Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-10-2015 19.31.33

Furono attimi di ansia e poi di paura.
Iris sembrava sparita nel nulla.
Forse era tornata verso il borgo, oppure magari era riuscita a salire la scarpata fino ai margini del fortino militare.
Fatto sta che sembrava svanita nel nulla.
E quando la disperazione stava per impossessarsi definitivamente di Marwel, ad un tratto la ragazza udì una voce.
“Allora tu voli...” disse la voce “... proprio come gli uccelli? E non hai paura di cadere?”
Proveniva da dietro ad alcune rocce che racchiudevano la scarpata.
Ed era proprio la voce della piccola Iris.
Come se la bambina stesse parlando con qualcuno.

Dacey Starklan 23-10-2015 19.33.37

Come sospettavo. Mi cercavano per soldi, non perché fedeli a ciò che era rimasto della mia famiglia e del suo prestigio. Mi ero davvero illusa per un momento ma per fortuna non avevo fiatato. Ovviamente non erano i soli a interrogarsi su come ero fuggita perché neanche io lo rammentavo bene, tutto troppo confuso. Probabilmente la mia mente aveva deciso di rimuovere quei terribili momenti, permettendomi così di non esserne troppo sopraffatta. Di non ricordare esattamente il momento in cui i miei cari etano stati fucilati. Eppure io sapevo che era successo. Che erano morti.

D'ora in poi, sapendo che c'erano quelli sulle mie tracce, avrei dovuto stare ancora più cauta e vigile.

Marwel 23-10-2015 19.36.13

Stava per tornare indietro e chiedere aiuto a qualcuno, quando udì la voce della sua piccola Iris. Con un enorme sorriso stampato in volto e le lacrime agli occhi, seguì la sua vocina fino a delle rocce e non appena si sporse la vide: il volto gioioso e le gote arrossate dal vento e poi quei capelli ricci e perennemente scompigliati, di un nero corvino e lunghi fino alle spalle.
"Iris!" la chiamò Marwel, ma la bambina non era da sola.

Altea 23-10-2015 19.40.27

Guardai il ragazzo..mi resi conto che era la prima volta mi aprissi con qualcuno..e che uno sconosciuto stesse ad ascoltarmi.."Sapete vero Canabias è pericolosa? Mio padre, il duca, è stato ucciso da alcuni loro sicari perchè non abbiamo voluto allearci con loro..ma voi siete coraggioso, ma troppo avventato a mio parere" sorrisi "Ma forse è pure un pregio..sapete, pure io vorrei andarmene da qui, andare a Capomazda. Mio nonno, il duca reggente, me lo proibisce..poichè io sarei la futura duchessa e darei una cattiva impressione, ma vorrei tanto togliesse questa neutralità e prendesse una presa di posizione..stare con Afralignone. Gliene parlerò di nuovo. Presi un ciondolo dalla sacca, recava il nome di Cherval e lo stemma e glielo consegnai.."Tenetelo..vi porterà fortuna e vi darà un motivo in più per diventare un eroe" sorrisi "Ora penso dovrò proprio andare presso Padre Abramo..è stato un piacere conoscervi. Se mi siete simpatico? Si, ma mi avete dato il conforto vi sono persone come voi pronte per combattere per la giustizia".Stavolta feci io un leggero inchino e mi inoltrai nel boschetto, passai il piccolo ponte e girandomi vidi Rodian che guardava e proseguii verso la chiesetta.

Clio 23-10-2015 20.57.02

Il legionario che aveva scortato il fotografo lo scortò direttamente da noi, mi chiesi se fosse perché eravamo gli ufficiali più vicini o perché era stato disposto così.
Ad ogni modo, squadrai attentamente il fotografo con uno sguardo indecifrabile.
In realtà non sarebbe stato un gran problema, più che altro mi chiedevo quanto avrebbe resistito.
Sorrideva addirittura, mi chiesi che cosa si stesse aspettando di trovare, che cosa cercasse nella nostra roccaforte.
"Benvenuto ad Evangelia" dissi soltanto, per poi alzare lo sguardo verso i militari che lo avevano accompagnato "Dev'essere portato dal capitano?".

