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Si stava bene in quel giardino, il sole era tiepido ma ad un tratto udii un calpestio e da una crepa vidi un uomo su un cavallo.. Guardava proprio il Palazzo e mi misi dietro a un roseto.. Non sembrava un uomo del Maresciallo da come era vestito.. "State attento.. Questo posto è infestato" sorrisi, se la sarebbe data a gambe levate perché non poteva vedermi.. Almeno.
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La carrozza si fermò davanti al portone, il cocchiere scese e bussò con vigore.
“Vado io ad aprire...” disse Elv a Gwen perchè era giorno. Così uscì ed andò ad aprire il portone. Si ritrovò davanti un uomo alto più della media, tutto vestito di nero e coperto dalla testa ai piedi. Un ampio cappuccio celava il suo capo. “Buongiorno.” Elv salutandolo. Il cocchiere non disse nulla, limitandosi ad indicare la carrozza. Elv annuì ed aprì interamente il portone. Il cocchiere così, risalito sulla carrozza, entrò con la vettura all'interno del palazzo, fermandosi davanti alla stalla. “Se vi occorre qualcosa potete venire dentro.” Elv indicando la casa. Poi tornò dentro, da Gwen e dagli altri vampiri. “Perdonate, madama.” Disse Stuarto a Lys. “Si, ho udito qualcosa in merito, ma sinceramente non do mai troppo peso alle voci, spesso se così fantasiose. Da quando sono qui non ho mai visto nulla di particolare in questi boschi. Forse vi sono banditi, ma non più di quanto ci sia negli altri boschi.” Ad un tratto si sentì canticchiare. Era la voce di Aegos. |
Elv andò ad aprire, trovando sulla soglia quello strano cocchiere e fece accomodare la vettura vicino la stalla.
Poi rientrò. "Bene, aspettiamo..." un po' scocciata, preparando tre calici pieni per me e gli altri. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Oh a me interessano proprio quelle voci fantasiose invece... raccontamele!" con un sorrisetto divertito, da qualche parte dovevo cominciare.
Già è vecchio, almeno provi a rendersi un po' utile il maggiordomo, no? Alzai gli occhi al cielo, cominciando a capire che non avrei cavato un ragno dal buco. Poi si sentì Aegos che canticchiava. "Oh, alla buon ora!" scocciata "Ci siamo ricordati di avere un lavoro?" voltandomi verso il suono della sua voce. |
Gwen preparò da bere per sé e per gli altri.
Cominciò così l'attesa. Trascorse un'ora, poi un'altra. Arrivò il pomeriggio e quell'attesa sembrava non finire mai. “Ci vorrà tutto il giorno...” disse Ivan. “Già...” annuì Elv. Ad un tratto arrivò Nikolaj, che si era rintanato nella sua camera fino a quel momento. “Preparate da mangiare per il cocchiere.” Mormorò. “Ha guidato tutta la notte, avrà fame.” “Non abbiamo da mangiare in casa.” Ivan. “Esci e procura della selvaggina.” Nikolaj ad Elv. “Si, madama...” disse Stuarto a Lys. Poi la donna si rivolse nella direzione da cui proveniva la voce di Aegos. Lo stalliere spuntò da un muretto, tutto allegro e scanzonato come suo solito. “Madama, buongiorno.” Con un inchino quasi canzonatorio. La voce di Altea attraversò le vecchie e decadenti murature del palazzo, senza però turbare o sorprendere il cavaliere. Continuò ad avvicinarsi e guardò senza tradire emozioni all'ingresso della vecchia struttura. Era di fisico asciutto, vestito di nero, con un mantello di pelle scura. Lo sguardo era gelido, il viso segnato da un'espressione enigmatica. Raggiunse i pilastri che un tempo sorreggevano l'arco di ingresso e smontò dal suo destriero, che legò poi con le redini ad una di quelle colonne. “Se questo posto è infestato” disse alla voce di Altea udita poco prima “allora la tua è la voce di un fantasma, giusto?” Con un leggerissimo sorriso, quasi impercettibile. |
Il tempo sembrava non passare mai, e se ero io a dirlo era vero.
Arrivò Nikolaj, dicendo che dovevamo preparare da mangiare per il cocchiere. Ma appunto, non avevamo nulla. Guardai Elv a quell'ordine che gli fu impartito ed annuii. "Porta Marko con te. Conosce questi luoghi." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stuarto era decisamente inutile, altroché.
Ma avevo fatto una domanda tanto difficile? Alzai gli occhi al cielo, andando poi a parlare nella direzione della voce di Aegos. Lui arrivò, tranquillo come se nulla fosse. "Oh alla buon ora!" squadrandolo dalla testa ai piedi "Mi serve Nerone, sellato e pronto per una cavalcata, subito!" severa, fissandolo negli occhi intensamente. |
“Si, va bene.” Disse Elv a Gwen.
Poco dopo lui e Marko lasciarono il palazzo armati di una balestra in cerca di selvaggina. “Almeno si renderà utile.” Ridendo piano Nikolaj e fissando Gwen. “Come madama vuole e desidera.” Disse irriverente Aegos, per poi guardare Lys quasi beffardo ed irrispettoso. Andò nelle scuderie a sellare il cavallo della padrona. Poco dopo il destriero era pronto. Proprio in quel momento tornò Icarius con le sementi richieste da Stuarto. “Buongiorno, madama...” salutando Lys con tono basso. |
Gli sorrisi stringendogli la mano, prima che andasse via con Marko.
"Tieni per te i tuoi commenti" freddamente al vampiri, mettendo via la bottiglia dimezzata che avevo aperto per me e gli altri due. Poteva anche prendersela da solo, se aveva sete. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Nikolaj rise e tornò a suonare il suo violino.
Una musica che subito si rivelò essere bassa, infima, un trillo inquieto che pareva voler gettare inquietudine in quella sala. Trascorse tutto il pomeriggio e poco prima del crepuscolo, finalmente, Elv e Marko ritornarono con due fagiani. Il braccio di Elv però sanguinava. La vista di quel sangue caldo e vivo attirò subito l'attenzione di Ivan, Tatiana e soprattutto Nikolaj. |
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