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Ci mancava solo quella baraonda adesso.
Intorno a noi era il caos più totale, non sapevo più da che parte girarmi, da che parte guardare. E alla fine persi di vista Palos e il pellegrino. Non avevo tempo di cercarli, anzi forse separati avremmo avuto più possibilità. E forse davvero quella nave gigante aveva attirato l'attenzione, distogliendola dalla cerca di Icarius. Il che mi dava un vantaggio, nonostante il caos. "Dove sei.." sussurrai, quasi lui potesse sentirmi, mentre stipata nella folla continuavo quella che sembrava una ricerca inutile e sterile. Eppure doveva pur essere da qualche parte, non poteva essersi volatilizzato nel nulla. E più il tempo passava, più la sua ferita poteva essere grave, dovevo trovarlo assolutamente, anche se quella città fosse crollata quella notte stessa io non mi sarei arresa. |
Da fuoori provenivano rumori d'ogni tipo, boati e del fuoco si intravedeva in alcuni punti dellacitta`. Stavo per andare a vedere, quando mi accorsi che Cq era andato via e solo io e la ragazza l'avevamo visto. Con nonchalance, e anche molto timore, mi avvicinai ad una finestra. Avvertivo un forte senso di angoscia, forte e incontrastabile, poi la vidi. Quella nave. La nave col teschio nella prua, la stessa che ci aveva affiancati quella volta, ora stava distruggendo Vacolis e in citta` era il caos.
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Clio non si perse d'animo e nonostante la confusione che regnava ovunque, con gente in fuga, altra morta, il fuoco che avvolgeva i palazzi e le macerie che impedivano molte via di fuga, cercò ancora Icarius.
Imboccò una strada laterale e si ritrovò davanti ad un cantiere. Da qui uscirono diversi uomini armati perlopiù in modo fortunoso. Impugnavano infatti pale, zappe, picconi, martelli e pali di ferro. E dal loro aspetto sembravano schiavi. “Viva la libertà...” disse uno di quelli agli altri “... viva la libertà!” Incitandoli. |
Gwen guardò anche lei dalla finestra e nel caos generale vide correre nelle strade molti uomini armati in modo fortunoso.
“Sono schiavi quelli...” disse Ork indicandoli “... schiavi in fuga... hanno approfittato del caos per fuggire...” “Maledetti!” Esclamò Aris. “Enzio li ucciderà tutti!” |
Sarà stato perché ero assuefatta, perché forse avevo dimenticato cosa poteva significare quel termine tanto abusato nella mia città che non ci feci subito caso.
"Viva la libertà" era un'espressione usuale a Maruania, quasi una legge, un obbligo. Ma quegli schiavi certo non la invocavano nel medesimo modo. Erano gli stranieri, a quanto ricordavo, ad essere fatti schiavi. Sorrisi, pensando alla ragazza che aveva dovuto dire addio al suo amato, augurandogli che fosse vivo e che potessero ricongiungersi. Ma non avevo tempo di osservare nemmeno loro, più il tempo passava più poteva essere in pericolo e non riuscivo a darmi pace, così continuai a cercare ancora e ancora. |
La gente fuggiva da ogni parte. Vedevo uomini scappare con armi arrangiate e Ork disse che erano schiavi che avevano approfittato della confusione per fuggire.
Non sentii cio` che Aris disse dopo, perche` sapevo che Elv era fra loro, lo sapevo, lui doveva esserci e cio servi` a scacciare l'angoscia che sentivo dentro. |
Clio era decisa a continuare la sua ricerca di Icarius, ma voltato un vicoletto la ribelle si ritrovò davanti molti di quegli schiavi.
La videro, scambiandola naturalmente per un monaco. “Buon frate...” disse uno di quelli “... abbiamo bisogno di voi... alcuni nostri compagni sono in fin di vita e prima di spirare vogliono l'Estrema Unzione... in Nome del Cielo, venite con noi...” |
“La città è in pericolo...” disse Merin.
“Non temete, Enzio scaccerà questi misteriosi nemici.” Fece Aris. Poi le tre donne uscirono di nuovo dalla stanza. “Forse dovreste scendere per le strade...” Ork a Dacey e a Gwen “... adesso, prima che Aris e le altre due tornino... bisogna che cerchiate i vostri amati... gli schiavi sono tutti liberi e ora e forse ci sono anche loro due in strada...” |
Aris e le altre se ne andarono.
