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Io ed Ivan, e la scure, uscimmo in giardino, illuminando la strada con una torcia.
Sembrava tornato tutto calmo, non sembrava esserci più traccia di quella creatura. "Continuiamo a cercare, probabilmente si è nascosto da qualche parte, fra alcune siepi..." dissi piano. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Ivan continuarono a cercare, a muoversi lenti e guardinghi fra le siepi del giardino.
Però non sembrava esserci nulla. “Se era grossa come dici” disse Ivan “non può essersi nascosta al punto da risultare invisibile... potrebbe essere fuggita così com'è entrata?” Fissando Gwen. |
Lasciai tintinnare le mie dita sottili sul tavolo in legno massiccio, fino a raggiungere la figura di mio fratello, ora non più attorniato dai vari consiglieri.
Gli accordai un rapido abbraccio, più concentrata sui lineamento del suo viso, che si dimostrò stanco proprio come avevo notato appena arrivata. “ Sono notizie preoccupanti quelle che mi porti...” Dissi gravemente, sistemando un lembo del mio abito mentre sedevo a tavola. “ Io invece non posso che rassicurarti. La zia Mildred sta bene, anche se adora passare il suo tempo lamentandosi di ogni più piccola inezia.” Sospirai al ricordo di quella donna tediosa, con il doppio mento e la voce sgradevole , presso cui avevo forzatamente soggiornato negli ultimi tempi. “ Dal canto mio, cambiare aria ha davvero aiuto i miei nervi.” Non esageravo, le notti erano state più calmi, gli incubi meno frequenti, non avevo avvertito forti presenti intorno a me, ne voci o sussurri, tanto che mi ero davvero convinta di essere suggestionabile e sciocca. Dovevano essere davvero solo i nervi a farmi provare e vedere certe sensazioni inquietanti. “ Ora sono io che mi preoccupo per te, questa tua nuova posizione... le responsabilità, i rischi... e se i nemici del Barone decidessero di prendersela con te?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Continuammo a girare per il giardino, ma senza risultati.
"Sì, potrebbe, anche se proprio non capisco come potrebbe essere entrata, o tantomeno uscita. I cancelli sono chiusi e sono alti per essere scavalcati da una bestia grossa e pesante. Comunque, mi sa che ora tu abbia ragione, visto che non c'è in giro..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Magari.” Disse con un impeto di orgoglio e rabbia il Maresciallo, per poi fissare Dacey. “Che venissero!” Esclamò. “Io non sono un diplomatico ed un politico, ma un soldato! Troverebbero pane per i loro denti!” Addolcì appena lo sguardo. “Sono comunque lieto del tuo arrivo, sorella... star qui ti farà bene... e poi ho sempre avuto grandi ambizioni per te...” mormorò.
“Già...” disse Ivan “... tu torna pure in casa, Gwen... per scrupolo farò io un altro giro... voglio accertarmi che non ci sia davvero... poi controllerò che il portone sia ben chiuso.” Annuendo. |
Ero indecisa se lasciarlo lì da solo o andare.
Stavo per incamminarsi, ma tornai indietro. "No Ivan, non mi va di lasciarti qui da solo, non me la sento. Non sopporterei un altro dei nostri attaccato. Resto finché non finisci e poi rientriamo." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Sarai anche un soldato ma quelli sono uomini potenti...”
Potevo comprendere lo stato d’animo di mio fratello, sebbene mi preoccupasse la sua indole fin troppo guerriera. Era fiero e audace, sicuro di se e delle sue posizioni ma questo poteva attirare le mire degli oppositori. “ Ed io sono contenta di essere finalmente tornata a casa.” Risposi cordiale poco prima di sorseggiare un bicchiere di corposo vino rosso. “ Ambizioni? Una delle cose che ci eleva dal resto degli animali... ma credevo che tu avessi ambizioni per te stesso, specialmente ora, non per me... A che mai potrei esserti utile fratello?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ivan sorrise a Gwen, grato delle sue premure.
Così i due continuarono il loro giro nel giardino, senza trovare nulla. Controllarono anche il portone e videro che era ben chiuso. “Mah, è tutto molto strano...” disse pensieroso lui. Ad un tratto si udì un grido giungere dall'interno della casa e poi un cupo latrato. “E' in casa!” Gridò Ivan. “Il successo di uomo” disse il Maresciallo a Dacey “passa per quello della sua famiglia. Tu come sorella dell'uomo più vicino al barone di Monsperone devi ambire al massimo.” Riempì ancora il suo calice. “Ma per ora questi sogni sono destinati a restare tali...” bevendo amaramente. Ad un tratto arrivò un soldato. “Signore...” “Avanti.” on un cenno della mano il Maresciallo. “Per voi...” dandogli una lettera. Il Maresciallo la prese e cominciò a leggerla, per poi cambiare espressione. |
Ero perfettamente consapevole del significato di quella frase, successo, reputazione, buon nome, ricchezza di uno andava a influenzare la sua intera famiglia, nel bene o nel male.
Per questo ero stata allontanata dalla città, durante un momento politico delicato, per via dei miei strani comportamenti di nervi che avrebbero potuto avere un impatto negativo anche sulla reputazione di mio fratello. Tuttavia non mi ero mai vista come una pedina nelle mani di lui. Finora. Poggiai il bicchiere, indurendo l’espressione del mio viso. “ Che cosa dovrei fare dunque? Quale sarebbe il tuo piano?” Provai a non apparire sgarbata nelle domande, sebbene il mio tono fosse chiaramente insistente e teso ma non ebbi risposta , l’attenzione di mio fratello ormai era per una lettera. Una lettera capace di modificare il suo volto e il suo umore. Attesi che il servitore uscisse per poter indagare. “ Chi ti scrive?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Continuammo il giro e ancora non trovammo nulla.
Mi congelai quando sentii le urla e il lattato provenire dalla casa. "Lo sapevo, dannazione!" esclamai disperata, mentre a velocità della luce ci precipitavamo in casa. Era ovvio che ci avesse attirati in giardino solo per avere campo libero dentro. Ma non avrebbe ucciso nessun altro, finché io fossi stata viva. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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