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Ci dirigemmo verso Sant' Agatha di Gotya, rimasi vicino ad Hiss, eppure quella sensazione di aver sentito qualcosa o avvertito delle presenze era forte.
"Ora che faremo?" guardando Hiss "Intendo una volta arrivati in città". |
Il gruppo arrivò a Sant'Agata di Gotya con le prime luci dell'alba.
“Grazie del vostro appoggio...” disse Cales con occhi sinceri a Dacey “... per me vale molto.” Sorridendole. “Ora farò un bel bagno, poi mi cambierò e dopo aver fatto colazione girerò per la città e d'intorni in cerca di qualche testimonianza. Mi farete compagnia?” Chiese alla giovane. Col gruppo erano arrivati in città anche Hiss ed Altea. “Ora incontrerò le autorità cittadine...” spiegò lui alla brigantessa “... quelle clericali e quelle feudali. Vedremo il da farsi e poi organizzerò una nuova battuta di caccia. Stavolta fatta per bene e non con un gruppo di cani mandati alla riscossa nei boschi.” Critico. |
"A dire il vero ho pensato la stessa cosa, inoltre dei cani cosa avrebbero potuto fare contro quella Bestia se è tanto feroce? Ma non essere troppo severo e critico, l' unione fa la forza, pensa a me e la banda..ognuno ha il suo ruolo e poi insieme riusciamo nel nostro intento" facendogli l' occhiolino "Dovrai presentarmi come tua moglie...parlami di te, mi faranno delle domande, dovresti preoccuparti di più se il mio nome arriva alla mia famiglia a Capomazda, visto sono scappata e non sanno che fine ho fatto..Grande Cacciatore" baciandolo sulle labbra, assaporandone la loro dolcezza e virilità.
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“Con tutta sincerità si...” disse annuendo il presbitero ad Elyse “... la mia veste non solo mi permette, ma mi impone di richiamare donne come voi. Persino ad insultarle, milady.” Con un sorriso ipnotico. “Suvvia... davvero volete fare la guerra contro di me?” Divertito. “Sarebbe da sciocchi, no? Per me risulterebbe un'inutile perdita di tempo, mentre per voi di certo il tutto si concluderebbe in un tribunale della Santa Inquisizione e poi quasi sicuramente su un rogo in fiamme. Sapete meglio di quanto siano... religiosi in questo paese... invece credo che noi due si possa unire le forze e venire a capo di tutto ciò...” assaggiando il vino “... avevate ragione... è davvero ottimo.” Bevendo.
Arrivò l'alba sulla città e Gwen si alzò. Dal pianoterra arrivava l'odore di latte caldo e di pane appena sfornato. Il locandiere infatti aveva preparato già la colazione per lei, per il cocchiere ed il guardiano. Il denaro di Elv era sufficiente non solo per l'alloggio ma anche per la colazione. Il cocchiere ed il guardiano erano già a tavola e conversavano fra loro di quanto accaduto stanotte, ossia la battuta di caccia che però non aveva portato a nulla. |
Mi alzai, mi vestii e scesi sotto, dove l'odore di colazione riempiva l'ambiente. Al tavolo, i due parlavano di una battuta di caccia, ma io avevo già trascorso una pessima notte e non volevo ascoltare più di tanto.
Infatti, mi limitai a consumare in silenzio la mia colazione. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Mmmh... wow...” disse Hiss dopo il bacio di Altea “... attenta a provocarmi...” con un occhiolino “... qualcosa su di me? Beh, diremo che ci siamo incontrati una mattina di Primavera, sono rimasto folgorato e la sera eravamo già fuggiti in una chiesetta nella brughiera per sposarci... possiamo dire che eri già fidanzata con un ricco borghese, ignorante e violento e che il mio amore da romanzo ti ha salvata.” Divertito. “Quanto alla caccia...” tornando serio “... io credo invece che i cani siano fondamentali poiché spaventano la bestia, che detto tra noi credo sia un lupo molto grosso o qualche cane di taglia eccezionale... ma i cani vanno gestiti meglio.”
