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Abbassai lo sguardo sul mio piatto, un po’ frustrata. Effettivamente non ero a conoscenza di nuovi documenti utili e tutto ciò che c’era lo avevamo già controllato più e più volte.
“ Beh, se non altro abbiamo fatto una gita fuori città... e ho scoperto che siete uno dei pochi uomini al mondo che non russa!” Provando a vedere qualcosa di positivo nella situazione ma senza risultare troppo convincente. “ Potrei chiedere a mio zio l’accesso alla sua biblioteca personale, magari c’è qualcosa di utile lì ma non saprei... se lui conoscesse informazioni importanti per fermare la Bestia ci avrebbe già avvisati...” Emisi un leggero sbuffo, dondolando nervosamente un piede sotto il tavolo e tornai a fissare il simbolo sul muro così come i disegni dei lupi. Vagai con lo sguardo, vagando al contempo coi pensieri e alla finestra intravidi una figura che sostava fuori dalla taverna. “ Il mendicante di ieri sera... è di nuovo qui...” Mormorai quasi da automa, senza neanche sbattere le ciglia e restando con gli occhi sul pover uomo. “ Magari spera in un bicchiere di vino offertogli da qualcuno. Magari si aspetta di vederci ancora e ottenere qualche moneta parlando di vecchie sbiadite leggende. Credete sia il caso di parlargli di nuovo?” |
Cales guardò anche lui fuori dai vetri e vide il mendicante.
“Beh, tanto non è che ci sia altro da fare...” disse. Pagò ed uscirono, raggiungendo il vecchio. “Salve...” fece Cales “... siete qui per spillarci altre monete?” “No, quelle di ieri bastano” il vecchio “ed io pago sempre i miei debiti...” “Cosa significa?” Fissandolo Cales. “Venite con me...” “Dove?” “Dal curato Pret...” rispose il vecchio “... andiamo, seguitemi.” Cales guardò Dacey e lo seguirono, mentre dalla taverna la moglie del taverniere li fissava in modo enigmatico. Gwen si svegliò di colpo. Era stato un incubo, terribile e disgustoso. Elv aveva letteralmente azzannato Therese, strappandole brandelli di carne, mentre lei gridava per la paura ed il dolore lancinante. Elv sembrava davvero un animale, come impazzito, posseduto da una ferocia inumane. Gwen era completamente sudata ed aveva il respiro rotto. Hiss imbracciò il fucile, mentre Altea, continuando a fischiare, aveva in mano la pistola. Ad un tratto dalla vegetazione apparvero Gozil, Guan, Briz e Loi. “Guarda guarda.” Disse Gozil vedendo i due falsi sposi. “Il mondo è piccolo ed affollato.” Ridendo. “Come ve la passate? Noi abbiamo fatto una battuta di caccia e devo dire ci ha dato soddisfazioni...” fece cenno ai suoi e questi aprirono il grosso sacco che avevano con loro, tirando fuori ciò che restava di un grosso lupo morto. “Che ve ne pare?” Gozil soddisfatto. “Cosa sarebbe?” Hiss. “Ma come...” Gozil divertito “... è la famigerata bestia della Sundra... e siamo stati noi ad abbatterla!” http://news.bbcimg.co.uk/media/image...9412_utik2.jpg |
Mi svegliai di colpo, sudata e terrorizzata.
Avevo ancora davanti agli occhi l'immagine di Elv che azzannava Teresa, facendo scempio del suo corpo e riducendolo a brandelli, mentre io assistevo impotente senza poter fare nulla. Era stato solo un incubo. Solo un incubo. Cercai di riprendermi e di calmarmi, nel tentativo anche di rimuovere quelle immagini terrificanti e strazianti dalla mia mente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Rimasi sgomenta nel vedere il resto della banda e mi misi a ridere.."Allora il fischietto funziona ancora".
Gozil tirò fuori un animale e disse era la bestia.."Gozil, ma sei ancora convinto la Bestia sia un lupo...no, per noi è qualcosa di peggiore, un animale di grande stazza e non di questi posti..ma avete notato movimenti strani nel bosco? Gente strana, non parlo di militari ma di forestieri" scendendo da Cruz ed abbracciando Guan che era come un fratello per me. |
“Eh, cosa ne sai tu.” Disse seccato Gozil ad Altea, mentre Hiss scendeva da cavallo per controllare quel lupo già in decomposizione.
