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Sospirai, la donna sorrideva tranquilla e forse la mia era stata suggestione, era una donna piena di fascino e sicurezza "Ah, si...sono arrivata da poco, anzi tornata da poco a Sant' Agata di Gothya. Ecco perché il parrocco suona le campane di notte, ma smentisce tutto..potrei sapere il vostro nome? Siete nuova di queste parti?" con un leggero inchino.
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Mi bloccai terrorizzata.
Com'era finito qui? Come?! "Non saprei, signore. Noi eravamo qui quando la ragazza è morta" dissi, con tono sicuro. Non volevo usare la magia, ma sarei stata costretta, se le cose fossero peggiorate. Di sicuro, restava da capire come accidenti quel ciondolo fosse finito nella nostra camera. Qualcuno doveva averlo messo quando eravamo usciti a vedere il corpo di Tia, non c'era altra spiegazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“No...” disse lei con un leggero sorriso ad Altea “... vivo qui da sempre, sin dalla mia infanzia.” Stringendosi lo scialle attorno alle spalle poiché l'aria della sera era diventata più fresca. “Mi chiamo Layla. Voi?”
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“Non è come pensate...” disse Elv.
“E cosa invece dovremmo pensare, signore?” Il poliziotto. “Quel dannato ciondolo io non l'ho mai visto e di certo non è stata mia moglie a portarlo qui!” Indicando Gwen. “E chi allora?” L'altro poliziotto con tono opprimente. “Dateci una spiegazione plausibile.” “Come diavolo posso saperlo?” Seccato Elv. In quel momento arrivò Missan, visto la porta era aperta. “Problemi?” Chiese. “Si, parecchi.” Rispose uno dei due poliziotti. |
Il tono dei poliziotti era volutamente incalzante, ma io rimanevo tranquilla e glaciale.
Ancora, non avevamo nulla da nascondere. Poi arrivò Missan. "I signori insinuano che abbiamo a che fare con la morte della cameriera" dissi a Missan. "Credetemi, signori. Non abbiamo idea di come sia finito qui. Dopotutto, ho parlato con la ragazza per una manciata di minuti. Non vedo perché dovremmo entrarci nella morte di una volgare sguattera" con tono indifferente, di superiorità. "Perché è questo che state dicendo. No?" puntando i miei occhi verdi in quelli di uno dei due e usando un tono mellifluo ma glaciale al contempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole mi si congelò il sangue, fosse una mitomane? Non era possibile...usava il nome della moglie del barone, effettivamente assomigliava alla donna del ritratto ma mi feci più avanti e la osservai "Io ho mio nonno che abita qui e posso dire di aver trascorso molti anni qui, mi chiamo Altea..Altea de Bastian. Come mai camminate di notte sola qui nel crostone?"
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“Noi ragioniamo sugli indizi, signora.” Disse il poliziotto a Gwen.
“Ci deve essere una spiegazione plausibile.” Intervenne Missan. “Già e fino a quando non la troveremo, ammesso esista, i signori dovranno ritenersi sospettati.” Sentenziò il gendarme. “Forse una spiegazione ovvia la conoscono i signori del piano di sopra, visto la ragazza lavorava presso di loro.” Propose Missan. “Si, potrebbe essere.” Annuì Blasius. |
“Amo passeggiare in certe sere come questa...” disse lei ad Altea “... dal crostone si può ammirare la bellezza notturna della città e perdersi ad immaginare mondi lontani specchiandosi nel fiume sottostante.” Con un vago sorriso.
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Mi sedetti sul tronco di un albero e notai quel sorriso ambiguo "E voi, dove sognate di andare? Oh si, pure io sono fuggita da un mondo a me ostile e certo non so dove sia ancora il mio posto" guardandola negli azzurri occhi.
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Indizi.
