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Riflettei su ciò che disse.
"Allucinazioni? Perchè dice così?" chiesi dubbiosa, dal nonché nessuno ne aveva parlato fino ad ora, nessuno aveva detto una cosa simile. Soprattutto, però, volevo capire se anch'io potevo essere coinvolta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Le parole del professore non fecero altro che alimentare i miei sospetti: c'era qualcosa di profondamente oscuro nel cambiamento di mio padre.
"Non ne ho idea, papà non mi è mai sembrato interessato a demonologia o cose simili." risposi stanca "Mi perdoni se l'ho disturbata e grazie per avermi dedicato un pò del suo tempo." |
"Non lo dica neanche per scherzo." Disse il professore a Queennie. "Anzi, se posso fare altro mi chiami pure."
Intanto Gwen era con Belvin. "Le allucinazioni sono un fenomeno per nulla raro in casi di depressione, ansia o esaurimento cronico. Il professor Rotly con ogni probabilità è stato vittima di questo, in relazione alle cose che ha letto in quei libri." L'avvocato. |
“Vorrei poterle dire cosa fare, ma la verità è che non so bene di cosa ho bisogno. Dubito, però, che stia accadendo qualcosa di normale. Temo... sembrerò pazza, ma temo che stia avvenendo qualcosa di soprannaturale.” risposi “Spero di fare chiarezza qui, al campo scavi.” aggiunsi “Le auguro una buonanotte.” lo salutai ponendo fine alla chiamata e tornando da Gwen.
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"Non dica così." Disse il professore a Queennie. "Non sia sciocca. Se le cedono i nervi chi assisterà suo padre? Lei è una studentessa universitaria, non può credere al soprannaturale." Deciso lui.
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Perché tutte le persone con cui stavo parlando, sembravano pensare che il soprannaturale fosse una sciocchezza? Il mondo era diventato cieco all’improvviso?
“Non so più a cosa credere.” mi limitai a rispondere, tornando a sentirmi stravolta. |
"Scemo!" risi, divertita, mentre scuotevo la testa e mi gli facevo strada verso l'albergo.
"Su, raccontami di questi demoni, sono curiosa!" gli chiesi. |
"Te ne parlerò dopo la cena." Disse Roylgim a Destresya.
I 2 così raggiunsero il ristorante e presero posto in tavola con gli altri professori. In giardino, intanto, Queennie aveva terminato di parlare col professore, senza però ricevere conforto dalle sue parole. Belvin, poco distante da lei, salutò Gwen e tornò in sala. Qui fu presentato da Nigol a Destresya. |
Abbattuta, misi il telefono in tasca e tornai da Gwen, ormai sola.
“Ok, sembra che chiunque provi a contattare non abbia idea di cosa stia succedendo!” esclamai frustrata “Belvin è andato via?” |
Quenneie aveva raggiunto Gwen, ormai sole nel giardino, ma ad un tratto un'ombra si avvicinò a loro.
Era un uomo anziano, robusto e dall'incedere curvo. Aveva il volto rugoso ed incorniciato da una barba bianca, un cappello e fumava una sigaretta. "Eh, lo so..." disse fumando e guardando il cielo notturno intriso di foschia "... non dovrei fumare..." ispirando boccate di fumo bluastro "... il mio medico dice sempre di non fumare, ma grazie al Cielo la mia volontà è debole..." ridendo piano "... cosa ci fanno 2 belle ragazze tutte sole in una sera senza stelle? Eh, non ci sono più i giovanotti di una volta..." divertito e finendo la sua sigaretta. |
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