Il dottore si sbilanciò un po'.
"Siamo capitati qui per caso, nel tentativo di tornare al villaggio, essendoci persi, mi creda..." con sarcasmo.
"E dunque, cos'è, se non una voragine?" chiesi curiosa, senza capire quale fosse il punto.

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"E' un cratere." Disse Flemig a Gwen.
"Allora è caduto un meteorite su quest'isola!" Esclamò Goz.
"Impossibile, quel cratere è gigantesco" fece Lion "e se fosse stato fatto da un meteorite così grosso il resto del mondo se ne sarebbe accorto..."
"Infatti non è stato fatto da un meteorite." Flemig.

Cratere.
Dunque, ci era caduto qualcosa, lì...
Ma Flemig sosteneva non trattarsi di un meteorite.
E dunque?
"Non vorrà tirar fuori gli alieni, spero..." con tono sarcastico.
Immaginavo già la faccia di Goz se Flemig avesse confermato questa assurda teoria.

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"Si..." disse Goz a quelle parole di Gwen "... si... oh si! Sono gli alieni, vero? Su quest'isola è precipitato un disco volante? E' così, professore? Lo dica! Lo ammetta!"
"Capo, dacci un taglio..." scuotendo la testa Lio.
"In verità" finendo la sua sigretta Flemig "neanche noi sappiamo cosa davvero sia precipitato su quest'isola... è ciò che stiamo cercando di scoprire."

Oh beh, se nemmeno loro lo sapevano, eravamo pari.
"Dunque, avete costruito il campo attorno al cratere per capire cosa lo avesse provocato? E come avete saputo di tutto ciò?" Chiesi, sempre più curiosa.
Ovviamente, Goz era subito andato fuori di testa, ma il dottore lo aveva subito intercettato, ammettendo di non saperlo nemmeno lui.

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Era tutto dannatamente strano.
Non che mi sconvolgesse più di tanto, avevo visto diversi posti strani come quello, con misteri da scoprire, ma quello sembrava batterli tutti.
Una grande parete rocciosa sembrava dividere il nostro mondo da uno ancora diverso, che non era più incontaminato ma brulicava di vita, e anche troppa modernità, nonostante la presenza degli indigeni.
Infatti, quello che mi venne incontro sembrava un mercenario in piena regola, come spesso ne assoldano le organizzazioni in frangenti delicati.
"Buongiorno signor Maday!" sorrisi, cordiale, stringendogli la mano.
"Il capitano ha il compito di scortarmi!" misi subito in chiaro, indicando il mio bell'accompagnatore mentre cercavo di nascondere un sorrisetto divertito.
Non volevo assolutamente che ci separassero e mi piaceva tantissimo recitare la parte della povera fanciulla indifesa.

senti degli strani rumori mentre mi sceglievo i frutti da mangiare mmmmm dissi ma sta isola è abitata mi sa che vado a vedere da dove proviene sto rumore e mi incamminai seguendo il rumore

"Mesi fa una nave che raccoglieva dati sulle acque di queste latitudini" disse Flemig a Gwen "ha captato un intenso segnale elettromagnetico. I valori erano completamente sballati e le apparecchiature di bordo segnalavano coefficienti mai rivelati prima ad ora, in nessuna parte del mondo. Subito si è compresa che l'epicentro del segnale era quest'isola e fu inviato un gruppo di scienziati ad indagare. Venne così scoperta la voragine. Dal suo fondo infatti giunge quel segnale."
"In quella voragine c'è sicuramente un disco volante di natura extraterrestre!" Esclamò Goz.
Intanto Cavaliere25 decise di seguire quel rumore e sbucando dalla folta vegetazione si ritrovò davanti ad un campo base sterminato, con un edificio che pareva essere una struttura di controllo di quel vasto complesso.
https://66.media.tumblr.com/a74e07b3...jwao1_500.gifv

Ascoltai Flemig con attenzione, mentre parlava di quel segnale captato dalla voragine.
Ma c'era un dubbio che mi assaliva.
"Questo ha a che fare con quella zona che per gli indigeni è inaccessibile?" Chiesi allora, non sapendo se effettivamente potesse, o volesse, confermare la mia ipotesi.
Del resto, ci poteva anche stare, dal momento che era stato piuttosto vago con noi, al villaggio.

