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Provo con..soldati
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Citazione:
Spiedo, milady? Che dire? Perfetto! E' proprio questa la soluzione all'arcano! I miei complimenti ancora una volta :smile_clap: PS: Ora auguriamoci solo che la profezia legata all'arcano sia una bufala partorita da una mente folle... :rolleyes: Lady Altea, naturalmente la vostra risposta era sbagliata :sad_wall: |
Che bello, ho indovinato! ❤️
Sir Guisgard, seppure la profezia si avverasse, sono certa che ci sarà qualcuno a rimettere le cose a posto 😉 Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
L'enigma ritrovato sulla fredda parete della stanza 71 dell'Imperion Nolhian di Afragolopolis è solo uno dei tanti indovinelli ed arcani rilasciati da un personaggio perfido, egocentrico ed allo stesso tempo compulsivo che è stato ospitato nel gotico ed inquietante ospedale psichiatrico cittadino.
Si tratta di Daniel Fabbrus, polivalente ed eclettico attore fallito e divenuto un pericoloso super criminale e più noto come Satiron. All'inizio della sua carriera i suoi spettacoli, perlopiù comici, riscossero anche un discreto successo, portandolo, soprattutto tra un pubblico giovanile, ad avere una certa fama. Daniel aveva tutto per piacere ad un uditorio leggero, poco colto e di certo senza grandi pretese. Era infatti diretto nel linguaggio, brillante, sagace, intuitivo, sarcastico e sapeva coinvolgere il suo poco qualitativo pubblico in diversi modi. A tutto ciò univa un'irresistibile bisogno di essere apprezzato ed ammirato. Daniel viveva per l'apprezzamento del pubblico, senza il quale era vittima di profonde crisi depressive ed allucinazioni ossessive. I suoi spettacoli erano tutti ed unicamente basati sulla satira di sinistra, ossia attacchi ai regimi totalitari di destra e soprattutto contro la Fede è la Chiesa Cattolica. Questo gli chiuse ovviamente le porte dei grandi teatri Afragolignonesi e ciò lo spinse a rivedere il tema delle sue performance pur di essere accettato nel mondo dello spettacolo che conta. Ma senza la sola cosa su cui sapeva basare la sua mediocre comicità, gli spettacoli di Daniel risultarono vuoti, lenti, banali, scontati. In breve la sua carriera cominciò a crollare inesorabilmente ed il più grande incubo di Daniel arrivò a materializzarsi: essere dimenticato. Tutto ciò ebbe un effetto devastante sulla sua psiche già abbondantemente alterata, spingendolo ad assumere l'identità di Satiron, un super criminale che faceva della teatralità e dell'enigmistica i suoi punti di forza. Dietro ogni suo indovinello si celano infatti omicidi, crimini e rapine. Col suo soggiorno all'Imperion Nolhian, emersero nuovi risvolti circa la sua infanzia e giovinezza. Daniel da piccolo fu infatti molestato da alcuni ragazzi diretti ad un corso di Catechismo e da ciò si spiega il suo odio viscerale verso la Chiesa Cattolica, al punto da farne il centro della sua vita. Il suo aspetto è bizzarro, grottesco, ingannevole, poiché consiste in un apparentemente innocuo pagliaccio, di quelli che fanno ridere i grandi e meravigliano i piccini. Ma ciò che rende Satiron un vero demone scatenato non è tanto il suo aspetto, quanto invece il suo alterato e compulsivo equilibrio psichico. Si racconta che un mattino, durante il suo soggiorno all'Imperion Nolhian, davanti al rifiuto di prendere le sue medicine, un infermiere abbia avuto la discutibile idea di scommettere con lui riguardo alla soluzione di un indovinello. E Satiron gli propose questo: “Può essere lunga. Si vede sugli stemmi. Serve per combattere. Può essere di vari tipi. In certi casi può nascondere.” L'infermiere venne ritrovato dopo alcune ore in fin di vita, con tre siringhe infilzate sul suo corpo (due in un occhio ed una nei genitali). Naturalmente l'indovinello non fu risolto. E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di oggi? http://survivorfest.com.mx/img/noticias/850.jpg |
Oh che bello un altro enigma!
