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Milord..la mia era solo una semplice constatazione personale e non certo una critica.
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Milady, avevo compreso il senso del vostro intervento, non temete.
Ed infatti ho cercato di chiarire i vostri dubbi :smile_lol: |
Citazione:
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Come promesso, ecco l'enigma dedicato a lady Gaynor per aver risolto brillantemente l'ultimo... ;)
Il ragazzo entrò nella fumetteria e posò il suo prezioso albo sul bancone. "Ciao, bello..." disse il commesso "... cos'hai portato?" "Qualcosa che non si vede molto spesso in giro..." il ragazzo "... si tratta del numero zero della serie a fumetti Skorpio." "Forte!" Esclamò il commesso. "È un numero introvabile ormai! Non credo ce ne siano molti in giro! Come diavolo sei riuscito ad averlo?" "Eh, sapessi..." ridendo il ragazzo "... in pratica l'ho trovato ad una fiera di fumetti classici... ho cercato tra i vari stand ed è saltato fuori questo." Indicando il giornaletto. "Sei stato proprio fortunato." Annuendo il commesso. "In pratica questo fumetto rappresenta la prima avventura di Skorpio, in cui viene aiutato da una bella avventuriera di nome Gaynor." "Io di questi eroi mascherati non invidio tanto i super poteri" sorridendo il ragazzo "ma piuttosto il fatto che non vanno mai in bianco con le donne." "Ovvio..." divertito il commesso "... li disegnano belli per questo i protagonisti. Ma dimmi, in questo numero Skorpio fa colpo sulla bella di turno?" Sarcastico. "Beh, se te lo dico" subito il ragazzo "poi finisce che non sei tentato di leggere il fumetto e quindi non lo acquisti." "Già..." ridendo il commesso "... e dimmi... quanto vuoi farci?" "Io" il ragazzo "avevo pensato ad una cifra vicina ai seimila Euro... è molto raro, inoltre le condizioni sono ottime..." "Si, è tenuto bene ed è molto ricercato dai collezionisti..." fissandolo il commesso "... ma io devo avere margine di guadagno, capisci? Quindi non posso darti quella cifra... io direi più... diciamo sui quattromila Euro..." "Avanti, amico..." a lui il ragazzo "... non puoi salire un pò? Ci sono varie chicche in questo albo... una su tutte le immagini di Gaynor... l'autore si è ispirato ad una famosa attrice di film per adulti." Malizioso. "Beh, questa è una leggenda metropolitana..." divertito il commesso "... una notizia che girava tra i fans della serie... probabilmente era invece ispirata a qualche bella diva del passato... ma comunque di cose interessanti questo fumetto ne ha... come il famoso enigma che Gaynor risolve alla fine della storia... tu sei riuscito a risolverlo? Oppure hai sbirciato la soluzione all'ultima pagina?" "Mi hai scoperto..." ammise il ragazzo "... vedi se riesci a risolverlo tu, dai..." Ed il commesso cominciò a leggere l'enigma... "Il fedele Bafon, impareggiabile maggiordomo del fascinoso Guisgard, stella del Cinema, consegna alla bella Gaynor un biglietto che si rivela essere un messaggio cifrato per comunicare al misterioso Skorpio dove la redazione della Gazzetta Rosa ha inviato un suo cronista. Il biglietto così recita: Attenzione agli incroci... Oporto-Lipsia Mosca-Teheran New York-Rabat Lima-Rio Praga-Limoges Madrid-Vilnius" Alla fine il commesso acquistò l'ambito fumetto pagandolo quattromilaottocento Euro. E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma e scoprire, tenendo conto dell'indicazione relativa alle varie coppie di città, dove la bella Gaynor deve incontrare il misterioso Skorpio? http://www.lastampa.it/rf/image_lowr...aStampa.it.jpg |
Che bella storia, milord! È un onore per me comparire in un numero così ricercato del fumetto di Skorpio...
