Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 12-11-2015 01.55.37

Fermer si rivestì lentamente, quasi a voler trattenere la sensazione di benessere sulla sua pelle datagli da quel massaggio.
Poi si voltò e vide Gwen immobile che appariva inquieta.
“Gwen...” disse guardandola “... tutto bene? Ho forse detto qualcosa che non va?”

Guisgard 12-11-2015 02.01.34

Orko sorrise a quelle parole di Dacey.
“Sono stato costretto a raschiare la vernice ed il suo emblema dalla carrozzeria.” Disse. “Per questo ho deciso di chiamarlo Freccia d'Argento, visto solo la sua cromatura ora è visibile. Ma vi assicuro che questo aereo non ha eguali.”
“Così le riempirai la testa di sciocchezze...” arrivando Guisgard “... è solo un aereo...”
“Col quale tu hai abbattuto due Valchiria.” Replicò Orko.
Guisgard si avvicinò all'aereo e restò a fissarlo.
“Volete vederlo all'interno?” Voltandosi poi verso Dacey.

Lady Gwen 12-11-2015 02.04.39

Si rivestí lentamente, con una lentezza quasi studiata e che mi stava facendo ulteriormente perdere la testa.
Mi riscossi sentendo la sua voce.
"Ph no no, scusatemi, non volevo fissarvi, stavo solo pensando" cercando di sorridere e liquidando i suoi dubbi con un gesto della mano e cercando di darmi da fare, sistemando dei medicinali che trovai in giro.
Lui c'entrava eccome.
Sbagliato... non c'era nulla di sbagliato in quel momento, era quello il problema... era tutto maledettamente giusto.

Dacey Starklan 12-11-2015 02.06.13

<< É comunque un bel aereo, credo... Originale, con una sua storia...>> sorrisi appena di fronte a Orko, che era visibilmente affezionato a quel mezzo volante.

Ascoltai la domanda del militare, sembrava che avesse letto il mio pensiero e arrossii per un attimo.

<< É possibile? Io non vorrei essere troppo di disturbo... Ma si, mi piacerebbe molto >> ammisi infine.

Guisgard 12-11-2015 02.07.09

Clio raggiunse gli altri e restò ad aspettare che Goz terminasse di parlare con Marwel.
“Guarda chi c'è...” disse Palos a bassa voce ad Icarius “... la dama di ferro...”
“Smettila...” ad un suo orecchio il cadetto dagli occhi azzurri “... vuoi che si accorga che parliamo di lei e che ci sbatta al fresco?”
“Dieci Taddei che la seduco...” Palos.
“Quindici invece che ti fucilano per oltraggio ad ufficiale...” trattenendo una risata Icarius.
“Dammi retta...” mormorò piano Palos “... le tipe che fanno le dure vogliono solo trovare qualcuno che sappia domarle...”
E i due, pur parlando tra loro a bassa voce, si voltarono per un momento a fissare il biondo tenente.

Guisgard 12-11-2015 02.12.59

“E posso sapere” disse Fermer fissando Gwen che fingeva di sistemare i medicinali “a cosa pensate?” Sorrise. “Probabilmente non ai medicinali, visto che avete messo le mie mentine nella cassetta dei disinfettanti.” Ridendo piano. “O forse avete trovato un modo per sterilizzare con le proprietà della menta?” Divertito.

Clio 12-11-2015 02.13.56

Nei cieli di Evangelia
 
Trattenere una risata fu davvero difficile, restare impassibile e far finta di niente al posto che scoppiare a ridere o lanciar loro un'occhiataccia.
Parlavano di me.
Bene o male non l'avrei mai saputo, ma ci avrei scommesso.
Quei bisbigli, quello sguardo fuggente.
Per un momento invidiai quelle reclute, ancora lontane dalla guerra.
Ma non invidiavo il ragazzo che diceva di non volere questa vita.
C'è un motivo se l'arruolamento nella Legione è volontario: perché questa vita non è per tutti.
Sposare la morte non è da tutti.
Se non avessi conosciuto Geris e lo credessi un ragazzo obbligato ad arruolarsi il dolore sarebbe ancora più insopportabile.
Ma noi non siamo semplici soldati, siamo legionari.
E so che Garis non avrebbe desiderato morte migliore.
Ora spettava a noi rendergli onore, e far sì che continuasse a vivere in noi, come tutti quelli che l'avevano preceduto, perché ci tenesse un posto al suo fianco.
Prima o dopo, tutti l'avremmo raggiunto.

Lady Gwen 12-11-2015 02.22.06

Se avessi deciso di fare un mestiere diverso, di sicuro non avrei potuto fare l'atrice.
Mi imposi di calmarmi e respirai, prima di voltarmi, mettendo su la mia faccia migliore.
"Voi sottovalutate le proprietá di questa pianta" dissi mentre mi avvicinavo "A prescindere dalle vostre mentine" guardandolo dritto negli occhi, con un enigmatico sorriso e mettendo la scatolina nella sua mano.
"Sono certa comunque che se i miei pensieri avessero potuto interessarvi, non avrei esitato a rendervi partecipe" dissi, con tono calmo, m diretto.

Guisgard 12-11-2015 02.25.34

“Perchè no.” Disse Guisgard a Dacey. “Nulla in contrario, vero?”
“Purchè tu non voglia utilizzare l'aereo per far colpo su di lei.” Ridendo Orko.
“Tranquillo...” salendo il militare fino all'abitacolo “... non sono il suo tipo...” aprì la calotta tirando la maniglia laterale “... ti ho già detto che lei sogna il principe azzurro...” entrando nell'abitacolo e porgendo poi la mano a Dacey per far salire anche lei “... eccoci...” sedendosi entrambi al posto di comando “... e un po' stretto, ma non è certo un posto riservato all'opera...” infatti i due erano a stretto contatto “... dunque... questa è la cloche... controlla l'aereo... tirandola verso di voi il veicolo sale di quota, spingendola invece in avanti scendete in picchiata... questi sono i comandi... l'indicatore del carburante... della pressione... della quota... della velocità... questo invece indica la perpendicolare che dall'asse dell'aereo tocca poi il terreno... serve a dare stabilità al veicolo... questo è il pulsante di fuoco, mentre queste levette sganciano le bombe...” Dacey era praticamente stretta contro il petto di lui, dato il poco spazio nell'abitacolo “... questa manopola invece serve per l'espulsione, quando l'aereo è in fiamme e sta precipitando...” sorrise “... provate a chiudere gli occhi e vi descriverò la sensazione di volo...”
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Dacey Starklan 12-11-2015 02.32.27

Accettai il suo aiuto per entrare nell'aereo. Tutto ciò che vidi era un insieme di tasti e spie luminose concentrate nell'aria dei comandi. Il veicolo era piccolo, ideato in origine per una sola persona dunque a me e Guisgard fu necessario adeguarsi allo spazio angustie cabina .

Chiusi gli occhi, mi avrebbe fatto vivere qualcosa che non avevo mai osato sperare.


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