" Molto bene signore, la ringrazio e arrivederci" dissi e la chiamata terminò.
Ero soddisfatta ma subito dopo entrò niente di meno che Symminel.
Se fosse entrato pochi secondi prima avrei potuto passargli l'allenatore, pensai rammaricata.
" Signore, ho contattato e preso un appuntamento con il signor Ansal questo pomeriggio alle cinque."


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Era affascinante vedere come gli umani, così limitati nella loro natura, cercassero disperatamente di trovare dell'altro, oltre la loro dimensione.
Erano ammirevoli, anche se non arrivavano a granché.
"Sembra interessante..." dissi solo "E ci è riuscito?".

L'ambulanza arrivo', carico' a bordo Elv ed il vecchio, entrambi feriti, portandoli poi al vicino Ospedale centrale.
La' uno dei poliziotti invito' Gwen ad andare per avere notizie del suo amico.

"E sia..." disse il misterioso uomo a quelle parole di Altea "... mille sul 12..."
La roulette continuava a girare e la pallina a saltellare sui vari numeri.
"12 rosso!" L'uomo del banco.

La voce del giovane uomo, molto morbida e ben impostata, continuava a canticchiare quella canzone, mentre Nyoko era sempre ferma fuori davanti alla porta chiusa.
Era ormai mattino e dal corridoio la ragazza vide spuntare un cameriere che portava ai clienti la colazione in camera.

Suspence..tutta l' attenzione era su quella roulette che girava...e poi il responso...12 rosso.
Lo guardai e lanciai una breve occhiata a Raimonde...dovevo rimanere impassibile ma dissi sottovoce "Bene...una bella vincita, monsieur..si dice fortunato al gioco sfortunato in amore.." guardandolo sorridendo per un breve attimo.

Era ormai mattino ed era giusto che io tornassi nella mia camera ma nel voltarmi, inciampai nella vestaglia cadendo e sbattendo forte la testa.

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"Perfetto." Disse soddisfatto Symminel a Dacey. "Quest'intervista ci fruttera' lettori e naturalmente denaro. Naturalmente dovremmo essere abili da noi da convincere Ansal a rivelarci che fine ha fatto il suo ex pupillo..." sorridendo.

"Beh, lo scopriremo appena attraversera' quella porta..." disse Tyson a Clio "... ma egli spesso, anzi quasi sempre, riesce in questi suoi esperimenti... difficilmente tirna a casa a mani vuote..." leggermente sarcastico "... ma nel frattempo perche' non mi parla un po' di lei? E' importante per noi sapere il piu' possibile sui nostri clienti... a giudicare dal sio aspetto direi e' un'attrice, o forse una modella... o magari una campionessa di qualche sport..." guardandola e sbavando.

"Gia'..." disse il misterioso miliardario ad Altea mentre incassava la vincita "... e secondo te io sono fortunato al giovo, oppure in Amore?" Fissandola attraverso la sua maschera.

Il cameriere vide inciampare e cadere a terra Nyoko e subito la raggiunse.
"Signorina..." disse soccorrendola "... si e' fatta male? Come si sente?"

L' uomo misterioso incassava la vincita e mi pose quella domanda guardandomi negli occhi..mentre cercavo di guardare i suoi occhi in quella maschera..le loro fattezze.."Bella domanda..non vi conosco..non so il vostro vissuto, però.." sorridendo leggermente e maliziosamente "Se avete trovato me..allora siete fortunato in Amore".

"Bene, sembra un esperimento interessante.." sorrisi.
Parlare di me, che voleva?
Si, guarda, sono la regina di un pianeta di una galassia che nemmeno conosci, che deve recuperare un'arma più potente di quanto tu possa anche solo concepire
No, decisamente non era una spiegazione che potevo dargli.
"Vengo da un posto molto lontano, sono giunta da poco in città..." alzando le spalle "Non mi occupo di nulla in particolare..." effettivamente sapevo solo combattere e governare "Vivo di rendita..".

"E' quel che credo anche io..." disse l'uomo mascherato ad Altea con un vago sorriso "... ti prego, un altro numero... ma che sia di nuovo legato a te... qualunque cosa, ma che ti riguardi..." e sotto il tavolo la sua mano scese piano ad accarezzare la gamba nuda di lei.

"Eh, quanto e' misteriosa..." disse divdrtito Tyson a Clio "... suvvia, qui puo' essere sincera... dopotutto se dobbiamo aiutarla contro manifestazioni esoteriche, beh, bisogna instaurare un rapporto di fiducia e lealta'... avanti, a me puo' dirlo... le diro'... credo di aver capito lei che effettivamente sia..." sornione.

