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"Anche i preconcetti e le vedute ristrette, rendono schiavi gli uomini." commentai guardandolo negli occhi, per poi prendere un altro boccone.
"Mi fido del suo parere." dissi sorseggiando, subito dopo, il vino. Il sapore non era male, ma ero più ragazza da tutti i giorni, con birra e coca cola, piuttosto che vini pregiati e cibo costoso. |
Roylgim guardò Destresya, ma nel suo sguardo c'era ben poca convinzione.
Era infatti molto preoccupato. "Forse dovrei dirti chi sono davvero e perchè hanno scelto me per essere inviato in questa epoca..." disse. Ad n tratto squillò il telefonino di Destresya: era Nigol. |
Elv rise e guardò in direzione del tavolo di Gwen, mentre Nigol stava chiamando Destresya per presentarle Belvin.
Al tavolo di Minsk Queennie invece aveva risposto al noto studioso e presentatore. "Mi creda, chi pensa siano reali Religioni e paranormale ha ristrettissime vedute." Disse divertito. "Ma non perdiamoc in cose futili... mi parli un pò di suo padre... tutto ciò che l'ha colpita in questi ultimi giorni. Non tralasci nulla, spesso i particolari fanno la differenza." Ad un tratto Queennie sentì un latrato giungere dal giardino del ristorante. |
Scossi la testa sorridendo sotto i baffi, nel notare il suo sguardo, mentre mettevo via il telefono e continuavo tranquillamente a mangiare.
Avevo già detto che amavo il piccolo spazio che riuscivamo a ritagliarci, solo per noi, pur davanti a tutta la sala e davanti ai professori ed i colleghi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Minsk non mi stava rendendo le cose semplici. Tutt'altro.
Cambiò il discorso repentinamente e cominciò a domandarmi di mio padre. A suo dire, non avrei dovuto tralasciare alcun dettaglio. Gli avrei risposto - omettendo la questione della demonologia - ma un verso, un latrato, catturò la mia attenzione. Mi voltai di scarrocciò verso il giardino, dove sembrava che il suono provenisse. "L'ha sentito anche lei?" |
Elv continuava a mangiare, mentre di tanto in tanto lanciava sguardi verso Gwen.
Sguardi rubati, fugaci, ma talvolta più insistenti su di lei e sui suoi capelli rossi. Ma all'improvviso Gwen udì qualcosa. Come il verso di un cane che giungeva dal giardino. Al tavolo di Minsk anche Queennie l'aveva udito. "No, non ho sentito nulla..." disse lo studioso "... ma cosa avrei dovuto sentire? Qualche rumore particolare forse?" |
Lo guardai decisamente perplessa, poi spalancai gli occhi.
"Beh visto che abbiamo fatto un patto che include di non avere segreti tra noi direi che è il minimo che tu mi dica chi tu sia davvero, non credi?" abbastanza contrariata. "Fammi indovinare, sei un mio pronipote?" ridacchiai per stemperare la tensione, ma squillò il telefono. Che tempismo, Nigol. "Salve professore!" risposi. |
"Professoressa, siamo al ristorante." Disse Nigol a Destresya. "Vuol raggiungerci? Volevo presentarle una persona. Venga, si unisca a noi."
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Pur non avendo sentito nulla, Minsk cominciò a fare delle domande ben precise. Mi voltai fissandolo con aria interrogativa, poi abbassai lo sguardo sul bicchiere di vino.
"Mi perdoni, sono terribilmente stanca. Con tutto quello che sta accadendo in casa, penso di star cominciando ad impazzire." risposi ironica "Se vuole scusarmi, vado un secondo in bagno." Mi alzai dal tavolo e feci finta di dirigermi verso la toilette. Quando fui lontana dallo sguardo di Minsk, e dopo essermi assicurata che non ci fosse il suo collaboratore, corsi in giardino. |
Sentii i suoi sguardi su di me tutta la sera, benché lo ignorassi per non dargli questa soddisfazione.
Ad un tratto, sentii il latrato di un cane, infatti voltai la testa verso le vetrate e cercai di vedere bene chi o cosa fosse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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