Quanto all'enigma, la soluzione è Parigi. Ho messo insieme le uniche lettere in comune delle varie coppie... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Parigi?
Siete un asso nel risolvere gli enigmi, milady! Un portento! Fate prima voi a trovare le soluzioni, che io a scriverne di nuovi :silenced: Che dire? Siete bravissima! I miei complimenti, lady Gaynor :smile_clap: |
Vi ringrazio, milord... dopotutto non potevo non risolvere proprio l'enigma a me dedicato 😉
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"Icarius, il Principe del Rinascimento" è un romanzo a fumetti che celebra il primo vero eroe romantico della letteratura Afragolignonese.
In un albo rilegato e che vede la collaborazione dei migliori sceneggiatori e fumettisti Afragolignonesi, prendono corpo, attraverso lo sfoglio di tredicimila disegni, le avventure del personaggio letterario che ha segnato la fine di un'epoca e l'inizio di qualcosa di nuovo. Nella letteratura quasi sempre i periodi culturali differiscono dalle datazioni convenzionali che segnano invece le diverse epoche storiche (il Medioevo letterario, ad esempio, si differenzia da quello storico poichè non termina con la scoperta dell'America ma bensì prima, con la morte di Dante Alinghieri) e ciò è dovuto all'evoluzione che un dato periodo artistico, con la nascita di caratteri nuovi, vede fiorire al suo interno, segnandone così la separazione da quello precedente. Il cosiddetto Medioevo letterario Afragolignone fu dominato dall'onda culturale derivata dalla Guerra di Nolhia, che arrivò a spadroneggiare in tutti gli ambiti artistici. Chiese, castelli ed ogni sorta di dimora nobiliare pullulava di opere che raffiguravano e decantavano l'epopea Nolhica. Gli eroi che avevano combattuto quella guerra, arrivando a conquistare l'imprendibile e meravigliosa Nolhia, divennero i protagonisti assoluti di quel Medioevo artistico. Eroi invincibili, circondati da un alone classicheggiante e quasi in mistico contatto col Divino, furono l'immagine epica e grandiosa di lunghi secoli che videro mitizzare quell'antica conquista. I ritratti, i mosaici, le statue ed ogni sorta di raffigurazione di quegli eroi rappresentava davvero il volto di una civiltà, giungendo ad influenzare tutti gli aspetti della vita e che in grandissima parte sono arrivati fino a noi oggi. Ma questi invincibili eroi, portatori di civiltà, temuti dai malvagi e protetti dal Cielo, col tempo cominciarono ad essere sempre più idealizzati e di conseguenza più distanti dell'immaginario realistico della gente. Eroi che si dimostravano abilissimi nel combattere, nel condannare e nel distruggere il male, ma di contro che ben poco lasciavano a quelli che erano valori e sentimenti fondamentali dell'animo umano. L'abilità nel combattere e la Fede religiosa, da sempre simboli dell'ideale aristocratico Afragolignonese, divennero quasi stilizzati ed in qualche modo meccanicamente schematizzati per poter davvero rappresentare l'intero volto di una civiltà complessa e millenaria come quella di Afragolignone. In quella letteratura mancava qualcosa che rendesse reale tutti quei nobili valori, un bisogno di verosimile, di umano, anche con tutti i limiti e le miserie di ciò che è l'uomo. Allora qualcosa di nuovo cominciò a germogliare, prima nella letteratura orale delle fiere e delle piazze, poi finalmente in quella più alta scritta degli ambienti nobiliari. Così il genio di Cristian de Loffen, un poeta vagante giunto alla corte dei nobili Taddei di Capomazda, ha una delle più grandi ed importanti intuizioni letterarie ed artistiche della storia, quella ossia di mettere per iscritto la saga di