Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Fuori tema (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=14)
-   -   Il giardino dei saluti... (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=184)

Altea 17-11-2014 17.09.37

Allora buon onomastico Elisabetta...

Buon tardi pomeriggio Camelot :smile:

elisabeth 17-11-2014 17.26.49

Grazie Lady Altea........per avermi pensata....

Galgan 18-11-2014 16.23.41

Possedete un nome importante, lady Elisabeth, oltre che bello, potete compiacervene ;)

Buon Bardo, il modo in cui esponete il vostro sapere, lasciatemelo dire, è sempre sublime.
L'onore a voi.

Taliesin 19-11-2014 11.33.48

Cavaliere di Galgala...
Accadde in un piovoso giorno di fine novembre dell'anno santo, che nella plendida cornice di piazza Santa Croce nella città del Ghibellin Fuggiasco, mi incontrai con un grande personaggio di questo tempo, l'esimio professor Franco Cardini, con il quale difronte ad una buona tazza di cioccolata calda, sorseggiammo le diverse disquisizioni circa l'etimologia del nome Galgano. Il professore era fermamente convinto che la derivazione del nome provenisse direttamente dal Cavaliere Galvano, notissimo personaggio arturiano della cosidetta "materia di bretagna", mentre, secondo mie personassime e forse sconclusionatissime ricerche, il nome deriverebbe da un'antica biografia scritta nella prima metà del Duecento da un anonimo monaco cistercense, musico ed amanuense, il quale fece derivare il nome Galgano dal toponimo Galgala, che è attestato in vari testi biblici come la località in cui gli ebrei festeggiarono la prima Pasqua dopo l’ingresso nella terra di Canaan, luogo simbolo dei prodigi e dei benefici operati dal Signore a favore del popolo ebraico, nel corso della lunga peregrinazione nel deserto e della lotta per la conquista della Terra Promessa. Comunque siano andate veramente le cose e le disquisizioni in materia pseudostorica circa l'etimologia del nome Galgano, ricordo quell'incontro come una delle più costruttive emozioni mai provate nel corso delle mie peregrinazioni, che ebbero il loro componimento nella cappella di Montesiepi durante una mia serata tra Musica Poesia...
Ma certamente questa è un'altra storia, forse già troppo narrata o forse mai scritta...

Grazie, come sempre e con immutata riconoscenza per le vostre parole Messer Galgan, anzi...Cavaliere di Galgala.

Taliesin, il Bardo

Altea 19-11-2014 21.07.51

Un saluto da una Altea febbricitante...ma Altea non può fermarsi mai:naughty:

Buona serata e buona notte Camelot..

Galgan 20-11-2014 08.39.14

Buon lord Taliesin, è proprio vero, il Destino tesse le sue trame, indipendentemente dal sapere degli uomini, e queste trame arrivano sempre al proprio legittimo concepimento, è inevitabile, nel dolore come nella gioia.
Questa volta, non fa eccezione.
Sicuramente, avrete capito l'importanza che il nome Galgano ha nella mia umile esistenza, così come il testo del Cardini, nel quale egli enuncia anche la vostra teoria, teoria che, in effetti, anch'io mi trovo a credere più verosimile.
Invero, la Cappella di Montesiepi, è una sorta di rifugio, di Shan-gri-la, di Isola di Avalon; ed invero ricordo ancora una serata in musica trascorsa in quei luoghi.......Fu un momento magico, che ricordo con nostalgia.
Chissà, magari voi figuravate tra quei musicanti!

Il Cavaliere di Galgala vi ringrazia ancora.

Taliesin 21-11-2014 15.08.48

Oggi, 21 Novembre

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Memoria mariana di origine devozionale, si collega a una pia tradizione attestata dal protovangelo di Giacomo. La celebrazione liturgica, che risale al secolo VI in Oriente e al secolo XIV in Occidente, dà risalto alla prima donazione totale che Maria fece di sé, divenendo modello di ogni anima che si consacra al Signore. (Mess. Rom.)

La memoria odierna della Presentazione della Beata Vergine Maria ha un'importanza notevole, non solo perchè in essa vien commemorato uno dei misteri della vita di Colei che Dio ha scelto come Madre del Suo Figlio e come Madre della Chiesa, nè soltanto perchè in questa 'presentazione' di Maria vien richiamata la 'presentazione' al Padre celeste di Cristo e, anzi, di tutti i cristiani, ma anche perchè essa costituisce un gesto concreto di ecumenismo, di dialogo con i nostri fratelli dell'Oriente. Questo emerge con chiarezza sia dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario sia dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: 'In questo giorno della dedicazione (543) della chiesa di S. Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d'oriente quella 'dedicazione' che Maria fece a Dio di se stessa fin dall'infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione'. Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com'è, noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia sempre la Chiesa ha rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Or secondo tali apocrifi, la presentazione di Maria al tempio non avvenne senza pompa: sia nel momento della sua offerta che durante la permanenza nel tempio si verificarono alcuni fatti prodigiosi: Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità gerosolimitane e tra il canto degli angeli. Per salire al tempio vi erano quindici gradini, che Maria salì da sola, benchè tanto piccola. Gli apocrifi dicono ancora che Maria nel tempio si alimentava con un cibo straordinario recatole direttamente dagli Angeli e che ella non risiedeva con le altre bambine ma addirittura nel 'Sancta Sanctorum' (che veniva invece "visitato" una sola volta all'anno dal solo Sommo Sacerdote).

