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Il menestrello restò sorpreso da quelle parole di Elisabeth.
“Madama...” disse “... recarsi in quel maniero può essere pericoloso... il barone non ama vedere nessuno, né tanto meno ricevere ospiti... è un uomo assai particolare... e se poi vedendovi...” esitò “... se poi vedendovi vi scambiasse per lei?” Scosse il capo. “Tutto questo sembra uno strano sogno...” accarezzando piano le corde della sua cetra. In quel momento nel cortile giunse Rager. “In questo posto sono tutti matti...” borbottò il servitore di Oxuid “... continuano a fissarci come se avessero visto un fantasma... bah...” scuotendo il capo. |
Clio continuava ad accarezzare la superficie dell'acqua, come se il movimento, lento e quasi ritmato, delle increspature potesse suggerirle qualcosa.
Poi un rumore di passi alle sue spalle, tra il fruscio degli alberi sfiorati dal debole vento e lo zampillare delle fontane. Un attimo dopo la ragazza vide un volto riflettersi su quello specchio d'acqua argentata. Un volto che conosceva bene. Un volto amico. “Perdonatemi, milady...” disse Roland ad alta voce, per evitare che qualcuno vedendoli potesse sospettare “... rammento che mi avevate chiesto di recitare con voi quelle preghiere e svolgere insieme le libagioni... per questo vi ho chiesto di vederci qui e non al tempio... l'acqua di queste fontane un tempo era ritenuta sacra e renderà il rituale più solenne...” si sedette accanto a lei “... bene, sembra siamo soli...” mormorò “... immagino abbiate saputo... ormai tutti ne parlano in questo castello... mi riferisco all'esecuzione voluta da Musain... vuol dimostrare al popolo l'impotenza dei Lupi davanti ad Imperion... immagino che anche gli altri lo abbiano saputo... la notizia avrà già fatto il giro dell'intera città a quest'ora... dobbiamo agire... ed abbiamo poco tempo... aspettiamo i vostri ordini... i Lupi attendono le vostre indicazioni per poter agire...” |
La figura, furtiva, scavalcò con agilità il basso muro di cinta, ritrovandosi poi in un cortile colonnato e attraversato da uno stretto vialetto, dal quale si poteva accedere ad un vasto androne.
Qui il giovane salì una rampa di scale, giungendo infine all'imbocco di un corridoio sul quale si aprivano varie porte. E proprio da una di esse udì una voce che parlava. “Si, signor barone.” Disse un'altra voce a quella udita dal giovane. Un attimo dopo un uomo, con abiti da servitore, uscì da quella stanza e andò via, senza però accorgersi del giovane che nel frattempo si era nascosto in un catino. Così, facendosi coraggio ed accertatosi che non si udissero altre voci in quella stanza, il giovane decise di entrare ed affrontare il barone. Aprì allora la porta e si presentò in quella camera. Doveva trattarsi di una biblioteca, con diversi scaffali di libri ammuffiti, nonostante gli arnesi da caccia, come coltelli, corni, pistole, si imponevano con maggior effetto su quelli dello studio. E seduto ad un robusto scrittoio vi era un uomo dallo sguardo austero e l'espressione resa venerabile dalla folta barba grigia. “Voi...” mormorò Guisgard “... voi temo non mi conosciate... ma non è così per il mio nome...” “Come siete entrato?” Fissandolo il barone. “E qual'è il vostro nome?” “Sono entrato scavalcando il muro di cinta...” rispose il giovane “... come un comune ladro, o come il Figliuol Prodigo che torna a casa...” “Chi siete?” Fissandolo il barone. “Il mio nome è Guisgard...” rivelò. Il nobile non rispose nulla, restando a guardarlo. “E non fatemi lunghi ed inutili giri di parole, vi prego...” aggiunse il giovane. “Non ne farò, non temete.” Alzandosi Corbonne dal suo scrittoio. “Come avete fatto a trovarmi?” “Non lo immaginate?” “Certo, che sciocco...” annuendo il barone “... il notaio de Gaitan... per anni ho provato ad immaginarvi...” “Ebbene?” “Avete gli occhi della vostra stirpe.” “I vostri” guardandolo il giovane “non sono chiari però...” “Infatti.” Sorridendo il barone. “Ho detto la vostra stirpe, non la mia.” “Ma...” perplesso Guisgard “... voi non siete dunque...” “Vostro padre?” Interrompendolo Corbonne. “Per carità. Ho solo servito il mio signore, occupandomi fino a quando me lo impose al sostentamento di suo nipote.” “Nipote?” Ripetè Guisgard. “Immagino vogliate sapere tutta la storia, ragazzo mio...” “Immaginate bene.” “E sia...” sedendosi il barone ed invitando Guisgard a fare altrettanto “... allora vi racconterò tutto, dall'inizio fino alla cessazione della vostra rendita... vi narrerò di un viaggio fatto qualche anno fa da un gran signore nella nobile terra di Sygma, passando per il rapimento di suo nipote, fino a giungere ad un'antica maledizione...” “Maledizione?” Stupito Guisgard. “Si...” mormorò Corbonne “... voi credete a queste cose? Ma ciò è del tutto irrilevante... credere o non credere non cambia le cose... anche io ho finto ad un certo punto di non crederci più... ma alla verità non si sfugge...” “La verità...” sussurrò Guisgard. “Si, la verità...” piano il barone “... la verità su una maledizione così terribile da spingere un uomo a rinnegare i propri discendenti pur di salvarli...” “Da cosa?” “Dalla morte, ragazzo mio.” Sentenziò Corbonne. “Io...” confuso Guisgard “... io non credo di capire...” “Ci sono cose a questo mondo” aprendo un cassetto il barone “che non possono essere comprese... questo vi spetta di diritto... almeno questo...” prendendo un medaglione, per poi consegnarlo a Guisgard “... è ciò che servì a pagare il vostro ingresso al collegio di San Giuseppe, come pegno al blasone che vi era stato negato...” Guisgard prese quel medaglione, osservandolo poi con attenzione. Su una delle facce recava la Croce con un giglio, mentre sull'altra invece appariva un Fiore stilizzato. http://potc.arwen-undomiel.com/image...Will_pose8.jpg |
Rimasi sorpresa dalle parole del giovane Imone Marsin.."Una guerra? Pure io sono fuggita da una guerra, il mio regno è stato invaso, la mia famiglia imprigionata e il mio popolo è sottomesso..sono riusciti a farmi fuggire con un piccolo seguito..diciamo sono una specie di profuga." sorrisi a malincuore.."Ma in voi leggo la mia stessa malinconia per la distanza dalla vostra patria, sono certa la libererete..e magari un giorno visiterò la vostra Lortena" egli si congedò, ma rimasi perplessa...dormiva al porto..non aveva soldi per una locanda? Forse avrebbe dormito in una nave militare..quel ragazzo era malinconico..i suoi occhi narravano mille cose.
