Camelot, la patria della cavalleria

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Destresya 12-06-2018 01.43.50

Nulla, più nulla.
Com'era possibile?
Come poteva essere sparita nel nulla?
No, io sapevo che era lì, che mi stava fissando, lo sapevo eccome.
Ma cosa?
Cosa poteva essere che si nascondeva così bene tra gli alberi?
Cosa poteva rendersi così invisibile da sfuggire all'occhio umano?
Sì, perchè io non vedevo niente, niente che non fosse bosco.
Ma sapevo che c'era qualcosa, sentivo che c'era qualcosa.
Perché non mi attaccava?
Ero lì, indifesa, almeno all'apparenza, perchè non attaccava?
Percepiva le armi nascoste sotto la gonna?
Sentiva l'odore della polvere da sparo.
Quale animale era in grado di farlo, certo vedere un fucile è un conto, ma percepirlo?
Potevo sentire il battito del mio cuore rimbombare tutto attorno.
La morte poteva essere lì, accanto a me, giocare a nascondino tutta la notte e io non l'avrei mai nemmeno vista.
Mi paralizzai.
Immobile, gli occhi sbarrati, increduli.
Era lì.. l'avevo vista!
Una sagoma, una sagoma tra le foglie!
Battei le palpebre un paio di volte, sconvolta, incredula e ancora sconvolta.
L'avevo vista davvero?
Era.. luminosa, eretta, come un uomo gigantesco, enorme.
Me l'ero immaginato, si si dovevo essermelo immaginato.
Non era reale una cosa del genere, non era reale quella... cosa!
Nemmeno la Gioia.. eppure..
Presi un profondo respiro, poi un altro, un altro ancora.
Battei le palpebre ancora una volta.
No, l'avevo vista davvero, per quanto folle potesse essere.
Dovevo sapere, dovevo sapere.
Forse era follia, ma dovevo sapere.
Un passo, un altro, in quella direzione.
Avanti Des.. avanti..
Un altro, un'altro ancora.
Ora mi ammazza, ora mi ammazza, ora mi ammazza...
Le armi strette in mano, ora posate sulle pieghe del vestito, pronte a scattare al minimo rumore.
Anche se ricordavo fin troppo bene il racconto di Gwen sulla sagoma simile vista nel bosco e a quanto fossero serviti i mille proiettili che gli avevano rigurgitato contro.
Il mio cuore batteva così forte che mi sembrava rimbombasse tutto intorno.
Avevo un terrore folle, che mi dava però una scarica di adrenalina così forte da permettermi di andare avanti.

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Dacey Starklan 12-06-2018 10.33.21

Essere messaggera di cattive notizie non mi piaceva e odiai ricevere quello sguardo da mio zio, mentre ignorai le reazioni degli altri due, trovando però estremamente inopportuna la risatina di Justine.
Mi avvicinai allo zio, stringendogli dolcemente la mano sperando che si calmasse e insieme a Cales illustrammo le nostre scoperte.

“ Probabilmente chi ha portato quel lupo sperava in una ricompensa e nella gloria... ma la verità è un’altra, ben peggiore a mio avviso.
Tuttavia sarà meglio che Messer Cales esamini la carcassa, lui ha conoscenza in queste faccende e saprà dirci con esattezza cosa aveva divorato l’animale prima di essere ucciso.”


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Lady Gwen 12-06-2018 10.52.24

Riuscii a farla mangiare, finendo io ciò che lei aveva lasciato.
"Siamo a casa di un contadino molto gentile che ci ha ospitate prima di trovare Elv" le risposi, accarezzandole i capelli.
"Vedrai, lo troveremo e vivremo tutti e tre insieme. Sei contenta?" sorridendo.

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Guisgard 12-06-2018 14.55.47

Il presbitero annuì a Dacey e diede il permesso a Cales di esaminare la carcassa del lupo portata da Gozil e dai suoi compagni.
“Basta.” Disse risoluto Ruspon. “Basta sciocchezze. Ho un piano e so che funzionerà.” Deciso.
Justine rise.



Therese annuì a Gwen e si stese sulle sue gambe, addormentandosi poco dopo stretta alla ragazza dai capelli rossi.
Intanto dal cortile i cani del vecchio non cessavano di abbaiare.
Erano ormai insopportabili.



