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Grandiosa lady Gaynor..come sempre
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Si trova nelle selvagge lande del Nord, dove terreno e rocce sono gli unici elementi per chilometri e chilometri di inospitale deserto, animato da scorpioni, da serpenti, da ratti ed altre specie di animali ostili.
Per miglia e miglia solo il nulla domina in tutte e quattro le direzioni conosciute. Il Sole è sempre alto, forte, abbagliante tanto che pare abbia arso la pelle dei nativi, dei selvaggi che abitano queste inospitali lande, rendendo la loro pelle rugosa e rossa. Ed infatti solo loro potrebbero abitare questi luoghi, così ostili per l'uomo bianco degli immensi agglomerati urbani dell'Ovest. Ma qui, nel profondo cuore di infiniti canyon segnati da fiumi oggi scomparsi, regioni aride e sterili dove solo poche piante grasse riescono ad attecchire, spazi sterminati e terre vergini, sorge qualcosa di unico. Per i selvaggi del posto è un santuario, un luogo sacro, per i commercianti che attraversano queste lande è un segno di orientamento, mentre per molte bestie selvatiche è una sorta di cimitero in cui giungere a morire. Ma cos'è davvero il grande Monolite Nero del Passo del Diavolo? La leggenda vuole sia il più antico baluardo della misteriosa setta di Uaarania, monumento ed emblema di come il caso domini su ogni cosa in natura. Per gli Uaaraniani infatti il monolite altro non è che una roccia di silicio resa perfettamente rettangolare da fenomeni climatici ed ambientali. Il trionfo insomma della perfezione geometrica e matematica su cui è basato il corso dell'intero universo. Alcuni si spingono in questa selvaggia regione anche solo per vederlo, ma il più delle volte nessuna compagnia di trasporto, commerciale o civile che sia, può garantire l'incolumità dei viaggiatori. Ma forse la cosa più interessante e misteriosa è ciò che appare sulla cima. Il monolite infatti, alto ben 71 metri, reca sulla parte alta alcune parole incise. Parole che si crede formino l'Aureo di Uaarania. Le parole così si mostrano: INCENSURATO-RISCUOTERA'-CUSTODIREI RIASSUMENDO-ESTUARIO-AIUTERO' MUTAZIONE-GIURAMENTO-AUTENTICO-UGGIOLARE E voi dame e cavalieri di Camelot, sapete svelare il mistero dell'Aureo di Uaarania? https://blog.screenweek.it/wp-conten...1/monolito.jpg |
Che storia affascinante.
Io direi "estuario" è un intruso in quanto non è un verbo e Nemmeno coniugabile |
Ahimè, milady, Estuario non è la soluzione!
Ma ritentate, mi raccomando :smile_lol: |
Bellissimo scenario, milord...
Incensurato... È l'unica parola formata da cinque sillabe anziché quattro... Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Purtroppo non è neanche questa la soluzione, milady :naughty:
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Proviamo..nella seconda riga tutte le parole finiscono con la stessa parola o vocale ovvero "o"
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Non ci siamo ahimè, milady :sad_wall:
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"Custodirei"... È l'unica parola in cui non compaiono insieme le due vocali A(ureo) e U(aarania).
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L'Aureo di Uaarania, forse un tesoro, forse un simbolo, forse un codice segreto in cui si celano i misteri di questa setta antica come il peccato.
Molte lapidi, stemmi e testi, disseminati nel mondo si contendono il riconoscimento come vero ed unico Aureo di Uaarania. Ma sembra che per la nostra lady Gaynor nessuno di questi presunti aurei pare avere segreti! Ed infatti la soluzione è proprio questa, milady! I miei complimenti :smile_clap: |
Grazie milord... Sono più o meno quaranta minuti che lo osservo e ci rifletto su, sono contenta di non aver perso sonno inutilmente [emoji3]
Chissà se un giorno mi scontrerò con il vero Aureo... [emoji848] Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Geniale..lady Gaynor :smile_clap::smile_clap::smile_clap:
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Grazie, milady...
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Questo enigma altro non è che un frammento rubato al nuvo Gdr, al suo scenario...