quello che viene oggi definito, a ragione, il primo eroe romantico Afragolignonese: Icarius Hero. Un protagonista dai tratti cavallereschi, un avventuriero affascinante e donnaiolo, dai modi guasconi ma dal gran cuore, rifonda, rinnova e rivaluta l'immagine dell'eroe Afragolignonese. Come gli eroi dall'epopea Nolhica, anche Icarius è praticamente invincibile in battiglia ed animato da alti valori religiosi, ma si distingue da loro per la sua indole romantica. Con Icarius nella letteratura Afragolignonese irrompe, con la sua forza espressiva, il tema dell'Amore Assoluto. E ciò stravolge l'intero mondo letterario, aprendo le porte di un qualcosa di sterminato. Cristian de Loffen non è considerato l'inventore di Icarius, poichè questa eroica figura è già conosciuta dalla letteratura orale, visto l'origine di questo eroe viene fatta risalire ad una delle Questioni di Ardea de'Taddei, precisamente quella de Le dame dell'Incertopasso, ma è senza dubbio colui che gli da valenza letteraria complessa, portandolo della produzione scritta. Nasce così il romanzo romantico e con esso una nuova epoca che segna la fine del Medioevo letterario Afragolignonese: il Rinascimento Afragolignonese. Ed Icarius, come emblema della nuova epoca, è per questo definito il Principe del Rinascimento, poichè senza di lui non ci sarebbe stato tutto ciò che è oggi Afragolignone, compresa l'altra grande figura romantica, cioè Guisgard del Lagno. Il fumetto in questione racconta della prima grande avventura di Icarius, quella che lo porta nella decadente città di Cannopolis, dominata da esseri ambigui e senza valori, descritti più come bestie che come veri e propri uomini: i Nerdioni. Icarius sconfigge i malvagi e perversi Nerdioni, liberando infine la bella Rasye, allevata da loro con discutibili valori. L'eroe naturalmente conquista la bella, convertendola così al Cattolicesimo. Per liberarla, Icarius sfida nientemeno che il Demone dell'ignoranza (poichè la negazione del concetto di Sacro e di Divino è sempre frutto di ignoranza), il quale gli parla in modo indecifrabile attraverso le parole di un noto pensatore del passato. L'enigma demoniaco così recita: “Noos a nu iloopp adgor i is nno ipù noos aeerv in adnoqu aefnr emno ad aabiittu adenopr, di.” Icarius naturalmente risolve l'enigma, ricacciando il demone all'Inferno e fugge via con la bellissima Rasye. E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere questo arcano? http://ekizo.mandarake.co.jp/aucimg/...000733765.jpeg |
Bellissima storia, milord... forse una delle più belle che vi ho sentito narrare finora...
In quanto all'enigma, credo che il demone abbia pronunciato questa frase... "Quando i popoli si sono abituati ad avere un padrone, non sono più in grado di farne a meno." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Bravissima, lady Gaynor :smile:
E' proprio questa la frase celata nell'oscuro linguaggio del demone! Una celebre frase di Rousseau (dopotutto, il demonio non poteva certo citare frasi di Boezio, di Cassiodoro, Alano da Lille, Pietro Abelardo, Dante Alighieri o Alessandro Manzoni... anche all'Inferno sanno farsi propaganda... :rolleyes:)! Che dire? Ancora una volta siete stata incredibile! Ormai siete avviata a diventare una campionessa in fatto di enigmi, milady :smile_lol: I miei complimenti :smile_clap: |
Ci ho provato gusto, milord 😁
Attendo con ansia il prossimo... Inviato dal mio SM-N7505 utilizzando Tapatalk |
“Posso dirlo senza timore di essere smentito: il professor Gheorge Ordifren rappresentava, anzi simboleggiava fra noi un qualcosa di speciale, fuori dal comune, quasi un qualcosa al di là del Bene e del male.