Ma quali indizi? Era un maledetto ciondolo, non un indizio! Già, c'era una spiegazione e l'avremmo trovata, questo era poco ma sicuro. "Ci troverete sempre qui, caro signore, non andiamo proprio da nessuna parte" mormorai, con un tono ed un vago sorriso entrambi di sfottò, ma senza smettere di puntarlo con lo sguardo mentre mi accomodato morbidamente sul divano. Non avevo certo paura di due mortali. Erano loro a rischiare, non noi. "Oh, esatto. La giovane era la loro sguattera, di certo sapranno dirvi molto di più" convenni. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...76ae7a78b7.jpg |
“In nessun luogo.” Disse lei ad Altea. “Sono felice qui. Non potrei andare in nessun altro luogo.” Fissandola.
Poi ad un tratto si udì il lento rintocco della campana che nonostante l'ora tarda suonava ancora. “Ora devo andare, è ora.” Layla. |
I due poliziotti annuirono a Gwen ed uscirono seguendo Blasius, diretti al piano di sopra.
“Roba da matti...” disse Elv appena andarono via. “L'avete uccisa voi, signori?” Chiese Missan senza tradire emozioni. “L'avete aggredita e morsa?” |
Lì seguii con lo sguardo mentre uscirono, poi mi abbandonai ad un sospiro sconvolto.
Poi guardai Missan. "Sei impazzito? Ovviamente no!" esclamai, furente. Cercai di calmarmi, non volevo di certo attirare l'attenzione dei due, di nuovo. "Qualcuno deve aver deciso di incastrarci. Ma chi? Siamo appena arrivati, nessuno qui ci conosce" dissi, pensando a voce alta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Non ne vedo il motivo.” Disse Missan a Gwen. “Tuttavia credo sia opportuno tenersi pronti ad andare via da qui.”
“Cosa?” Elv. “Perchè mai?” “Perchè difficilmente riusciremo a spiegare il perchè quel ciondolo sia stato trovato qui.” Rispose Missan. “E di certo non basterà uccidere quei poliziotti. Si scatenerebbe un polverone che finirebbe comunque per arrivare a noi.” “Stramaledizione!” Nervoso Elv. |
La ascoltavo affascinata, era davvero una donna strana, misteriosa ed esuberante e mi alzai "Ora? Ora per cosa? Perché andate?" ad un tratto realizzai era arrivata col rintocco della campana e se ne andava quando la campana della chiesa di San Menna suonava nuovamente.
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"Maledizione..." sibilai fra i denti.
Era incredibile. Fuggivamo da un posto e dovevamo subito fuggire di nuovo. Roba da non credere. "Anche scappare sarebbe rischioso, proprio ora che siamo sospettati. Piuttosto, dobbiamo fare calmare le acque e pensare ad una soluzione. Tu, intanto, fai un giro e cerca di capire se qualcuno può avercela con noi o può avere a che fare con la morte di Tia. Cerca, insomma, qualcosa che possa esserci utile" a Missan "Almeno cerchiamo di capire chi ci abbaiare da subito presso così in simpatia..." sarcasticamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Perchè mi aspettano al castello e non posso fare tardi.” Disse lei ad Altea, stringendosi nello scialle. “Devo andare.” Mentre il rintocco lento della campana echeggiava lungo il crostone.
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Trasalii..."Pure io devo andare al castello, allora ci troveremo laggiù" sorridendole, ma trovavo tutto assurdo.
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Era così bello, così incredibilmente sensuale e peccaminoso il suo sguardo, il suo portamento, la sua presenza, il suo aspetto.