Chiese poi ai soldati di incontrare le autorità e con Altea fu condotto da Ruspon. A lui Hiss si presentò con la falsa moglie e raccontò di essere l'inviato dell'Arciduca. Ruspon accolse la notizia seccato e subito cominciò a guardare lascivo Altea. Gwen si unì ai due e fece anche lei colazione. “Ah, prima di partire recatevi ancora da messer Elv...” disse a lei il cocchiere “... voleva parlarvi prima della partenza.” |
Alzai perplessa lo sguardo sul cocchiere.
"Parlarmi? Siete certo? Di cosa vorrà mai parlarmi?" interdetta. Cosa voleva ancora? Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Ottima storia...una chiesetta nella brughiera, oh stai attento non succeda davvero...ma sarebbe così romantico" rimanendo abbracciata a lui.
Ascoltai poi la sua opinione sulla caccia alla bestia ed annuii, d' altronde lui era l' esperto cacciatore. Poco dopo fummo presentati alle autorità e rimasi in silenzio davanti a tale Ruspon, ma avevo già sentito parlare di lui e notai il suo volto seccato. Ovviamente voleva il potere su questa zona e Hiss doveva stare attento visto poteva essere un ficcanaso mandato dal Duca. "I miei omaggi milord Ruspon" parlai a bassa voce con un lieve inchino ma notai il suo sguardo lascivo su di me. |
Guardai il presbitero con aria di sufficienza, agitando la mano come a dire che non mi toccavano affatto le sue parole.
Era un uomo strano, diverso da qualunque altro chierico mi fosse capitato di vedere a Sant'Agata. Tuttavia, non amavo certo essere insultata, e detestavo che quelcuno di comportasse nei miei confronti con qualcosa di diverso dal timore reverenziale. Lo guardai con aria perplessa. "Se siete venuto qui per collaborare avete scelto la strada sbagliata, eminenza!". Guardandolo negli occhi "Siete stato voi a presentarvi a casa mia con insulti e minacce, non è certo il comportamento di chi cerca collaborazione, non credete?" con un sorriso enigmatico in risposta al suo. Poteva anche avere una tonaca ed essere tenuto in considerazione da mio cugino, ma quelle erano le mie terre, e non tolleravo che mi si mettessero i bastoni tra le ruote. "Ad ogni modo, non ho nessuna voglia di fare la guerra con voi, o non vi avrei offerto da bere, eminenza!" alzando appena il calice. "Ebbene? Vi ascolto... non sarete venuto certo fin qui solo per farmi la morale, immagino!" portando alle labbra una ciliegia che troneggiava nel cestino di frutta che ornava il tavolo tra me e lui. "Potrste iniziare ad aggiornarmi sulla situazione, so che la caccia al lupo di mio cugino non ha dato i risultati sperati dato che continuano a morire persone innocenti, dico bene? Accennavate a degli uomini del duca..". Volevo sapere tutto di quella storia, tutto! Era fondamentale per volgere la situazione a mio vantaggio. |
“Ah, non saprei.” Disse mangiando il cocchiere a Gwen. “Mi ha detto questo quando è passato stamattina per sincerarsi che il locandiere ci avesse offerto il massimo dell'ospitalità.” Annuì. “Eì un vero gentiluomo.” Bevendo.
