Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 13-11-2015 17.08.35

<< Dovete fidarvi. Di me e di Guisgard. Vogliamo tutti la stessa cosa no? Quindi ora rilassatevi signori, giocate a carte mentre io continuerò a studiare, per essere al meglio quando incontrerò la Baronessa... Spero che ciò avvenga presto, se penso a quella povera donna che soffre nell'attesa di una notizia....>>

Guisgard 13-11-2015 17.20.44

“In effetti” disse Park a Gaynor “quel tipo è davvero antipatico. Ma il suo nome... Reddas... non mi è nuovo...” guardò poi la diva “... sapete che è un'ottima idea?” Sorridendo. “Una bella passeggiata nel borgo è quanto di più piacevole ed opportuno ci possa essere ora.”
“Posso unirmi a voi?” Chiese Zac.

Lady Gaynor 13-11-2015 17.31.38

Per fortuna Park accolse la mia richiesta, avevo proprio bisogno di fuggire un po' da quel clima teso e ostile. Zac chiese di unirsi a noi e, non trovando un motivo valido per un rifiuto, gli risposi che era il benvenuto, ma l'occhiata che lanciai a Park diceva il contrario. Da quando ero arrivata, il fotografo mi era stato costantemente fra i piedi, e la cosa cominciava a darmi un po' fastidio.

Guisgard 13-11-2015 17.37.30

Reddas sorrise.
“Non dubito che sappiate sparare senza pensare alle conseguenze.” Disse a Clio. “Tipico delle donne.”
“Reddas di Buxiano?” Ad un tratto la voce del capitano Goz che arrivava. “Quel Reddas?”
“Esatto.” Annuì il Buxianese.
“Il celebre pilota, capitano della squadra Re di Denari?” Fissandolo Goz. “Insieme ai famosi Lorenz, Marques e Pedrossa?”
“Si, quello.” Rispose Reddas.
“Ho sentito parlare di voi e delle vostre gesta.” Fece Goz. “Io sono il capitano Goz, comandante di questa base.”
Fermer guardò Gwen che assisteva con lui alla scena.
“Sembra un tipo famoso...” disse alla ragazza.

Guisgard 13-11-2015 17.40.41

Altea raggiunse la piccola stazione.
Il cartello cigolava e in lontananza si vedeva arrivare il treno.
Fischiò ancora e cominciò a rallentare.
E finalmente si fermò, aprendo le sue porte, da cui scese il controllore.

Guisgard 13-11-2015 17.42.47

“Bene.” Disse Leones, annuendo a Dacey.
“Vedo che vi fidate molto del capitano...” Fines alla ragazza “... sembrate andare molto d'accordo voi due.”

Altea 13-11-2015 17.45.44

Il cuore batteva forte, come il rumore del treno sulle rotaie, il suo fischio.
Vidi il treno rallentare e sospirai quando si fermò, il controllore scese e andai verso di lui.."Posso salire? Devo pagare, ho dei soldi" a dire il vero li avevo nascosti nel punto più logico per una donna ovvero nel corpetto, proprio sulla scollatura "Ditemi va verso Evangelia? O Capomazda?" speravo mi facesse salire senza problemi.

Dacey Starklan 13-11-2015 17.47.02

Notai un leggero tono sarcastico in Fines e questo non mi piacque per niente.

<< É un uomo interessante, che conosce molte cose, cose che io devo imparare per il bene di tutti noi. Quindi credo sia un bene che non lo consideri sgradevole, oltre a questo non c'è proprio nient'altro >> sbottai aprendo poi di scatto il mio libro.

Clio 13-11-2015 17.49.45

Quest'uomo ha bisogno di una sana scarica di botte, pensai.
Di ritrovarsi per terra, nella polvere, e abbassare la cresta.
Uno di quelli che amano giocare a chi aveva più attributi, e trovandosi davanti una donna credeva di aver vinto in partenza.
Povero scemo!
Poi arrivò il capitano, e scoprimmo che il tipo doveva essere qualcuno famoso.
Ecco spiegato il suo atteggiamento, pensai con un sorrisetto divertito.
Uno abituato a guardare gli altri dall'alto in basso.
Oh, caschi male qui caro mio!
Chiunque fosse, si fosse rivolto a me in quel modo un'altra volta gli avrei spaccato la faccia.
Uniforme o no.

Guisgard 13-11-2015 18.02.15

Park sorrise, comprendendo perfettamente lo sguardo di Gaynor.
I due insieme a Zac lasciarono così il forte.
Lo fecero a bordo di una vecchia auto di proprietà di Park.
Era una di quelle vetture da passaggio, molto in voga negli anni venti.
Quelle, tanto per intenderci, fatte apposta per uscire la Domenica pomeriggio con la propria bella.
Seguirono la viuzza che scendeva, fino a raggiungere il borgo.
E naturalmente durante il tragitto Zac scattò più foto al paesaggio.
Il borgo di Evangelia si inerpicava sulle basse e larghe pendici dell'altura sulla cui sommità si ergeva il forte della Legione Straniera.
Era formato da casupole piccole, dai tetti spioventi e di un colore simile a quello che si ottiene mescolando la tonalità del rame a quella dell'avorio.
Tutte le abitazioni guardavano a Ponente, per ripararsi dalla calura del deserto e per sorgere sotto il fresco soffio del vento di terra, che dalle vicine gole rocciose raggiungeva e percorreva l'intera zona.
In certe sere tuttavia il borgo aveva un suo particolare fascino.
Non in quelle umide e dense di foschia, quando le stelle si nascondono nella nebbia, ma in quelle limpide e ventilate, intrise del pallore lunare, quando le vicine vette rocciose si stagliano lungo l'orizzonte notturno che sembra infinito.
Quando sciami di stelle, simili a manti luminosi di lucciole, sembrano rincorrersi nella volta celeste, dando l'idea di spazi e mondi sterminati.
Sono le notti mistiche ed incantate del deserto.
Quando i sogni assumono l'aspetto ed i tratti dei volti degli uomini.


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