Seguii il mio seguito per passare la notte...una locanda greca in questi posti..che stranezza...prenotammo le stanze mentre Hassan e la altra guardia controllavano la nostra carrozza e averi. Ci accomodammo per la cena quando sentimmo i versi di un menestrello e tutti ci guardammo stupiti a quelle sue parole, io più di tutti.."Avete sentito pure voi? Lo immaginavo, ho voluto disfarmi di quella spada mossa dalle parole di Carjan" e lo guardai in malo modo "ma lo spirito che guida quella spada è con me, che l'ho posseduta e ho scoperto certe cose tramite Bauon che vi ho narrato..o forse vuole il mio aiuto, non può essere una casualità". Chiesi a un servitore della locanda di dire al menestrello era invitato al tavolo nostro e non solo per un bicchiere di vino ma per una intera cena visto volevamo sapere di quella storia. Nel frattempo narrai al mio seguito ciò che Bauon mi disse di quella spada e delle sue frasi incise che ricordavo a memoria e non mi lasciavano.."Messer Bauon confermò quella era una spada da parata e la lama non tagliava neppure un tessuto, era a uso celebretativo, e chi la possedeva sicuramente aveva a che fare con la famiglia dei Taddei, che sono i duca di Capomazda e regnano su questo ducato, la cosa lo lasciò perplesso visto la Signora dell' Elsa è una figura mitologica dell' epica di Sygma e non capiva il nesso tra le due cose..la Signora dell' Elsa è una figura leggendaria a metà tra uno spirito e una fata e vive sul fondo di un fiume in un palazzo incantato. La tradizione dice può lasciare la sua terra sotto forma di gabbianella dalle piume blu e Caleidos è il suo mitico scettro dai grandi poteri poichè da luce dove vi è ombra e tenebra...ricordo a memoria le parole scritte sulla lama sebbene non abbia la spada..La mitica Caleidos della Signora dell' Elsa ho veduto. Io conosco dove quel prezioso oggetto è custodito. E quel segreto è racchiuso in me, nell' anima di questa lama, in un idioma sconosciuto e oggi perduto". Tutti si ammutolirono..pure io rabbrivvidii..le parole del menestrello forse ci avrebbero aiutato, mi voltai e vidi proprio lui di fronte a noi..."Siete il benvenuto al nostro tavolo..prego sarete nostro ospite, ma voi in cambio dovrete parlarci di questa storia e cosa vi era scritto nel Destino". http://i62.tinypic.com/2wbs4sh.jpg |
Sorrisi a Roland, facendogli segno di sedersi accanto a me.
"Lo so." mormorai, fissando l'acqua "Sarei venuta io da te per chiedere il tuo consiglio, ma sono lieta che tu mi abbia raggiunto..". Sospirai. "Dobbiamo sicuramente agire presto.. ma anche con prudenza.. dobbiamo fare l'ultima cosa che Musain si aspetta.. è furbo ed organizzato.. sarà sicuramente una trappola.. allora, i casi sono due: o li facciamo evadere questa notte, facendoli scomparire nei cunicoli e mandandoli al sicuro al castello.." alzai le spalle "Diciamo che Musain vuole concedere loro l'ultimo desiderio e manda una donna.." scossi la testa "Ma non è credibile perché lui li ritiene delle bestie, quindi la donna è per le guardie, per torturare psicologicamente i Lupi che non rivedranno mai le loro mogli.." sorrisi "E comunque, i capelli rossi, la pelle più scura, un vestito scollato e non capiranno più niente.. una mia ancella mi ha parlato di un unguento speciale, usato nelle sue terre, lo usano le donne per proteggersi.. una sorta di veleno non per chi lo indossa ma per chi vi entra in contatto.. non l'ho mai voluto vedere perché rende la pelle più scura.. ma ora potrebbe tornarci comodo.. senza contare che.." mossi i polsi in modo da far tintinnare i bracciali colmi di veleno come tutti i miei gioielli "E comunque non sarei sola, quanti uomini hai qui?" tornai a guardare lontano "Da una parte è molto rischioso.. perché se fallissimo potrebbe far passare tutto sotto silenzio e dire a tutti che non abbiamo fatto niente per salvarli, per cui preferivo la seconda opzione.. però ora che ci penso.. lui si aspetta qualcosa alla piazza, l'ha fatto apposta per provocarci.. il Castello Eubeo è così vicino.. mentre qui.. qui si sente al sicuro, più o meno.." scossi la testa "Non dobbiamo rischiare di fare un passo falso.." sospirai "Oppure agiamo domani.. sfruttando le fognature, i tetti delle case.. abbiamo un grande vantaggio rispetto a Imperion, anzi due.. innanzi tutto noi conosciamo quella piazza.." risi appena senza allegria "Lui ci entrerà per la prima volta, mentre io ci ho passato, come te del resto, ogni giovedì della mia vita perché c'era il mercato.." sorrisi, ripensando a quei giorni spensierati in cui giravo per il mercato dove si riunivano non solo tutti i bottegai di Lortena, come Roland appunto, ma arrivava gente da tutta la contea, e a volte anche da più lontano. "E poi.. cosa da non sottovalutare... il popolo è con noi, lo è sempre stato.. è gente semplice di montagna, tutto ciò che predica Imperion è incomprensibile per loro.. lui crede che un'esecuzione farà loro paura.. in realtà, fin ora manifestazioni di tirannia come questa hanno tolto le ultime inibizioni a molti che da semplici simpatizzanti si sono uniti a noi.. quindi potremo preparare una trappola a nostra volta... stanotte i Lupi dovranno osservare.." una fitta dolorosa mi attraversò "Sai che tipo di esecuzione sarà? perché dovranno costruire un palco per impiccarli, tirar su una pira se vogliono bruciarli.. e se noi rendessimo vana quella struttura? Immagina, loro erigono il palco, benissimo.. noi, dai tombini delle fogne non usciamo allo scoperto ma, sempre di notte, leghiamo le quattro estremità a delle funi, quando poi ci saranno saliti i nostri, le tiriamo con forza dal sottosuolo e spacchiamo tutto.. a quel punto sarà il caos più generale e i Lupi nascosti fra la gente metteranno in salvo gli altri.. ma dobbiamo fare ciò che non si aspetta... voglio arcieri e balestrieri non sui merli del castello.. cioè, sì certo anche lì ma come esca.. i dardi saranno alle loro spalle, sui tetti delle case, dalle finestre più alte.." sospirai "Sicuramente mi è sfuggito qualcuno dei miei pensieri... ma questo è quanto.. Lo so che l'ho già detto ma è fondamentale.. dobbiamo capire che cosa si aspetta da noi.. e fare l'esatto contrario, più o meno.. solo che non è facile.." alzai gli occhi a cercare i suoi "Tu cosa ne pensi?". |
La bettola pullulava di ogni sorta di umanità, fragorosa delle sue risa, dei suoi strilli e di tutte quelle parole che confondendosi, mischiando fra loro idiomi greci e spagnoleggianti con cadenze siciliane, napoletane, maltesi e persino con qualche parola di provenzale, generavano un chiassoso mormorio quasi costante e a tratti più fastidioso dei rumori di posate e piatti che provenivano dalla cucina.