Scendere per le strade. Me lo ripetei un paio di volte in testa come per realizzare quell'opportunita` cosi` chiara e favorevole nella mia mente. Ovvio. Dovevamo scendere in strada. Guardai la ragazza, poi Ork. "Come usciamo da qui?" |
Successe tutto così rapidamente.
Il droide fuggì con la spada, poi il trambusto all'esterno. Schiavi fuggiti, disse Aris . Di colpo realizzai che tra loro poteva esserci Dension, come suggerì anche Ork. Dunque anche l'altra giovane era arrivata a Varcolis con un uomo ma per qualche motivo erano stati separati, in modo simile a ciò che era successo a me. Dovevo andarmene da lì e trovare Dension, la mia mente elaborava solo quella possibilità. Poi la giovane chiese a Ork come si lasciava la torre. Mi voltai verso l'uomo in attesa di una risposta. |
Degli schiavi si rivolsero a me, credendomi un frate.
Restai allibita a guardarli, senza sapere che fare. Ma era troppo, non potevo fingere fino a quel punto, avevo già esagerato con la confessione, che poi era stata più una confidenza per fortuna. Quelli erano schiavi, avrebbero compreso la mia situazione forse. Sapevo che Icarius non era con loro, perché dopo quello che era successo se l'avessero trovato gli avrebbero riservato un trattamento speciale, più spietato naturalmente. Rabbrividii a quell'idea. Guardai l'uomo che si era rivolto a me per un lungo istante e abbassai il capo. Quando lo rialzai, per un breve momento portai il cappuccio all'indietro, scoprendo il viso. Solo un momento, per poi calarlo di nuovo. "Mi dispiace.. Non posso.." dissi piano, dolcemente "Non mi è concesso... mi sto solo proteggendo da questa città..". Così, continuai a cercare, sempre più afflitta ma sempre più determinata. Dove diavolo poteva essersi cacciato. E il terrore di arrivare troppo tardi era troppo anche solo per essere espresso a parole. Ma io sapevo che sarei riuscita a trovarlo. |
Mi avvicinai alla finestra, qualcosa mi portava laggiù sempre in preda a quella angoscia e quel freddo.
Ad un tratto udii il verso di un uccello, rimasi perplessa per un attimo...era notevole come il fatto di non vedere avesse affinato in me l' udito e ogni percezione...sembrava la gabbianella blu del Governatore di Maruania, la rara Matiz..era un verso unico. Istintivamente indietreggiai e subito dopo udii un boato e un forte sibilo, rumore di motori potenti e la torre vibrò. Blond era spaventato, lo intuivo dal tremolio della voce ma io avevo, forse, inteso tutto ma rimasi perplessa dell' allarme del bracciale..non era solo una bomba quindi.."Riconosco questo sibilo, questi motori potenti...ho dovuto abituarmici..sono quelli di Eresia, la potente nave di Maruania e ho sentito il verso della gabbianella del Governatore. Ebbene, Blond, ora è il momento tu mi faccia riavere la vista o moriremo noi e tutta Vacolis..potrebbero pure far partire i Corvi." Sospirai e mi vestii in fretta di nuovo "Dobbiamo fuggire da qui..la torre potrebbe crollare come tutte le altre..io ero su quella nave e da lì partì il Corvo da dove mi sono lanciata col paracadute, lo avevo già in mente quel piano e dovevo avvisare coloro che stanno cacciando..Capitan Falco e tutti quelli della Divina Misericordia solo tu non mi hai mai voluto ascoltare, avremmo potuto evitare tutto questo..questa era la mia missione e lo è tutt'ora e aiutami..ridammi la vista..potremmo avvisare le forze dell' ordine di chi sono gli invasori e perchè sono qui...solo per catturare il Falco..allora è qui..e fuori dal porto deve essere attraccata la sua potente nave..sperando non la abbiano distrutta o danneggiata...loro potrebbero aiutarci ad arrivare fino alla Divina Misericordia..solo così avremmo un mezzo potente contro Maruania..". Rimasi un attimo in silenzio.."Senti le grida fuori..o forse devi prima salvare qualcuno da una torre? Non penso tu sia venuto qui per rifare la vita di prima..di donne ne avresti trovato pure altrove, non avevi bisogno di Vacolis per questo...ma forse vi è una donna che più di tutte merita le tue attenzioni qui e hai tanto desiderato di tornare per lei? Ora le parti si sono invertite..devi ridarmi la vista perchè io aiuti te e Vacolis". Aspettai la sua risposta e non vi era tempo da perdere e io di coraggio ne avevo tanto e pure sete di rivincita. |
“Per di qua...” disse Ork a Gwen e a Dacey, per poi aprire una porta “... da questa uscita arriverete a delle scale laterali... fatele di corsa, senza voltarvi indietro, fino a raggiungere una porta di cedro che però è solo socchiusa... da lì uscirete dalla torre e vi troverete in strada... cercate i vostri uomini e con loro abbandonate questa infelice città... buona fortuna, amiche mie... ora andate, presto...”