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Maday guardò Destresya e poi il capitano, come volesse scrutarne l'animo di entrambi.
"Bene, andiamo." Disse annuendo, dopo aver salutato entrambi con una stretta di mano.
Salirono a bordo di una Jeep e partirono, penetrando all'interno di quella folta e sterminata foresta tropicale.
Dopo un lungo tratto di strada, in certi frangenti anche troppo angusto, arrivarono infine davanti alla megalitica fortificazione che sembrava racchiudere il cuore dell'isola, isolandolo dal resto del mondo.
Quella ciclopica costruzione serpeggiava fra la foresta e le alture, antichi volucani ora spenti, che frastagliavano l'isola.
La Jeep risalì su un pendio e sbucò poi presso un barbacane che interrompeva una fortificazione a scarpa sorretta da 2 giganteschi terrapieni.
Da qui arrivarono in cima alla fortificazione e presero a percorrerla.
https://images-na.ssl-images-amazon...._AC_SX522_.jpg

"Esatto." Disse Flemig a Gwen. "Per gli indigeni questa zona è sacra. La voragine per loro è dove è discesa una delle loro divinità."
"Tutto torna!" Esclamò Goz. "In quella voragine un alieno è piombato dallo spazio e gli indigeni credono sia un loro dio sceso dal cielo!"

Strinsi la mano a Maday, con fare sicuro e deciso.
Sostenni il suo sguardo, ero abituata ad avere a che fare con uomini che pensavano di mettermi in soggezione, ma non era proprio facile, anzi.
Quando si voltò per avvicinarsi alla jeep scambiai un'occhiata d'intesa con il capitano, per poi salire in macchina osservando il panorama che cambiava intorno a me.
Quell'isola era davvero incredibile, i suoi paesaggi, così come quelle fortificazioni mastodontiche erano uniche, chi poteva averle costruite? Non certo quei nativi di cui avevamo visto un esemplare poco prima!
Non vedevo l'ora di scoprirne di più.
"Dove stiamo andando, se posso chiedere?" con aria curiosa alla nostra guida.

Annuii con un mezzo sorriso sarcastico, perchè sapevo che ci avevo preso, fin da quando avevo visto qui Flemig ed ora molte cose si spiegavano
Anche se non nel senso che Goz si aspettava.
"Beh dottore, le assicuro che non vogliamo affatto intralciarla o causarle fastidio, come detto siamo capitati qui per caso, anzi potremmo approfittare di lei per tornare al villaggio."

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Maday non rispose a Destresya e la Jeep continuò il suo tragitto.
Cominciarono a discendere tra un muro a scarpa ed una pendenza sottostante, fino a ritrovarsi di nuovo nella folta foresta.
Dopo un altro tratto arrivarono ad un'incredibile campo base costruito intorno ad una grande e misteriosa voragine.
https://www.corriere.it/Fotogallery/.../26/buc/17.jpg

"Mi spiace, ma al momento nessuno di voi può lasciare il campo base." Disse Flemig a Gwen.
"Sta dicendo che siamo prigionieri?" Govan.
"No, in quarantena." Flemig a lui. "In realtà lo siamo tutti."

Sbattei le palpebre un paio di volte, seriamente perplessa.
"Mi scusi, cosa intende? A cosa è dovuto questo periodo di quarantena?" facendo davvero fatica a capirlo.
Sapevo solo che questa cosa si stava parecchio allargando e non andava per niente bene.


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Flemig prese una sigaretta dal suo astuccio d'argento, la portò alla bocca e usò un fiammifero per accenderla.
"Non sappiamo cosa abbia provocato quella voragine..." disse poi a Gwen "... il segnale elettromagnetico è sempre intenso... per quel pò che possiamo intuire potrebbe esserci un'esposizione a radiazioni solari multiple in quest'area o un accumulo di ionizzazione... senza dimenticare possibili batteri che l'impatto ha potuto liberare in questa zona..."
"E' chiaro e lo ammetta anche lei, professore!" Goz. "Su quest'isola c'è stato un impatto con qualche veicolo alieno! Magari gli stessi alieni che in passato hanno costruito le piramidi egiziane, quelle in America del Sud, eretto i Moai sull'Isola di Pasqua e disegnato le Linee di Nazca!"
"Dacci un taglio, capo!" Fece Lion.