Era tuttavia un luogo economico e tranquillo per sostare, l'ideale per chi, come la maggior parte di quei clienti, era solo di passaggio in quel porto. L'oste infatti era solito non fare domande, né richiedere firme ai frequentatori della sua osteria. E forse proprio per tutti questi motivi il giovane Imone Marsin l'aveva scelta, preferendola a tutte le locande del porto. Ad un tratto nell'osteria arrivarono alcuni cavalieri. Ridevano e scherzavano fra loro, con al centro quello che sembrava essere, se non il capo della combriccola, almeno colui che superava in arroganza tutti gli altri. Costui, nel sedersi ad uno dei tavoli con i suoi compagni, gettò uno sguardo intorno a loro, notando subito, cosa alquanto non difficile visto gli abiti che indossava, la presenza di Imone. Il giovane infatti appariva come una mosca bianca in quel luogo. “Avete udito, amici miei...” disse il cavaliere ai suoi compagni. “Cosa, Dension?” Chiese uno di quelli. “Avete udito” ripetè Dension “di come il termine sgualdrina riesca a mutare valore e quasi significato asseconda della donna verso cui lo si indirizza?” Uno dei compagni, notando la presenza di Imone, lanciò un'occhiata a tutti gli altri, per poi ridere. “Davvero, Dension?” Fissando il cavaliere un altro dei suoi compagni. “Interessante cosa questa.” “Se a prostituirsi è una popolana” fece Dension, senza voltarsi mai verso il tavolo di Imone “allora la si etichetta subito, con ragione, come sgualdrina o peggio... se invece a concedersi così è una nobildonna si comincia a chiamarla favorita del re...” Gli altri risero. “Per quanto mi riguarda” mormorò Dension “una sgualdrina è una sgualdrina, al di là del rango e del denaro che sfoggia... ma si sa, gli aristocratici amano scrivere la storia a modo loro... caratteristica questa che ben dividono con i chierici...” “Dici che sono così diplomatici, Dension?” Uno dei suoi al cavaliere. “Assolutamente.” Annuendo questi. “Prendete quel giovane alle mie spalle...” indicando con un cenno del capo Imone “... il nome di suo padre è senza dubbio incerto, magari perchè sua madre, tra gli altri, si sarà concessa anche a qualche testa coronata, oltre che a stallieri e valletti... ebbene quel giovane sono certo vi risponderà affermando che le corna di suo padre sono comunque corna reali.” E tutti i suoi compagni scoppiarono a ridere forte. Imone allora si alzò di scatto e fece un passo verso il tavolo di quei cavalieri. A quella scena, qualche tavolo più indietro, assisteva anche Guisgard, appena arrivato al porto. E subito comprese che qualcosa di sinistro era nell'aria. Anche perchè quel giovane, che lui non conosceva, era uno soltanto contro ben quattro di quei cavalieri arroganti. “Messere...” Imone a Dension “... potreste ripetere quanto detto?” “E comunque” fissando i suoi compagni Dension e senza occuparsi di Imone “io non rifiuterei certo una notte con una simile bagascia aristocratica, anche perchè se non lo facessi io qualcun altro prenderebbe il mio posto.” I suoi risero ancora. “Ditemi il perchè delle vostre risa” fece Imone “e rideremo insieme, messere.” “Ridevamo di vostra madre, amico mio.” Voltandosi finalmente verso di lui Dension. “Anzi, mi correggo... di quella baldracca di vostra madre, amico mio.” “Io sono Imone Marsin” gridò furente il giovane “e non accetto da voi questo genere di insulti!” “Imone!” Alzandosi dal suo posto Guisgard, per poi avvicinarsi al giovane. “Finalmente! Ma possibile che tu sia sempre in ritardo, amico mio! Su, paghiamo il conto e prendiamo subito la via per l'abbazia. Il priore ci attende per quel lavoro.” Imone lo fissò stupito, non avendolo mai visto prima. “Quando si ha una madre come la vostra” Dension al giovane Marsin “è lecito attendersi degli insulti.” “Andiamo, abbiamo bevuto tutti un po' troppo...” sorridendo Guisgard. “Non parlo con voi.” Con sdegno Dension. “Ma parlo io a voi.” Replicò lesto Guisgard. “Vedete, siamo due architetti... lui è Imone Marsin ed io Cristian de Loren... siamo attesi al convento di Nolian per un lavoro... quindi vogliate scusarci...” e prese Imone per un braccio, per poi portarlo verso l'uscita. “Ma chi siete?” Mormorò Imone. “Il vostra Angelo Custode.” A bassa voce Guisgard. “Dunque seguitemi e non rispondete più alle sue provocazioni.” “Apprezzo il vostro intervento” Imone, scrollandosi dal braccio la presa di Guisgard “ma ho il mio onore da difendere.” Per poi voltarsi ancora verso Dension. “Suvvia, dopotutto io vi sono amico” sorridendo con scherno questi “visto che con ogni probabilità vostra madre avrà riservato di certo anche a me un trattamento di favore circa i suoi piacevoli servigi.” Di nuovo i suoi si abbandonarono a grosse risate. A quel punto Imone perse la testa. Il suo viso divenne paonazzo e gli simili a tizzoni ardenti. E con gesto improvviso colpì al volto Dension. Guisgard comprese che era scattata inesorabile la trappola contro Imone. “Immagino” sorridendo Dension con ancora sul viso il segno rosso dello schiaffo di Imone “che vi rendiate conto di questo vostro gesto e delle conseguenze che per voi ci saranno.” “Sono pronto a darvi soddisfazione.” Con orgoglio Imone. Dension ed i suoi allora, nel silenzio generale ed irreale in cui quell'osteria era piombata, presero le loro armi ed uscirono fuori. Qui, davanti all'ingresso dell'osteria, Dension estrasse la sua spada e cominciò a scaldarsi fendendo l'aria. “Siete uno sciocco!” Guisgard ad Imone. “Forse...” annuendo il rampollo dei Marsin “... ma devo difendere l'onore della mia famiglia... è buffo... sono appena sbarcato e non ho amici qui... sono stato uno studente di accademia fino a tre mesi fa ed ora mi ritrovo alle prese con un mortale duello dopo aver scampato la morte in mare per mano dei pirati... vi ringrazio per aver tentato di aiutarmi... posso sapere il vostro nome?” “Guisgard...” rispose l'altro. “Posso avere l'onore di ritenervi mio amico?” Guisgard annuì. Imone sorrise, per poi uscire e raggiungere quei cavalieri. “Eh, brutta storia...” mormorò l'oste “... uno studentello contro uno dei migliori spadaccini in circolazione.” “Chi è quel cavaliere?” Domandò Guisgard. “Dension detto lo Squalo...” rispose l'oste “... uno dei cavalieri passati sotto il governo di Imperion dopo la caduta di Nagos... qualcuno lo definisce un traditore, altri un sadico, altri ancora un macellaio... forse è tutte queste cose insieme.” Scuotendo il capo. Guisgard allora corse fuori. “Messer Dension!” Chiamò. “Ritenetevi offeso da me e non dal mio amico!” “Con piacere, messere...” continuando a scaldarsi lo Squalo “... dopo che avrò finito col vostro compagno, s'intende...” Il duello iniziò. Imone fissò ancora una volta Guisgard e poi prese a battersi contro Dension. E in quel momento nel guardare il giovane Marsin, Guisgard non vide né cavalleria, né onore in lui. Anzi, quello studente così idealista e nobile gli apparve come una triste figura drammatica in una tragedia dal finale già scritto. http://www.fotogramas.es/var/ezflow_...ampliacion.jpg |
La follia.....la follia era il senso contrario di come la gente poteva vedere le cose...." Perchè non dovreste aiutarmi....lui le voleva bene...magari e'stata rapita.....e poi...io ..non sono lei......".....sentii un borbottio alle mie spalle...era Rager........" Mi fate sorridere.....quella gente che ci guarda in modo così strano.....Rager...avete visto anche voi come io e lei siamo due gocce d'acqua........e questo menestrello...mi ha detto anche il suo nome Lady Simoyn.....dice che era una donna straordinaria.....amante del Barone de Gur.....era l'unica persona ad ammansire quell'uomo....uomo che a quanto pare ora e' poco tollerante......si pensa che Lady Simoyn possa essere stata rapita dal demonio.........ma noi non crediamo al demonio vero Rager ?.....Oxuid direbbe che non c'e' Dio e non c'e' Demonio.......voglio salire a quel maniero.....Guardate lassù Rager...e' li che lui abita..."...Fissavo quella fortezza rapita.......dovevo andare ?....No...volevo andare....." Rager......che potrà mai fare il Barone...buttarmi fuori a calci ?....poco male.....ma questa storia deve avere dello straordinario.....Quella donna.....piangeva mentre mi guardava e hanno un suo ritratto...........che ne dite...pensate che Oxuid sia d'accordo a passare un giorno in questa terra?.....".....Guardai Rager e il menestrello...il quale menestrello sembrava in balia di una strana magia e Rager...sembrava più confuso che persuaso...io invece.....ero più che convinta.......avrei parlato con Oxuid....
