una gamba dentro...l'acqua era profonda...la Natura voleva aiutarmi. Mi tuffai, e nuotai, nuotai, non so nemmeno io dove ma vedevo quel bagliore che mi guidava fino a un punto dove riemersi...e il Calars mi fu benevolo, mi voltai e dietro le mie spalle vidi solo il Castello...ero uscita finalmente. Presto mi rialzai, ero bagnata fradicia ma non mi importava, iniziai a camminare per un sentiero alberato finchè vidi delle luci e mi trovai nella città di Tylesia e come una bimba ammiravo il suo splendore, mi incamminai verso una stradina, onde evitare mi potessero trovare.

Talia 27-02-2012 14.31.42

Il sole brillava alto nel cielo terso e la campagna si distendeva intorno a noi pacifica e silenziosa, come immersa in un leggero sonno. Lo scalpiccio regolare dei nostri due cavalli era, insieme al passo felpato di Sheylon, l’unico rumore che rompeva quella quiete, altrimenti assoluta e quasi ovattata. Era inverno, e nonostante ciò quel giorno l’aria era così tiepida ed intensamente profumata che sembrava voler annunciare l’imminente arrivo della primavera.
Eppure, pure in quest’apparente pace, un occhio attento avrebbe forse potuto scorgere i germi di una latente inquietudine...
La mia schiena rigida, il respiro lento e gli occhi che, pur tentando di restare fissi sulla strada, correvano invece spesso, ad intervalli quasi regolari, al cavaliere che cavalcava al mio fianco, avrebbero forse potuto indicare quanto il mio cuore fosse pesante nel petto.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44001)
Guisgard finalmente si voltò a fissare Talia, guardandola negli occhi.
“Perché pensi che debba perdonarti?”

I miei occhi incontrarono i suoi per un istante ed allora, quasi colta di sorpresa, io li distolsi...
“Perché...” iniziai lentamente a dire “Perché io...”
Ma subito venni interrotta da un uomo che comparve dalla leggera curva in fondo alla stretta strada con il suo gregge di pecore.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44001)
Ma in quel momento comparve un gregge lungo la strada.
Il pastore, avvicinandosi e vedendo Sheylon, si impaurì, mentre i suoi cani cominciarono ad abbaiare da lontano alla tigre.
“Non abbiate paura!” Disse Guisgard al pastore. “Non accadrà nulla alle vostre pecore! Diteci, piuttosto, dove siamo? Che contrada è questa?”
Il pastore, dopo qualche attimo di titubanza, fece qualche passo verso di loro.
“Siamo ormai presso le pendici del monte Summus…” rispose “… vedete la montagna?” Indicando un piccolo monte innevato che dominava la zona. “Non è molto imponente, eppure quest’anno la neve ne ha ricoperto gran parte… siete ai Piedi di Cristo, messere.”
“I piedi di Cristo?” Ripeté Guisgard.
“Si, messere…” annuendo il pastore “… così è chiamato questo luogo alle pendici del Summus… e quando fa freddo al punto da nevicare, noi pastori diciamo che cade la neve anche ai Piedi di Cristo.”

Sospirai leggermente alle parole dell’uomo...
“La neve ai Piedi di Cristo...” ripetei, quasi sovrappensiero, sollevando contemporaneamente gli occhi verso la sommità del monte che il pastore ci stava indicando “E’ un nome insolito... ditemi, vi prego, buon uomo... vi è forse una ragione per cui questa zone è detta ai Piedi di Cristo?”

Daniel 27-02-2012 16.28.41

“Il frutto che cresce al freddo del palazzo,
cercalo di tal colore, cercalo se non sei pazzo.”


Questo recitava l'inciose.. un frutto.. Di colore sicuramente verde.. Ma io.. Forse.. Senza pensarci due volte corsi fuori dalla sala.. l'altra volta io l'avevo sentito.. Era debole ma c'era.. Corsi per i corridoi fino ad arrivare ad una piccola stretta scalinata buia tra due arazzi.. Si sentiva una leggera traccia magica.. Iniziai a scendere di leto visto che era molto stretto.. Man mano che si scendeva era sempre più buio ma i muri si allargavano.. La traccia magica saliva di intensità.. Dopo parecchi scalini arrivai ad un corridoio nero come la pece.. Alla fine una leggera luce biancastra.. Corsi sempre più veloce fino ad arrive in un enorme sala.. Era lunga con sei navate laterali.. Nelle prime quattro navate era rappresentato un cavaliere diverso per ogni navata.. Nelle ultime due quattro enormi e potenti draghi.. Alla fine su un altare si trovava un piccolo piedistallo.. Da lì proveniva la luce.. Mi avvicinai e trovai una strana mela verde-trasparente al cui interno c'era una piccola chiave dorata.. Cercai nigros con la mente e gli dissi:
"L'ho trovata".