Sapevo di essere sbadata, ma non credevo così tanto da cadere in questa maniera tanto imbarazzante. Mi rimisi a sedere e subito un cameriere mi venvena soccorrere. "Oh no non è niente, a volte capita" dissi evitando il suo sguardo per l'imbarazzo.

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Alla sua risposta i miei occhi brillarono..aveva detto avevo ragione e questo significava mi ero sbagliata e per lui contavo.."Fatemi pensare....6" e sentii la sua mano sfiorare la mia gamba.
Lentamente mi sciolsi dalla tensione di essere osservata da Raimonde e la mia mano scivolò raggiungendo la sua..in quella carezza inebriante.

Lo guardai distante.
Delle cose che mi ispirava quell'uomo, la fiducia proprio non era tra quelle e la sua compagnia cominciava a spazientirmi.
Poi sorrisi, enigmatica è divertita alle sue parole.
"Davvero?" Fingendo stupore "E chi sono secondo lei, sentiamo.." divertita.

"Su..." disse il cameriere a Nyoko "... provi ad alzarsi... ci riesce? Vuole chiami un medico?"
In quel momento la porta della camera si apri'.

"Dimmi..." disse l'uomo con la maschera ad Altea "... il numero sei ti riguarda? In che modo?" Senza smettere di accarezzarle la gamba nuda sotto il tavolo.

"Oh no, non serve un medico" dissi sorridendo e cercando di alzarmi, in quel momento la porta si aprì.

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"Beh, in parte credo di averci giusto all'inizio..." disse Tyson divertito a Clio "... seco do me lei e' una ballerina di quelle che si esibiscono nei locali notturni con arditi ed apprezzati spogliarelli... o magari una qualche attrice di quei film per... diciamo un pubblico adulto... dico bene?" Sprizzando lussuria da tutti i pori.

A quella domanda mi illuminai.."Si in quel giorno è nata una bambina..è un mio familiare..ha gli occhi color fiordaliso sapete?" e la sua mano indugiava sempre di più sotto il tavolo e il mio respiro si fece più forte e il volto rappresentava il desiderio di lui.."Se continuiamo così non saprei dove arriveremo" dissi ridendo.."Ma vorrei saperlo..magari fuori da queste stanze..rimarrete qui oppure andrete via..dopo?" seguendo le sue carezze e accarezzando il dorso della sua mano forte.

Sorrisi quando vidi Symminel era soddisfatto del mio lavoro.
" Molto bene" poi fui curiosa, " mi scusi... quale ex pupillo? Non seguo lo sport"


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La porta della camera si apri' e Nyoko vide sulla soglia un giovane uomo molto affascinante e vestito con gusto.
"Buongiorno, professore..." disse il cameriere "... spero che l'accaduto non le abbia causato disturbo..."

"Dipendera' dalla mia Fortuna..." disse il miliardario fissando il volto di Altea con passione "... altri mille... stavolta sul sei..." rivolto poi al banco.
La roulette riprese a girare e la mano di lui, sempre piu' sicura ed audace, scivolo' sotto la gonna di Altea.

Lo guardai interdetta a quelle parole.
"Mi faccia capire..." alzando lo sguardo di compatimento su di lui "Un attimo fa voleva la mia fiducia e ora mi insulta?" Alzando un sopracciglio.
"Si fidi di me quando le dico che non le conviene insultarmi un'altra volta..." Seccata.
Perché ormai ero in ballo, ma proprio non capivo perché dovevo star lì a sopportare quel tizio disgustoso.

"Ansal" disse Symminel a Dacey "e' un noto scopritore di talenti ed e' stato per lungo tempo l'allenatore personale di una delle piu' celebri stelle del gioco del calcio... poi il nostro giornale, circa un anno fa, ha pubblicato i retroscena di un'inchiesta che ha mandato in fallimento la squadra per cui quell'asso giocava e ne ha rivinato la carriera."

Mi rimisi subito in piedi quando vidi la porta aprirsi. Uscì un giovane uomo ben vestito e il cameriere si rivolse a lui col titolo di professore. Chissà chi era quindi. "Perdonatemi per il disturbo. Non sono sempre così goffa" dissi sorridendo.

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"Suvvia, non si alteri..." disse Tyson a Clio "... il mio voleva essere un complimento..."

"La Fortuna sarei io?" guardandolo attraverso quella maschera ma potevo scorgere la sua passione.."Oh non sapete quanto voi ne abbiate monsieur, è qui a vostra portata di mano" la roulette girava e mentre aspettavamo l' uscita del numero sentii la sua mano sotto la gonna..toccare il corsetto di raffinato pizzo e seta "Volete farmi impazzire..qui? Davanti a tutti" e mi lasciai sfuggire un gemito che soffocai subito...incurante se qualcuno avesse sentito..la situazione stava diventando bollente.