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Il menestrello ringraziò Altea ed accettò l'invito al loro tavolo.
“Quei versi” disse “narrano di una storia avvenuta qualche anno fa... di quando il piccolo nipote di un nobile signore fu rapito misteriosamente e mai più ritrovato... ciò avvenne in terra straniera, a Sygma... molti poi cercarono quel bambino, senza però successo... fino a quando suo zio incaricò un barone di cercarlo, a patto però di non rivelargli mai il nome della sua famiglia, poiché una terribile maledizione mieteva i figli maschi di quella stirpe...” Ad un tratto però dalla strada giunse parecchia confusione. “Un duello, presto!” Gridò qualcuno. “Davanti ad un'osteria! Pare ci sia un morto!” |
Roland ascoltò pensieroso ogni parola di Clio.
“Sono entrambi buoni piani e altrettanto rischiosi...” disse infine “... possono riuscire, come fallire miseramente... comunque ho sentito che l'esecuzione sarà tramite la mazzolatura, ossia fracassare con un maglio metallico le ossa, cranio compreso, dei condannati... si tratta di un modo credule e non rapidissimo per uccidere i rei... questo fa capire una cosa... che Musain non teme l'intervento dei Lupi, visto che conta di restare in piazza un bel po'... certo, salvare quei disgraziati in piazza, davanti a tutti, sarebbe un trionfo per noi ed un'onta per Imperion... tuttavia credo sia più complicato... più facile, almeno in teoria, farli evadere stanotte tramite le gallerie segrete dalle prigioni... ma l'idea di mandarvi come esca col veleno laggiù mi piace poco... dopotutto non conosciamo nulla dei nostri nemici, dunque è impossibile prevedere come reagiranno... un bel dilemma decidere cosa fare, non c'è che dire...” |
“Chissà, magari è fuggita davvero col demonio...” disse il menestrello ad Elisabeth “... una donna come lei era difficile da domare... forse anche per il demonio...” fissava Elisabeth “... ma voi... voi siete uguale a lei... uno scherzo del Destino? O forse siete... siete tornata qui per riavere il vostro dominio su questi luoghi?” Quasi intimorito da lei.
“Qui sono tutti matti...” mormorò Rager “... se volete parlare col dottor Oxuis, sappiate che è dentro a bere qualcosa...” rivolgendosi ad Elisabeth. |
Ascoltai con attenzione la storia come notavo pure gli altri quando alla fine si parlò di una maledizione..ricordai le parole di Carjan per un attimo..quella spada portava..sciagura..forse ogni tanto azzeccava qualcosa.
"E di quale maledizione si tratta?" chiesi ma dalla strada arrivarono delle voci concitate...un duello..un morto..cosa stava succedendo..per un attimo pensai a quel giovane..."Non sarà mica quel giovane Imone Marsin? Ero dubbiosa quando disse voleva dormire al porto...il porto proprio non è un posto raccomandabile dove dormire, vi sono uomini di tutti i generi, volevo dirgli di venire con noi qui in questa locanda ma lui aveva troppa fretta". Ahmed e Korshid annuirono..."Dobbiamo controllare, d' altronde egli ha salvato la vita a me, ad Amina soprattutto e..si pure a Carjan..il quale non ha unguenti addosso per essere immune" e lo guardai con un cenno di intesa. "Ismael...andate a controllare con Hassan e Hamid, le altre guardie, di che si tratta e portatemi subito notizie." Volevo andare a controllare di persona ma mi sembrava scortese lasciare quel menestrello e volevo sapere della maledizione..."Continuate di quale maledizione parlate?" ascoltavo ma mi sentivo agitata. |
Il Menestrello......." Lei e' così brava da ingannare il demonio...?..........Se non fossi lei.....vorrei conoscermi..........Essere la padrona assoluta di queste terre........perchè no....." Ringraziai Rager....ed andai alla locanda e trovai un Oxuid pensieroso.......spostai una sedia e mi sedetti difronte a lui......" Vi vedo pensieroso Oxuid......avete saputo qualcosa di interessante sulla donna del ritratto ?........"....mi riempii il boccale di birra......avevo sete e nel bere guardavo negli occhi il Dottore......" Penso di no.....la Signora......e' Lady Simoyn......amante del Barone De Gur........si pensa sia fuggita con il demonio......e a quanto pare...essendo forte come il demonio.....ho la sensazione che abbia preso il suo posto.........Quello che pero' non comprendo e' la mia forte somiglianza a tal punto da rimanerne incantata anch'io...al menestrello che mi ha raccontato queste cose....quando mi ha vista gli e' venuto un colpo.....c'e' una fortezza bellissima...ti spaventa a guardarla...lui vive lì......e non ha un buon carattere............".....finii di bere quello che avevo nel boccale ed osservavo Oxuid........." Voglio salire sino alla fortezza ed andare ad incontrare il Barone.......cosa ne pensate ? Dottore ?......".....
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Le guardie, agli ordini di Altea, corsero a vedere di cosa si trattasse, lasciando la principessa col menestrello.
“E' una maledizione antica e terribile...” disse questi “... una maledizione così tremenda ed implacabile da temere di avere discendenti...” sorrise alla principessa “... ma non temete, sono solo leggende forse...” “Le maledizioni esistono.” Fece Carjan. “Esistono eccome.” |
"Una volta chiesi a mio padre perché noi vivessimo nel castello mentre c'era chi non aveva nemmeno una casa.. cosa ci dava il diritto di essere al di sopra degli altri.." sorrisi "Lui mi disse che eravamo aristocratici e io chiesi cosa significasse.." alzai lo sguardo su Roland "lui mi disse che molti pensano voglia dire che siamo migliori degli altri in virtù della nostra nascita, ma lui non ci credeva.. diceva che non eravamo nati migliori, ma avevamo il dovere di esserlo.. gli dei ci hanno dato tanto, e noi dobbiamo dare ancor di più per esserne degni.. era questo che distingue un nobile da un tiranno.. la responsabilità.. l'essere l'esempio da seguire.." tornai a guardare l'acqua.
