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Non seppi dopo quante ore mi svegliai, ma avvertii capogiri e la stanza era semibuia.
Vidi che ero legata e anche Elv, svenuto, lo era. Così, cercai un modo per liberarmi e per tagliare o consumare le corde. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Di cosa stavano parlando?
La cosa mi insospettiva sempre di più. Ma quelle strane voci mi facevano credere di essere sulla strada giusta. Quel professore nascondeva qualcosa, ne ero certa. Decisi così di avvicinarmi ancora e di cercare un pertugio che mi permettesse di vedere nella stanza, per capire così di che cosa stavano parlando esattamente. |
Gwen cercò di liberarsi, di tagliare le corde ma era tutto inutile.
Erano strette bene. Pian piano però Elv cominciò a riprendere conoscenza. Era visibilmente dolorante per il colpo subito ed impiegò qualche minuto e svegliarsi del tutto. |
Destresya si avvicinò e da uno spioncino sulla porta guardò nella stanza.
Vide il professore e due uomini vestiti da contadini. “Ora tornate a prendere la merce.” Disse lui ai due. “Io attenderò istruzioni su come muovermi. Come detto, il tempo è contato. Andate ora.” I due andarono via da una porticina laterale. |
Niente!
Quelle maledette corde erano strette troppo bene! Non c'era verso di scioglierle! Vidi poi che Elv si stava svegliando e gli lasciai un paio di minuti per riprendersi del tutto. "Hey..." dissi piano, avvicinandomi a lui e poggiando un leggero bacio sul colpo della pistola "Come ti senti? Ti fa molto male la testa?" accarezzandogli dolcemente la tempia con le mani legate. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La merce... di che merce parlavano?
Che fosse lui il misterioso collezionista? No, aveva detto di dover aspettare istruzioni, certo da qualcuno più in alto di lui. Era tutto sempre più sospetto. Seguii con lo sguardo i due che andavano a prendere la merce ma restai lì, nascosta ma vicino al professore, per aspettare con lui gli ordini che avrebbe ricevuto. Magari mi avrebbero dato il prossimo indizio. |
“Un po'...” disse Elv a Gwen “... ma sta diminuendo...” parlando del mal di testa “... ma dove siamo?” Guardandosi intorno.
Era una stanzetta semibuia, senza mobili e solo con un vecchio specchio rotto in un angolo. |
Destresya attese nell'ombra, mentre il professore era rimasto solo.
Il suo cellulare squillò all'improvviso. “Si...” disse “... certo... perfetto... ora porteranno la merce... si, ho io il Codice di Tessalonica... è al sicuro con me.” E staccò la chiamata. |
"Mi piacerebbe saperlo..." sospirando.
Poi, vidi uno specchio rotto in un angolo ed ebbi l'illuminazione. Mi avvicinai, ne presi un pezzo e tornai da Elv. "Prova a tagliare le mie corde, io non ci riesco, ma forse puoi farlo tu" speranzosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Spalancai gli occhi a quelle parole.
Il Codice di Tessalonica! Quello rubato da Fantamas, per il quale avevano arrestato Fessen! Era lì, "al sicuro" con il Professore, ero allibita ma anche entusiasta. Non mi interessava lui, a meno che non fosse Fantamas, dovevo smascherarli per scagionare Fessen ma poi gliel'avrei fatta pagare, non ero certo una che andava per il sottile. Avrei seguito professore e codice fino al capo, come una pantera che segue la sua vittima per studiare il momento migliore per attaccare. Sospirai. Dovevo farcela, la vita di Fessen dipendeva da questo. E nulla valeva di più per me. |
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