L'ambulanza finalmente arrivò, caricando i due e ovviamente io andai, per seguire Elv, non volevo lasciarlo solo, avrei avvisato le ragazze dopo, e anche mia madre, sebbene dovessi ancora capire cosa inventarmi con lei.

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" Allora bisognerà essere davvero convincenti. Può darsi che il signor Ansal nutra dell'astio ora visto che avete affondato uno dei talenti che ha scovato" mi permisi di dire per esternare i miei dubbi.


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La leggenda dello Scorpione di Giada
 

"No, era un insulto..." seccamente .
Era davvero ridicolo che qualcuno osasse rivolgersi a me in quel modo.
Ero davvero furiosa, e l'idea di non poter uccidere un umano mi infastidiva terribilmente.
Speravo solo che quel socio arrivasse presto per capire se quel posto poteva davvero essere utile o se stavo sprecando il mio tempo.
Poi mi venne un'idea, come un lampo di genio, e un sorriso perfido mi si dipinse sul viso.
"Tanto più che non potevate andare più lontano dalla verità..." alzando gli occhi freddi "Di solito non vado in giro a raccontare i fatti miei perché è seccante..." sbuffai, infastidita "Ma visto che ci tenete... una cosa giusta l'avete detta prima... ero una campionessa nel mio paese.." guardandolo mentre nascondevo un sorrisetto perfido.
"Pugilato, per l'esattezza..." con sufficienza.
Mi aveva sempre affascinato vedere come combattevano gli umani, certo il combattimento aveva subito molti colpi col passare dei secoli, ma quello che si poteva trovare non era poi così male anche se limitato.
"E le confesso che il non poter prendere quel fantasma a pugni come faccio di solito con chi mi importuna è particolarmente frustrante..." con insofferenza.
Come dicevano gli umani?
Chi ha orecchie per intendere, intenda?
Una cosa del genere insomma.
Non avevo nessun problema a dimostrargli quanto avevo detto.
Anche se avrei sicuramente rischiato di ucciderlo con quel corpicino insignificante che si ritrovava.
Se non altro la sua reazione mi avrebbe divertito.
Anche se prenderlo a pugni mi avrebbe divertito ancora di più.
Però avrei sporcato di sangue il mio bel vestito.

Era un uomo giovane, distinto, ben vestito e dai modi pacati e gentili.
"Oh, non si preouccupi..." disse lui a Nyoko "... spero piuttosto non si sia datta nulla... la porti dentro, la faremo stendere sulla poltrona..." rivolto poi al cameriere.

Udì le parole di quel distinto giovane e poi mi aiutarono ad entrare nella sua stanza. "Oh davvero, non credo sia grave. Vi ringrazio della vostra gentilezza" dissi rivolgendomi ad entrambi.

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La roulette girava e la pallina saltellava fra i numeri, mentre i giocatori al tavolo facevano le loro puntate.
L'uomo mascherato invece continuava con quel suo gesto audace, ardito, passionale ed indifferente a tutto cio' che succedeva intorno a loro.
La sua mano scivolava sotto la gonna di Altea, tra la stoffa e la pelle nuda della gamba.
Le dita, affusolate, leggere, agili, delicate e sicure sfioravano con sempre piu' desiderio l'interno coscia della sua bella accompagnatrice.

L'ambulanza arrivo' all'ospedale e subito sia Elv che il vecchio furono subito portati al pronto soccorso e medicati, finendo poi in una delle stanze di quella struttura.
Gwen si trovava anche lei la', subito riconosciuta da alcune delle infermiere dell'ospedale.

"Cio' che pensa Ansal" disse Symminel a Dacey "e' del tutto irrilevante. Scopo della stampa e' fare giustizia, servire il popolo, la gente, usando come unica arma la verita'. Se alcuni si sonno macchiati di corruzione, hanno frodato i propri tifosi, quelli avversari e tutti gli sportivi e gli appassionati allora e' giusto denunciarli, condannarli e cancellarli per sempre dai campi sportivi." Fissando la ragazza.

Appena arrivammo in ospedale, Elv e il vecchio furono medicati e sistemati in una stanza.
Mentre mi dirigevo lì, incrociai delle infermiere con cui solitamente facevo i turni.
"Buonasera a tutte" le salutai, sorridendo appena "Credo che farò il turno di notte stasera, c'è un mio amico che è stato portato qui per una ferita. Mi aspetta una bella nottata" spiegai, accennando una risata.
Poi mi congedai da loro e raggiunsi il telefono nella saletta delle infermiere, componendo il numero di casa.
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