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“Io...” disse Blond spaventato per i boati che facevano tremare la torre “... io non ho idea di come ridarti la vista... il mio era un trucco per farti venire qui con me...” scappò allora via.
Ma in quello stesso istante si udì un sordo rumore. Era una granata. Un attimo dopo una terribile esplosione scosse e poi fece crollare l'intera torre. Altea e Blond furono colpiti dalle murature che si sbriciolavano come fossero la cosa più friabile di questo mondo. Poi più nulla. |
A quelle parole di Blond sorrisi.."Oh, lo immaginavo...tu eri un malfattore...come potevi darmi la vista...maledetto".
Ad un tratto udii un forte boato e poi sentii il vuoto sotto me e il nulla. |
Il caldo.
Rovente per le fiamme ed il rumore della legna che si consumava, i mattoni che si spaccavano e la puzza di corpi arsi. Piano piano Altea riprese conoscenza. Era adagiata su alcuni detriti. Poi, poco a poco, una flebile luce si mostrò ai suoi occhi. E dopo delle sagome, sempre più nitide, nonostante gli occhi bruciassero per il fumo opprimente. Ed intravide qualcuno accanto a lei. |
Ringraziai l'uomo con un sorriso, presto sarei uscita da quell'orribile torre.
Attesi l'altra ragazza, e solo in quel folle momento, durante la corsa giù dalle scale, mi accorsi di non conoscere il suo nome. -Dacey- mormorai balzando giù, uno scalino dopo l'altro fino alla porta, la sfinsi e finalmente fummo fuori. |
Lentamente ripresi conoscenza..ero indolenzita ma viva per fortuna..potevo sentire urla, odore acre di legno bruciato, tastai e sentii delle pietre, mattoni...la torre doveva essere crollata.
Era tanto caldo, tra il clima e i focolai...poi una luce davanti a me e potevo scorgere delle sagome ma erano nitide ma non potevo ancora mettere a fuoco. Vi era qualcuno vicino a me..."Chi siete? Io non posso vedere..ho perso la vista giorni fa purtroppo". |
Ork ci fece strada, aprendo una porta.
"Grazie, per tutto'' guardandolo un istante, per poi fuggire via. Via da quel posto orribile, da quella gabbia dorata. Intanto, dietro di me la ragazza mi seguiva. Trovai le scale, perccorrendole, trovai poi il portone. Feci tutto senza voltarmi un attimo, come aveva detto Ork. Quando uscimmo, sentii l'aria fresca investirmi il volto e cercai di allontanarmi il piu` possibile dal portone, cosi` da sparire dalla vista di Aris. "Dobbiamo capire dove andare." In strada la gente era totalmente impazzita e nella massa cercavo di trovare Elv. "Ah, sono Gwen" ricordandomi di rispondere alla ragazza, che si chiamava Dacey. https://upload.wikimedia.org/wikiped...it_tulessa.jpg |
Dacey e Gwen finalmente uscirono da quella torre.