Allora, così di primo acchito direi "Lancia" |
Ancora un bel enigma sul gdr..io dico "torre"
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Ahimè, mie care dame, nessuna di voi due ha indovinato... :silenced:
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Provo con bandiera
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Il pagliaccio pazzo ci mancava come figura...
"vista" Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Mie signore, purtroppo le vostre risposte sono entrambe errate :sad_wall:
Lady Gaynor, in verità di pagliacci nei nostri Gdr ce ne sono spesso... :rolleyes: |
Mah..cinta muraria
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Non è neanche questa la soluzione, milady :naughty:
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È arduo.."spada" ma poi ci vorrebbe un aiutino milord
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Niente da fare, milady... non è neanche questa la soluzione... :silenced:
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L'aiutino milord?
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Provo con "mano"...
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Bandiera?
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Provo con "stella"
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Oh non mi ero accorta che bandiera era già stato detto :silenced:
Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ahimè, amiche me, nessuna di queste risposte è quella giusta :sad_wall:
Lascerò un altro indizio: "Si studia in zoologia." :smile: |
Tenterò con "coda"
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Purtroppo non ci siamo neanche stavolta, milady... :silenced:
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Mi è venuta in mente una parola, che però non si lega con l'ultimo indizio... 😓
Vabbè, la dico ugualmente, magari c'entra con la zoologia ed io nemmeno lo so... Provo con "manica" (può essere lunga, di diversi tipi, si dice "nascondere un asso nella manica", è un simbolo araldico, è una parte dell'elsa di una spada) Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Manca dunque solo l'ultimo indizio, milady?
Manica è un tipo di formica, ecco perchè si studia in zoologia! Infatti è proprio Manica la soluzione! Che dire, lady Gaynor? Siete stata ancora una volta un portento! I miei più vivi complimenti :smile_clap: Bene, dal prossimo enigma, se Dio vorrà, ripatirà la caccia alla nostra lady Gaynor, visto ultimamente ne ha risolti un bel pò di arcani :smile_lol: |
Oh milord, addirittura una caccia? Vi faccio risparmiare fatica, mi basterà essere invitata al Letterman's Show... 😉
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Non temete, milady, non ho dimenticato che vi sono debitore di un enigma.
Ora ci sono quelli legati al nuovo Gdr, ma presto, se Dio vorrà, sarete invitata ad una puntata del celebre Letterman Show ;) |
Mi avevano già parlato di Villa del Querceto, una vecchia ed isolata magione risalente ad un paio di secoli fa e passata di volta in volta da svariati padroni che la utilizzarono in modi molto diversi.
Mi avevano anche detto dei Moccia, una solida famiglia piccolo borghese di imprenditori edili che avevano acquistato la magione per farne un ritrovo, o per meglio dire un rifugio tra la campagna ed i freschi colli di queste terre. La zona circostante è quasi tutta volta alla coltivazione di viti e di tabacco, quindi del tutto tranquilla in questo periodo dell'anno. Tramite il signor Stenus, brillante e dotato disegnatore, ora impegnato in alcuni lavori indipendenti da vendere poi al miglior offerente, sono stato messo in contatto con l'unica agenzia di immobili nel giro di chilometri e loro mi hanno poi indirizzato ad Amadeus Moccia, attuale proprietario di Villa del Querceto. La cortese segretaria dell'agenzia mi ha spiegato che fino a Settembre, al massimo i primi di Ottobre, la magione è del tutto isolata e che quindi posso prenderne possesso anche subito e per i prossimi due interi mesi. In queste zone il caldo è molto meno opprimente e le sere sono persino gradevoli, così intrise di piacevole e frizzante frescura. Potrò così trascorrere due mesi in assoluta tranquillità, dedicandomi al completamento del mio romanzo. In tutta sincerità devo dire di non essere per niente incuriosito, nè affascinato dalle ingenue storielle che ho sentito sulla magione, circa gli strani accadimenti che hanno riguardato diversi suoi ex proprietari, coinvolti, pare, in casi di demenza senile improvvisa, parole testuali della moglie