Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 02-06-2014 01.40.22

Com'è magico passeggiare per Camelot a quest'ora.
Quando la sera lascia il posto alla notte.
Ed è ancor più bello attraversare il giardino, illuminato solo da piccole lucerne sistemate agli angoli della via.
E trovare poesia.
Splendidi versi che impreziosiscono questa serata.
Mi fermo un attimo ad ascoltare, e subito l'animo è più leggero.
Riempito dalla bellezza di questo posto.
Con i suoi fiori, le sue poesie.

Dolce notte, Camelot..

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Altea 04-06-2014 19.09.05

Un omaggio alla poesia vera orientale da me tanto amata..

Autore: al-'Abbas ibn al-Ahnaf
Iraq, morto nell' 808. Poeta di corte fra i più accreditati presso la corte abbaside, è considerato il padre della poesia cortese arabo-islamica, la cui influenza si ripercosse in tutto il territorio dell'ecumene musulmana.

L'occhio all'amor soggiace prosciugato,
con lacrime d'inchiostro però saprei strappare
al calamo scrittura che in luogo dello sguardo
possa all'amata mia dire il mio male.
Il cuore non raccoglie più consiglio,
un filo è diventato a furia che lo lima
la raspa del pensiero che a lei incessante tende.
La lettera ti giunga testimone
di questa strana storia d'un Amante
che l'onda del tuo amore ha sopraffatto,
marea che inonda e che al contempo secca,
arido come sabbia rende il campo
che a sterile pazienza è coltivato.
O cuore del mio cuore, così folle è il mio amore
da stringere il silenzio del segreto
intorno a altro segreto che rifiuta l'altrui amore.
Non merita rispetto chi più da vivo t'ama
che ogni altro morto martire d'amore?
Tendi la mano, almeno, mostrati gentile,
a lettera d'amante concedi risposta, e guarigione.
Salute a te, tesoro, mille e mille più volte
di quante son le stelle in cielo, e allodole
fra gli orti lungo il Tigri.

Taliesin 05-06-2014 11.43.18

Quello che dotti illuministi definirono a ragione o a torto "amor cortese" è stato rappresentato nelle corti europee e nelle pubbliche piazze di ognidove con le sfumature più diverse e più originali, ma devo confessare che, io che ho molto amato e rappresentato questa rappresentazione scenica sia in musica che poesia, il ritrovare una dolcezza armonica in questi vostri versi Lady Altea è cosa assai rara e preziosa, come il vostro cuore e la vostra sensibilità che oggi l'ha rievocata dagli scrigni del tempo.

Grazie
Taliesin, il Bardo

elisabeth 05-06-2014 15.21.31

Un giardino completo.....fatto di fiori provenienti da ogni terra.....ed i fiori cosa esprimono ?....esprimono poesia e musica.......Ecco perchè passo a gioire di questi momenti....Lady Altea.....apre il suo mondo e la poesia ritorna sovrana e il mio Amato Bardo.....ne gioisce contemplandone il profumo.....................

Taliesin 05-06-2014 15.30.15

Madonna Elisabetta...
Il vostro profumo di ginestra ha completato quell'atmosfera che adorvava queste mura diroccate e sapervi così vicina eppure così lontana ha lsciato come la spuma di mare un'insensata voglia di malinconia...

"...e come tuttte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose"

Talisen, il Bardo

elisabeth 05-06-2014 15.42.56

Le Ginestre .....un profumo quasi impossibile da poter descrivere......

Sapervi camminare accanto Amato Bardo.....tra questi giardini che hanno visto mille cose......mi rallegra il cuore ......so che non siete andato via

Altea 05-06-2014 16.28.37

Qui nel profondo nord est tra il profumo dei gelsomini in fiore ho udito delle voci amiche..lady Elisabeth e sir Taliesin permettetemi di passeggiare assieme a voi in questo Giardino. .per me è una grande gioia.

Buon pomeriggio Camelot

elisabeth 05-06-2014 19.58.19

La verità dolcissima amica mia e' che il profumo di quei meravigliosi fiori.....azzerano....le nostre distanze...e come per magia.....ci ritroviamo in questo incantato giardino....con L'Amato Bardo......a discutere di un mondo....fantastico......tra sorrisi sdentati e ballerine stupende

Buonasera Camelot...