“Io qui rappresento sua signoria” disse Hiss a Ruspon “e dunque mi attendo mi aspetto massima collaborazione.” “Naturalmente...” fissandolo Ruspon. “Vorrei incontrare sua eminenza il presbitero.” “Non è qui.” Ruspon. “Allora in attesa del suo ritorno” fece il cacciatore ducale “vorrei essere ricevuto dal barone o da sua sorella la marchesa.” “Vive fuori città...” seccato Ruspon “... dove sorge il suo castello... lo troverete oltre il ponte...” guardò Altea con occhi sempre più lascivi. “Bene, ci andrò subito, messere.” Annuendo Hiss. “In verità l'uomo di sua signoria mi preoccupa poco...” disse il presbitero ad Elyse “... è un naturalista, uno studioso, tutta teoria e poca pratica... la situazione è la stessa di mesi fa... un'animale alquanto misterioso continua a mietere vittime nei nostri boschi... dubito ci siano uomini in grado di fermare tutto ciò... non qui... per questo ho bisogno di voi... dobbiamo essere noi a trovare la bestia, milady... il mio ruolo e la mia tonaca non mi permettono la libertà decisionale che vorrei... per questo userò la vostra... in quanto marchesa di Sant'Agata di Gotya contatterete l'uomo che ci aiuterà... invierete una missiva a messer Minsk de Atheon... esperto d'armi come nessun altro e Gran Lupattiere della libera Repubblica di Uaarania... lo farete oggi stesso... naturalmente non lo incontrerete qui... ma ad una dimora fuori dai confini di questa regione che io vi indicherò... è tutto chiaro?” Con un tono cortese, ma di chi non ammetteva repliche. https://i.pinimg.com/originals/bd/47...d60155581a.jpg |
Era passato stamattina?
Doveva essere venuto davvero alle prime luci dell'alba, se non lo avevo visto. Gentiluomo? Dopo come mi aveva trattata? Ne dubitavo. Comunque, dovevo farlo, c'era poco da discutere. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Rimasi in silenzio ma nulla mi sfuggiva, guardavo Hiss e il suo modo autoritario, la consapevolezza di rappresentare il Duca e quindi la massima legge ma dall' espressione di Ruspon ero certa che quell' uomo lo detestasse, la poca gentilezza nel rispondere e per di più mi infastidiva il modo in cui mi guardava, riconoscevo benissimo lo sguardo di un uomo voglioso e lascivo.
"Vengo pure io dal barone e dalla marchesa, Hiss, sai bene, mio caro..non ti lascerei mai e poi sono qui pure per aiutarti" lanciando a Ruspon uno sguardo di fuoco. |
Il nome della perla
“ Naturalmente.”
Replicai a Cales, non mi dispiaceva affatto continuare a indagare insieme a lui. Tutti quanti raggiungemmo la città e fu Ruspon ad accoglierci, purtroppo. Lo lasciai a fare gli onori di casa dopo avere constatato che lo zio era ancora via. Ne approfittai dunque per fare un bagno ristoratore e cambiare d’abito. Quindi tornai e visti gli ospiti, ordinai che fosse servita a tutti una lauta colazione perfetta per affrontare la giornata. “ Messer Hiss, credo sia giunto il momento di presentarmi. Sono Dacey, la nipote del presbitero. Dopo aver incontrato il barone o la marchesa spero torniate al palazzo nostro ospite, mio zio sicuramente sarà lieto di conoscervi.” Interrompendo così Ruspon che come sempre dimostrava di essere un uomo dal pessimo temperamento, osservando in modo decisamente insistente e inappropriato la donna che accompagnava il Cacciatore. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Più lo ascoltavo, più il mio sorriso si faceva divertito, cercavo di nasconderlo per educazione, ma verso la fine del suo monologo dovetti tenere una mano davanti alla bocca per nascondere il riso che mi scuoteva sempre di più.
Se avevo capito bene questo prete, per quanto importante, era venuto a casa mia a darmi degli ordini, a me? La cosa era incredibilmente divertente, e io non riuscivo proprio a trattenermi. Quando finì di parlare lo guardai negli occhi, cercando di ricompormi. "Dite bene, la vostra autorità non vi consente di agire liberamente, dunque avete bisogno di me, perchè la mia autorità è superiore alla vostra!" gli feci notare con sguardo intenso e voce gelida. "Quindi vediamo come dovranno suonare le vostre frasi: dovreste contattare l'uomo che ci aiuterà, sarebbe il caso che lo faceste oggi stesso... eccetera, eccetera.." con un cenno della mano come a dire che quanto detto valeva anche per tute le altre cose che aveva detto. "Vi state riferendo alla vostra signora non a qualcuno a cui potete dare degli ordini, eccellenza, sono perfettamente d'accordo che dobbiamo essere noi a trovare la bestia, dunque decidiamo un piano insieme, ne discutiamo e lo mettiamo in atto, sono stata sufficientemente chiara?" fissandolo negli occhi, con aria tanto determinata e ostinata quanto la sua. Se pensava di potermi mettere i piedi in testa si sbagliava di grosso. "Dunque.." con fare più rilassato, poggiandomi allo schenale "Parlatemi di quest'uomo in cui riponete tanta fiducia.... questo Minsk de Atheon!". |
Continuarono a fare colazione, poi il cocchiere lasciò il tavolo e si recò a preparare la carrozza, seguito dal guardiano.
