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Quella stanza e chi suonava il piano sembravano usciti da un romanzo dell'800, compresa quella musica leggera e soave, a tratti quasi malinconica.
"Grazie, è un ottimo comitato d'accoglienza, con la musica..." sarcasticamente, entrando e raggiungendo un divano. Mi lamentai per il forte dolore alla schiena mentre mi sedevo e sospirai quando mi appoggiai allo schienale imbottito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, quella guardia ti ha colpito forte..." disse lui senza smettere di suonare e senza voltarsi verso Gwen "... avrai la schiena a pezzi... se non fossi una spia allenata ora saresti mezza invalida..." con le note della musica che riempivano la sala.
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Sì, non c'era esattamente bisogno che me lo ricordasse, lo sentivo abbastanza...
"Già, forse devo andare in pensione anticipata..." dissi con sarcasmo "O magari, devo solo trovare qualcuno che mi faccia un massaggio..." aggiunsi, solo che ora non ero poi così tanto sarcastica. Dio, quanto avrei desiderato un massaggio in questo momento, come l'acqua nel deserto, anche di più... Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora chiedimelo." Disse lui diretto, senza fronzoli e continuando a suonare senza voltarsi verso Gwen seduta sul divano dietro di lui.
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Lo guardai con un sopracciglio inarcato.
"Perchè, ne sei capace?" chiesi, non tanto con acidità, quanto con un po' di stupore, forse più di un po', perché non pensavo che potesse essere proprio lui a tentare di alleviare le mie sofferenze del momento. Ma se poteva servire... Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui allora, senza smettere di suonare,si voltò appena verso Gwen, mostrando il suo volto con quella maschera di fattura antica, forse porcellana di Praga o chissà di Venezia, dai bordi ricamati e con soltanto gli occhi e la bocca scoperti.
"Cercherò di contenere la tentazione di strangolarti o di spezzarti una costola" disse sarcastico "e mi concentrerò sul massaggio..." sarcastico, tornando a girarsi verso i bianchi e neri tasti del piano. |
Sì voltò verso di me ed era proprio lui che avevo visto al museo, lui e quella strana maschera, non ne avevo mai viste di simili.
Contrassi il viso in una smorfia indifferente. "Bah, fai un po' quello che ti pare..." mormorai. Chiusi allora gli occhi e appoggiai il capo sul bordo del divano, sperando che concentrarmi sulla musica e rilassarmi avrebbe aiutato a far sparire magicamente il dolore. Complimenti per l'astio, comunque. Me ne erano state dette tante, durante il mio periodo di attività, ma mai tutta questa violenza, povera me... Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Scopriti la schiena e stenditi sul divano." Disse lui con voce bassa senza toni o suoni particolari, continuando a suonare e a dare le spalle a Gwen.
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Aprii gli occhi alle sue parole dirette ed essenziali.
Temporeggiai un altro istante, poi scoprii la schiena e a fatica mi stesi sul divano, trattenendo il respiro per il dolore e buttando fuori in una volta tutta l'aria quando mi sistemai meglio a pancia in giù. Speravo di alzarmi come nuova, o comunque di stare un po' meglio, quel dolore mi stava davvero uccidendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui allora smise finalmente di suonare e si alzò, raggiungendo il divano.
Si sedette a cavalcioni su di lei, portando le sue mani affusolate sulla schiena di Gwen. La ragazza avvertiva il peso di quel corpo forte, robusto, fatto di muscoli sodi ed asciutti, senza però che la schiacciasse in modo pesante. Poi quelle mani sulla sua pelle nuda e dolorante iniziarono a muoversi piano, sicure, decise, abili in un massaggio caldo, rilassante e rassodante che cominciarono a sciogliere la schiena tesa e dolorante della bella spia. Quelle mani erano forti, decise, maschie al punto da essere virili e la ragazza ne sentiva ogni beneficio. Diventava un massaggio sempre più piacevole, persino troppo ad un certo punto. |
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