Base Patrias è l'ultimo avamposto della civiltà. Oltre vi sono solo chilometri e chilometri di deserto pietrificato e qualche palma spuntata lungo i grandi laghi di queste lande che fanno da scenario alla sterminata frontiera. L'Ovest è lontano, con le sue luci psichedeliche che sembrano squarciare le notti più cupe e profonde, gli immensi agglomerati urbani fatti di cemento, plastica e persone, gli infiniti monitor e schermi capaci di ipnotizzare e rapire oceaniche folle umane. La civiltà equivale a libertà ed essa è sinonimo, sempre e solo, di felicità. I governi hanno solo questo scopo, almeno apparentemente: rendere le persone libere e quindi felici. La civiltà ha portato la pace e l'odio allora gli uomini lo sfogano nelle arene, in pista, dove la giustizia, che compone la triade assoluta con le già citate libertà e felicità, ha bisogno di sceriffi, giudici e giurati. Ed alla giustizia non bastano carnefici, ma occorrono anche vittime. Per essere vittime occorre avere l'odio degli uomini, la loro condanna. Carnefici così diventati vittime per il grande pubblico, per vendere i giornali, per riempire le arene, animare le piste e tenere incollate le persone ad ogni schermo, ogni monitor. Base Patrias fu costruita per questo. Non solo come tappa per il trasporto ed il commercio dei pezzi di ricambio lungo le rotte mercantili, ma per assoldare, spesso catturare, gli indigeni, i selvaggi e portarli nelle arene, in pista, dandoli quindi in pasto al grande pubblico così affamato di odio, violenza e giustizia. E la giustizia porta la libertà e questa conduce sempre alla felicità. Questo scrivono i giornali e trasmettono ogni giorno gli infiniti schermi e monitor delle grandi città dell'Ovest. Base Patrias è nel cuore della frontiera, tra dune di terra e pietre, laghi incontaminati e riserve in cui vegetano come reclusi, come cavie gli indigeni dalle pelle arsa dal Sole che domina questo confine dimenticato. E non era lontana Base Patrias quando la turbo diligenza aveva messo tra sé ed il lago Fusar almeno una mezza dozzina di miglia. “A breve l'avvisteremo...” disse Padron Niklas al suo gaglioffo Tine guardando il deserto con il suo sensore scanner “... Base Patrias è la più grande delle stazione commerciali... mi venga un colpo se non ripartirò subito dopo aver preso quei condensatori al plasma... solo scorpioni, serpenti e pellerossa possono vivere in questo lercio posto...” sputando a terra e senza curarsi più di tanto del fatto che anche Tine era considerato da molti un selvaggio, sebbene stando in città il Sole aveva risparmiato il chiarore della sua pelle. Tine però sembrava preso da altro, con lo sguardo fissi verso la cima del canyon che li circondava. “Cos'hai?” Niklas. “I bagliori...” indicò Tine “... lassù, sulla cima... dove sorgono quelle rocce...” “Cos'hai visto?” Mormorò preoccupato Niklas. “Non lo so...” Ad un tratto apparvero alcune sagome che da lassù guardavano in basso. “Pellerossa...” Niklas prendendo il fucile mitragliatore che aveva sotto il sedile. Tine però fece un cenno con la mano, come dirgli di aspettare. I selvaggi allora scesero lungo la scarpata e raggiunsero la turbo dirigenza. Non erano armati e non sembravano ostili. Con ampi gesti chiedevano di rallentare. Tine annuì al suo capo e questi, titubante, rallentò. “Credo vogliano qualcosa...” fece Tine. “Cosa?” Teso Niklas. “Un intero caricatore di munizioni nella pancia?” “No, non cercano guai...” l'altro. I selvaggi, tre in tutto, si avvicinarono. “Tu non capisci ciò che dicono?” Chiese Niklas. “No...” scuotendo il capo Tine. I tre pellerossa allora si avvicinarono ancora di più ed uno di loro cominciò a dire: “Vimtco...idoehd... sisquei... iveusc... pecete... adalin... liplad... laiomo!” E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a capire cosa sta dicendo il selvaggio pellerossa?” http://cdn1.vox-cdn.com/uploads/chor...nema_960.0.jpg |
Frammento interessantissimo...un pò ricorda i Cieli di Evangelia...l' enigma è da studiare. :neutral_think:
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Bellissimo e intrigante scenario, devo dire. Sembra molto apocalittico e particolare.
Quanto all'enigma Leggendo una lettera per parola viene fuori questa frase: "visi pallidi vediamo se capite quello che stiamo dicendo" Mi spiego meglio: leggendo prima tutte le prime lettere, poi tutte le seconde, poi le terze ecc.. viene fuori quella frase. |
Citazione:
Perfetto, lady Clio! Avete decifrato l'idioma di quei selvaggi! E siete stata anche molto rapida! I miei complimenti :smile_clap: |
Grazie dei complimenti, milord.. troppo buono, è stata solo un'intuizione. ;)
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La dottoressa entrò nel biolaboratorio, richiuse il pannello d'accesso e digitò la password dopo che il sistema di sorveglianza aveva riconosciuto il suo codice genetico tramite il controllo ottico particellare.