Gwen restò così da sola a finire la sua colazione. Hiss ed Altea conobbero così Dacey, la deliziosa nipote del presbitero. “E' un onore, madamigella.” Disse il cacciatore ducale alla giovane. “Sicuramente tornerò per presentarmi a vostro zio. Nel frattempo vi pregherei di consegnargli i miei omaggi e saluti.” Lui e sua moglie allora si congedarono da Dacey e da Ruspon, presero possesso dei loro alloggi in un palazzo non troppo grande ma confortevole accanto alla sede presbiterale, preparandosi così per recarsi dalla marchesa. “Tipo simpatico quel messer Ruspon...” sarcastico Hiss alla finta moglie. Nel palazzo presbiterale, intanto, Dacey era rimasta con Ruspon che rimuginava pensieroso. “L'arrivo di quel cacciatore è una gran seccatura...” fissando la giovane nipote del presbitero “... ci penserò io a stanare la dannata bestia, a costo di massacrare tutti gli sporchi animali che infestano queste terre, persino gli uccelli del cielo se necessario...” con odio. |
I due andarono a preparare la carrozza, fin tanto che io finivo di mangiare.
Quando terminai, salii a bordo, preparandomi mentalmente per questo nuovo incontro, che speravo andasse meglio, ma dubitavo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Assicurai Hiss che avrei riferito i suoi saluti e accompagnai i due coniugi fino all’ingresso, augurando loro di fare poi buon viaggio verso il castello nobiliare.
Tornai e trovai ancora Ruspon seduto e piuttosto adirato, forse anche geloso della posizione di messer Hiss. Per lui era una minaccia perché chi avrebbe catturato la Bestia avrebbe di certo ricevuto tutti gli onori. “ Io penso sia una fortuna. È un cacciatore esperto e il suo aiuto ci serve. Penso sia il caso di mettere da parte gli egoismi personali e lavorare tutti insieme per riuscire a stanare qualsiasi cosa sia che uccide e semina terrore.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Scoprii la ragazza era la nipote del presbitero e si rivolse ad Hiss, il quale galantemente si presentò e sorrisi alla ragazza per la gentilezza dell' invito, ma lasciai fosse Hiss a rispondere visto non sapevo come volesse muoversi.
Poco dopo ci congedammo e andammo in un bellissimo palazzo vicino a quello presbiteriale e risi alla battuta di Hiss.."Già, a me quel Ruspon non piace proprio, beh a dire il vero a me non piace nessuna autorità qui visto la situazione mia e della banda no? Però dovresti stare attento, a mio avviso gli sei scomodo e poi dovresti pure sorvegliare tua moglie di più...mi guardava in un modo così sgradevole" avvicinandomi a lui e ponendo le braccia sulle sue spalle ma la verità era che temevo per Hiss, ma era un tipo scaltro "Tu che ne pensi?". |
Il presbitero guardò per un lungo istante Elyse negli occhi.