I suoi occhi ardenti promettevano grida di piacere infinito, momenti di estasi senza fine, mani calde e ardenti che facevano perdere ogni controllo. La sua bocca ispirava pensieri lussuriosi, faceva immaginare una lingua che ti cercava, che ti trovava, ti scopriva, ti faceva sussultare, gemere, gridare senza fine e perdere ogni controllo, ogni dignità, ogni remora. Sentivo il battito del mio cuore accelerare, le mie mani fremere, tutto il mio corpo sussultare, impazzire, bramare il contatto, il compimento di quel desiderio che mi invadeva da ogni parte, mente, cuore, anima e corpo. Non avevo mai provato qualcosa di simile, eppure ero stata spesso preda della passione più sfrenata, più folle. Ma lui era diverso da qualunque uomo avessi mai incontrato, i suoi occhi azzurri e intensi sapevano smuovere corde del mio animo che non pensavo nemmeno di avere, così segrete che credevo fossero invisibili, così remote che credevo perdute, dimenticate. Ma lui aveva saputo trovarle, stuzzicarle, eccitarle fino allo sfinimento esattamente come aveva fatto con ogni altra parte di me stessa. Lui era tutto quello che avevo sempre desiderato, un uomo così saldo, eccitante, capace, interessante, affascinante, da farti perdere la testa al solo guardarti, dall'eccitarti solo con delle parole, dal farti perdere il controllo, ogni remora e scednere con lui nell'abisso più profondo, più oscuro, peccaminoso e lascivo, quello in cui bramavo di perdermi. Quel modo poi di sottolineare che io ero la padrona e allo stesso modo presagirmi che mi avrebbe reso una schiava mi eccitava oltre ogni misura. Tutto in me ribolliva, tanto che non riuscii più a trattenermi. Eppure ero brava a quel gioco, ma per la prima volta avevo incontrato qualcuno capace di tenermi testa. Allungai una mano e sfiorai lentamente il suo braccio, con un movimento di per sè casto ma che tradiva impazienza, voglia, una lussuria senza pari. "Per voi, conte, mi muterò in qualunque animale vi aggrada.." fissandolo "...oh sarò una cavalla fedele, vi seguirò ovunque, potrete essere buono con me oppure crudele e io sempre vi servirò, portandomi in me oltre le vette più alte del piacere.." la mia voce tradiva la mia eccitazione, la mia voglia, la mia determinazione ad averlo, e non celava quanto fossi persa in quell'azzurro striato d'oro dei suoi occhi. Poi quella parole sulla puledra basca o persiana, che immediatamente non capii, almeno finchè non vidi Lila poco distante, nuda che mangiava dell'uva. Un sorrisetto divertito mi si dipinse sul viso. Oh, povera ragazzina... Tornai a guardare il conte, senza preoccuparmi della ragazza. Lo fissai con uno sguardo eccitato, sensuale, lascivo e lussurioso come nessuno mai. Allora aprii la vestglia definitivamente, la lasciai cadere a terra con un gesto elegante, sensuale, senza remore e senza pudore, restando completamente nuda davanti a lui, eccezion fatta per le scarpe. Il mio sguardo percorse il suo corpo dal basso verso l'alto come l'avrebbe fatto la mia lingua, o meglio, come bramava di farlo la mia lingua. Giunta poi ad incrociare i suoi occhi, sorrisi. "Ditemi conte... avete ancora dubbi?" con uno sguardo che mostrava quanto fossi fiera di me stessa e non temessi alcuna rivale. https://cdn.pornpics.com/pics/2015-0...1552_15big.jpg |
Missan annuì a Gwen ed uscì.
Elv invece era in piedi davanti alla finestra, nervoso e teso per quella strana storia. |
“Si.” Disse Layla con un sorriso, per poi voltarsi ed andare via, svanendo poco dopo nel buio della sera.
Un attimo dopo Altea vide un corvo volare sul crostone, per poi puntare verso il castello baronale. https://s.abcnews.com/images/Technol...0504_wmain.jpg |
Missan andò via, lasciandoci soli.
Allora mi avvicinai ad Elv, stringendolo da dietro mentre guardava oltre le finestre. "Si risolverà tutto, vedrai. Noi siamo la loro minaccia, non il contrario. Tutto passerà così com'è arrivato" dissi dolcemente e con convinzione. Davvero ci credevo. Non mi sarei fatta rovinare l'eternità da stupidi mortali. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il corvo, bello e misterioso come la notte, nero come la pece.
Rimasi un momento lì ferma e guardai verso il castello, era laggiù. No, non poteva essere Lady Layla..mi sentivo strana ma mi feci coraggio. Ma non volevo farmi notare che andavo nel castello, mi guardai attorno tra gli alberi, temevo i soliti curiosi fossero venuti a vedere sul crostone dopo che le campane avevano suonato. Avrebbero sicuramente inventato storie pure su di me. Aprii quindi il mio ombrellino e mi nascosi sulla sua penombra, barcollando al buio per arrivare poi fino al castello e suonai il campanellino. |
Elv annuì, prendendo le mani di Elv fra le sue.