Non che io ora voglia paragonarlo ad uno dei grandi della storia. Tutto in lui sembrava fatto apposta per attirare l'attenzione, l'ammirazione ed in parte la soggezione dei suoi simili. Ciò che mi colpiva di lui, al di là dell'aspetto esteriore, era l'amare così tanto il suo status di perseguitato, di proscritto, di ateo e miscredente, nemico giurato della Chiesa e di ogni forma di Religiosità. In questa sua condizione c'era una sorta di splendore classicheggiante, ma anche decadente, che lo aveva reso come un illuminato in fuga, innalzandolo poi nella sua stressa condizione ed opinione su un piedistallo idealistico ed idealizzato, monumento al suo amor proprio di uomo e di scienziato. Come il protagonista del celebre romanzo I viaggi di Gulliver che, dopo essere naufragato nel paese del Lillipuziani, uomini dalla statura di due pollici, talmente abituato a considerarsi un gigante fra loro, vive questa convinzione anche per le strade di Londra tra la gente comune. E questa abitudine, questa tendenza, proprio come per Gulliver, aveva condotto anche il professor Ordifren alla medesima persuasione di superiorità rispetto ai suoi simili. Ma da cosa, vi chiederete, giunge una tale convinzione? Una così sublime considerazione di se stesso? Da dove è dunque tornato il professor Ordifren per sentirsi un gigante in mezzo a noi? Cosa hanno visto i suoi occhi e cosa ha contemplato la sua mente, da vedere ora se stesso come un vate dell'intero genere umano? Un liberatore dal giogo della Religione, dell'etica, della morale e di ogni forma di costrizione e superstizione?” Con queste parole il grande disegnatore e fumettista Lellus Mazzumoto fa descrivere il Dottor Ordifren da uno dei suoi adepti. Scienziato di fama mondiale, geniale e visionario, dalle conoscenze ed i poteri inimmaginabili, Ordifren è forse il cattivo per antonomasia, nonché il più acerrimo nemico di Guisgard. Le sue origini sono spesso misteriose, salvo varie storie in cui si accennano vaghi aspetti biografici. Entrò in Seminario giovanissimo, per poi rinnegare ogni aspetto della Religiosità e dedicarsi agli studi tecnici e scientifici. Alcune delle sue celebri massime così recitano: “Solo frequentando la Chiesa si può arrivare a conoscerla davvero e dunque a disprezzarla!” “La vera e sola religione è la matematica, il resto solo superstizione. Per questo la Religione è la matematica dei poveri di spirito.” “Credo in un solo dio, la Natura, Madre onnipotente, generatrice del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.” Non è ben chiara l'origine dei suoi grandi e terrificanti poteri, ma il tutto spinge a credere che gli derivino da un tacito ed involontario patto con un demone. Paradossale spiegazione questa, visto che il Dottor Ordifren nega in maniera assoluta l'esistenza del soprannaturale. Il geniale Mazzumoto, nei suoi fumetti, pone invece l'accento su come ogni anima dannata, pur ancora in vita, destinata agli Inferi è comunque, volontariamente o no, sotto l'influsso diabolico e dunque il demonio può liberamente adoperare l'anima in questione per i suoi scopi. E' lo stesso Mazzumoto a raccontare in una sua storia a fumetti l'incontro tra il Dottor Ordifren ed il demonio, celato sotto gli abiti di un innocuo antiquario, che dietro la risoluzione di un enigma concede al folle scienziato poteri inimmaginabili. Così recita l'enigma del diabolico antiquario: “Dimmi qual'è la parola misteriosa secondo queste indicazioni... 1) Può essere tagliata, ma non da chi sta fermo. 2) Può essere vocale, ma non consonante. 3) Si trova sulla viola, ma non sulla margherita. 4) Anagrammandola si ottiene una struttura rocciosa.” La rivista “Genius”, la più autorevole e popolare per quanto riguarda il fumetto e l'animazione Afragolinonese, ha collocato il Dottor Ordifren al primo posto nella classifica dei più grandi cattivi mai comparsi. E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere il diabolico enigma come fatto dal Dottor Ordifren? http://dailynightmare.com/wp-content...with-Raven.jpg (Il Dottor Ordifren nella bottega dell'antiquario) |
Il dottor Ordifren...quale vecchia conoscenza a cui purtroppo Altea è stata in contatto senza farsi influenzare.
