Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 05-04-2019 22.57.39

Ascoltai le sue parole mentre mi accarezzava il viso.
"Sì..." sussurrai sorridendo, prima che mi baciasse ancora.
Risposi al bacio con foga, speranza, formando nella mia mente l'immagine della nostra nuova vita.
"Immagino già una di quelle isolette sperdute, paradisiache, tutta per noi..." con sorriso invitante ed aria trasognata.

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Guisgard 05-04-2019 23.02.20

"Si, un'isola tutta nostra..." disse Elv a Gwen, tenendola stretta "... un'isola lontana da tutto e da tutti, in cui ricominciare... in cui essere felici e non smettere mai di esserlo..." baciandola di nuovo.

Lady Gwen 05-04-2019 23.08.01

Sorrisi rapita e anche divertita sentendo il suo trasporto e il suo ardore.
Allora ricambiai quel bacio intenso e appassionato senza pensarci un istante e affondai le dita fra i suoi capelli lunghi e neri, poi strinsi il mio corpo al suo, perché bramavo sentirlo vicino, sempre più vicino a me.
Intanto, immaginavo noi due, su quell'isola, in un'eterna estate e un'eterna felicità.

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Guisgard 05-04-2019 23.11.21

Elv raccomandò allora Gwen di tornare nella sua cabina.
Lui avrebbe manomesso le scialuppe delle tre presenti a bordo, lasciando intatta solo la numero 2.
Lì Gwen si sarebbe dovuta nascondere una volta scesa la sera ed attendere l'arrivo di lui.

Lady Gwen 05-04-2019 23.15.53

Annuii anche se un po' scocciata per dovermi separare da lui.
Nel frattempo, mentre lo aspettavo, lui avrebbe manomesso tutte le scialuppe tranne la 2, cioè la nostra.
Intanto io avrei aspettato in cabina l'arrivo di lui fino alla notte.
Speravo andasse tutto bene.
Speravo che quest'ultimo passo decisivo passasse in fretta, così saremmo stati finalmente liberi.

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Guisgard 05-04-2019 23.20.26

Lentamente giunse infine la sera, mentre Gwen attendeva nella sua cabina.
Ora era il momento di agire.

Lady Gwen 05-04-2019 23.21.59

Finalmente arrivò la sera ed era giunto il momento.
Allora, silenziosamente uscii e mi nascosi,attendendo l'arrivo di Elv per agire.

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Guisgard 05-04-2019 23.35.23

Gwen, col favore del buio e della fortuna, lasciò la cabina e raggiunse la scialuppa numero 2, nascondendosi come le aveva detto di fare Elv.
Restò così lì per un tempo indefinito, mentre diversi rumori indecifrabili giungevano alle sue orecchie.
Poi, quando ormai la Mezzanotte doveva essere giunta, un tonfo sordo echeggiò tra le lamiere metalliche dello scafo, seguito alcuni istanti dopo dalle voci confuse ed allarmate degli uomini di bordo.
Tutto poi accadde velocemente.
Elv raggiunse la scialuppa e la calò in mare, saltandovi dentro e trovando Gwen.
In un una manciata di attimi furono sulle onde, mentre gli altri cercavano di salvarsi con le altre scialuppe.
Ma fu tutto inutile.
La goletta colò a picco, così comele altre scialuppe.
Gli squali, giunti di lì a poco, fecero lo stesso.
Le grida disperate e di terrore di quegli uomini furono le ultime cose partorite dai loro simili che Gwen ed Elv udirono.
Poi solo il mormorio delle onde nella notte.
Il mattino giunse presto, come se il mare stesso volesse purificare l'orrore di quel sacrificio fra le onde.
Al chiarore del nuovo giorno Gwen ed Elv erano soli nella loro scialuppa in mezzo all'immensità di un mare informe.
http://imryt.org/sites/default/files...ias/playa1.jpg

Lady Gwen 05-04-2019 23.43.47

Quando finalmente giunse Mezzanotte, udii urla e rumori provocati dalla confusione a bordo.
Sentii Elv calarsi nella mia stessa scialuppa e scappammo via veloce, mentre gli altri calavano a picco con la goletta.
Non ero felice di ciò, ma o noi o loro.
Meglio noi.
Al mattino, galleggiavamo placidamente sulle onde, scaldati dal sole di platino, come se l'alba fosse stata capace di cancellare tutto ciò che era accaduto durante la notte.
"Chissà, magari ora la piccola isola tropicale apparirà all'orizzonte..." sarcasticamente

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Guisgard 05-04-2019 23.49.01