La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa la parola di Cristo: 'Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano'.

tratto da www.santiebeati.it di Piero Bargellini

Taliesin, il Bardo


L'INFANZIA DI MARIA
tratto dall'album: "La Buona Novella" (1970) di Fabrizio De Andrè

Coro:
Laudate dominum
Laudate dominum
Laudate dominum

Voce
:
Forse fu all'ora terza forse alla nona
cucito qualche giglio sul vestitino alla buona
forse fu per bisogno o peggio per buon esempio
presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio
presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio.

Non fu più il seno di Anna fra le mura discrete
a consolare il pianto a calmarti la sete
dicono fosse un angelo a raccontarti le ore
a misurarti il tempo fra cibo e Signore
a misurarti il tempo fra cibo e Signore.

Coro:
Scioglie la neve al sole ritorna l'acqua al mare
il vento e la stagione ritornano a giocare
ma non per te bambina che nel tempio resti china
ma non per te bambina che nel tempio resti china.

Voce:
E quando i sacerdoti ti rifiutarono alloggio
avevi dodici anni e nessuna colpa addosso
ma per i sacerdoti fu colpa il tuo maggio
la tua verginità che si tingeva di rosso
la tua verginità che si tingeva di rosso.

E si vuol dar marito a chi non lo voleva
si batte la campagna si fruga la via
popolo senza moglie uomini d'ogni leva
del corpo d'una vergine si fa lotteria
del corpo d'una vergine si fa lotteria.

Coro:
Sciogli i capelli e guarda già vengono...
Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli
guarda la pelle viene la nebbia
risplende il sole come la neve
guarda le mani guardale il viso
sembra venuta dal paradiso
guarda le forme la proporzione
sembra venuta per tentazione.
Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli
guarda le mani guardale il viso
sembra venuta dal paradiso
guardale gli occhi guarda i capelli
guarda le mani guardale il collo
guarda la carne guarda il suo viso
guarda i capelli del paradiso
guarda la carne guardale il collo
sembra venuta dal suo sorriso
guardale gli occhi guarda la neve guarda la carne del paradiso.

Voce:
E fosti tu Giuseppe un reduce del passato
falegname per forza padre per professione
a vederti assegnata da un destino sgarbato
una figlia di più senza alcuna ragione
una bimba su cui non avevi intenzione.

E mentre te ne vai stanco d'essere stanco
la bambina per mano la tristezza di fianco
pensi "Quei sacerdoti la diedero in sposa
a dita troppo secche per chiudersi su una rosa
a un cuore troppo vecchio che ormai si riposa
".

Secondo l'ordine ricevuto Giuseppe portò la bambina nella propria casa
e subito se ne partì per dei lavori che lo attendevano fuori dalla Giudea.
Rimase lontano quattro anni...


Taliesin, il Bardo

Altea 21-11-2014 15.22.24

Grazie per aver ricordato Nostra Signora dei Cieli e degli Angeli a cui sono molto legata..e sono fiera di portare come secondo nome il suo datomi dal nome di mia nonna materna e tramandato poi da me come secondo nome a una delle mie due principesse...lei le ha vegliate con cura nel grembo materno e le offrii due rose rosa per questo dono datomi.

Buongiorno Camelot..fa freddo ma vi è il sole :smile:

Galgan 22-11-2014 23.27.42

Buon Bardo, Nostra Signora è capace di aprire porte che, talvolta, sono precluse persino al Re dei Re, suo figlio; in vostro parlare di lei non è affatto scontato, ed anzi, unito alla Ballata del Cantastorie, apre il cuore.
Da Cristiano, vi ringrazio.

Taliesin 24-11-2014 16.00.40


“Intanto incominciò a farsi notte, e Pinocchio, ricordandosi che non aveva mangiato nulla, sentì un’uggiolina allo stomaco, che somigliava moltissimo all’appetito.Ma l’appetito nei ragazzi cammina presto; e difatti dopo pochi minuti l’appetito diventò fame, e la fame, dal vedere al non vedere, si convertì in una fame da lupi, una fame da tagliarsi col coltello.Il povero Pinocchio corse subito al focolare, dove c’era una pentola che bolliva e fece l’atto di scoperchiarla, per vedere che cosa ci fosse dentro, ma la pentola era dipinta sul muro. Figuratevi come restò. Il suo naso, che era già lungo, gli diventò più lungo almeno di quattro dita.”
(tratto da "Le Avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi)

Nello smarrimento quotidiano del Giardino di Saluti e dei Silenzi, attraverso queste poche righe nel segno delle Favole e delle Illusioni, come il Sogno di Camelot, voglio rimembrare oggi la data di nascita di uno dei più grandi scrittori mai esistiti, Carlo Lorenzini, nato in quel freddo mattino dell'anno 1826 in quella Firenze piena di Poesia e di Musica, di Anarchia e di Filosofia, in quel centro storico che era culla di Civiltà e di Risorgimento.
Buon compleanno Carlo e grazie, attraverso il tuo Pinocchio, di avermi fatto rimanere sempre bambino.

Taliesin, il Bardo


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 20.54.34.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License