Sembra ostico pure questo enigma, va considerato bene.. |
Spezzo il ghiacchio..."corda".
La corda può essere tagliata Vi è la corda vocale Nella viola intesa come strumento vi è una corda Anagramma: Croda che sarebbe un massiccio montuoso delle Dolomiti. |
Accidenti, siete stata velocissima e bravissima, milady!
La soluzione è proprio Corda! I miei più vivi complimenti, lady Altea :smile_clap: |
Citazione:
Grazie sir Guisgard...;):smile: |
Di aspetto tutt'altro che piacevole, scuro come gli abitanti dell'isola da cui proviene, dai lineamenti marcati, sgraziato e con una voce bassa e sottile.
Da un tipo così nessuna donna si aspetterebbe rime e versi poetici, sensibilità e comprensione quasi come solo un animo femminile può provare. Eppure tutte queste cose non sono altro che i tratti di una maschera, confezionata ad arte e con lucidità, quella ossia utilizzata da Missar, una figura di cattivo viscida e menzognera che più volte abbiamo incontrato, con diversi anagrammi del suo nome, nei nostri Gdr. Missar ama mostrarsi così, come il ragazzo della porta accanto, sensibile, emotivamente coinvolto, comprensivo, altruista, sempre pronto ad ascoltare e consolare, insomma l'amico ideale che ognuno di noi vorrebbe incontrare ed avere. Ma tutto questo è solo una copertura, una finzione, un ruolo che Missar impersona ogni giorno ed ogni notte, celando così il suo animo, la sua vera indole, che è ben più sgradevole del suo aspetto fisico. Esperto di meccanica e custode di conoscenze profondissime, Missar, soggetto sociopatico, fuorviato da complessi di ogni sorta e falso filantropo, è del tutto incapace di vivere al di fuori del suo laboratorio e lontano dai suoi macchinari, frutto del suo genio e tecnologico sepolcro in cui si è rifugiato da sempre. Proprio questa sua incapacità di socializzare e sviluppare rapporti umani non fittizi e virtuali lo rendono altamente pericoloso, morbosamente geloso della realtà che si è costruito nel suo piccolo e miserevole mondo. Le sue prede preferite sono le donne, sensibili ed indifese di fronte all'apparente gentilezza e sensibilità che rendono Missar qualcuno di cui potersi fidare, incapace di deludere e di tradire. Egli invece è il re del tradimento. Protagonista di innumerevoli storie, Missar è un grande del fumetto dell'orrore Afragolignonese, tanto che anche il grande schermo ha più volte omaggiato la sua figura malvagia e spregevole. Secondo la leggenda il suo strabiliante laboratorio, del quale Missar è morbosamente geloso, reca un sistema di sicurezza inviolabile, basato su un impenetrabile enigma da risolvere. Solo superando l'arcano è possibile accedervi. E l'enigma così recita: "Si può visitare. Si trova in mare. Serve per misurare. Può indicare dominio. Può essere di vari tipi." La celebre rivista “Genius”, autorevole come nessun altro in fatto di fumetti, ha collocato Missar al sedicesimo posto nella classifica dei più grandi cattivi di ogni tempo. E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere l'arcano di oggi? http://4.bp.blogspot.com/_TYU72-AL3r...dzljo1_500.jpg (Il diabolico Dottor Ordifren impegnato a rimettere la testa di Missar sul suo collo) |
Un enigma di primo mattino...io provo con "castello".
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Castello, lady Altea?