Il silenzio, l'attesa, la paura.
Destresya sapeva che era là.
Qualunque cosa fosse era là.
La stava fissando, lo sapeva.
Poi la sagoma.
Irreale, irrazionale, assurda, impossibile.
Fu un attimo.
Ancora silenzio.
Paura.
Fu in quel momento che quella cosa si mosse.
Per un attimo infinitesimale si mosse, emanando uno strano bagliore, un luccichio, un gioco di trasparenze tra i rami e le foglie degli alberi, deformando con le sue forme il campo visivo che attraversava.
Come se si facesse beffe delle leggi naturali, come se non fosse davvero reale.
Fu un attimo.
Un momento.
Lo stesso che tramuta il predatore e rende l'altro una preda.
Velocissima come null'altro a questo mondo, silenziosa e letale più di qualunque altro essere vivente, la bestia sbucò dalle foglie, lanciandosi verso Destresya.
Questo percepì la ragazza.
Si lanciò verso di lei, proprio mentre la spia del duca inciampò in una radice sporgente dal terreno.
La colpì.
Destresya avvertì l'impatto, il contatto mentre cadeva a terra per essere inciampata.
E quella fu la sua fortuna.
Fu colpita si, ma di striscio dalla velocissima bestia, dall'inesorabile predatore.
Trascorse un istante.
Poi Destresya cominciò a sentire dolore.
Un bruciore lancinante, il suo vestito che si tingeva del suo stesso sangue.
Il suo braccio schizzava sangue come una fontana.
La mano non c'era più.
Era saltata via ed il sangue fuoriusciva a flussi dal polso mozzato.
Un dolore atroce, insopportabile.
E la bestia era ancora là, nascosta fra gli alberi, pronta a finirla, mentre la mano mazzata di Destresya ancora pulsava sul terreno insanguinato.
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Lady Gwen 12-06-2018 15.00.59

Le sorrisi vedendo che si accoccolava tranquilla su di me, addormentandosi.
In realtà non sapevo come facesse, col baccano di quei maledetti cani che non smettevano mai di abbaiare.
Poggiai anche io il capo sul cuscino cercando di prendere sonno, mentre anche io cercavo reciproco conforto in lei.
Era la mia forza in questo momento, ora che di nuovo non avevo Elv e mi spronava ad andare avanti, mi aiutava a sperare che ci saremmo finalmente riusciti a fuggire e vivere felici tutti insieme.

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Guisgard 12-06-2018 15.25.43

Gwen cercò di riposare, ma non vi riuscì per colpa di quei cani, che abbaiavano forte.
Ad un tratto dal cortile salì nel solaio un odore di focacce calde.
Era invitante a tal punto che Therese si svegliò.
“Che buon profumo...” disse guardando Gwen.

Lady Gwen 12-06-2018 15.29.25

Non riuscii a riposare, quei cani erano insopportabili.
Therese però sembrava non curarsene.
Ad un tratto, si sentì odore di focacce calde, tanto che lei si svegliò.
Ridacchiai.
"Ne vuoi un po'? Hai fame?"

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Dacey Starklan 12-06-2018 15.31.31

Una nuova risata di Justine ma questa volta la trovai piuttosto azzeccata
Finora tutte le idee di Ruspon si erano rivelate un fallimento e nulla faceva presagire un esito diverso in questa occasione.

“ E di grazia quale sarebbe il vostro formidabile piano? Mi auguro non un’ennesima caccia visto che avete già sterminato ogni lupo nella foresta.
Grazie a voi i contadini ben presto si lamenteranno per i troppi cinghiali o cervi che invadono i loro campi .”

Apostrofai Ruspon senza farmi troppi problemi, come sempre.

“ Qui ci vuole cervello, non il grilletto facile.”


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Guisgard 12-06-2018 15.40.50

“Si...” disse annuendo Therese a Gwen “... ho fame...”
Il profumo di quelle focacce calde saliva dal basso ed era molto invitante.



"Ed io ne ho da vendere di cervello." Disse Ruspon a Dacey.
"Allora il piano?" Justine.
"Un'altra delle vostre inutili trovate?" Seccato il presbitero.
"Affatto, eminenza." Ridendo Ruspon. "E' il piano definitivo."
"Vi ascolto..." il chierico poco entusiasta.
"Manderò i miei soldati nei boschi..." spiegò Ruspon "... travestiti da donne. La bestia li assalirà e noi la fredderemo!" Con tono trionfante.

Lady Gwen 12-06-2018 15.44.38

Sorrisi e annuii.
"Andiamo giù, allora" prendendola per mano e scendendo di sotto.
"La mia signorina ha sentito odore di focacce, è possibile averne una?" gentilmente, sorridendo all'uomo.

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