"Io appartengo a questa terra, e ho il dovere di mettere a repentaglio la mia vita per lei, di essere la prima a lottare... altrimenti non potrei meritare il seggio di Lortena.." sorrisi "Quindi non mi preoccupa rischiare.. anche perché.." sorrisi "Conosci qualche altra donna che sappia battersi e tenere testa ad un uomo?" risi appena. "Ma hai indubbiamente ragione, è un piano molto pericoloso.. ovviamente, se hai un'idea migliore dimmi pure.. ma se dovesse fallire, se dovessero prendermi è vero, io morirò.. ma non finirà la lotta.. ascolta, se dovesse accadermi qualcosa.. devi dire la verità su di me... che non depongano le armi..". Sospirai "Ma pensiamo piuttosto ad elaborare un buon piano.. certo, la mia idea era di essere rapidi e silenziosi, in modo che nessuno si accorga della fuga per un po'.. qualcuno dei tuoi non può esplorare la prigione? Voglio capire quante guardie ci sono.. che possibilità abbiamo.. naturalmente non ci sono cunicoli che partono dalla cella... ma dalla zona delle prigioni sì, ovviamente.. questa rocca è fatta per resistere ad un lungo assedio.. perché altrimenti potremmo far venire i Lupi qui... aumentare le forze, ma probabilmente rischieremmo solo di farci beccare.. Una cosa è certa, non lascerò che maciullino i miei davanti a tutti.. mai e poi mai..". |
“Quando una donna è così bella” disse il menestrello ad Elisabeth “può fare qualsiasi cosa, madama...”
Poi Elisabeth rientrò nella locanda e vide Oxuid, sedendosi così al suo tavolo. “Talvolta la Natura” fissandola il dottore “opera vera e propri scherzi, come appunto una simile somiglianza... ma forse è utile studiare simili bizzarri accadimenti... perchè no... indagate per me su questa storia, badando però di non correre rischi... Rager verrà con voi e lo spaccerete per il vostro servitore... al minimo accenno di pericolo verrete subito via da quel luogo... e ricordate... non fidatevi di nessuno...” sorseggiò la sua birra “... avete già pensato come presentarvi al padrone del maniero?” |
Mi incupii leggermente a quelle parole del menestrello...sembrava quasi non volesse svelarci del tutto quella storia, quando intervenì Carjan e lo guardai in malo modo sospirando..."Perdonate la irruenza del nostro mago di corte...si le leggende possono avere un chè di verità..noi veniamo dall' Oriente e di leggende ve ne sono molte.." sorrisi pensando a Setareh, città sacra che di leggende ne celava molte da secoli..e avrebbe dovuto essere non violata proprio perchè sacra.
Quel menestrello mangiava ma raccontava poco..."Scusate.." dissi leggermente seccata.."è tutto qui quello che sapete di questa storia?". Fuori vi era veramente fermento, la tentazione era troppo forte e mi misi lo chador e dissi a Korshid di venire con me.."Continuate a mangiare, noi controlliamo ciò che sta succedendo fuori...si parla di un morto pure e ho mandato le mie guardie che non stanno tornando, non vorrei pure loro si siano messe nei guai...visto un episodio successo ad Amoros..vi terranno compagnia Amina e Carjan..torneremo presto". Uscimmo dalla locanda, veramente vi era fermento..vedevo alcuni volti spaventati..."Korshid, non sia mai che Ismael, Hassan e Hamid abbiano pure voluto intervenire...almeno spero qui non vi siano quegli uomini di Imperion e non avremmo certo Musain che diede la clemenza ad Ismael". Vidi poco lontano un gruppo di gente attorno e capii era il posto dove tutto era avvenuto e nascondendoci tra la folla raggiungemmo quel gruppo di gente. |
Roland sorrise ed annuì a quelle nobili parole di Clio.
“Ogni Lupo” disse “sarebbe fiero di morire non solo per Lortena, ma anche per voi... perchè sarete voi a governarci, altrimenti non ci sarà nulla su cui regnare per nessuno.” Annuì. “Manderò una delle mie spie camuffata da carceriere... credo che in poco tempo avremo un resoconto completo e dettagliato della situazione giù nelle prigioni... poi, conoscendo il tutto, decideremo il piano...” guardò una delle finestre “... chissà se lord Sartion avrà trovato notizie su vostro cugino... ah... quasi lo scordavo... ho saputo che Musain ha fatto chiamare altri suoi fedelissimi qui a Lortena... pare che a guidarli ci sia uno spietato spadaccino che chiamano Squalo...” |
Mi sentivo piena di energia...credo che gli occhi mi brillassero a tal punto che avrebbero illuminato la sala di un castello........" Si...penso che le coincidenze vadano sempre tenute sotto controllo....non correrò rischi inutili....... sinceramente.......la mia persona sarà per lui motivo di ira o di incredulità.....e non solo per lui...ma per quelli che vivono in quella fortezza........comunque mio padre lavorava a servizio di un vecchio barone di Amoros....e' lui che lo investì Cavaliere........il Barone era uno spagnolo si chiamava Giorgio di Castiglio........dirò di essere una sua nipote e che sono venuta qui perchè un mio servitore ha visto il ritratto.............che ne pensate..."......
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Sorrisi al mio amico, mentre le sue parole mi riempivano il cuore.
Poi risi appena alla notizia dello Squalo. "Fantastico.. ci mancava no... te l'ho detto che Musain si è definito un drago?" scossi la testa "Tutto questo interesse per la nostra cittadina.. dimmi, non è che hanno trovato una miniera d'oro nascosta tra le nostre montagne e non ce lo vogliono dire?" sospirai, per poi tornare seria "Dobbiamo stare molto attenti, è una situazione fin troppo fragile, speriamo che mio cugino possa esserci d'aiuto in qualche modo.. comunque, prepariamo un piano di riserva.. dobbiamo riuscire a far sapere ai Lupi di prepararsi comunque per l'esecuzione.. anzi.. io direi di fare il gioco di Musain.. voglio dire, noi siamo qui.. vuoi che lui non abbia delle spie tra i nostri? Io le metterei immediatamente! Per cui noi spargiamo la notizia di voler boicottare l'esecuzione.. studieranno la piazza, prepareranno le armi eccetera.. questo ci potrebbe portare due vantaggi.. il primo è che magari capiremo se Musain ha delle spie o no.. e secondo lui non si aspetterà un attacco stanotte.. anche perché poi c'è da mettere in conto che se il piano dovesse fallire ma non in maniera rovinosa.. nel senso, non riusciamo a farli scappare ma non ci prendono.. allora l'esecuzione ci sarà, e noi dovremo essere pronti.. che ne dici?" mi alzai "Ora devo tornare alla rocca, sarà pronto il pranzo.." sorrisi "Ho detto a Kya di portarti una bella fettona di cinghiale... non voglio che mi diventi un vero asceta che vive d'aria.." sorrisi. |
“Si, è un ottimo piano.” Disse Roland a Clio. “Così avremo due possibilità di riuscita. Stanotte o, se va male, domani in piazza. E anche l'idea di fingere di boicottare il tutto può essere un grosso vantaggio.” Poi rise. “Si, perchè non so gli asceti, ma i lupi hanno fame.”