Provate allora ad immaginarvi davanti alla porta del laboratorio in cui Missar passa così tante ore tra il giorno e la notte. Quel laboratorio in cui si illude di poter fabbricare una vita reale che invece non avrà mai. Castello è dunque la vostra risposta per tentare di aprire quella porta, milady? Attendiamo allora... attendiamo che scatti qualche macchinario, che si apri la serratura, che questa misteriosa combinazione sia riconosciuta per far aprire l'uscio... Ahimè, milady... la porta non si apre, dunque la vostra risposta non è quella esatta :naughty: Ritentate, mi raccomando :smile: |
Se mi immagino davanti al laboratorio di Missar,Sir, quasi vorrei non indovinare :smile:
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Invece bisogna indovinare, lady Altea, visto che questo enigma (come quello precedente) è stato scritto in realazione al prossimo Gdr... :smile:
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Citazione:
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Provo con "area"
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Purtroppo non è neanche Area, milady... :silenced:
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Citazione:
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Il Tempo, mirabile virtù... diceva il demonio in un celebre film...
Ahimè, lady Altea, il Tempo, fino ad oggi, non si può visitare, né tantomeno si trova in mare... ed infatti non è questa la soluzione all'arcano :sad_wall: |
Citazione:
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Io riprovo..poi mi arrendo.."Campo"
Ci sarebbero poi infinite risposte... |
Non è neanche Campo, milady :silenced:
Però ecco l'aiuto che avete così cortesemente domandato: "Si vede sulla Luna" :smile: |
Ordunque..provo con "terra" :rolleyes:
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Non è neanche Terra, milady!
Dopotutto entrare nel laboratorio dell'inquietante Missar non è affatto semplice... :neutral_think: |
E' inquietante...come il Laboratorio di Missar...ultima giuro.."Spazio".
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Non è neanche Spazio, milady.
Anzi credo che difficilmente possa questa parola abbinarsi con tutti gli indizi... Le risposte vanno ben ponderate e considerate in base agli indizi elencati, altrimenti rischiate di sparare parole a caso, senza arrivare mai alla soluzione :silenced: |
Citazione:
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Riflettendo..ho pensato a "sabbia" .La Luna è fatta di Sabbia..Sabbia è pure un Comune e si può visitare, si trova in mare, ve ne sono di diversi tipi, nella clessidra serve per misurare il tempo ..Dominio..mi sfugge..mi sembra vi era un luogo che era dominio romano..però qui ho perplessità. .ci ho riflettuto con una damigella. ;)
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In effetti stavolta, lady Altea, la vostra risposta riesce a legarsi bene a diversi indizi... ma purtroppo non a tutti!
Ed infatti non è Sabbia la soluzione :sad_wall: |
Un enigma legato al nuovo gdr, interessante.
E con una vecchia conoscenza, devo dire... sì, ha avuto tanti nomi leggermente diversi ma Missar è inconfondibile (oltre che insopportabile). Quanto all'enigma.. mi verrebbe da dire BANDIERA La bandiera sulla Luna, è un esempio anche del suo indicare dominio c'è quella che si usa per misurare il vento e quella delle navi si trova in mare Naturalmente può essere dei tipi più disparati (da quella nazionale a quella per indicare il mare mosso) non riesco però a legarla al primo indizio... :neutral_think: |
Dite Bandiera, milady?
Mmm... vedo che avete abbinato la parola a quasi tutti gli indizi... ma, purtroppo, con uno non si riesce a legarla! Ed infatti non è questa la soluzione, lady Clio :silenced: |
Allora, sebbene non ne sia convintissima, tenterò anche con la seconda opzione...
TORRE intesa come faro riguardo al mare ovviamente si può visitare ed è simbolo di dominio e ce ne sono di vari tipi in questo caso per la Luna mi riferirei alla carta dei tarocchi, che ha appunto due torri anche in questo caso mi manca un indizio: il misurare :o |
Purtoppo, milady, neanche Torre è la risposta esatta, poichè non soddisfa tutti gli indizi :silenced:
Ritentate, però :smile_lol: |
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