Il cielo era ormai screziato dall'albeggiare, ma il fumo e le fiamme della battaglia davano a quello scenario dei tratti apocalittici. Vacolis era messa a ferro e fuoco dalla gigantesca nave volante che quasi senza sforzo respingeva gli attacchi delle milizie cittadine. E con cieco furore e selvaggia ferocia bersagliava ogni cosa con le sue spaventose bocche di fuoco. Le due ragazze presero così ad allontanarsi da lì. Imboccarono una stradina laterale sgombra da fumo e la percorsero fino a quando intravidero alcuni uomini. Erano gli schiavi fuggiti che avevano ora trovato riparo fra le macerie. |
Quello che si profilò ai miei occhi era terribile, ancora di più dei fantasmi nella Gioia perché tutto questo era reale.
Il puzzo del fumo mi colpì le narici mentre udivo i militari urlare nel fragore della battaglia contro quella nave mastodontica. Insieme alla ragazza, Gwen, mi allontanai da quell'orrore di morte e distruzione, passando per vicoli laterali fino a intravedere degli uomini, schiavi fuggiti. Senza aspettare oltre mi avvicinai di corsa, con gli occhi che cercavano disperatamente Dension. |
Imboccammo una stradina piu` sgombra, sia dal fumo che dalla gente e la attraversammo.
C'erano delle macerie: intravidi degli uomini e capii che dovevano sicuramente essere schiavi, cosi` aguzzai la vista per vedere se Elv era tra loro. |
Altea si riprese e i suoi occhi pian piano cominciavano a mettere tutto a fuoco.
Intravide allora quella sagoma, le cui fattezze ora diventavano sempre meno appannate per lei. Era un uomo alto e robusto, con i capelli corti e brizzolati. Stava seduto accanto a lei. E nel vederla ora ripresa, quasi per scaricare la tensione si accese la pipa. “Perdonate, ma mi serve per scaricare la tensione...” disse, indicando la pipa. Si avvicinò ai suoi occhi ed osservò con attenzione le pupille di lei. “Riuscite a vedermi?” Chiese. Intanto poco lontano si udivano ancora i boati della battaglia. |
E mentre Gwen cercava con lo sguardo di intravedere il suo Elv fra quegli schiavi, Dacey invece corse loro incontro, per scoprire se là vi fosse pure Dension.
E nel vederla arrivare uno di quelli si alzò e prese una mazza. “Guardate che bel bocconcino...” disse ridendo “... finalmente una donna... pensavo che in questa lercia città fossero tutte recluse...” Ma qualcuno gli strappò la mazza dalle mani. “Idiota!” Spezzandola contro dei detriti un altro di quelli. “Vi avevo detto niente più atti barbarici!” “Tu non sei il capo...” rabbioso l'altro. E per tutta risposta l'uomo che lo aveva disarmato lo colpì con un pugno, facendolo cadere. “Io sono il capo qui!” Gridò poi. E nell'avvicinarsi, Dacey riconobbe quell'uomo. Era Dension che pur senza averla riconosciuta, a causa dei fumi lungo la viuzza, l'aveva difesa dallo schiavo. |
Non so cosa successe ma improvvisamente e lentamente tutto apparve nitido davanti a me...era stato un trucco di Blond? Chi era mai Blond?
Davanti a me apparve un uomo brizzolato, si accese la pipa e risi alla sua battuta.."Fate pure..in questo momento non ha importanza". Egli premurosamente guardò i miei occhi e sorrisi.."Si mi appare tutto nitido..non vi sto mentendo..fino a pochi secondi fa non vedevo nulla..grazie per essere venuto qui a soccorrermi...oh...che scenario terribile..non ho mai visto Vacolis nel suo splendore per via della mia cecità temporanea..che miracolosamente è svanita..però posso fare in modo di aiutare questa città...so chi sono gli ipotetici nemici e chi può salvarci...io mi chiamo Altea" e guardai quell' uomo dall' aspetto almeno benevolo. http://i60.tinypic.com/fjq0z4.jpg |
Dacey corse verso quegli uomini, che subito iniziarono a fare delle battute su di lei, e io la raggiunsi.
Venne in aiuto un altro uomo, che la difese. Allora si salvava qualcuno in questa citta`. Intanto continuavo a guardarmi freneticamente intorno, in cerca di Elv. Pregavo che non gli fosse successo niente e speravo di trovarlo. |
Quando quell'uomo si alzò impugnando la mazza arretrai di qualche passo, tentando di recuperare il mio pugnale inutilmente.