Uno sguardo profondo, gelido che mise a disagio la marchese. Poi sorrise. Quasi divertito. “Farò di più, milady...” disse piano “... vi parlerò di voi... Elyse Philoumene Marbrè, marchesa di Sant'Agata di Gotya... vedova del marchese Turald de Taburn... abbiate la compiacenza, vi prego, di far chiamare Lupette... la vostra servetta... credo presti servizio nel vostro castello da un mese circa...” con un ghigno “... trovate più indulgente e rispettoso il mio tono ora, milady?” Gwen terminò la sua colazione e poco dopo raggiunse in carrozza la casa dove risiedeva Elv. Il giardiniere la fece entrare e la lasciò ad attendere in un salone, dove figurava un bel ritratto proprio di Elv. “Che sciocchezze...” disse con disprezzo Ruspon a Dacey “... cosa può saperne una ragazza di queste cose!” Esclamò per poi uscire dalla stanza senza neanche salutarla. Intanto Cales si era preparato ed era sceso nel cortile del palazzo per attendere l'arrivo di Dacey e fare colazione insieme a lei. “Ti guardava...” disse seccato Hiss ad Altea “... in modo sgradevole? Davvero? Allora mi sta ancora più antipatico...” fissandola “... come tutti i Capomazdesi sono alquanto di mia moglie... anche se illegittima.” Divertito, per poi baciarla. In quel momento un servo bussò. “Signore... un uomo ha saputo del vostro arrivo e chiede di parlarvi...” “Fallo entrare.” Hiss. |
"Finta moglie...oh stai attento, a mio avviso ti stregherò così tanto che mi sposerai veramente? Questa cosa ti mette più paura della bestia?" ridendo ma non potei continuare che un servo bussò alla porta e mi staccai da Hiss pensierosa..chi poteva mai essere.
Mi sedetti su un divanetto e guardai Hiss facendo un cenno del capo..questa cittadina mi metteva a disagio, era più pericolosa del bosco a mio avviso. |
Abituata com’ero ai modi di Ruspon evitai proprio di rispondergli e fui solo felice quando uscì.
Non mi importava della sua opinione ne tanto meno di lui e infatti da lì a poco lasciai anche io la stanza per incontrarmi con Cales. Anche lui si era cambiato, mettendo via i vestiti della caccia, e andai con lui al tavolo per la colazione. “ Avete perso una scena divertente. Avete presente il modo di dire ‘ due galli in un pollaio ‘? Ecco, Messer Ruspon era alquanto contrariato dall’arrivo di Hiss. Probabilmente lo vede come una minaccia alla sua posizione.” Lasciandomi andare a una leggera risata e facendo poi cenno che ci venisse servito il pasto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Raggiungemmo la residenza ed il giardiniere mi fece attendere in un salotto.
Lì mi fermai ad osservare un ritratto di messer Elv. Era semplicemente bellissimo. Gli occhi, le labbra, il viso, gli zigomi alti, quella strana luce nello sguardo. Anche attraverso un dipinto riusciva a provocare in me quelle strane sensazioni. Quel quadro sembrava catturare al massimo la sua essenza, la sua anima quasi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...8977e6de3b.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sapeva giocare il presbitero, ma non aveva capito chi aveva davanti.
Sostenni il suo sguardo, senza abbassarlo mai, senza mostrare nessuna emozione, quasi che le sue parole mi scivolassero addosso senza sortire alcun effetto. Credeva davvero di avere presa su di me? Avevo iniziato a uccidere che ero poco più di una bambina. Non avevo batutto ciglio quando i miei mi avevano dato in sposa al marchese, un vero peccato che non riuscì a superare la prima notte di nozze. Dicono che doveva essere troppo eccitato della sua giovane moglie, dato che il suo cuore non ha retto. Già... avevo quattordici anni, ne sono passati venti da allora. Vent'anni in cui il sangue non ha mai lasciato le mie mani, e nessuno mi ha mai scoperto. Questo piccolo prete pensava davvero di spaventarmi. Lo guardai diveritta a mia volta. "Lupette non lavora più qui..." alzando le spalle con sufficienza e indifferenza "Volevate spassarvela un po' con lei?" con un sorrisetto divertito. La ragazza poteva anche aver parlato, ma senza di lei non c'erano prove contro di me, ero attenta e meticolosa a non lasciare prove, chiunque sospettasse qualcosa veniva ucciso, in modi che non potevano far risalire a me. Non sarei ancora qui se non sapessi come giocare a questo gioco, dopotutto. "Allora, vogliamo risolvere la questione o star qui a giocare su chi ha più potere? Perchè posso andare avanti anche tutta la notte, e voi anche, quindi la trovo una perdita di tempo!" sbuffando annoiata. "Ebbene, questo Minsk?" continuai fissandolo negli occhi. Nessuno di noi due avrebbe ceduto, mai, questo era sicuro, tanto valeva accordarsi sulle cose che interessavano a entrambi. |
Il servo fece entrare un uomo di mezz'età dall'aspetto piuttosto comune.
