Belvin annuì a Queennie e la fece stendere sul letto.
Poi versò in un bicchiere d'acqua il contenuto di una bustina solubile.
La fece sciogliere ben bene e poi la porse alla ragazza.
"Beva ora." Disse lui. "Poi si corichi e si rilassi. Io dormo poche ore per notte, quindi sarò sveglio nella mia camera ed ogni tanto passerò davanti alla sua porta per contrallare che stia dormendo. Quindi non abbia alcun timore. Stanotte non avrà nessuna allucinazione."

Mi coricai a letto e ascoltai le indicazioni di Belvin. Avevo davvero bisogno di un po’ di sano e tranquillo riposo.
“È davvero molto gentile.” risposi per poi bere l’acqua con dentro il calmante.

Subito si abbandonò al nostro trasporto, anche lui senza freni né remore, stringendomi sui fianchi e la schiena.
Cercai i suoi occhi nell'oscurità e sorrisi divertita e maliziosa.
"Non credevo che i professori fossero così diretti..." sussurrai, divertita "Perchè non li togli tu?" aggiunsi poi, riferita ai miei vestiti, con tono più retorico che interrogativo.

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Queennie dopo aver bevuto si addormentò quasi subito.
L'ultima immagine che vide prima di chiudere gli occhi era il palore lunare, sinistro e sognante, che filtrava dalle tendine alla finestra.
Poi più nulla, solo l'oblio del sonno senza sogni, buio e profondo, come le nebbie dei Carpazi di antiche ed anonime ballate.

Elv sorrise.
Allora cominciò a spogliare Gwen, lentamente.
Lei sentiva le mani di lui che sfilavano via la stoffa dei vestiti ed accrezzavano pian piano la sua pelle nuda.
Infine le portò via anche il reggiseno prima e l'intimo poi, restando a guardarla tutta nel chiarore della lampada sul comodine.
La fissò negli occhi, divertito ed eccitato, avvicinandosi al suo orecchio ed accarezzandole con entrambe le mani i seni piccoli ma sodi e ben fatti.
"Sei rossa naturale vedo..." disse in un sussurro al suo orecchio, per poi succhiarlo piano, senza smettere di sfiorarle i seni.

Sentii le palpebre chiudersi lentamente mentre i riflessi lunari filtravano dalla finestra.
Nel giro di pochi secondi, caddi profondamente addormentata e, da quel momento in poi, ci fu il vuoto.

Agevolai i suoi movimenti studiati mentre mi spogliava, con un vago sorriso divertito.
Rimasi nuda e sentii il suo sguardo addosso, che mi accarezzava.
Risi spontaneamente alle due parole.
"Che pessimo sei..." mormorai, dandogli un buffetto scherzoso e sentendo la sua bocca di di me.
Affondai allora le mani nei suoi capelli neri e chiusi gli occhi, sospirando silenziosamente.

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In un attimo Elv strinse a sè il corpo nudo di Gwen, baciandola con ardore, in modo poi sempre più sfrenato.
Si baciarono a lungo, poi lui iniziò a scendere con la bocca sul collo di lei, poi sui suoi seni, succhiandoli e leccandoli, prima uno, poi l'altro.
Non pago arrivò ad inginocchiarsi davanti a lei, cominciando a baciare il suo sesso, fino a farla godere con le labbra e con la lingua.
Continuò, facendola impazzire, fino a quando Gwen non sentì più le ginocchia e si chinò su di lui.
Fecero allora l'Amore, forte, fra le lenzuola e per tutta la notte.
Verso l'alba caddero addormentati e solo la sveglia sul comodino li svegliò un'ora dopo.

Queennie si svegliò direttamente al mattino.
Era una giornata di Sole, sebbene qualche nuvola attraversasse il cielo di inizio Marzo.

Mi svegliai la mattina dopo, con la luce del sole a baciarmi il viso.
Mi stiracchiai lentamente, allungando le braccia verso l'alto e inarcando leggermente la schiena.
Poi afferrai il mio telefono per vedere che ore fossero e se mi erano arrivati dei messaggi.