"Speriamo..." disse Elv a Gwen "... anche perchè non ho potuto caricare sulla scialuppa nè cibo e nè acqua..." guardandosi intorno e vedendo solo una massa d'acqua sterminata.
Man mano le ore passavano il Sole si alzava alto nel cielo, rendendo l'aria oltremodo ardente e le loro gole secche.
Elv prese un telone e lo usò per riparare se stesso e Gwen dai raggi del Sole, evitando così un'insolazione.
Tuttavia di terraferma nemmeno l'ombra.
Poi giunse il crepuscolo e dopo la notte.
Una notte fatta di stelle scintillanti e sconosciute.
Ritornò l'alba e di nuovo il Sole, che ancora raggiunse lo Zenit di quel giorno, picchiando forte sulla scialuppa.
Trascorse così il secondo giorno, senza ciba e senza soprattutto acqua.
Il mormorio delle onde divenne ipnotico ed i due ragazzi cominciarono ad accusare nausea e capogiri.

Lady Gwen 05-04-2019 23.58.04

Sentii assalirmi lo sconforto.
Non avevamo nè cibo nè acqua a bordo e di terraferma nemmeno l'ombra.
Elv usò un telo per coprirci dal sole e ripararci da un'insolazione.
Giunse la notte.
Poi di nuovo il giorno.
Intanto non c'era traccia di terra e mi sentivo sempre più mancare.
Avvertivo capogiri, nausea, il caldo mi sfiancava e mi distruggeva.
Cercavo di alzare la testa su Elv, totalmente abbandonata e inerme, ma senza riuscirci.
Non riuscivo a tenere aperte le palpebre e non riuscivo a immaginare quale sarebbe stata la nostra fine.
Morire qui, quando invece immaginavamo un futuro felice insieme, non sarebbe stato giusto.

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Guisgard 06-04-2019 00.04.57

Il Sole, l'aria calda e salata, il mare monotono, il cielo infinito ed inclemente.
Così, senza accorgersene, Gwen e poi Elv persero conoscenza.
Lei riaprì gli occhi dopo, non sapendo però quanto tempo fosse trascorso.
Elv era steso a pochi passi da lei, ancora svenuto, mentre la loro scialuppa era capovolta.
Ma ciò che rendeva il risveglio di Gwen strano, misterioso era il luogo in cui si trovavano.
Un'immensa, sterminata e monotona distesa di fango a perdita d'occhio, senza più che si scorgesse il mare, nè si sentisse più il rumore delle onde.
Un oceanico deserto di fango, di melma, su cui giacevano carcasse di pesci imputriditi dalla calura.
Un luogo assurdo, impossibile, come se fosse la superficie di un mondo sconosciuto.
https://www.lastampa.it/rf/image_low...aStampa.it.jpg

Lady Gwen 06-04-2019 00.09.08

Perdemmo conoscenza e benedissi il Sole che riuscì a calarci fra le braccia di Morfeo, lenendo un po' le nostre pene.
Mi risvegliai ed Elv era poco distante da me.
Era strano.
Mi mossi e mi sentii come invischiata.
Mi guardai attorno ed eravamo invasi dal fango, dalla melma, dalle carcasse imputridite.
Mi ci volle un istante prima di dare di stomaco, fra la fame e quel lezzo ripugnante che mi invadeva le narici.
Una volta che, in parte, mi ripresi, mi avvicinai a lui.
"Elv... Elv..." arrancai con un filo di voce, cercando di svegliarlo.

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Guisgard 06-04-2019 00.14.15

Gwen svegliò Elv, che dopo alcuni istanti di torpore comprese dove si trovavano.
O meglio, realizzò che non erano più in mare.
"Dove..." disse confuso "... dove diavolo siamo finiti?" Alzandosi. "Deve trattarsi di un'isola... magari colpita da qualche inondazione..."
Il Sole picchiava forte e non vi era nulla sotto cui potersi riparare.
Così lui propose di muoversi, di spostarsi da lì e di cercare un riparo.
Camminarono per ore, con solo quel telone sulle loro teste, senza scovare nulla di diverso in quello scenario desolato che non fossero chilometri e chilometri di melma piatta, fatta di fango e carcasse di pesci di ogni genere e specie.
Era un luogo assurdo, visionario, da incubo, che li avrebbe portati alla follia se verso il tardo pomeriggio di quel giorno senza nome non avessero scorto in lontananza una sorta di parete rocciosa che si ergeva da quel mondo piatto.