Fortunatamente un altro ex schiavo mi difese, atterrando l'uomo con un pugno, sospirai sollevata e lo fui ancora di più quando mi resi conto che chi mi aveva salvata era Dension. Gli saltai al collo, baciandolo, ignorando tutto e tutti. |
Clio si tolse il cappuccio per un attimo, mostrando a quei disperati il suo volto.
Poi riprese la sua ricerca. Ma ad un tratto Damasgrada prese a vibrare. La ribelle allora si accorse che alcuni di quegli schiavi la stavano seguendo. Tagliarono il vicoletto da una viuzza laterale ed in breve la circondarono. “Bene, bellezza...” disse uno di loro “... sono mesi che ci tengono segregati, senza poter vedere mai una donna...” Erano armati di bastoni e di lussuria. Tutto ciò mentre su Vacolis imperversava una furiosa battaglia. |
La mano di quel misterioso uomo stringeva il polso della dama, mentre i suoi occhi azzurri erano in quelli luminosi e lievemente ocra di lei.
“Chi...” disse lui “... chi sei?” “Se continuate a stringere così il mio polso” fece lei “la ferita al braccio tornerà a farvi male...” “Ah...” lasciando il polso lui, per poi toccarsi il braccio destro dolorante. “Ymona, portami altre bende...” la dama alla ragazzina. E medicò di nuovo la ferita di lui. “Chi sei?” Chiese ancora. “E dove sono?” “Siete a Vacolis...” rispose lei. “Si, ora rammento...” mormorò lui “... devo andare allora...” cercando di alzarsi. “Aspettate...” lo fermò lei, posando quasi senza accorgersi le sue mani sul petto nudo di lui “... non potete andare...” Lui allora si adagiò di nuovo col capo sul cuscino. “Che posto è questo?” “La torre più alta di Vacolis...” rivelò lei. “Chi è la sua proprietaria?” Fissandola lui. “Il mio nome è Gayna...” svelò la dama, mentre con una pezza bagnata lavava il petto del ferito. “Milady...” a lei Ymona “... sento dei forti rumori...” “Va a controllare...” disse Gayna. La ragazzina ubbidì. Poi Gayna si allontanò dal letto e cominciò a preparare una tisana, mentre lui restava a guardarla. “Però non mi avete rivelato il vostro nome...” senza voltarsi lei “... siete forse come Lancillotto che lo rivelò solo alla sua Ginevra?” “Ahimè, non sono Lancillotto...” “Non vi ritenete dunque un cavaliere?” Replicò lei. “Per essere Lancillotto occorre ci sia una Ginevra...” rispose lui “... ed io non ne ho...” Gayna a quelle parole si lasciò cadere una zolletta di zucchero dalla mano. “Dunque posso rivelarvi il mio nome...” per poi esitare lui “... mi chiamo... Icarius...” http://img.photobucket.com/albums/v4...in/koh_192.jpg |
Ancora niente, più il tempo passava, più mi sentivo afflitta e disorientata.
Ma non avevo intenzione di demordere, l'avrei trovato a costo di rovesciare quella città come un guanto. Poi Damasgrada iniziò a vibrare. "Che hai bellezza?" mormorai, senza fermarmi. Ma avevo imparato a non sottovalutare mai i suoi preziosi avvertimenti, così mi fermai e mi voltai. Ecco, appunto, capitate proprio a fagiolo! Avevo giusto bisogno di distrarmi qualche minuto. "Ma come, siete sopravvissuti alla prigionia e volete morire adesso?" guardandoli con disprezzo "Contenti voi.." per poi alzare le spalle ed estrarre Damasgrada. "Avanti, che io non ho mica tempo da perdere...." sbuffai, per poi iniziare ad attaccare. In quel momento mi accorsi quanto mi mancasse tutto quello, il battito accelerato, il respiro corto, i sensi che diventano più vigili, il corpo duramente allenato che reagiva da solo, la spada diventata ormai parte di me che colpiva, feriva, ancora e ancora. Il ferro è ferro e la carne è carne, diceva sempre il mio maestro. Ma Damasgrada era molto più di quello e io lo sapevo bene. |
“In questo momento” disse l'uomo ad Altea “conoscere il nome di coloro che hanno causato questa barbarie è l'ultimo dei nostri problemi. La città è messa a ferro e a fuoco e l'unica salvezza credo sia abbandonarla. Io devo ritrovare i miei compagni e con loro lasciare questo luogo. Voi cosa decidete di fare?”