“Salute, messere...” disse a Hiss “... madama...” ad Altea. “Vi ascolto.” Hiss. “Ecco, messere...” l'uomo “... io sono un vinaio... sono un uomo onesto e tranquillo... mi faccio gli affari miei... sono un buon Cristiano...” “Sono felice per voi.” Fissandolo Hiss. “Siete venuto qui per dirmi questo?” “No, messere...” scuotendo il capo l'uomo “... sono venuto qui perchè... perchè io so chi è il colpevole... il colpevole delle stragi...” “Si, immagino la scena...” disse Cales divertito a Dacey “... in effetti messer Ruspon non è il massimo della simpatia... diciamo non lo vorrei mai come amico.” Divertito. Fu servita la colazione. “Appena finito di mangiare” fece Cales “usciremo per la città e nei dintorni per scoprire cosa sa la gente di queste aggressioni... infatti se come credo non si tratta di un animale, bisogna cominciare a farsi un'idea dei possibili sospetti...” Gwen restò a fissare il quadro, quasi rapita dal fascino di Elv. Tanto che non sentì la porta aprirsi. “Sembra che quel ritratto abbia trovato un'estimatrice.” Disse divertito Elv. |
Sobbalzai a quelle parole.
Non mi ero accorta fosse entrato, tanto ero catturata e rapita dal quadro. Non risposi, imbarazzata. "Volevate parlarmi" dissi, cambiando argomento. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Naturalmente mai ho pensato di sottovalutarvi...” disse il presbitero ad Elyse “... sarebbe un errore troppo sciocco da parte mia, milady... ho sempre saputo che la povera Lupette non avrebbe mai lasciato questo castello... fortunatamente questa si però...” tirando fuori una lettera “... è riuscita a farmela avere dopo poco giorni... sapete... non ho mai avuto modo di aprirla... dopotutto credo sia scortese impicciarsi degli affari altrui, specie i segreti domestici di una nobildonna... mi chiedo cosa abbia potuto raccontare Lupette in questa lettera... immagino qualcosa di poco chiaro, magari contro le leggi di questo mondo... vi piacciono le servette, milady? Vi compiace accoppiarvi con quelle del vostro sesso? O altro? Oh, ma non temete, non nutro nessuna curiosità verso di voi... conosco bene le miserie e le perversioni umane... mi è del tutto indifferente cosa facciate qui... dunque se volete vi consegnerò la lettera e con essa i segreti della povera Lupette... naturalmente in cambio chiederò qualcosa... la vostra totale sottomissione a me... a ciò che vi comanderò di fare fino a quando la questione della bestia non verrà risolta... accettate?”
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Entrò un uomo, sicuramente era del popolo visto l' abbigliamento.
Iniziò a parlare di sé, del suo essere cristiano e poi quella rivelazione finale. Non dissi nulla, alzai appena lo sguardo incuriosita...eravamo sicuri dicesse la verità o non fosse mandato da Ruspon per sviare Hiss...ma si sarebbe capito dopo la sua rivelazione. https://www.tvdaily.it/wp-content/up...13/12/anna.jpg |
Iniziammo a mangiare, chiacchierando del più e del meno ma soprattutto focalizzandoci sul problema.
“ Dovremo essere accorti però, non possiamo fare domande troppo dirette o, se davvero si tratta di un uomo, potremmo metterlo in allarme.” Bevendo un bel caffè forte per svegliarmi vista la notte insonne nel bosco. “ Vogliamo andare?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Hiss guardò Altea, poi tornò a fissare l'uomo.