I due allora si separarono e ciascuno tornò a recitare il suo ruolo. Poco dopo Clio tornò nella Sala Grande, dove trovò ad attenderla per la cena Froster. Con lui c'erano anche Lhar il governatore della fortezza e naturalmente Musain. “Venite, mia cara.” Sorridendo Froster. “Questo cinghiale sembra davvero squisito. E vi è pure un'ottima torta di mele e cacao. E devo dire che questa polverina scura giunta dal Nuovo Mondo è strabiliante.” |
“Si, mi sembra un buon piano...” disse Oxuid ad Elisabeth “... chi vi porterà al castello? Conoscete la via per arrivarci? O forse avete trovato qualcuno che vi porterà lassù?”
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Imone giaceva a terra con una mano premuta sul petto, incapace di fermare quel flusso di sangue.
Guisgard gli teneva la testa, ma ormai impotente davanti a quell'inesorabile finale. “Guis...” disse senza più forze Imone morente “... Guisgard...” “Sono qui, amico mio...” “Prometti...” “Non sforzarti, ti prego...” “Prometti...” “Si, cosa vuoi che prometta?” Chiese Guisgard. “La mia...” ansimò Imone “... la mia spada... portala a Lortena... di... di a tutti che non l'ho disonorata... e...” una smorfia di dolore “... e... la mia borsa... prendila... e... porta anch'essa... a Lortena... dentro vi è... tutto ciò che ho... prometti...” “Si, prometto...” mormorò Guisgard. Imone sorrise, per poi spirare. “Bel colpo, Dension!” Esclamò uno dei suoi. “Si, un buon duello...”sorridendo il cavaliere “... ma non è stato facile... quel miserabile era un buon spadaccino e poteva toccare a me.” Si voltò verso Guisgard. “Avanti voi ora.” Puntando la spada contro l'altro giovane. Ma Guisgard, presa la pistola dalla borsa di Imone la puntò contro Dension e i suoi. “Cosa volete fare?” Fissandolo il cavaliere. “Maledetto...” con rabbia Guisgard “... maledetto assassino... era solo uno studente... ma vi ucciderò... giuro su quanto ho di più sacro che vi ucciderò... ma non ora, non con una pistola... no, morirete con la spada in pugno e guardando la morte in faccia...” raccolse la spada e la borsa di Imone, per poi scappare via. “Inseguitelo!” Ordinò Dension. “Prendetelo!” Ai suoi. In quel momento in piazza tra la confusione arrivarono Altea e Korshid. http://images3.cinema.de/imedia/0426...utdBgbSg==.jpg |
Quando arrivai nel luogo vidi una scena terribile...Imone giaceva a terra privo di vita e in una pozza di sangue..io e Korshid ci guardammo sbalordite..ma cosa era successo..quel ragazzo era come uno di Setareh..lui doveva salvare il suo popolo mi narrò e si era visto, era un ragazzo di nobili valori e ideali..invece era li..morto..e alcuni uomini vi erano vicino schiamazzando allegri..per la vittoria.
Arrivarono vicino a noi le nostre guardie e ci allontanammo da quella scena..Hassan e Hamid tornarono alla locanda assieme a Korshid e io presi Ismael da parte chiedendo cosa era successo. Egli mi narrò aveva visto tutto, ma non sapeva nemmeno chi fossero quelle persone, poteva solo narrarmi ciò che avvenne...Imone aveva sfidato un uomo, forse per una offesa subita, e l'uomo che lo aveva ucciso era un essere davvero spregevole, sicuramente aveva compiuto una ingiustizia, aveva ucciso solo per il gusto di farlo..chiusi gli occhi a quelle parole e pure Ismael aveva la voce rotta da un leggero fremito. Eppure mi disse vicino a Imone vi stava un ragazzo...lui lo aveva visto bene..e Imone aveva dato a quel ragazzo la sua sacca e la sua spada sussurandogli qualcosa..e poi spirò proprio tra le braccia di quel ragazzo..forse erano amici, poichè quel ragazzo era infervorito, tirò fuori una pistola dalla sacca di Imone ma poi disse avrebbe vendicato Imone con la spada e fuggì ma ora gli stavano dando la caccia. "Non avrebbe deciso di vendicare milord Imone se non fosse stato legato a lui, o per qualcosa di importante..chissà forse quando gli diede ciò che possedeva gli disse le sue ultime volontà" mi si strinse il cuore..ora quel ragazzo poteva pure morire..pure egli preservava qualcosa come me..gli oggetti di Imone lui..io il Sacro Pugnale di Setareh..qualcosa ci accomunava. "Ismael non possiamo rimanere indifferenti a tutto questo, tu stesso stavi per morire per quegli uomini di Imperion, la tirannia e la ingiustizia regna ovunque...pensa potrebbe essere quel ragazzo come mio fratello Nathan o un ragazzo di Setareh che si è ribellato a una tirannia..e dubito che qualcuno del nostro popolo gli negherebbe un aiuto e protezione." Lo guardai nei suoi begli occhi chiari.."Prenderai una delle tue vesti, Ismael, e andrai a cercare quel ragazzo visto solo tu lo hai visto, gli narrerai di noi e cosa ha fatto Imone per me..salvando la vita a me e Amina..e non siamo rimasti indifferenti a questa barbaria. Digli che può fidarsi di noi, e solo io e te sappiamo tutto..ma siamo pure neutrali, se egli vorrà potrà indossare le tue vesti e nascondersi tra noi..lo porterai nelle vostre stanze, nessuno deve sapere chi è..nemmeno dei nostri uomini Ismael..non sia mai..ho imparato a non fidarmi di nessuno..lo spacceremo per un ragazzo delle nostre parti che hai incontrato per caso e ha deciso di stare con noi...ovviamente questo ragazzo è libero di scegliere e prendere poi la sua strada o quando sarà al sicuro di narrare agli altri l'accaduto". Entrammo nella locanda fingendo indifferenza, Ismael salì e poi scese..e io finsi un sorriso fasullo, mentre il cuore era pieno di rabbia, e dissi potevamo finire la cena...già..e chi aveva ancora fame e mi sforzai di mangiare...mi voltai per cercare il menestrello per sapere qualcosa...della maledizione. Ma aspettavo Ismael tornare...io e lui eravamo bravi nel travestimento..non per niente eravamo arrivati indenni fino qui..e forse..già era una pazzia tornare senza un valido alleato, magari proprio di queste parti. http://i59.tinypic.com/1zcmmoh.jpg |
Lasciai Roland con un sorriso, dandogli appuntamento al tempio per il pomeriggio, così da definire i dettagli per la notte.
