Camelot, la patria della cavalleria

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Daniel 23-02-2012 10.20.05

Corsi verso la porta e l'aprii.. Nella stanza io vedevola figura.. Lasciai la spada dietro la colonna.. nascosta.. Guardai Nigros e gli urlai:
<<Cos'è quello? E dov'è Giada? E perchè ero un cavaliere?>>
Ero scosso..

cavaliere25 23-02-2012 13.00.47

Guardai la fanciulla e dissi io sono cavaliere25 e sono un boscaiolo la tua mamma non ti a abbandonato tu sei qui perchè devi essere guarita e io sono qui per aiutarti non aver paura non ti farò del male e guardai la fanciulla con occhi tristi

Guisgard 23-02-2012 16.33.39

Altea era giunta davanti alle stanze della regina.
Era visibilmente scossa e agitata.
In quel momento giunse qualcuno: era Berengario, il primo ministro.
“Cosa vi succede, milady?” Domandò alla ragazza. “Mi sembrate spaventata… è accaduto qualcosa? Presto, portate una tisana per calmarla.” Ordinò ai servi. “Venite, dovete stare tranquilla, qui siete al sicuro.” E le fece cenno di sedersi per calmarsi.

Guisgard 23-02-2012 16.34.23

“Guarire?” Ripeté la fanciulla fissando Cavaliere25. “Guarire da cosa? Io soffro perché sono sola… anche tu lo sei, vero? Anche tu non hai più nessuno, lo so… vuoi restare con me qui? Giocheremo insieme oggi giorno e nessuno ci separerà mai… così non saremo più tristi io e te…”

Guisgard 23-02-2012 16.37.57

Nigros, a quelle parole di Daniel, restò turbato a fissare il ragazzo.
“Giada…” mormorò “… il Cavaliere Verde… sei davvero sicuro? Sei davvero certo di averlo visto? Eppure ciò è impossibile… ormai sono 300 anni che è addormentato… imprigionato in quel suo sonno secolare… un sonno senza sogni… mentre qui a Tylesia si vive ormai di incubi…”

Guisgard 23-02-2012 16.43.15

Guisgard fissava il corpo senza vita di quel cavaliere.
Il suo sguardo era cupo, il volto tirato e l’espressione indefinita.
Il vento, inclemente, batteva ormai con vigore sul bosco e aveva spazzata via dal cielo ogni nuvola, liberando quella tersa e luminosa mattina.
Soffiava tra i suoi capelli come a volerlo scuotere.
Sheylon aveva il respiro pesante e fissava il vuoto che sembrava farsi largo alla fine del viale racchiuso dagli aceri.
Mille pensieri, come una marea straripante, si accavallavano nella mente di Guisgard.
Aveva attaccato un cavaliere.
E non un cavaliere comune, ma un consacrato.
I Cavalieri della Luna Nascente erano a metà tra i chierici e i guerrieri, aggredire dunque uno di loro era considerato quasi un atto ereticale.
Era dunque colpevole davanti al Cielo e davanti agli uomini.
Talia si avvicinò a lui, poggiando prima il capo sul petto di lui e poi abbracciandolo.
Quasi con fare meccanico, cinse il braccio di lei e strinse a sé la ragazza.
Cosa pensava?
Cosa attraversava davvero il cuore di Guisgard?
Era pentito?
Ne era valsa la pena tornare indietro?
Per cosa?
Era reale ciò che l’aveva spinto a tutto quello?
O solo un’illusione?
Cosa sentiva in questo momento Guisgard?
Per un istante, che apparve come infinito, tutto attorno a lui sembrò perdere significato.
La voce di Talia, per un momento, sembrò perdersi e confondersi nel vento.
Come se quel vento volesse portare via con sé tutto.
Cosa sarebbe rimasto quando avrebbe smesso di soffiare?
Forse, più nulla, se non la sua colpa.
Questo temette Gusgard.
Ed ebbe paura.
Più della pena per quella sua colpa.
Non rispose niente alla ragazza.
Fissò ancora quel cadavere.
Poi, d’improvviso, gli si avvicinò
Lo trascinò tra i cespugli, nascondendolo bene.
Come un criminale, un assassino, nascondeva il suo delitto con la speranza di guadagnare tempo sui suoi inseguitori.
Si segnò con la Croce e recitò qualche preghiera.
E un pensiero, terribile e assoluto, lo raggiunse: il suo arrivo al Casale degli Aceri aveva portato solo morte.
Prese poi i cavalli e fece cenno a Talia di partire.
Un attimo dopo, fratello e sorella, seguiti da Sheylon, lasciarono il Casale degli Aceri.