La sera era giunta silenziosa, ma la notte ormai si era appropriata di tutto. Nel profondo buio attorno alla città mille ombre e spettri sembravano rincorrersi. Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. |
Altea si assicurò che non ci fosse nessuno a spiarla sul crostone e poi si diresse al castello.
Giunta lì, bussò e ad aprire venne la vecchia servitrice. “Buonasera, madama.” Disse, per poi farla entrare. |
Destresya restò nuda, nell'aria fresca di quella sera profana e proibita.
Tutta nuda, solo con le scarpe alte ai piedi. Poco distante anche Lila era completamente svestita, guardando la padrona ed il conte. Lui le guardò entrambe, a lungo, ovunque, con i suoi occhi azzurri ed assetati di lascive sensazioni. Le guardò ancora ed ancora, in un modo in cui ogni donna per bene si fosse indignata ed offesa. Poi fissò Destresya negli occhi e sorrise appena. “Madama...” disse con tono caldo, fiero e perverso “... può una semplice ragazza gareggiare con una dea? Voi che siete oltre il bene ed il male, oltre la moralità ed oltre ogni remora? Voi, capace di far alzare ogni scettro e poi svuotarlo di ogni potere e valore solo per capriccio? Voi, che come detto potete mutarvi in una notte come questa in ciò che più vi aggrada? Come potrei scegliere altro a questo mondo che non sia la vostra bellezza, madama?” Scivolando con lo sguardo lungo il suo corpo, i suoi seni, il sesso biondo, le gambe, fino a quelle scarpe alte degne di una simile sovrana oscura. |
Gli sorrisi, stringendo le sue mani.
Non pensavo lo avrei mai detto, ma si preannunciava una notte molto molto lunga da passare. I pensieri erano infiniti e quasi non riuscivo a tenerli a bada per quanto correvano. Questo intoppo davvero non ci voleva, nella nostra condizione già di per sè compromessa. Poi, bussarono alla porta e mentre andavo ad aprire speravo che fosse Missan con delle buone notizie per noi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aprì la porta e vide Blasius sulla soglia.
Aveva un ampio sorriso e l'aria di chi aveva appena scampato un bel grattacapo. “Volevo tranquillizzarvi.” Disse. “L'enigma è risolto. Tutta colpa di quell'uccellaccio.” Annuendo. |
Era Blasius, con un bel dipinto stampato in volto.
Ah. Tutto risolto? Beh, tanto meglio per noi. "Oh, ottimo" dissi, guardando per un attimo Elv, poi guardai Blasius "Ma di che uccellaccio parlate?" con curiosità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Una stupida gazza..." disse Blasius a Gwen "... una gazza ladra... ha fatto il nido in questo vicoletto. Ha garantito tutto ciò il signor Stainov. Lui stesso l'ha vista più volte e diverse volte gli è entrata in casa. Lui è cacciatore e domattina cercherà di prenderla." Annuendo.
"La gazza ha preso il ciondolo dunque?" Elv. "Esattamente." Ridendo il padrone di casa. "Ora vado, è tardissimo. Buonanotte, signori. E perdonate l'inconveniente." Andando via. |
Annuii lentamente.
"Gazza ladra..." ripetei piano, quasi per convincermi. "Buonanotte, e grazie" dissi, mentre andava via. Guardai Elv. "Davvero una gazza ladra?" dissi, incredula, poi sospirai e scossi la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quello sguardo rivolto a Lila fece passare un'ombra di gelosia sul mio viso.