Lady Gaynor 23-10-2015 21.19.46

L'auto militare sobbalzava di continuo. I sediolini erano piuttosto scomodi, ma ciò che mi disturbava di più era l'assoluta monotonia di quel paesaggio inospitale, che sembrava fatto di sole pietre. Alte montagne, rocce, pietrisco ovunque... Sebbene non mi aspettassi spiagge dorate o verdi praterie, questa desolazione mi avviliva l'anima. Di tanto in tanto degli aerei volavano sopra le nostre teste, come a ribadire che mi trovavo in pieno territorio militare, in guerra. La guerra... Fino a qualche mese prima il regno intero era prospero, prima che qualche testa calda decidesse che la vita di alcuni valeva meno della libertà di altri. L'aristocrazia Afralignonese tremava sotto la minaccia dell'attacco nemico, ma il governo si era mostrato fiducioso sull'inespugnabilità di Evangelia. Ed io non potevo fare altro che sperare, e pregare, che avesse ragione...
"Se c'è qualcuno in grado di tenere alto il morale dei nostri soldati, quella sei tu, mia cara..." Così mi era stato detto a Capomazda dall'alto funzionario governativo che aveva voluto la mia presenza ad Evangelia. Ed io avevo accettato di andarci, avevo accettato di cantare per le nostre truppe, con lo scopo di allietare le loro sere e regalare loro qualche ora di frivola spensieratezza. Avevo accettato, dal momento che mi era stata promessa una cosa in cambio. "Quando tutto questo sarà finito e Canabias si troverà in ginocchio, gireremo un grosso film al riguardo, un colossal di quelli che ti segnano la carriera, e tu ne sarai l'assoluta protagonista, avendone vissuto la realtà. Diveterai la stella che hai sempre sognato di essere, pensaci bene..." E io ci avevo pensato eccome. Il mio sogno, e questa stupida guerra di mezzo fra me e il suo avverarsi...
"Scusatemi" chiesi ad uno dei militari di scorta,"quanto manca ancora?"

Lady Gwen 23-10-2015 23.42.31

Guardavo fuori dal finestrino, mentre il treno procedeva a gran velocitá attraversando paesaggi d'ogni tipo.
Ad un certo punto, il paesaggio mutó completamentamente fino a diventare definitivo: era desertico e intervallato da sporadica vegetazione ormai secca.
Ero certa peró, che un piccolo fiore potesse ancora crescere in quel deserto arido di vita e inondato di guerra e morte.

Guisgard 25-10-2015 23.53.24

“Tre milioni di Taddei...” disse uno dei tre uomini “... ci pensate? Non basta una vita intera per poter pensare di spenderli tutti...”
“La Gran Baronessa” fece uno altro di quei tre individui “se ha messo tale cifra come compenso non deve poi passarsela tanto male.”
“Infatti.” Annuì l'uomo con la valigia aperta. “Ella fuggì quasi subito da Animos, quando ormai la rivoluzione era una realtà. Si rifugiò a Città di Capomazda e vi soggiornò come rifugiata politica, dopo aver ottenuto un vitalizio dalla casa imperiale. Con lei la baronessa portò anche alcuni gioielli che costituivano una cospicua parte del tesoro reale. Gioielli che oggi sono bloccati in una banca Afralignonese, in quanto attorno ad essi ruota una spinosa questione politica. Canabias, l'ex Animos, li rivuole indietro in quanto a suo dire patrimonio del popolo, mentre invece il governo imperiale si rifiuta di riconoscere la nuova repubblica e dunque i suoi diritti sui gioielli.”
“Questione davvero annosa...” il primo dei tre “... e mi chiedo se la Gran Baronessa sia mossa da spirito parentale o da interesse per quei gioielli.”
“La Gran Baronessa” spiegò l'uomo con la valigia aperta “è una donna molto anziana. Il suo unico desiderio è quello di ritrovare sua nipote.”
“E ha incaricato noi tre.” Il secondo.
“Già.” Fissandoli l'uomo con la valigia. “Dopotutto siamo il miglior studio legale Afralignonese.”
E mentre Dacey ascoltava tutto ciò, qualche posto più indietro Gwen trascorreva distrattamente il tempo guardando fuori dal finestrino.
Il paesaggio ora era solo deserto.
Un deserto di pietre e terra.
Chilometri e chilometri di sterminati spazi desolati, in balia di serpenti, scorpioni e avvoltoi.
E fissando il finestrino, ad un tratto, a Gwen parve di vedere su un'altura in lontananza la singolare sagoma di un centro abitato.
L'unico nel raggio di decine e decine di miglia.
Il primo dopo chilometri di rocce aride e terra quasi del tutto sterile.

Guisgard 25-10-2015 23.54.36

Altea si allontanò, fino a raggiungere la chiesetta di Padre Abramo, lasciandosi alle spalle Rodian.
La chiesetta sorgeva in un angolo di bosco tra alcuni olmi che la riparavano dalla tramontana, dove fiorivano spontanee eriche selvatiche e rigogliosi cespugli di bacche e more.
Un rio gorgheggiante scorreva tra ciottoli e piante acquatiche, echeggiando tra il cinguettio degli uccellini.
All'arrivo della donna si udì la campanella, segno che erano state appena recitate le ultime preghiere del giorno.

Guisgard 25-10-2015 23.55.17

I militari annuirono a Clio e poi le chiesero di accompagnare il fotografo dal capitano.
“E' molto pittoresco quaggiù.” Disse Zac alla ragazza, mentre si avviavano da Goz. “Sembra quasi di attraversare le pagine di un vecchio romanzo, come quelli di genere avventuroso e coloniale del secolo scorso. Tutto sembra infatti intriso di un senso di epicità, di eroismo ma anche di un senso tragico, drammatico.” Sorridendo come se fosse finito in un grande gioco da tavolo. “Però guardandovi non posso non chiedermi perchè una ragazza, molto bella devo dire, sceglie una simile strada. Forse per dimenticare un Amore sfortunato? Aggiungerebbe un pizzico di romanticismo a questo scenario.” Facendole l'occhiolino.


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