Guisgard 23-02-2012 16.57.35

Vayvet per un pò restò a fissare il cielo stellato, come se le parole di Chantal lo guidassero verso il firmamento e la delicatezza delle sue parole lo cullassero in quell’infinito scintillio di astri e sogni.
Poi, a quell’ultima domanda di Chantal, circa il suo dolore, il fuggiasco ebbe un sussulto.
Una maschera enigmatica si posò sul suo volto e il fuggitivo tradì quasi insofferenza.
Allora si alzò e avanzò di qualche passo verso gli ultimi ardori del fuoco morente.
“Ognuno di noi porta qualche pena nell’animo e nel cuore…” mormorò “… forse solo nell’ingenuità della fanciullezza ignoriamo il dolore…” si voltò verso Chantal “… preparatevi… tra meno di un’ora ripartiremo…”
Andò allora dai suoi compagni, dando loro ordine di ripartire al più presto.
In breve furono pronti a riprendere il viaggio.
“Sai dove andare, capo?” Domandò Haro a Vayvet.
“Verso Nord…” fece questi “… dobbiamo raggiungere terre in cui la giurisdizione del Gastaldo non ci sia più… solo così avremo una possibilità…”
Ad un tratto si udì un nitrito e poi un tonfo.
“Cosa succede, Monty?” Domandò Vayvet.
“Si era azzoppato il cavallo, capo…” rispose Monty “… ho dovuto sopprimerlo col pugnale…”
“Maledizione!” Esclamò Vayvet.
“Come faremo ora?” Chiese Haro. “Non possiamo certo proseguire con tre soli cavalli…”
“Escluso.” Pensieroso Vayvet.
“Allora?” Impaziente Monty. “Uccidiamo la ragazza e prendo il suo cavallo?”
“Sta zitto, sai solo causare noie.” Zittendolo Vayvet. “Haro…” rivolgendosi poi all’altro compagno “… tu resterai con la ragazza… mentre io e Monty andremo in cerca di un cavallo… occhi aperti, mi raccomando.”
“Si, capo.”
Vayvet e Monty allora presero due cavalli e si allontanarono.
“Resta seduta accanto a quell’albero…” disse Haro a Chantal “… e bada di non tentare niente di azzardato.”
E si sdraiò accanto ad una siepe, sotto il tepore del Sole pomeridiano.

elisabeth 23-02-2012 18.35.01

Il rumore della porta che si apriva mi fece ritornare con i piedi per terra, era Tya cosi' si era presentata...mi porto' tre bellissimi abiti e li poso' sul letto....." Come una favola....un castello....una calda e profumata vasca per il bagno e voi mia cara, come dama personale........devo ritenermi un ospite molto particolare.....ringraziate chi vi manda.....se avro' bisogno vi faro' chiamare.." ......Tya ando' via e richiuse la porta alle sue spalle...
Il vento comincio' a soffiare prima lento e poi gelido portando le parole di Tya e.....quella voce...mi ricordava qualcuno, gia' il tenero spasimante di Altea......La parola occulto, faceva al caso di chi non conosceva...occulto e' mondo celato......per me nulla era nascosto.....ma questo gli sarebbe stato spiegato nel momento giusto caro il mio aitante Kojo......
Andai veros il letto e scelsi il vestito che almeno al momento mi sembrava piu' sobrio......e mentre finni di allacciarlo vidi sotto la porta che divideva la stanza tra me e Altea..un foglietto......andai a leggerlo.
Kojo era un uomo prepotente e violento, e il suo modo di fare poteva solo esasperare una causa gia' pesante da subire......presi quindi il foglietto lo piegai e lo misi nel corsetto....uscii quindi dalla stanza, e camminando tra i corridoi......sentii la presenza di qualcuno che camminava sulla traccia della mia ombra........non accellerai il passo..proseguii tranquillamente, .....volevo vedere Tya....avevo bisogno di mangiare..e eli era colei che doveva soddisfare ogni mia richiesta......Pensai ad Altea, ma lei era una donna forte e se avesse avuto bisogno di me sapeva che le sarei comparsa al fianco......come avrebbe fatto la piu' brava delle Maghe......infondo ero o non ero la regina dei Boschi.....chissa' che faccia vrebbe fatto il comandante Reas..se mi fossi tramutata in tronco.....

Daniel 23-02-2012 20.27.56

Lo guardai spaesato e confuso e gli dissi..
<<Il cavaliere ero io..>>

Altea 23-02-2012 21.21.59

Subito mi raggiunse un uomo molto nobile e gentile, si presentò come Berengario, primo ministro..era uomo di fiducia? Non sapevo più confusa a chi credere o meno...subito mi portarono una tisana.."Scusate milord, io ho grande necessità di parlare con la Regina, ancor di più con sir Reas...è cosa urgente, potete farmi la compiacenza di cercarli?"


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