Lady Gwen 06-04-2019 00.21.12

Per fortuna si svegliò e si alzò.
Allora ci mettemmo in cammino, proteggendoci da quel Sole battente, ma sfiancati comunque dal suo calore.
Cercai di evitare il più possibile quel putridume aberrante e rivoltante, ma non sentirne l'odore era impossibile.
Credevo di impazzire, di morire, ma ad un tratto vedemmo una parete di roccia.
Ne sfiorai la superficie fresca appoggiandoci il viso per trovare un minimo sollievo.
"Dobbiamo trovare al più presto dell'acqua... O moriremo..." soffiai, con un filo di voce "Deve esserci un benedetto lago, un fiume, qualcosa..."

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Guisgard 06-04-2019 00.25.06

Quella parete rocciosa era ancora lontana, ma forse una volta raggiunta si sarebbe trovata dell'acqua.
Questa era la speranza di Elv.
"Forse ho capito..." disse a Gwen "... guardati intorno... questo deve essere un fondale marino... di una qualche emersa a causa di sconvolgimenti probabilmete dovuti a movimenti delle zolle continentali... magari un maremoto, un'inda anomala ha causato tutto ciò... le carcasse di pesci morti lo testimoniano... raggiungiamo quella parete rocciosa e saremo al sicuro in caso di nuove onde anomale..."

Lady Gwen 06-04-2019 00.28.01

Aggrottai appena la fronte.
"Cioè... Dici che quelle rocce sono terre emerse e qui c'era prima il mare?" chiesi per conferma, mentre continuavo a camminare per raggiungere prima possibile la parete.
Non riuscivo quasi a ricordare il mio nome, figurarsi capire i maremoti e tutto il resto...

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Guisgard 06-04-2019 00.37.38

"Credo di si..." disse Elv annuendo a Gwen.
Intanto procedevano in direzione di quella parete rocciosa, la sola cosa che sembrava rompere la folle monotonia di quello scenario visionario.
Quando furono più vicini qualcosa di strano prese forma nelle loro menti.
Quella parete rocciosa presentava una forma troppo regolare, persino precisa per poter pensare fosse opera della naturale erosione dell'acqua.
Si avvicinarono ancor più e videro chiaramente che si trattava di certo di un'opera per nulla naturale.
Era un rettangolo che stava conficcato nella melma in posizione verticale.
Quando poi furono abbastanza vicini per scorgerne bene le forme, i due ragazzi compresero che quello davanti a loro era una sorta di monolite.
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Destresya 06-04-2019 00.41.50

Lo guardai con un sorrisetto divertito.
"Come vuoi..." osservandolo tutto "Sei sempre perfetto!" facendogli l'occhiolino.
Mentre lui se ne tornava alla villa io restai sola nel giardino, mi misi a camminare, pensierosa, di tanto in tanto alzavo la testa verso la stanza di mio nipote, quel maledetto ragazzino che si era messo in mezzo tra me e i miei soldi.
A questo mondo uno è libero solo se può comprare tutto e tutti, e io più di ogni altra cosa bramavo la libertà.
La libertà di agire come meglio credevo, senza essere vincolata dalle convenzioni sociali, dal pudore, da ogni decisione presa da altri.
Ne avevo sopportate già troppe nella mia vita, ma ora non avevo più intenzione di sottomettermi a nessuno.
Ero disposta a tutto per raggiungere il mio obiettivo, niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarmi.
Oh tantomeno quel ragazzino dagli occhioni azzurri che mi fissava tutto impacciato e tenero, e che aveva avuto l'ardire di mettersi tra me e i miei soldi.
Ma nemmeno il dell'agente di polizia, che tanto mi eccitava in quella sua divisa tutta perfetta. Magari avrebbe sospettato di me, ma sarebbero bastate due moine e avrebbe guardato da un'altra parte, dopotutto quando i suoi sospetti si fossero fatti più pressanti, sarei stata già lontana, e sarebbe rimasto in lui il ricordo di una folle notte di passione che gli avrei regalato, e che mi sarei regalata.
Solo Aegos sarebbe venuto con me, sempre.
Di lui potevo fidarmi, di lui avevo bisogno.
Lui mi avrebbe seguito ovunque, nel crimine, nella fuga, e in tutte le storie che avremmo scritto insieme nella mia nuova vita.
Una vita che ci aspettava entrambi, una vita in cui l'azzurro dei nostri occhi si sarebbe fuso con quello del cielo e del mare.
Perché non avremmo avuto limiti, mai.
Mai un confine, mai un compromesso, una vita libera, come mai ne sono esistite.
Il mondo intero sarebbe diventato il nostro mondo.
Avremmo affrontato qualunque pericolo.
Insieme.
Infondo, pensai mentre lo vedevo arrivare, non c'era parola più bella.