Altea 09-06-2014 21.54.25

E lascio in questo giardino un' altra Perla di Oriente..buonanotte Camelot..e buon risveglio.

Bashshar ibn Burd
Iran-Iraq, 714-785. Sospettato di manicheismo, celebre tanto per le sue doti poetiche quanto per la ripugnanza che suscitava il suo aspetto e il suo stile di vita. Qui si sono scelti alcuni dei versi che il poeta, cieco dalla nascita, dedica al motivo dello sguardo e della vista.

I

Gli occhi di chi la vide mi parlarono di lei.
Da allora non pregai che di vederla.
L'immagine che di lei giungeva prima era visione altrui.
Poi l'amata con i miei occhi vidi: e restai abbagliato.

II

Se tu vedessi l'amata mia, quando lascia cadere
le vesti color del cartamo, di zafferano,
diresti che sia d'argento bianco nell'oro.
O bellezza d'argento, sciolto in liquido oro.

III

Invidio alla piccola 'Abda i suoi occhi:
strana creatura che sono, se invidio ciò che amo.
Il mattino in cui la incontrai, nient'altro che lei,
e le nere pupille, catturarono il mio sguardo.
La credetti un angelo: il suo viso risplende al punto
che chiunque la guardi vede riflesso il proprio.

IV

Luce dei miei occhi, coi tuoi occhi vedevo.
In tua assenza non dormo più, non sento più, non vedo più.
In me brucia, nel sangue e nella carne,
quel che un cieco soltanto avverte
nel fruscio dell'ala della notte.
Dolore che non aumenta, e non si estingue.
Se tu dormi, io veglio: come se i miei occhi ai tuoi
avessero ceduto il loro sonno.
Tu sei colei che da troppo vedere guarisce.

Guisgard 10-06-2014 01.45.10

E se stanotte immaginassimo il Fiore Azzurro come un Geranio?
Nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia.
E non è forse proprio madonna Follia la più fedele e devota compagna di ogni vero amante?
Capace di dettargli un linguaggio impenetrabile ed inviolabile ai più, dove poter nascondere le sue promesse?
Chi è dunque il folle?
Egli è colui che guarda il tramonto pregustando già la notte, che parla alla Luna e ne ode la voce, che fissa le stelle e ne assapora i desideri celati.
Il folle è un ladro, un impostore, un ramingo.
E' un ciarlatano, un lestofante, un approfittatore ed un rinnegato.
Non ascoltatelo mai, non seguite i suoi passi e non cedete alle lusinghe delle sue parole.
Vi parlerà di mari e di mondi, di cieli e di stelle, di segreti e di sogni.
Parlerà al giorno e riderà con la notte.
Comporrà le musiche più sublimi e intreccerà i versi più audaci per traviarvi.
Parlerà al vento e dialogherà con la Solitudine per essere dagli altri deriso.
Consolerà gli uomini e sussurrerà alle donne.
Scalerà torri e si smarrirà nel crepuscolo.
Dibatterà sul vino rosso ed apprezzerà quello bianco, raccoglierà il sale e ne farà pane.
Salirà sulla Carretta inseguendo una terra, un tesoro o forse entrambe le cose.
Sellerà un cavallo che non gli appartiene e brandirà una spada come fosse una penna.
Vi descriverà la Gioia ed aprirà scrigni, scavalcherà balconi e chiamerà Dio.
Fuggite da lui, non ascoltatelo mai.
Le sue parole non sono vostre.
Appartengono ai folli come lui.
Miguel de Cervantes diceva:

“La vera follia è vedere la vita così com'è e non come invece dovrebbe essere.”

E con in mano questo geranio, rubato davanti ad una finestra già chiusa, il vostro Primo Cavaliere si congeda anche stanotte dalla scena, reclamato come sempre dai suoi sogni.
http://www.ilgeraniomodica.com/images/001.jpg

Buonanotte, Camelot...


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