“Oh, che gentile proposta.” Disse con tono garbato l'uomo a Diahnne. “Ma prima lasciate che mi presenti... il mio nome è Mizzar... e lui è il mio socio Budmin...” indicando il tagliagole “... perchè cerchiamo il signor Black? Oh, molto semplice... perchè ci deve dei crediti... infatti ricorse a noi per un prestito... il tutto è scaduto proprio oggi... ed i debiti vanno onorati.” Sorridente. “Ora ci siamo guadagnati quel goccino da bere?”
“Credo proprio di si.” Con tono cupo Budmin.

Guardai i due quasi con sfida, mio fratello non avrebbe mai potuto! Come poteva?
"Crediti?" dissi sorridendo divertita.
"Certamente... Perché mai questo Black ha fatto dei debiti a due come voi?" chiesi rimanendo ferma dietro il mio bancone, pronta ad afferrare la Colt, se necessario.
"No, perché non mi risulta che abbia dei debiti con gente losca. Ad ogni modo, lui non è qui, e anche se avessi saputo dove si trovasse, sicuramente, non ve lo avrei detto" dissi porgendogli gli shortini.

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Elv sorrise, mise il casco, saltò sulla sua moto e partì, subito seguito da Kara e Ruby.
Attraversarono di corsa la città, passando dai desolanti quartieri meccanici ed industriali a quelli più popolosi della periferia, nel cuore della zona proletaria.
Qui la pubblicità era perlopiù su insegne al betan, rumorose e nocive all'udito, con immagini e suoni che serpeggiavano gracchianti ad ogni isolato.
Infine arrivarono davanti ad un locale squallido e dubbio affare.
“Questo è un nightclub...” disse Ruby.
“Bingo!” Esclamò Elv.
“Non credo abbiano pezzi per la mia moto qui...” Ruby.
“No, ma forse si potrà trovare qualche credito extra...” mormorò Elv, per poi guardare le due ragazze.

Non mi convinceva affatto, ma proprio per niente, era troppo insolente e impertinente per essere affidabile in qualche modo.
Comunque lo seguii, attraversando le strade inquinate da quei suoni cacofonici emessi dai cartelloni e dalle insegne pubblicitarie e oppresse dai palazzi popolari.
Capii che non avrei dovuto fidarmi assolutamente quando vidi dove ci aveva portate.
Che bastardo...
Fermai Ruby che stava per avere un attaco isterico tirandola dal braccio e lo guardai, con l'ombra di un sorriso.
"Bene" esordii "Allora entra lì dentro e vedi quanto riesci a racimolare per pagarmi centesimo dopo centesimo tutto il tempo che mi hai fatto perdere per venire in questo schifo di posto, oltre al pezzo naturalmente. Adesso tu lo paghi e tu lo monti" sibilai, ora veramente scocciata.
Misi di nuovo il casco, misi in moto e feci segno a Ruby di salire.
Ma tu guarda se mi devo fare trattare così dal primo idiota arrivato...
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Passò un'ora circa e la segretaria avvertì Elise che un droide era giunto a rapporto.
Entrò e guardò la bella presidentessa.
“Buongiorno-signora.” Disse. “Sono giunto-a rapporto. Ho informazioni-sul-nuovo-capitano-dell'Ateismo-Nero. Il-suo-nome-è-Lord-Justin-signora.”

“Un gioco che diverte le folle” disse il controllore a Shushan “e che sentenzia i delinquenti come questo.” Indicando Hiss.
Aveva le chiavi che pendevano dalla giacca dell'uniforme.

“Oh, che cattivo gusto nel definirci loschi...” disse Mizzar a Diahnne “... eppure siamo stati generosi col signor Black... lei in che modo è legata a lui? E' la sua ragazza? Un'amica? Forse la sorella o altro parente?”

Arrivò l'androide, e lo ascoltai con interesse.
Justin...
Guardai l'androide pensierosa "Cosa sai dirmi di questo pilota? Quali informazioni hai raccolto?".
Ero davvero curiosa di saperne di più su questo capitano, soprattuto se fosse o meno una vera minaccia per l'egemonia dei Guerrieri.
Sperai che il droide avesse qualcosa di interessante da dirmi.

So che, se mai sarebbe accaduta una cosa del genere, avrei potuto mentire per proteggermi. Black avrebbe voluto che facessi così, ma io non facevo mai quello che lui volava che facessi.
"Sono la sorella e, per quanto mi riguarda, desidererei che lo lasciaste in pace" dissi guardandoli.

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“Datti una calmata, cocca...” disse Elv a Kara “... siete voi ad essere due ragazze e lì dentro quelle come voi le pagano bene... non vi piace l'idea? Ho fatto in modo di farvi racimolare un bel po' di crediti...” sorridendo malizioso “... io pagherei un bel po' per vedervi ballare... nude...” facendo loro l'occhiolino.