“Lo abbiamo catturato grazie ad una trappola...” fece Loi “... abbiamo scavato una fossa e ci è finito dentro... lo abbiamo aperto dopo averlo ucciso... nello stomaco aveva delle ossa, i resti dunque di una sua vittima.” “Abbiamo ucciso la bestia!” Ridendo Gozil. Gwen pian piano riuscì a riprendersi da quell'incubo. Qualcuno bussò alla sua porta. “Damigella...” disse da fuori il giardiniere “... va tutto bene? Vi ho sentita parlare nel sonno poco fa, in modo confuso...” |
Raggiungere il palazzo presbiteriale non fu difficile, considerando che quest'ultimo si trovava all'inizio del paese, come se fosse una tappa obbligata prima di addentrarvicisi.
Qui, chiesi di Ruspon e lui mi ricevette. "Buongiorno messere, vi ruberò solo pochissimo tempo.." con un cenno del capo. "Vedete, ho saputo che uno dei miei clienti, messer Elv, è tenuto prigioniero con l'accusa di essere la bestia..." sospirai. "Lo conosco, è un bravo ragazzo..." annuendo "Capisco che si possa nascondere la propria natura, ma durante il suo soggiorno in prigione c'è stata un'altra vittima, dunque mi chiedo come possa essere stato lui!". Guardavo negli occhi Ruspon, con un'espressione preoccupata e contrita. "Dovete scusarmi se mi sono permessa di parlarne con voi, ma sono davvero in pensiero per quel ragazzo, prendo molto a cuore i miei clienti e il loro benessere!" fissandolo con un'aria d'intesa, di complicità. |
Annuii, in fondo tanto valeva uscire e tentare di fare ancora due chiacchiere con il mendicante.
Alla peggio non ne avremmo ricavato nulla ma tanto valeva provare. Così seguii il naturalista fuori dalla locanda. Il mendicante si ricordava di noi, naturalmente, ma a differenza di quanto credevo , non voleva nulla da noi anzi, era lui a darci qualcosa. Proprio come gli avevamo chiesto la sera prima. Guardai Cales, sentendomi non molto fiduciosa, ma compresi che seguire il mendicante era la pista migliore che avevamo al momento così non dissi nulla e seguii entrambi gli uomini. Nel farlo scorsi la moglie del taverniere che, insieme al marito, ci fissava in modo strano. “ Dove vive l’uomo da cui ci stava conducendo? Come potrà aiutarci?” Al vecchio, per capire dove stavamo andando. |
"Gozil, magari le ossa erano di qualcosa che aveva cacciato" mentre guardavo Hiss osservare il lupo.."Hai notato qualcosa di strano Hiss..però..se si usasse la stessa tattica di trappola usato da loro...funzionerebbe?" avvicinandomi all' affascinante cacciatore.
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Riuscii poco a poco a calmarmi, ma sobbalzai ancora quando il giardiniere bussò, preoccupato.
"Sì... Sì, sto bene, non preoccupatevi..." risposi, con la voce un po' impastata dal sonno. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ruspon guardò Destresya negli occhi.
“Buono a sapersi, per i vostri clienti, madama...” disse “... dunque mi chiedete di liberarlo...” continuando a fissarla in modo viscido “... beh, so che siete generosa e non dimenticate i favori, no?” Chiamando uno dei suoi soldati. “Liberate il prigioniero arrestato ieri nel bosco.” Ordinò. Il militare annuì ed andò. In quel momento si udirono vari rumori. Erano Justine ed i suoi di ritorno dal bosco. Il mendicante condusse Dacey e Cales nei pressi di un piccolo villaggio poco distante e poi attraverso un sentiero raggiunsero una chiesetta isolata. Vi entrarono e videro un vecchio curato intento a sistemare i ceri davanti all'altare. Il chierico si voltò e li vide. Il mendicante andò via. “Pace a voi, figlioli.” Disse il religioso. “Padre, noi stiamo indagando sulle stragi attribuite alla bestia...” mormorò Cales. “Si, una cosa orribile.” Annuì il chierico, per poi farsi il Segno della Croce. “Voi cosa potete dirci, padre?” “Seguitemi, vi prego...” il curato ai due giovani. Li condusse in Sacristia e da qui, attraverso dei scalini, scesero in una cripta sottostante il presbiterio. Il curato allora prese un fascicolo molto vecchio, impolverato e consumato dai tarli. “Queste sono le cronache di questi boschi...” la vecchia dispensa a Dacey e a Cales “... le uniche sopravvissute...” “Che significa, padre?” Domandò Cales. “Che non hanno subito la sorte degli altri annali.” Rivelò il curato. “Le uniche a non essere state distrutte...” |
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