Camelot, la patria della cavalleria

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Destresya 11-06-2018 01.46.49

Se ne andarono, prima Hiss poi Justine, e sarebbe stato il caso di andarmene anche io al più presto, prima che qualcuno mi chiedesse che cosa ci facessi lì.
E infatti, neanche a farlo apposta, il presbitero ebbe immediatamente da ridire.
Mi fermai ad osservarlo per un momento, chiedendomi dove avessi già visto quegli occhi grigi così penetranti.
Non sapevo dire perchè ma mi sembrava di ricordarli.
Magari semplicemente somigliavano a qualcuno che conoscevo, tutto lì.
Arrossii appena e chinai il capo alle sue parole.
"Vogliate perdonare la mia intrusione, eminenza, ero venuta a perorare la causa del giovane Elv, che era stato accusato ingiustamente, poi mi sono trattenuta per mera curiosità..." ammisi, come se stessi confessando un peccato.
Nemmeno lui doveva sapere chi ero davvero, Cales e Hiss erano lì alla luce del sole, erano suoi ospiti certo... ma io ero diversa, molto diversa.
Agivo nell'ombra, negli angoli più oscuri per far trionfare la volontà del mio signore.
"Non vi tedierò oltre con la mia presenza, eminenza.." inchinandomi "I miei ossequi..." mi congedai, avviandomi poi verso l'uscita, sperando vivamente di non aver fatto danni.

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Guisgard 11-06-2018 01.50.19

Elv li guardò perplesso.
“Siete pazzi...” disse “... voi siete pazzi.”
“No, è davvero un uomo!” Uno di quelli.
“Come fate ad esserne così certi?”
“Lo sappiamo!”
“E chi sarebbe?” Elv.
“Venite con noi e lo saprete!”
“Impossibile, sono in partenza...” indicando la carrozza con Gwen e Therese dentro.
“E' vostro dovere aiutarci!” Un altro di quelli. “Se fosse stata vostra figlia fra le tante vittime? Abbandonate così la vostra gente?”



“Hai fatto bene...” disse Cales a Dacey, riempiendo ancora il suo bicchiere e prendendone un altro per sé con quel liquore “... hai fatto bene...” bevendo in un solo sorso “... forse tra un attimo sarò di nuovo capace di formulare pensieri compiuti...” bevendo ancora “... ma cos'era? Cosa abbiamo visto, Dacey? Cerchiamo di calmarci... respiriamo forte... la mente spesso gioca brutti scherzi... soprattutto quando si è agitati... è facile suggestionarsi... ma insomma cosa poteva essere? Di certo un grosso animale, forse un orso... o magari solo un uomo con un qualche indumento particolare addosso e che la paura del momento ci ha fatto sembrare così impressionante... si... non può essere che questo...”

Lady Gwen 11-06-2018 01.53.33

Li sentii discutere ancora, benché le mie opinioni e quelle di Elv fossero discordanti in merito, ma poi lo guardai con aria perentoria.
No, non piú, non saremmo rimasti di nuovo bloccati qui e poi c'era De Goth in giro, dovevamo andarcene lontano prima che scoprisse che Therese non c'era più a casa.

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Guisgard 11-06-2018 02.16.51

Il presbitero guardò Destresya andare via, seguendola con i suoi occhi grigi ed enigmatici.
La dama lasciò così il palazzo, ritrovandosi fra le strade della città, dove molti ancora festeggiavano per l'uccisione della bestia.



Elv scosse il capo e si congedò da quegli uomini, tornando alla carrozza da Gwen.
"Non potete lasciarci così..." disse uno di quelli.
"Si, è da vigliacchi!" Un altro.
Quegli uomini cercarono allora di avvicinarsi alla carrozza ma il giardiniere provò a fermarli.
Nacque così una rissa.

Lady Gwen 11-06-2018 02.19.47

Elv tornò in carrozza, ma quelli insistettero e nacque una rissa col giardiniere.
Strinsi forte Therese, guardando Elv.
Spara un colpo, per intimidirli, fai qualcosa, potrebbero far del male alla bambina" preoccupata.

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Guisgard 11-06-2018 02.25.42

Quella rissa in breve divenne fuoriosa, col giardiniere che fu strattonato, buttato a terra e pestato.
Gwen strinse a sè Therese che cominciò a piangere.
Elv allora sparò in aria un colpo di pistola e tutti loro indietreggiarono.
"Il prossimo che fa casino si ritroverà un colpo in fronte." Disse minaccioso, per poi aiutare il giardiniere a rialzarsi.

Lady Gwen 11-06-2018 02.28.16

Il giardiniere fu aggredito e Therese piangeva.
"Piccola non piangere, ci siamo noi con te, non preoccuparti" le dissi dolcemente, tenendola fra le braccia e asciugandole le lacrime.
Al colpo, tutti si fermarono, di botto.
Elv aiutò il giardiniere ed ora sperai che fisse davvero arrivato il momento di andare via.

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Destresya 11-06-2018 02.28.28

Mentre mi allontanavo dal palazzo presbiteriale continuavo a pensare alla bestia, alla sua possibile uccisione e a tutti i tasselli che mancavano in quella faccenda.
Volevo saperne di più, non mi bastava ascoltare volevo scoprire qualcosa di mio.
Decisi così che avrei fatto una cavalcata nei dintorni di Sant’Agata, dopotutto era giorno, magari vedendoli di persona avrei potuto scoprire qualcosa di più, o avere qualche intuizione.
Sempre meglio che stare in paese ad aspettare la sera.
Così mi avvicinai verso il palazzo, tra le stradine sognanti, i negozietti aperti, le piccole osterie, passai davanti alla statua del patrono, poi al duomo, infine mi inoltrai in una stradina che condusse dall’altro capo del paese rispetto al palazzo presbiteriale, dove si trovava il mio palazzo.

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Guisgard 11-06-2018 15.42.48

Il colpo di pistola e tutti si fermarono.
"Siete solo dei fanatici." Disse Elv a quegli uomini. "Ora lasciateci passare." Con tono perentorio, aiutando il giardiniere a salire sulla carrozza. "Vi tengo tutti sotto tiro." Prendendo lui le redini della vettura dentro cui c'erano Gwen e Therese ancora spaventata.
Un colpo di frusta, un grido ed i cavalli partirono.



Destresya lasciò il palazzo presbiterale e cominciò a vagare per le stradine della città.
Molta gente era visibilmente eccitata all'idea che davvero la bestia fosse stata presa.
Alcuni discutevano davanti alle botteghe, altri nelle piazzette, altri ancora lungo le stradine.
Chi era felice e ringraziava Dio, chi restava perplesso e chi ancora dubbioso.
Ci si domandava come un solo lupo, sebbene grosso più del normale, avesse potutto compiere tante stragi e perchè mai attaccando perlopiù donne e bambini.
Le campane delle chiese suonavano a festa perchè si credeva davvero di essere usciti da un incubo.
Destresya giunse al suo palazzo, dove alcune delle ragazze erano già affacciate per provocare i passanti.

Lady Gwen 11-06-2018 15.46.07

Elv fu perentorio e determinato con quelle persone, infatti, dopo aver preso lui le redini, riuscì a farci avere la strada libera.
Therese era ancora spaventata.
"Stai tranquilla, piccola. Hai visto? Elv ha risolto tutto, non c'è nulla di cui aver paura" con tono rassicurante e un sorriso, accompagnati da dolci carezze sui suoi capelli color del grano.

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