Guisgard 27-02-2012 16.37.50

Cavaliere25 prese la boccettina con l’acqua benedetta per scacciare il demone.
Ma prima che il boscaiolo arrivasse ad usarla, la fanciulla soffiò e la boccettina cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi.
Un attimo dopo, la porta dietro Cavaliere 25 si chiuse a chiave.
“Allora anche tu sei come gli altri…” mormorò la giovane “… anche tu credi che io sia malvagia… sei come tutti loro… vuoi farmi del male… io ti avevo dato la mia fiducia e tu invece hai cercato di colpirmi a tradimento… sei cattivo… come tutti loro… si, sei malvagio…”
Ora Cavaliere25 era bloccato in quella stanza.

Guisgard 27-02-2012 16.51.40

Quella bellissima visione aveva avvolto Altea.
Prima la Luce, poi le calde acque del Calars, infine le chiese, i palazzi e le case di Tylesia.
Ma fu un attimo.
Poi la realtà.
Altea si destò da quel miraggio così reale, eppure solo frutto di una visione.
E Altea si ritrovò nuovamente davanti al cancello d’oro.
“Non potevate uscire dal palazzo attraverso questo cancello, milady…” disse Fin Roma “… esso non da all’esterno del palazzo, ma nel suo inaccessibile e meraviglioso giardino…” sorrise e smettendo di suonare si avvicinò alla ragazza “… l’uscita del palazzo è dall’altra parte…” indicando un viale che si trovava in direzione opposta alla loro “… siete triste… forse vi sentite sola…” riprendendo a suonare “… Tylesia è molto bella e sono certo che vi scalderà, almeno per un pò, il cuore…”
Ma proprio in quel momento arrivò Reas.
“Vi stavo cercando, milady…” fissando Altea “… perché siete qui da sola? E poi oggi soffia un vento freddo su Tylesia… meglio entrare al caldo nel palazzo… venite, vi accompagno io…”
Intanto, quasi senza far rumore, Fin Amor era andato via, come sparito.

Altea 27-02-2012 17.06.34

D'un tratto mi destai, quella luce sembrava affievolirsi come un miraggio..che era successo? Mi trovavo di nuovo nel giardino del Palazzo, quando udii la voce del Cappellano...ero disperata, mi trovavo di nuovo li, prigioniera, ma egli mi venne vicino, indicandomi un sentiero che portava al cancello di uscita.."Grazie sir Finn, grazie per avermi indicato quella strada, non mi sento sola..nè triste, mi sento prigioniera e sto rischiando la mia vita qua dentro..." non riuscii neppure a finire il discorso che subito sir Reas mi trovò nei giardini e con gentilezza mi invitò a tornare nel Palazzo...e il Cappellano svanì come quella visione.
"Sir Reas, vi ringrazio della vostra gentilezza ma vorrei stare un pò sola nel giardino, se permettete, il vento può essere anche piacevole a volte e rinfresca i propri pensieri. Vi ringrazio della gentilezza".

Guisgard 27-02-2012 17.07.45

Quella mela di giada trovata da Daniel, sotto i raggi del luminoso Sole pomeridiano, liberava lunghi e sognanti riflessi che animavano quell’ambiente.
All’interno la chiave dorata scintillava con una purezza primordiale.
Il ragazzo era fuori di sé dalla felicità per aver trovato quella chiave.
Aveva anche pensato intensamente a Nigros per avvertirlo di quella straordinaria scoperta.
Ma in quel momento Daniel sentì dei passi alle sue spalle.
Si voltò e vide una figura.
“Cosa ci fai qui?” Fissandolo Shoyo. “Chi ti ha dato il permesso di andare in giro per il palazzo? Forse vuoi un’altra lezione? Magari vederti mozzata anche l’altra mano?”
Un attimo dopo giunsero anche quattro cavalieri del Tulipano.
“Va tutto bene, milady?” Domandò uno di loro.
“Si, è solo questo sciocco ragazzo…” rispose la donna.
“Ah, sei qui, birbante!” Arrivando Nigros e guardando Daniel. “Ti mando nelle cucine e tu perdi tempo a girovagare! Ora ti punirò io! Avanti, vieni con me, subito!” Si voltò poi verso Shoyo. “Spero non vi abbia recato noie, milady?”
“Dottor Nigros…” fece la lady guerriera “… i cani vanno tenuti al guinzaglio… la prossima volta fate più attenzione a cosa fa il vostro assistente… questa volta è stato fortunato.”
Nugros annuì e portò via con sé Daniel.

Guisgard 27-02-2012 17.14.17

Reas fissò Altea.
Il forte e freddo vento soffiava e gonfiava i capelli della ragazza e lasciava nei suoi occhi una luce di tristezza.
“Siete triste…” fissandola il capitano “… lo avverto chiaramente… sono i vostri occhi a rivelarlo… restare da sola non vi aiuterà… tra un po’ la regina uscirà dai suoi appartamenti e resterà in compagnia delle dame di palazzo… anche voi potrete stare lì…” la prese per mano “… non siete in pericolo… non in questo palazzo… è una promesso questa che vi faccio… nessuno vi importunerà più…” sorrise “… sapete cosa? Stasera ho voglia di vedere le luci della città, i suoi colori e i suoi suoni. Vi va di uscire per una passeggiata tra le strade di Tylesia?”


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