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Nigol rimase scosso dalle mie parole e, con tutta onestà, ne aveva le sue ragioni.
Fui sul punto di perdere quel poco di pazienza che mi era rimasta, quando Belvin decise di prendere in mano le redini della situazione e riuscire a farsi aiutare. "Fantastico." mi voltai verso Belvin "Non abbiamo più tempo da perdere!" |
"Almeno un pò di latte... solo un bicchiere, Gwen..." disse Elv.
Intanto, nella campagna antistante l'albergo, Destresya era con Eroylgim. "Io cedo che bisogni riportare l'amulto nel campo e sotterrarlo nel punto in cui è stato trato fuori..." lui fissando lei. Nel frattempo Queennie e Belvin avevano avuto il permesso di entrare nel campo scavi. Nonostante fosse sera inoltrata, i 2 oltrepassarono i cancelli del campo, quasi fosse il confine tra il regno dei vivi da quello dei morti. Un attimo dopo un grottesco latrato squarciò il silenzio della sera. https://img.lacstatic.it/_photo/2017...giana-sito.jpg |
Inaspettatamente, accennai un sorriso ironico e sarcastico.
"Ora mi fai sembrare come se fossi la figlia piccola che fa i capricci per mangiare..." mormorai, scuotendo appena la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii alle sue parole.
"Potrebbe essere un'idea ma non ne saranno contenti al campo.." pensierosa. "Cominciamo a tornare alla tenda!" per poi dirigermi verso il campo, dove si trovava il medaglione. |
Insieme a Belvin mi recai al campo scavi, il freddo della sera ad accogliersi tra le sue gelidi e terribili braccia.
Mi strinsi nella mia giacca di pelle, slegai rapidamente i capelli e, con passo tremante, cominciai a camminare al fianco di Belvin. "La ringrazio per il calmante di ieri... mi ha aiutato moltissimo." dissi sincera prima di sentire un latrato che riecheggiò nel freddo serale. Mi strinsi rapidamente a Belvin per poi scusarmene immediatamente. "Era esattamente quello il verso che abbiamo sentito ieri sera!" affermai guardando il buio davanti a me. |
"Se non prenderai almeno un bicchiere di latte" disse divertito Elv a Gwen "allora sappiche da tuo prof diventerò il tuo severo papà, chiaro?" Facendole l'occhiolino.
Nel frattempo Eroylgim e Destresya arrivarono al campo. I custodi li fecero entrare senza problemi, essendo lei nel gruppo professori. Poi raggiunsero la tenda, dove c'era il medaglione. "Dov'è il punto in cui è stato trovato?" Chiese lui a lei. Ad un tratto dall'eterno arrivò il verso, cupo e terribile, di un cane. Nello stesso istante Queennie e Belvin avanzavano verso la necropoli. Anche loro avevano sentito quel latrato bestiale ed innaturale. "Si, l'ho sentito..." mormorò Belvin ed estresse una pistola "... resti vicino a me..." guardandosi intorno e continuando a camminare verso la necropoli. La raggiunsero e scesero nel circolo funerario, dove c'erano le mummie e le fosse scavate millenni prima. |
Seguii alla lettera gli ordini di Belvin, sentendo il panico divampare quando lui, uomo ben più preparato di quanto non potesse sembrare, estrasse una pistola.
Scendemmo nel circolo funerario, il buio ad accoglierci tra le sue inquietanti braccia. Accesi la torcia dell'iPhone, in modo da evitare di rischiare di farci male. Sarebbe stato affascinante non fosse stato che rischiavamo di morire a causa del Demone. |
Scossi la testa e spinsi scherzosamente il viso di Elv.
"Sì certo, come no..." borbottai, divertita. Era riuscito, però, a farmi sentire un po' meglio. Era come se riuscisse a guarirmi, da ogni cosa ed era una sensazione meravigliosa da provare. Avrei voluto provarla per sempre, ma sapevo che era meglio evitare progetti a lunga scadenza, visti i nostri ruoli, preferendo godersi il momento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv rise ed accarezzò il viso di Gwen.
Un attimo dopo sentirono dei rumori gungere dal corridoio. Come se qualcuno fosse arrivato davanti alla loro porta. Poi una risata. Una risata gracchiante e sinistra. Nel frattempo al campo scavi Queennie e Belvin erano nel circolo funerario. La ragazza usava la torcia del suo telefonino per squarciare il buio cupo della sera. Le mummie però, sotto lo scintillio cupo della Luna parevano sul punto di animarsi e bagliori indistinti, simili a fuochi fatui, sembravano danzare agli ordini di un antico e demoniaco culto. Belvin indicò il tumulo sotto il quale era stato trovato l'amuleto. Qui però c'era un'antichissima stele, incisa con segni appartenenti ad una lingua dimenticata già quando i Sumeri inventarono la prima scrittura conosciuta. "Illumini la stele, per favore..." chiese Belvin a Queennie. |
Forse sarebbe stato meglio proseguire completamente al buio poiché la luce del telefono - aiutata dalla luce lunare -, che sferzava quell'opprimente oscurità, illuminando le mummie, creava un effetto che pareva quasi magico. Cercai di convincermi che fosse un'illusione o un bizzarro effetto ottico, poiché i fuochi fatui potevano essere altamente pericolosi.
Giungemmo insieme vicino ad una stele e, alla richiesta di Belvin, puntai la torcia su di essa, rendendo più visibile quanto scritto in quella lingua così antica. |
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