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"I vostri compagni...chi sono?" chiesi incuriosita.."Io devo uscire da qui e vedere se vi è attraccata una nave..la Divina Misericordia" dissi convinta.
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Dacey riconobbe Dension e subito gli corse incontro, abbracciandolo e baciandolo, incurante di tutto e tutti.
“Ehi...” disse lui accarezzandole il viso dopo averla baciata “... allora non ti sei scordata di me..” sorridendole, mentre ancora l'abbracciava. Intanto, poco distante, Gwen si guardava intorno tra le macerie ed i focolai di fiamme e fumo. Ma di Elv nessuna traccia. |
Quegli schiavi, disperati e disorganizzati mal potevano tener testa a Clio, donna d'armi troppo abile ed esperta, soprattutto munita della favolosa Damasgrada. Ed in breve la ribelle ebbe la meglio su quegli uomini.
Alcuni li uccise, gli altri li mise in fuga. Intanto attorno a lei vi era morte e distruzione. E dal fumo ad un tratto Clio vide emergere una sagoma che veniva verso di lei. |
Per alcuni minuti la mia mente riuscì a fermarsi, perché il combattimento, anche contro quegli schiavi, riusciva a catturare ogni parte del mio essere, canalizzando tutta la mia energia e donandomene di nuova.
Alla fine fu più facile di quanto non sembrasse, erano solo dei disperati non abbastanza uomini per una donna, dato che pensavano di dividerne una presa a caso. Se ne andarono in poco tempo, lasciandomi però carica dell'energia marziale che rinvigoriva ogni fibra del mio essere. Ma in ogni caso, avevo perso altro tempo, e la città attorno a me era messa a ferro e fuoco, per quanto la cosa mi lasciasse indifferente. Poi vidi una sagoma avvicinarsi a me, e vista la situazione non abbassai la guardia né la tensione, restando pronta ad affrontare qualunque cosa fosse. Poi magari era un semplice passante, ma non avevo nessuna intenzione di rischiare. |
Ero felice che si fossero ritrovati e li guardai sorridendo.
Intanto di Elv nessuna traccia ed io ero sempre piu` preoccupata. |
Scossi la testa accarezzando il suo viso.
- Come potrei dimenticare mio marito?- per sicurezza mantenevo viva la nostra farsa. Avevo un sacco di cose da raccontargli relative al Falco. |
Pian piano il fumo di dissipò e Clio vide più chiaramente quella figura.
Avanzava verso di lei. “Però...” disse “... mica male!” Esclamò. “Te la sei cavata niente male! Ho capito perchè ti hanno arruolata a bordo!” Sorridendo Palos. “Siamo solo noi due?” |
Sorrisi a Palos, rinfoderando al fida Damasgrada.
"Sì beh.." alzando le spalle "Combattere è una delle poche cose che mi riesce bene.." sorrisi "Grazie.." facendogli l'occhiolino. Poi sospirai. "Immagino di sì, vi ho persi di vista prima, tra la folla.." guardandomi attorno "Ancora nessuna notizia di Icarius..." mormorai, visivamente preoccupata. Più il tempo passava, più stavo in pena. Chissà dov'era finito, chissà se aveva trovato aiuto o se era ancora solo e sofferente chissà dove. Non riuscivo nemmeno a pensarci. "Dobbiamo trovarlo, maledizione.." esclamai. "Potrebbe essere ovunque.." scuotendo la testa "Diamoci da fare.." sforzandomi di sorridere. |
Dension sorrise a Dacey e la baciò ancora.
“Questa città è a ferro e fuoco...” disse poi “... dobbiamo andarcene... dubito qui ci sia il Falco... andiamocene via, ora...” Intanto Gwen era a poca distanza da loro, preoccupata per Elv. Ma dato lo stato della città, fra morti e feriti, trovarlo sembrava quasi impossibile. |
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