del benzinaio che mi accennava stamani di tutto ciò, che sarebbe poi sfociata in omicidi e suicidi mai del tutto spiegati dalle autorità locali. Ho incontrato il signor Moccia in tarda mattinata e davanti ad un buon caffè freddo mi ha velocemente descritto la magione, per poi consegnarmi le chiavi. Al mio arrivo sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle sue dimensioni, molto più vaste di quanto mi era stato detto e da come l'intero edificio sorgesse in una sorta di conca scoscesa, i cui margini, dolci ed ammantati da vigorose vigne, la riparano dall'insistente venticello che soffia dal vicino ed alto monte Taborn. Benché il paese più vicino non si trovasse oltre i venti chilometri, quindi facilmente raggiungibile con l'auto, il gentile proprietario si era preoccupato di farmi trovare la dispensa piena e la cantina molto ben fornita, come la tradizione di questi luoghi vuole, con ottimo vino. Inizialmente, devo dire, l'essere solo in quella grande casa mi ha messo un pò di apprensione, come uno strano senso di oppressione. Tutta la struttura è arredata in modo assai discutibile, a mio parere, con un marcato gusto del gotico e con la presenza, un pò avvilente a mio parere, di immagini Sacre, come se servissero a scacciare la paura di chissà cosa. Ma siccome questo luogo dovrà ispirarmi per il mio romanzo, ho subito cominciato a spostare e a nascondere alcune di quelle superstiziose immagini di Madonne e di Santi, che a dirla tutta mi infastidiscono più che inquietare. Ritengo per nel giro di almeno quattro giorni sarò riuscito a spostarle tutte ed a metterle in un ampio ripostiglio vuoto che sembra fatto apposta per contenerle. Così potrò dedicarmi finalmente al completamento del mio libro. In verità gran parte dei capitoli sono stati già ultimati ed inviati al mio editore ed a giorni aspetto la sua risposta circa il giudizio sul mio romanzo. Mentre però sposto quella moltitudine di immagini di Chiesa dalle pareti e dalle mensole, mi sono accorto che dietro la cornice di una tela raffigurante la Sacra Famiglia erano incise delle parole. Una strana filastrocca che dopo una seconda da occhiata si è rivelata essere tutt'altro. Infatti si trattava di una sorta di indovinello che così recitava: “La verità. C'è chi la dice ogn'ora e la può dire compiendo un sacrificio grande assai. C'è chi in buona fede la sta pure a sentire, ma è giusto dire che una donna non la dice mai.” Le autorità locali continuano la ricerca dello scrittore Ennius Montreal, misteriosamente scomparso presso la magione chiamata Villa del Querceto. L'accaduto ho molto colpito l'opinione pubblica, visto l'alone di ambiguità che la circonda. E voi dame e cavalieri di Camelot sapete risolvere questo arcano? https://www.taxidrivers.it/wp-conten...k-1024x576.jpg |
Un nuovo enigma...mah faccio un unico tentativo stavolta.
Di prima lettura direi "bugia" |
Bugia, milady?
Le donne non la dicono mai? Solo se sono innamorate, diceva Andrea Cappellano nel suo De Amore :smile_lol: Comunque no, purtroppo non è la soluzione :naughty: |
Citazione:
Bene ho tentato..;)..ma ultimamente non vado molto d' accordo coi vostri enigmi, Mio Signore. |
Il contrario, milady.
Andrea Cappellano diceva che solo le donne innamorate non mentono :smile_lol: |
Comunque appena visto..l' ultima parte..mi sembra abbia a che vedere con "Il Sacrificio della Messa" detta dal prete, "Offertorio, Parola di Dio, Consacrazione e Comunione".
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Citazione:
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Milady, abbiate pazienza, ma non ho capito la risposta data all'enigma... sembra più la spiegazione di un Dogma... :neutral_think:
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Citazione:
Quindi ho collegato alla Messa.."Il Sacrificio della Messa" è la Eucarestia se non sbaglio (con tutti i rituali). Se volete dirò "eucarestia" (si parla pure di sacrificio eucaristico). Se ho sbagliato non importa..ho tentato.:smile: |
dirò "messa"
oh, pardon... non avevo visto.. Ah, ma lady altea ha risposto eucarestia, non avevo capito |
Citazione:
Così facendo generate confusione ed impedite agli altri di poter rispondere... :neutral_think: |
Allora io posso rispondere?
Avevo detto "messa" |
Scusate milord.."Messa" allora.
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Citazione:
Ecco, è proprio Messa la soluzione! La parola precisa ed unica da dare è questa! Complimenti lady Clio :smile_clap: |
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