Si sedette alla sua scrivania e controllò i dati dal computer. Guardò allora il volto inespressivo e bianco che aveva davanti. “Kzw-78... attivati.” Disse. Il droide davanti a lei allora aprì ed accese i suoi occhi di silicone e cristalli diamatini. “Benvenuta-dottoressa.” Fissandola. “Come-è-il-tempo-oggi? La-polvere-da-ancora-noia-?” “Non più del solito...” rispose lei distrattamente “... ti interessi del meteo oggi?” “Cercavo-solo-di-metterla-a-suo-agio-dottoressa.” Fece l'automa. “Deve-essere-oltremodo-impersonale-conversare-con-una-macchina-giusto?” “Talvolta” lei “un robot è più interessante di molte persone...” “Me-ne-compiaccio-dottoressa.” “Ricordi la nostra ultima conversazione?” “Certo-dottoressa.” “Bene.” “Mi-accennava-ad-una-nuova-terminologia-per-me.” “No, a darti un nuovo nome, non più una sigla.” “Un-nome.” “Si?” “Un-nome-è-per-un-essere-umano-dottoressa.” “Anche gli animali spesso ne hanno uno.” Replicò la dottoressa. “E talvolta qualcuno ne da uno anche alle cose inanimate.” “Come-lo-sono-io.” “Tu sei un automa, è diverso.” “Immagino-di-si.” “Immagini?” “Uso-il-linguaggio-più-consono-per-essere-compreso-da-voi-umani-dottoressa.” “Bene.” Annuì lei. “Avrò-quindi-un-nome-dottoressa?” “Si.” Togliendosi gli occhiali lei. “Pipita... in onore al centravanti più forte del mondo.” Sorridendo. “E' un'idea di mio marito. Ti piace?” “Pipita---” elaborando il nome l'automa “---è-caldo-scorrevole-immediato-simpatico. Sono-certo-piacerà-a-molti.” “Bene, allora riprendiamo i test...” rimettendosi gli occhiali la dottoressa “... un quesito di logica...” “Bene-dottoressa.” Lei allora cominciò a leggere: “Hastatus ha davanti a sé un losco figuro che, dopo aver estratto dalla tasca del giubbotto una pistola la punta contro di lui. Hastatus è disarmato e l'altro, che è un feroce criminale evaso dal carcere, tra pochi istanti farà sicuramente fuoco. La distanza tra i due è di tre metri e non c'è nessuno che possa intervenire in aiuto di Hastatus, che per di più non ha nulla con cui potersi riparare o proteggere. Eppure lui è perfettamente tranquillo e non ha la minima preoccupazione. Come mai tanta sicurezza?” Il droide Pipita risolverà l'arcano, svelandone con la sua fantasia la soluzione. E voi dame e cavalieri di Camelot sapete fare altrettanto? http://www.skuola.net/news_foto/2014/io-robot.jpg |
Pipita... Ma che carino questo automa [emoji3]
Hastatus sta partecipando a qualche gioco-simulazione... Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Quanti ricordi in questo bellissimo enigma, sapete?
I giorni in cui interpretavo un androide, e poi Pipita.. oh, il simpatico robottino del Tropico! Ehhh... Quanto all'enigma: possibile che Hastatus si sia accorto che il malvivente abbia ancora inserito la sicura nella pistola? |
Lady Gaynor, purtroppo il malvivente di fronte a Hastatus non è un giocatore di giochi di ruolo o di simulazioni, ma un vero criminale.
Lady Clio, il losco figuro si appresta a sparare, come ben descritto, dunque la sua pistola è pronta per far fuoco. Ahimè, le vostre risposte sono errate, care dame :sad_wall: |
Magari con una distanza di tre metri Hastatus pensa di potersi scansare in tempo... Potrebbe avere riflessi prontissimi [emoji3]
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In effetti, milady, il nostro Hastatus ha sicuramente riflessi prontissimi, ma evitare da tre metri un colpo di pistola... beh, può riuscirci Flash e forse anche l'Uomo Ragno... :rolleyes:
No, lady Gaynor, non è neanche questa la soluzione, purtroppo :silenced: |
Riprovo... Il criminale si è introdotto in casa di Hastatus mentre lui dorme, e quindi dormendo è tranquillo e ignaro del pericolo...
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Ahimè, milady, la risposta è carina, arguta, ma non è la soluzione, in quanto, come detto, il malvivente è davanti a Hastatus, dunque lui lo vede perfettamente e perciò è sveglio :sad_wall:
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Pipita. .me lo ricordo.