Ascoltai le parole di Flemig e poi guardai Elv shockata.
"Quindi, lei mi sta dicendo che resteremo qui fino a chissà quando? È questo che mi sta dicendo?" chiesi, tenendo a freno la tendenza ad una crisi isterica.
Sì, mi sarebbe piaciuto rimanere qui, ma non così, non ora, non a queste condizioni, soprattutto se ero costretta, peraltro in questo luogo assurdo.

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"Al momento si." Disse Flemig a Gwen. "Purtroppo è necessario." Fissandola e senza degnasi di rispondere a Goz circa le sue idee sugli alieni. "Vi farò assegnare degli alloggi." Per poi affacciarsi dalla finestra e chiamare Philos.

Sospirai infastidita al pensiero di restare rinchiusa qui.
Soprattutto, al pensiero di non poter documentare nulla, visto che per Flemig nessuno doveva sapere un accidente, dunque dovevamo restare qui a fare nulla e basta, finché qualcuno non avesse deciso che potevamo allegramente tornare a casa.

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Philos allora pregò Gwen e gli altri di seguirlo.
Li portò in una sorta di alloggio poco distante, dove c'erano alcune camere doppie.
Gwen ed Elv finirono insieme, così come Goz e Govan, Lion e Stian, con il solo Jan da solo in una camera.

Alla fine, il militare ci accompagnò al nostro alloggio.
"È allucinante!" mi lamentai "Secondo me è solo una scusa per non farci spifferare ciò che sappiamo. Insomma, lui è libero di andare e venire quando gli pare, cos'è che vieta a noi di fare lo stesso? Eh?" con nervosismo.

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"E' ovvio che dietro tutto ciò ci sia la loro volontà di non farci andare via per timore di essere scoperti." Disse Elv a Gwen. "Probabilmente aspettano di capire cosa ci sia dietro quel campo elettromagnetico e solo dopo ci lasceranno andar via."

Sbuffai scuotendo la testa con decisione, per tutta quella situazione.
"Odio gli imprevisti e odio che su quest'isola ce ne debba essere uno ad ogni passo, sembrano all'ordine del giorno, per l'amor del cielo!" esclamai, andando avanti e indietro per la stanza.

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"Inutile spazientirsi, Gwen..." disse Elv lasciandosi cadere sul letto "... le cose sono così e non cambieranno. Abbiamo allora 2 possbilità... o passare qui la quarantena... oppure... oppure cercare di fuggire dal campo!"

Sospirai avvilita al pensiero del periodo che ci toccava passare qui, senza poter fare nulla.
Mi sedetti accanto a lui sul letto.
"Tutte le volte che abbiamo provato ad andarcene o a raggiungere qualche posto, su quest'isola, non è andata benissimo..." sarcasticamente.

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Non era certo un tipo loquace il nostro interlocutore, altrochè!
Continuò a guidare, e io lanciai un'occhiata al mio capitano, come a dire che con tipi del genere era anche inutile mettersi a discutere.
Così restai in silenzio, sfiorando piano la sua mano.
Mi mancava troppo quel contatto.
Ma poi spalancai gli occhi, e feci cenno ad Erecit di guardare quello che si stava delineando intorno a noi.
L'ultima cosa che mi sarei aspetata di vedere in quel posto così esotico: una voragine enorme con un campo base immenso.
"Che posto è questo?" riuscii a dire, con gli occhi sbarrati.

"Si, ma non eravamo mi in una situazione come questa." Disse Elv a Gwen. "Perciò dobbiamo decidere che fare... restare o scappare? E sarebbe bene parlane anche con Goz e i suoi, non credi?"

"Goz è tutto gasato per gli alieni e secondo me resta qui..." con ironico sarcasmo "E devo ricordarti che tu sei stato quasi ammazzato? Quello era certamente peggio..." facendomi più provocatoria e pungente.
"Non lo so... Flemig ha Maday e i militari dalla sua, cosa farebbero se ci beccassero?" guardandolo.
"O se gli indigeni rimasti ci trovassero di nuovo."

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Il capitano strinse la mano di Destresya e la tenne così per un buon tratto di strada.
Poi dal finestrino della Jeep i 2 videro il campo base.
Sembrava un'immagine uscita da un film di fantascienza.
"Non ho mai visto niente di simile..." disse il capitano.
"Nessuno l'ha mai veduto." Maday. "Nessuno che non lavori nel campo base."

