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A quelle parole divenni fredda come il marmo policromo del pavimento.. "Che terribile disgrazia" guardando il quadro "Immagino questo palazzo e la cittadina racchiudono davvero ricordi dolorosi per il barone" stringendo le mani al petto presa da strana inquietudine "Quindi non vi sono eredi.. Da quel che so".
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Il nostro respiro era ancora rotto per la notte appassionata e c'era silenzio, un profondo e meraviglioso silenzio.
Ad un certo punto, dall'oscurità spuntò Missan, servile come sempre. Un po' mi urtava quel suo modo di fare, va bene essere al servizio di qualcuno, ma la dignità? Bah, non capivo... Ridacchiai alla reazione di Elv mentre mi copriva con le lenzuola. Gelosia? Oh sì. Decisamente. Dopotutto, ero stata io a stabilire che fossi io a trasformare le giovani fanciulle ed Elv invece fosse l'addetto ai baldi giovani. Ma in sè, anche questa gelosia aveva un ché di divertente. "Abbiamo bisogno che ti rechi in città. Dobbiamo andare via da qui per un po' e cerchiamo un posto in città che possa permetterci di mischiarci agli altri cittadini ma stando comunque in sicurezza, un posto in cui non si possa venire a ficcare il naso, per dirla così" spiegai a Missan "Inoltre, necessitiamo di due nuove identità. Puoi occuparti anche di ciò?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Perchè” disse ad un tratto una voce entrando nella stanza “celare la verità? La vergogna negata diventa viltà ed almeno da questo cruccio io voglio salvarmi.”
“Barone, buonasera.” Fece il nonno di Altea, salutando l'uomo appena entrato. Era alto, appena brizzolato, con una barba curata e due occhi profondi e vivissimi di un nero luminoso. Appariva distinto, dai modi cortesi, quasi solenni ed era abbigliato completamente di nero, come se indossasse un lutto perenne. I lineamenti erano bene eseguiti sul suo volto inquieto, sebbene un senso di subdola malinconia ornava i suoi tratti come se mai avesse sorriso in vita sua. Nei suoi occhi si leggeva chiara la solitudine a cui si era autocondannato e se nell'immaginario dei poeti Lancillotto o Tristano avessero avuto davvero un volto, piegato dall'infelicità, allora di certo doveva somigliare a quello del barone De Goth. https://www.cinema-francais.fr/image...s/cristo02.jpg |
Una voce maschile si insinuò nella stanza e mi voltai di scatto.
Davanti a me e mio nonno si parò un uomo distinto, serio, dall' età indefinita forse dai dispiaceri invecchiato prima. Ma la sua indole era fiera e capii era il barone De Goth e feci un lieve inchino.."Barone!Scusate l' insolenza ma di cosa parlava prima. Quale sarebbe questa verità celata" guardando il dipinto della donna. |
“Naturalmente, signora.” Disse Missan a Gwen. “Partirò adesso stesso per Sant'Agata di Ghotya.” Annuendo. “Vogliate perdonare ancora il mio inopportuno modo di fare.” Ed andò via, lasciando soli i due amanti vampiri.
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Annuii, poi trattenni una risata.
Ed essa sfociò quando Missan andò via. "Peccato che fra una lezione e l'altra di servilismo non abbia imparato un po' di educazione..." mormorai, baciandogli lentamente il petto e il collo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Che la colpa per la morte di Layla è mia soltanto.” Disse De Goth ad Altea, fissando il ritratto. “E di questo ne pago le colpe ogni istante del giorno e della notte.”
“Non crucciatevi, mio signore...” la vecchia. “Barone...” mormorò il nonno di Altea “... perdonate se vi disturbiamo, ma eravamo giunti per la compravendita del castello.” “Ebbene?” “Il notaio Clemen è uomo di lettere e di leggi, di certo saprà descrivere il tutto meglio di me.” Disse il nonno di Altea. “Milord...” Clemen “... purtroppo ad ora non vi sono acquirenti...” “Come può un castello come questo non far gola a nessuno?” Nervoso il barone. “Lo vendo ben al di sotto del suo valore ed è di certo tra le costruzioni meglio realizzate di queste terre. Possibile nessuno ne brami l'acquisizione?” “Viviamo in un secolo strano, milord...” spiegò Clemen “... si guarda al futuro ma con ancora l'idea e la visione feudale. Molti credono ancora a storie assurde e tante si raccontano su questo maniero.” “Gli unici demoni e fantasmi che ho conosciuto qui” replicò De Goth “sono quelli che tormentano il mio animo.” |
"Si, ma di lui possiamo fidarci..." disse Elv stringendo Gwen "... e magari lo spettacolo di stanotte lo ha divertito ed eccitato... modestamente..." ridendo malizioso, per poi baciarla con passione.
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"Lo so..." annuendo.
Poi scoppiai a ridere a ciò che disse in merito alla notte scorsa. "Scemo..." mormorai affettuosamente, prima che mi baciasse con passione e trasporto. Assaporai a fondo la sua bocca attorcigliando le dita nei suoi capelli lunghi e neri e abbandonandomi al suo profumo che mi inebriava. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai con interesse il barone, era un uomo di altri tempi e pure affascinante.. Mi chiesi perché non si era mai risposato e di quale colpa parlava.. "La gente è superstiziosa e piena di pregiudizi. Devo dire il vostro castello mi affascina molto, forse dovreste superare voi i vostri tormenti e far risplendere questo maniero nuovamente" sorridendo leggermente al barone.
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