Dovevo recitare delle preghiere per mio padre tutti i giorni finchè non fosse finito il periodo di lutto. Almeno, in teoria. Ma sapevo che mio padre avrebbe apprezzato di più la lotta che la preghiera silenziosa. Non avevo mai mancato però, era una scusa perfetta. Ormai, se non mi fossi chiusa nel tempio per qualche ora, forse Froster si sarebbe preoccupato. Tornai alla rocca, e sorrisi a Froster e agli ospiti mentre un servitore riempiva il mio piatto. "Oh, si è davvero squisito... queste spezie orientali esaltano il suo sapore in maniera sublime.." sorrisi, per poi iniziare a mangiare. Dopo qualche boccone, bevvi un sorso di vino, meno avidamente di quanto avrei voluto. Dovevo comportarmi come una dolce fanciulla, e le dolci fanciulle non bevono come Lupi. Chiusi gli occhi per un momento, assaporando il gusto di quel vino squisito, nel cui aroma era nascosta l'essenza stessa di Lortena. Li riaprii e sorrisi. "Dite quello che volete, ma sarà sempre una delizia.. certo, quello di Solpacus non era male, ma continuo a preferire il nostro.." cinguettai, come se fosse la cosa più importante del mondo. Intanto, lo sguardo gaio sulle pietanze, il mangiare con appetito, il bere moderatamente non erano che coperture. Potevo sembrare distante, indifferente, distratta dalla polvere d'oltreoceano, ma in realtà avevo le orecchie ritte e attente. Ogni bisbiglio, ogni sussurro, non dovevano sfuggirmi. Mi stupivo sempre di quanto mi sembrasse naturale tutto quello. Togliere definitivamente quella maschera, sarebbe stato un sollievo, ma per farlo, bisognava agire con attenzione. |
Il menestrello in quella locanda non c'era più, ma aveva lasciato un biglietto per Altea che il locandiere le consegnò.
In quel momento però Amida le si avvicinò, invitandola a salire nella camera che avevano preso per farla riposare. Dovete riposare, Altezza...” disse l'ancella “... se Ismael tornerà verrò io a chiamarvi. Su, è quasi sera ormai. In camera leggere quel biglietto.” |
La cena proseguiva così, fra futili discorsi e degustazioni di quegli ottimi piatti, tutti accompagnati da del buon vino di Lortena.
“Concordo con voi, mia cara...” disse Froster a Clio “... questo vino non ha eguali... sono certo che neanche quello tanto acclamato di Sygma può stargli alla pari...” sorseggiando un bicchiere. “Ottimo davvero.” Bevendo un bicchiere di quel vino Lhar. “Milord...” Musain a Froster “... domani anche voi assisterete all'esecuzione. La vostra presenza è necessaria.” “Naturalmente.” Annuì Froster. “Ed anche quella di lady Clio.” Sentenziò lo spadaccino. “Non voglio che lei assista a simili spettacoli.” “E' necessario, milord.” Disse Musain. “Il popolo deve capire che i ribelli non rappresentano nulla, neanche gli antichi conti di Lortena per cui dicono di combattere. E la presenza di lady Clio confermerà ciò.” |
Mi accorsi che il menestrello era scomparso, quasi sospirai di sollievo..ero veramente tesa.
Poi Amina mi porse un biglietto, lo aveva lasciato il menestrello per me, lo afferrai e annuii alle parole della buona donna.."Siete sempre cosi premurosa con me, Amina, voi non sapete quanto per me sia importante la vostra presenza..ora che mia madre è prigioniera". Salii in camera e mi sedetti sul letto, accesi una piccola lampada ad olio, quella camera era davvero arredata con gusto e apprezzavo le belle maioliche bianche e blu, che per me era la sintonia...il colore del mare e la luce del sole. Ismael sarebbe arrivato e Amina sarebbe venuto a darmi notizie..avevo il foglietto in mano, forse il menestrello doveva andarsene e aveva ritenuto opportuno scrivermi un biglietto di ringraziamento ma la mia mano tremava mentre lo aprii completamente e iniziai a leggere.... |
Il biglietto così recitava:
“Milady, io non posso rivelare molto. I nobili Taddei non vogliono che la gente conosca quel loro segreto. L'unica cosa che posso rivelarvi riguarda la spada... ella nasconde un segreto che tutti ignorano. Tutti tranne colui che l'ha fatta forgiare. Di lui si sa solo che è un nobile barone di Capomazda. Cercate lui e saprete. Addio e grazie di tutto.” Ma finito di leggere Altea udì un rumore nella penombra della stanza. Qualcuno era nascosto sotto il suo letto. |
Vidi entrare il menestrello.......e siccome Rager era seduto accanto ad Oxuid....." Guardate...sarà proprio lui ad accompagnarci sino alla fortezza." indicando il menestrello....." veramente quando ero fuori ed ho sentito la storia gli chiesi se era disposto ad accompagnarmi lassu'........non mi era sembrato molto allegro all'idea......però....non e' obbligato a rimanere con me e con Rager se gli dessimo un compenso....forse si sentirebbe più motivato...ma io ancora non ho preso la mia paga e sono a corto di denaro......"........
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Lessi il biglietto e il cuore iniziò a battere forte....la spada..la spada che avevo gettato pensando avrebbe messo sciagura su tutti noi..e ora..come fare per riprenderla..avrei mandato lo stesso Carjan a riprenderla..eppure solo io sapevo dove si trovava...in che punto del Calars era stata gettata e ricordai finì tra due rocce sul fondale..quindi l'aveva fatta forgiare un barone di Capomazda..."Per gli dei" esclamai a voce alta.."Ora devo pure cercare un barone di Capomazda, come ve ne fosse solo uno..e che ha fatto forgiare una spada..è come trovare un ago in un pagliaio".
Ad un tratto udii degli scricchiolii strani sotto il letto e mi alzai di colpo..non saranno mica stati topi, in queste locande vicino al porto si poteva trovare di tutto, eppure mi sembrava bella pulita. Mi abbassai e alzai il lenzuolo per controllare...forse il mio serpente Omar era scappato dalla gabbia. |
Altea si chinò per controllare sotto il letto e con sua sorpresa vide qualcuno lì sotto.
Era Carjan. Il piccolo mago sbucò da sotto il letto e strisciò fino alle caviglie di Altea. “Oh, Altezza...” disse accarezzandole le lunghe gambe “... volevo sincerarmi che tutto andasse bene... e ho udito ciò che dicevate... posso aiutarvi io a trovare quel barone...” guardandola con lussuria. |
“Bene, pagatelo allora.” Disse Oxuid, per poi dare del denaro ad Elisabeth. “Ecco la vostra prima paga. Scoprite cosa nasconde quel castello e poi tornate ad informarmi.” Fece un cenno a Rager ed insieme a lei il servitore tornò nel cortile, dove il menestrello li attendeva.
“Allora, conducici al maniero.” Rager a lui. “Poi sarai libero di tornare qui alla locanda. Naturalmente sarai pagato.” Il menestrello annuì. |
Cercai di trattenermi per non urlare.."Aspettate li e non toccatemi, avete osato entrare nelle stanze delle donne e reali come un ladro..".
Presi Omar e lo gettai a terra...egli strisciava verso Carjan e io ridevo di gusto..."Vediamo come farà il nostro mago a salvarsi...ora non scherzo..dovrete veramente vedere dove si trova questo barone e il suo nome tra i vostri mezzi magici e se gli Dei vorranno, se per caso dovessimo far ritorno ad Amoros o passarci vi butterete voi stesso nel Calars a prendere quella spada". E incrociai le mani osservando la scena e chiamai pure Korshid ed Amina ad osservare. |
Carjan, tra le spire del serpente, gridava e si dimenava.