Hastatus stende il malvivente con una sua battuta (freddura) |
Eh, no, lady Altea :laughing_lol1:
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Allora visto lui è moderatore applica la legge del forum e lo banna 😉
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Hastatus sta guardando un film di gangster e l'attore che interpreta il malvivente sta puntando la pistola nella sua direzione, cioè dritto verso la telecamera...
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Perfetto, lady Gaynor!
Avete risolto l'enigma, proprio come il nostro Pipita! Il vostro senso logico e la vostra arguzia non hanno nulla da invidiare all'intelligenza artificiale ed evoluta del nostra droide :smile_lol: I miei complimenti :smile_clap: |
Complimenti lady Gaynor :smile:
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Grazie mille a tutti e due [emoji4]
Aspetto con ansia il prossimo... Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Nel cuore della Sanningia, una delle zone più selvagge ed inospitali dell'Afragolignone, sorge l'antica Rocca dei Rinnegati.
Si tratta di un remoto avamposto militare, originariamente formato da una torre quadrangolare, attorno al quale furono poi erette delle mura ed una residenza nobiliare. La struttura fortificata si ampliò nei secoli fino a diventare un vero e proprio castello, la cui posizione predominante su un alto monte lo rese praticamente inaccessibile. Ciò che colpisce è lo stile con il quale il maniero è stato concepito. Si tratta di un'architettura apparentemente sobria, austera, quasi spartana, nella quale le forme e le immagini appaiono prive di qualsiasi intento realistico e ritrattistico ed al contrario invece si mostrano astratte e ripetitive. A detti di molti questo castello sarebbe simile ad un immenso testo, ad un libro fatto di murature, mattoni e pietre rozzamente squadrate. Un libro in cui è chiaro, secondo una particolare corrente di pensiero, il suo messaggio segreto. Un messaggio esternato attraverso la compattezza delle forme, la loro regolarità del tutto priva di segni distintivi, di slanci, di eccessi, di ispirazioni e folgorazioni. Come se la rappresentazione della materia, dunque della natura e del Creato stesso ricalcasse una similitudine, un equilibrio, una costanza tipica dei numeri. L'immagine quindi di un mondo informe, realistico e verosimile in cui non sembra esserci spazio per la designazione, l'evoluzione ed il fatalismo che invece secondo l'ideale Religioso plasma l'universo e l'intero Creato. La negazione perciò di ogni fatalità, unicità, particolarità, differenza. L'antitesi allora della millenaria visione aristocratica e Cattolica della predestinazione, dell'elevare un ideali, un principio, una cultura e persino una singola élite al di sopra di un ordine partorito dalla casualità che invece domina e da forma a tutto ciò che esiste. Per questo secondo molti la Rocca dei Rinnegati è sempre stata meta e pellegrinaggio di ideali pagani, ereticali, anticlericali e borghesi. La sua attrattiva non sta però solo nella particolare architettura, ma soprattutto nella misteriosa lapide di ossidiana sulla quale sono incise delle parole, ma che messe insieme non formano nessuna frase di senso compiuto. Inoltre sotto le parole compaiono otto fori circolari, come se fossero spazi vuoti. Per secoli si è cercato di svelare l'enigma che si cela dietro questa lapide che per molti potrebbe essere il vero Aureo di Uaarania, la cui soluzione aprirebbe le porte agli infiniti tesori ed alle terribili conoscenze di Uaarania. Nel 2010 la Rocca dei Rinnegati è stata acquistata e scelta come sede della celebre scuderia sportiva conosciuta come l'Ateismo Nero. La lapide di ossidiana così si presenta: "E' OPPORTUNO ANNOVERARE ALISEI DI OLTREMARE, TRA CASSETTE RESIDUE E CON BOTTONI DI INTERVENTI." O O O O O O O O E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere l'enigma contenuto in questo presunto Aureo di Uaarania? http://forum.dequaliter.com/uploads/...99e30220c1.jpg |
Interessante enigma.
Io credo che negli spazi vuoti vadano inseriti i numeri che si possono trovare all'interno delle parole. Sono proprio 8 numeri. 1/9/6/3/7/2/8/20 metto anche la spiegazione nelle parole che magari è più chiaro "E' OPPORTUNO ANNOVERARE ALISEI DI OLTREMARE, TRA CASSETTE RESIDUE E CON BOTTONI DI INTERVENTI." |
Quella lapide...
I suoi segreti... Le oscure conoscenze di una setta maledetta dal Cielo e dagli uomini... E voi, lady Clio, siete riuscita a decifrarne l'arcano mistero, in barba al genio diabolico di Ordifren :smile_lol: I miei complimenti, milady :smile_clap: |
Grazie per i complimenti, milord! :smile_lol:
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