Ero una dea gelosa, e volevo quello sguardo solo per me. Ma fu solo un attimo, e quando lui parlò, ogni fibra del mio essere riprese a fremere, battere e impazzire. Lo osservai attentamente, continuando ad accarezzare dolcemente il suo braccio, in modo lascivo e leggero, carico di tensione, passione, capace di fargli capire quanto mi facesse perdere la testa tutto quello. Più lui parlava, più io impazzivo. Quel suo rimanere immobile davanti alla mia nudità e insieme mostrami quanto mi desiderasse, bramasse, quanto volesse tutto di me, mi faceva perdere ogni controllo e remora. "Allora venite con me.." facendo scivolare la mia mano lungo il suo braccio fino a raggiungere la sua, per poi attirarla a me, fino a sfiorare il mio corpo lievemente all'altezza del bacino, così vicino al mio sesso da farmi sussultare. Ma volevo giocare fino in fondo, e volevo che fosse lui a perdere il controllo. Volevo vedere il suo viso perdere quella sicurezza e venire stravolto dalla passione, dalla voglia, dalla lussuria più sfrenata. Oh ci sarei riuscita, eccome se ci sarei riuscita. Era il gioco più eccitante che avessi mai fatto, eppure non ci eravamo ancora sfiorati, fatto salvo per il braccio e la mano. Abbassai lo sguardo sui suoi pantaloni immaginando, fantasticando, sognando le meraviglie che contenevano. Poi tornai a guardarlo e sorrisi, un sorriso che non celava la voglia sempre più insopportabile che avevo dentro di me. Mi mossi e lo tirai con me, con uno sguardo lascivo, lussurioso, caldo. "Nelle mie stanze..." sussurrai, con la voce rotta dal desiderio che mi divorava sempre di più. Lo volevo, lo volevo ad ogni costo e quell'attesa rendeva tutto ancora più esasperato, folle, meraviglioso. |
"Si..." disse Elv a Gwen "... hai sentito, no? Perchè dire una cosa simile se non fosse vera? Questo spiega del perchè il ciondolo era qui... meno male che tutto è stato chisrito." Più rilassato.
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Dopo alcuni istanti, annuii.
"Già" convenni. In effetti era vero. Sicuramente era stata solo quella gazza ladra a fare tutto. "Visto? Te lo avevo detto che si sarebbe risolta ogni cosa" sorrisi "Ed io ho sempre ragione" fingendo supponenza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise a Gwen.
“Già, devo ricordarmelo al prossimo casino.” Disse divertito. “E' una bella sera... che si fa? Usciamo? Magari solo per fare un giretto, senza esporci troppo? Sei capace di controllarti in strada?” Facendole l'occhiolino. |
Ridacchiai anche io, annuendo.
"Giusto, ben detto. Sai com'è, sono solo trecento anni che te lo ripeto" divertita. Stavo per accettare, quando assunsi un'espressione di sfida. Mi avvicinai a lui con un sorrisetto furbo e strinsi il suo viso con una mano. "Ma che spiritoso e sfacciato impunito che sei" mormorai "Però, sei il mio spiritoso e sfacciato impunito" dissi ancora, più dolcemente, prima di baciarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Si baciarono ma un attimo dopo ancora una volta qualcuno bussò alla loro porta.
“Accidenti...” disse seccato Elv “... ma è un albergo questo posto?” Infastidito, per poi guardare Gwen. |
Sbuffai sentendo di nuovo bussare.
Ma era possibile? "Ma i mortali non dovrebbero dormire di notte?" infastidita "Spero sia Missan con le notizie che ho chiesto" aggiunsi, mentre andavo ad aprire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aprì e sulla soglia si trovò davanti una donna anziana dagli occhi spiritati.
"Oh, cara..." disse lei nel vedere Gwen "... che cara e che graziosa sei!" Prendendo le mani della vampira. "E sei così giovane! Posso darti del tu, vero? Potresti essere mia nipote!" Sorridendo. "Oh, cara... cara... come ti chiami, cara?" http://cleojournal.com/wp-content/up...08/3a_baby.jpg |
Da trecento anni non avevo paura.
Trecento. Non uno di meno. Ma ora sentivo un leggero brivido corrermi su per la schiena nel vedere quegli occhi spiritati fissarmi e tutte quelle frasi, quelle parole apparentemente casuali e senza senso. Rimasi interdetta e guardai Elv. Mi prese la mano e mi inquietai ancora di più. "Mi chiamo Gwen... Voi chi siete?" chiesi, con voce atona. Era una donna strana, di certo in lei qualcosa non andava, era evidente. Ciò che era ancor più strano era che Blasius non aveva parlato di un'altra donna, ma solo dei coniugi. Chi era, dunque? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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