"Per questo voglio convincere Goz e i suoi..." disse Elv a Gwen "... loro sono esperti e poi hanno i fucili... serve un piano... raggiungere le mura ciclopiche... quelle sono la porta per uscire da qui..."

Presi un profondo respiro ed annuii appena, anche se comunque poco convinta.
Goz e i suoi erano armati, okay, va bene, ma eravamo comunque in numero inferiore, di sicuro i militari erano corazzati meglio di noi e speravo solo di calcolare tutto nei minimi dettagli, per evitare di finire fra le grinfie dei soldati.
A quel punto, non avrei saputo dire chi fosse peggio fra loro e gli indigeni.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...76d08283ac.gif

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Elv camminò per un pò nella stanza, poi fece segno a Gwen di seguirlo.
Andarono così dagli altri, tutti riuniti nella camera di Goz e Govan.
"Allora..." disse Elv "... cosa si fa?"
"A me non piace l'idea di essere prigioniero..." Govan.
"Di fatto questo siamo." Stian.
"E cosa pretendete di fare, sentiamo?" Juan perplesso.
"Io voglio andare a vedere la voragine!" Esclamò Goz.
"Ancora con questi alieni!" Esasperato Lion.

Davanti ai miei occhi si sviluppò uno spettacolo incredibile, che mai avrei nemmeno lontanamente potuto immaginare.
Il campo base sembrava davvero uscito da un film di fantascienza.
Lo fissavo con occhi sbarrati, incredula.
Scambiai un'occhiata con il capitano e capii che anche lui stava pensando le stesse cose.
"Incredibile..." mormora "Che cosa... che posto è questo?" chiesi a Maday, anche se dubitavo di ottenere risposta.
Ma prima o poi qualcuno avrebbe dovuto spiegarmi!

Andando nella stanza degli altri, era o tutti d'accordo con noi tranne Goz.
Esattamente lo scenario che avevo previsto.
"Insomma, in breve, io ed Elv vogliamo dare via da qui, tanto più che voi siete armati, quindi calcolando bene le cose potremmo farcela."

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Il capitano e Destresya restarono turbati, increduli e impressionati di fronte a quello scenario.
"Lo scoprirete presto." Disse Maday.
La Jeep dopo un altro tratto di foresta arrivò finalmente in quel campo base sterminato.
Poco dopo il capitano e la bella dottoressa furono portati davanti ad un uomo anziano, dai modi affabili e l'espressione bonaria.
"Benvenuta, dottoressa Destresya." Questi dando la mano alla ragazza. "Sono il professor Flemig e attendevo con impazienza il suo arrivo."

"Si, andarcene da qui è la migliore idea che abbiamo avuto sin dal nostro arrivo su quest'isola." Disse Juan.
"Concordo." Annuì Stian.
"Ma non credo che ci basterà salutare e chiedere un passaggio fino alla spiaggia." Sarcastico Govan.
"Per nulla..." pensieroso Lion.
"Ci occorre un piano." Elv che aveva accanto Gwen.
"Un momento un momento..." fece Goz dopo essersi acceso una sigaretta "... chi sono io? Un portaborse di passaggio? Uno scrutatore in ferie?" Sarcastico. "Per me correte un pò troppo..."

"È chiaro che ci voglia un piano" asserii, con tono ovvio.
Poi, Goz intervenne.
"Non stiamo affatto correndo. Non possiamo farci rinchiudere ancora qui, in virtù di un qualche rischio che Flemig co ha chiarito solo a metà. Per quel che mi riguarda, lui ci vuole qua dentro per evitare che andiamo a spifferare di questa cosa con qualcuno, ipoteticamente riuscendo a lasciare l'isola e francamente delle sue scoperte non mi interessa, ma mi interessa molto di più della mi libertà."

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"Bah..." disse Goz come risposta a Gwen "... io non voglio perdere un'occasione simile. Ma non capite? Siamo i soli al mondo che possono svelare il segreto più grande sin dalle prime civiltà! Ossia la presenza degli extraterrestri sul nostro pianeta! Non possiamo andarcene da qui senza scoprire cosa c'è in quel cratere!"

"Già è tanto se Flemig non decide di farci fuori" con aspro e tagliente sarcasmo.
"Mi dispiace, non posso dare d'accordo" dissi poi, allargando le braccia.
"Non posso aspettare che lui decida cosa fare o non fare della nostra vita."

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