“Abbiate pietà...” disse “... farò tutto ciò che volete...” Arrivarono pure Amida e Korshid. “Questo mago è incorreggibile!” Scuotendo il capo Korshid. “Su, ora lo porto via, così sua Altezza potrà riposare.” E le due donne portarono via il mago ancora spaventato. Così, rimasta sola, Altea poté finalmente riposarsi. Ma proprio in quel momento un rumore da una delle tende attirò la sua attenzione. Un attimo dopo qualcuno le si avvicinò, immobilizzandola da dietro e coprendole la bocca con la mano. “Una sola parola e ve ne pentirete...” sussurrò qualcuno alle sue spalle che la teneva ferma “... non voglio farvi del male e spero non mi costringerete a farvene... se promettete di non gridare o tentare mosse azzardate io vi lacerò la bocca... ma badate di non fare la furba...” e tolse la mano dalla sua bocca, pur tenendola sempre ferma a sé. |
La mia prima paga.......e vai....bene....ringraziai Oxuid e in cuor mio sperai di non portare ad Oxuid notizie che avrebbero potuto recare alla già traballante situazione di Lortena dei guai...Rager fu molto deciso e il menestrello.....suo malgrado...e reso felice dal denaro.......ci accompagnò lungo il sentiero che ci portava alla fortezza..........sembrava non si muovesse una foglia......le prime ombre della sera si allungavano sulla strada......e le mura dove si ergeva la fortezza sembravano crescere dalla stessa roccia dell'altura.....era fresca l'aria .....si potevano vedere le luci della locanda farsi molto piccole.......e se non fosse stata una buona idea..?........bene ..col senno del poi...avrei fatto una lunga riflessione intanto.....dovevo andare infondo a quella storia....e poi..ero una povera fanciulla che voleva verificare il vociferare di una storia d'amore e di dolore.........mi ripresi dai miei pensieri...quando sentii il menestrello...ritornare indietro senza neanche salutare e io e Rager....eravamo come per magia difronte ad un portone......era lavorato a strani disegni.....sembravano volti.....figure grottesche..." Bene Rager....siamo rimasti soli....sembra che ci abbia accompagnati alla porta dell'inferno ed e' fuggito via.........".....c'era una corda.....e tirandola...faceva battere una campana di piccole dimensioni posta sopra al portone...........incominciai a tirare e questa emanò un suono assordante......." Rager avevate sentito mai un frastuono del genere ?..."...avrei voluto tapparmi le orecchie.....improvvisamente........una porticina......ricavata sulla anta del portone...con un cigolio sinistro si apri'.........si apri'...certo....lo vedevo...ma non vedevo nessuno dietro la porticina........" Infondo siamo venuti di nostra volontà...che può succederci......bene Rager......oltrepassiamo questa porta...."W e così fu.......entrammo e con un tonfo sordo così come si apri' la porticina si richiuse alle nostre spalle.......sobbalzai.....perchè nella realtà eravamo all'interno di una fortezza....dove c'era una tenue luce ad una finestra...ed un uomo che ci osservava da dietro una finestra.....sembrava che quel posto non fosse curato da tempo.....sembrava un posto maledetto da Dio........." Scusate....Signore e' lei il Barone De Gur ?.......c'e' modo di poterle parlare ?........insomma.....c'e' qualcuno che può dirci se siamo nel posto giusto ?.....".......Sentii la mano di Rager sulla mai spalla...lo apprezzai.......incominciavo ad avere dei dubbi....
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Amina e Korshid portarono fuori il mago, ma anche divertite.."Fate piano, non facciamoci riconoscere ovunque..già siamo diversi da queste persone..eppure Carjan" dissi prima se ne andasse "stanotte guardate di quel barone nelle stelle e pietre magiche, o come preferite voi..o mi affiderò ad Ahmed domani".
Rimasi sola, finalmente potevo riposare e spensi la lampada, ad un tratto un fruscio tra le tende..una figura che entrava..ma questa non scherzava. Mi prese a se con vigore..alle sue parole feci cenno di no..che non avrei urlato, ma egli mi liberò la bocca ma teneva ben saldo il mio corpo perchè non fuggissi, non riuscivo nemmeno a girare la testa..."Non..non urlerò vi prometto.." dissi sottovoce "chi siete..immagino uno di quei tiranni di Imperion che usano queste pratiche..volete uccidermi..o forse qualcuno dei Taddei perchè ho saputo qualcosa della spada del barone e del bimbo del loro casato e la sua maledizione...io non posso aiutarvi in questo, ne so quanto voi..ditemi cosa volete"..ma il cuore batteva forte, ad un tratto ebbi pure un dubbio..un uomo di Abrham..mi avevano trovato..il pugnale. |
Quello che sembra un uomo cominciò ad avanzare verso Elisabeth e Rager, fino a mostrarsi a loro.
Fu allora riconoscibile. Una donna dallo sguardo cupo. “Ebbene...” disse “... cosa volete dal signor barone? Chi siete?” Con tono che non mostrava titubanza. http://www.movieactors.com/photos-st...-rebecca-4.jpg |
Lasciai cadere la posata, con un'espressione incredula sul viso.
Voltai lo sguardo su Froster, come una bambina impaurita a cui hanno minacciato di squarciare il gattino. "Voi.." Con un filo di voce "Ma voi mi avevate detto.." Mormorai, tremende con gli occhi nei suoi "Voi non potete permetterlo.. Sapete che non reggerei una cosa simile..". Abbassai lo sguardo "Verrò se me lo comanderete, naturalmente.." Alzando di nuovo gli occhi su di lui "Ma dovrete essere voi ad ordinarmelo, a costringere la vostra donna ad una cosa tanto disgustosa... Siete voi, dopotutto, il Signore mio e di questa terra.. Farò ciò che mi ordinerete.." Abbassai di nuovo lo sguardo sul piatto, senza però mangiare "Un marito dovrebbe proteggere la sua donna.." A bassa voce, quasi distrattamente, in modo che solo Froster accanto a me udisse "Ma tanto so che non prenderete mai le mie difese.." Aggiunsi, nello stesso tono, ferita. Intanto già pensavo a come sfruttare quella situazione a mio vantaggio. Nel caso, potevo svenire davanti a tutti, nessuno si sarebbe insospettito e avrei creato un po' di scompiglio. Comunque, bisognava agire anche quella notte. |
“State calma, fata la brava e nessuno vi farà del male...” disse il misterioso uomo ad Altea, tenendola sempre bloccata a sé.
Poi la sua mano cominciò a scendere lungo la veste della principessa, fino a passare sotto di esse e arrivando a sfiorare la sua pelle. E quella mano continuò a muoversi piano, sulla sua pelle, come una lunga e lenta carezza. Raggiunse infine il sacro pugnale e lo prese. “Ecco, questo sarà meglio toglierlo...” mormorò, per poi gettarlo sul letto “... così non sarete tentata di usarlo...” |
“Oh, no...” disse Froster a Clio “... non fate così... certo che non lo permetterò... mai!” Si voltò verso Musain. “Lei non ci sarà. Lady Clio non è adatta a simili spettacoli.”
“Milord, mi rendo conto, ma...” fece lo spadaccino. “Mai e poi mai!” Categorico Froster. “Allora vorrà dire che ci sarà qualcun'altra ad impersonare il suo ruolo.” Fissandolo Musain. “E chi?” Chiese Froster. “Una sosia.” Rispose lo spadaccino. “E forse... forse volgeremo il tutto a nostro favore...” “E come?” Stupito Froster. “Facendo morire lady Clio.” Rivelò Musain. “Cosa?” Saltando in piedi Froster. “La sosia naturalmente.” Sorridendo Musain. “Per mano dei ribelli.” |
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