“Continuate.” Disse. “Si tratta di un vecchio...” mormorò l'uomo “... vive da solo nel bosco... viene in città raramente... con sé ha molti cani randagi... è pazzo... molti lo dicono... pazzo, completamente.” “Il suo nome?” Chiese Hiss. “Elsin... si chiama Elsin...” “Naturalmente.” Disse Cales a Dacey. “Saremo molto accorti.” Finirono di mangiare e poi cominciarono il loro giro in città. Raccolsero ben poco ed allora attraversarono il ponte alberato che segnava l'ingresso e l'uscita da Sant'Agata di Gotya e si ritrovarono verso la campagna. Erano su due cavalli e per sicurezza Cales aveva portato con sé un fucile. “Ci recheremo presso German...” lui a lei “... un mugnaio... ho letto che è la bestia ha ucciso sua figlia... voglio incontrarlo... anche se non sarà un bel momento...” mettendo in guardia Dacey. Elv sorrise. “Vi ho fatta venire per questa...” disse consegnando una lettera a Gwen “... io non voglio missive da quel bastardo, ma voi porterete questa a Therese... cosa pensate di me voi tutti alla magione mi è indifferente, ma a Therese ci tengo.” |
"Io non penso nulla, signore. Sono stata assunta per educare una bambina, non per prendere decisioni o qualsiasi cosa sia" precisai, con tono composto "E proprio in virtù di ciò, non posso fare quanto dite. Mi sono state date precise disposizioni di non incoraggiare rapporti fra voi e la bambina, la colpa ricadrebbe su di me se il padrone dovesse scoprire la lettera, quindi la mia presenza qui è stata vana. Mi dispiace, ma purtroppo non posso" risposi.
Speravo capisse, ma non potevo fare altrimenti. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Poco dopo eravamo in città, alla ricerca di un qualsiasi indizio ma non fummo molto fortunati.
Avevo notavo che alla gente, comprensibile, non piaceva parlare della Bestia e quando Cales decise di andare fino da un uomo che aveva appena perso la figlia, non fu difficile immaginarmi lo stato d’animo in cui stesse vivendo e che avremmo dovuto essere molto accorti nel rivolgerci a lui. “ Mio zio dice che ho molto tatto e poi non è la prima volta che ho a che fare con persone in lutto, non temete.” Notando il fucile che imbracciava, sperando che non fosse necessario usarlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guardai l' uomo stupefatta.."E le prove per incolpare questo signore? Elsin..solo perché un uomo fa vita ritirata deve essere accusato?" guardandolo in tono severo.
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“Come immaginavo, siete uno dei tanti burattini di De Goth...” disse con sdegno Elv a Gwen “... mi chiedo cosa possa insegnare una come voi ad una bambina... povera Therese...” fissandola.
Con i loro cavalli, Dacey e Cales uscirono dalla città e presero un sentiero che dava verso il bosco. Sul limitare della boscaglia intravidero una casa con uno spiazzo davanti coltivato ad orto. La casa sembrava disabitata, ma una finestra socchiusa tradiva una qualche presenza umana all'interno. I due giovani arrivarono e lui bussò. Venne ad aprire un uomo anziano, dal volto rugoso e l'espressione stanca. “Cerchiamo il signor German, il mugnaio.” Disse Cales. “Siete voi?” “No, sono Anfrant, il suo socio. Voi chi siete?” “Siamo studiosi della fauna locale...” Cales “... vogliamo parlare con German della cosiddetta bestia.” “Mi spiace, perdete il vostro tempo...” “Falli entrare, Anfrant.” Una voce dall'interno. Entrarono e videro un secondo uomo che preparava dei sacchi di farina. “Avete trovato German.” Quello. “Siamo qui per sapere della bestia...” fissandolo Cales. “Madama, possiede molti cani e sono tutti feroci...” disse l'uomo ad Altea “... inoltre vive da solo eppure non ha mai subito attacchi dalla bestia... credetemi, è pazzo!” |
Nulla, non c'era verso.