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Lady Gwen 06-04-2019 00.43.18

Annuii, intanto stringendo forte la sua mano procedevo e avanzavo nella speranza di raggiungere la roccia prima possibile.
Più andavamo avanti, più era strano.
Arrivati lì davanti, vedemmo che la roccia età come un enorme monolite, liscio, rifinito.
Allora allungai appena le dita a sfiorarlo.

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Guisgard 06-04-2019 00.49.35

Gwen accarezzò la fredda superficie del misterioso monolite.
Sembrava fatto di una pietra particolare, unica, sconosciuta.
Il Sole cominciò a tramontare dietro di esso, mentre la Luna si illuminava pian piano in un cielo infinito e dalle sfumature cromatiche sfuggenti.
Ad un tratto un sibilo riempì l'aria, poi un gorgoglio, la melma che prese a tremolare e tutto iniziò a scuotersi a sussultare, al punto che i due ragazzi si ritrovarono a terra, nel fango e tra le carcasse putrefatte di pesci dalle forme assurde.
Allora quel mare di melma si aprì, formando una voragine, dalla quale salì un ruggito mostruoso.
Una figura informe, gigantesca, terrificante emerse dalle viscere di quel mondo, liberando un urlo bestiale.
Un mostro dalle fattezze assurde e titaniche faceva volteggiare la sua coda, alzando e schizzando via una pioggia di melma in ogni direzione.
Poi si avvinghiò al monolite come se da esso fosse stato evocato dalla notte dei tempi.
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Lady Gwen 06-04-2019 00.53.58

Quel tocco scatenò l'inferno.
E fu l'inferno a uscire dalle viscere di quel fondale.
Tutto tremò, facendoci ritrovare ad affondare di nuovo in quella assurda melma.
Poi, sicura che fosse tutta un'illusione della fame, o del Sole, vidi uscire una strana creatura, uscita dai peggiori romanzi dell'orrore.
Si avvinghiò alla roccia come un'ancora ed io per contro mi strinsi ad Elv.
"Cos'è quell'orrore?" esclamai terrorizzata.

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Guisgard 06-04-2019 00.56.26

Non ci fu risposta alla domanda di Gwen.
Forse più semplicemente lei ed Elv persero il senno davanti a quell'assurda scena.
Quando Gwen riaprì gli occhi senti il tepore delle lenzuola e vide il soffitto bianco di quella che comprese dopo un istante essere una cabina.
Elv era steso sul lettino accanto al suo.
Da fuori giungeva il motore della nave che scivolava sulle onde.

Lady Gwen 06-04-2019 01.01.24

Ero sicuramente impazzita.
Eravamo impazziti, entrambi.
Di sicuro.
Mi svegliai sentendomi rinata, affondando in un materasso soffice, la luce ovattata dalle tendine candide.
Elv era in un lettino accanto al mio e sentivamo il leggero rollio della nave sulle onde.
Eravamo stati tratti in salvo ed eravamo vivi, per fortuna.
Lasciai dormire Elv senza svegliarlo, dopotutto eravamo distrutti, corrosi dalla fame e dal caldo e avevamo bisogno di riposare.

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Guisgard 06-04-2019 01.13.59

Poco dopo giunse un uomo che affermò essere il dottore di bordo.
Visitò prima Gwen e poi Elv.
Somministrò loro degli integratori e fece poi arrivare nella loro cabina cibo ed acqua, oltre a quella che avevano fatto bere ai due giovani al momento in cui erano stati raccolti.
Il dottore non disse molto a Gwen.
Erano stati trovati in mezzo al mare sulla loro scialuppa, il cui scafo era corroso da una fitta melma.
Il medico raccomandò alla ragazza di riposare ed andò via.
"Gwen..." disse Elv aprendo gli occhi "... forse... forse è la maledizione di Caino... per aver ucciso mio fratello... devo confessarti che non sono riuscito a tramortillo... al mio arrivo nella cabina di Vel lui era già senza conoscenza... aveva infatti già bevuto il bicchiere con la pillola... non sarei mai riuscito a stenderlo..." confessò.
Intanto sul ponte uno dei marinai raggiunse il capitano.
"Signore..." mormorò "... manteniamo questa rotta?"
"Si..." annuì il capitano senza voltarsi "... per ora il mondo non deve ancora sapere nulla..."
L'altro annuì e tornò al suo posto, mentre il capitano si voltò e restò a guardare la prua della nave, attraverso la maschera che aveva sul volto.
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FINE

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