Non voleva capire. Era tanto bello quanto ottuso, anzi forse pure di più. "Mi domando la stessa cosa..." mormorai. Poi mi voltai ed uscii tornando alla carrozza. Ero mancata già troppo tempo e non potevo permettermi di stare ancora fuori. Voleva dire che avrei continuato ad illudermi che fosse una persona migliore, magari solo nel mio immaginario. Perché la realtà era ben diversa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Aspettate...” disse Elv rincorrendo Gwen “... la lettera...” facendola passare nel finestrino della carrozza “... io l'ho consegnata a voi... mi rimetto alla vostra coscienza... se ne avete una... altrimenti resterò con le mie convinzioni.” Rientrò in casa, chiudendosi dentro.
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Insistette ancora con la lettera, facendola entrare dal finestrino.
Non voleva capire che non era un fatto di coscienza? Scesi dalla carrozza, misi la lettera fra le sbarre del cancello e risalii. "Possiamo andare" al cocchiere. Se tenevo più al mio posto che a lui? Ovviamente. E tenevo anche a Therese, era per questo che avevo preso questa decisione. Se le avessi dato quella lettera, sicuramente De Goth mi avrebbe mandata via, lei non avrebbe potuto vedere Elv e sarebbe rimasta sola, ma se lo evitavo, avrebbe potuto avere ancora me e questo era più importante. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
All'ordine di Gwen la carrozza partì ed Elv, nascosto dietro la tendina di una finestra, vide la vettura andare via.
In breve attraversarono il ponte ed uscirono dalla città. Era una soleggiata e calda mattina di inizio Giugno e si sentivano le campane delle chiese cittadine suonare per la Santa Messa del Primo Venerdì del mese. Dopo un po' alle mura di Sant'Agata di Gotya si sostituirono le alte cime di alberi frondosi, l'odore forte della boscaglia, i versi degli animali selvatici ed il gorgoglio del fiume che scorreva lento poco distante. Ad un tratto i cavalli cominciarono a mostrare irrequietezza e solo a stento il cocchiere riuscì a farli camminare per qualche altro metro, poi fu costretto a fermare la carrozza in pieno bosco. |
Lasciammo la città.
Invece delle alte mura cittadine, c'erano gli alti alberi a circondarci. Era una bella mattinata calda e soleggiata di inizio Giugno ed i raggi luminosi squarciavano il tetto frondoso del bosco. Improvvisamente, i cavalli iniziarono ad innervosirsi ed il cocchiere fu costretto a fermarsi. "Che accade?" gli chiesi, affacciandomi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“I cavalli...” disse il cocchiere a Gwen “... si sono innervositi e si rifiutano di continuare...” tenendo forte le briglie ed usando la frusta.
Ma i due cavalli non ne volevano sapere di continuare. “Ma cosa diavolo gli prende?” Sorpreso il guardiano. “Stupidi cavalli!” Urlò. Ad un tratto qualcosa cominciò a muoversi nella vegetazione. Subito il guardiano imbracciò il fucile e lo puntò davanti a loro. “Chi c'è la?” Gridò. I cavalli erano sempre più nervosi. |
Non fu difficile individuare la casupola sebbene a una prima occhiata sembrasse abbandonata a se stessa.
Mi chiesi se forse l’uomo che cercavamo non si fosse trasferito altrove ma avvicinandoci notai invece qualche segno della presenza di qualcuno. Smontammo da cavallo per poi bussare alla porta. Ad aprirci fu un uomo che però non sembrava molto intenzionato a collaborare e neanche a farci parlare con German ma proprio lui vi invitò invece ad entrare. Lo trovammo quindi, intento nel suo lavoro di mugnaio. Entrai con circospezione, osservando l’interno e poi l’uomo, al quale rivolsi un sorriso. “ Buongiorno, la ringrazio per il tempo che ci sta dedicando. Il mio nome è Dacey e lui è Cales.” |
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