Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 21-10-2011 19.27.23

"Messere, ma perchè è ancora svenuto? Mi spiace ma non posso esservi di aiuto, in questo modo mettere in guai Lady Kate. Però vi do un consiglio, so che egli è caro amico di un cavaliere di Lord Tudor, mi sembra si chiami Arthos. Recatevi da lui e raccontategli tutto, egli saprà il da farsi".

Daniel 21-10-2011 19.39.28

<<Mi accompagnereste? Vi prego sono davvero nei guai..>> Avevo uno sguardo perso.. Lady Altea era la mia ultima speranza..

Altea 21-10-2011 19.46.10

Per un attimo esitai, poi pensai non potevo negare un favore a colui che mi aveva portato qui e cambiato la vita.
Dissi alla guardia di andare a prendere Darkmoon e poco dopo arrivò col nero stallone.
"Ora possiamo andare...ma sappiate che lo faccio solo per il favore che mi avete fatto e per salvare la vita a Lyo".

Daniel 21-10-2011 19.48.44

<<Dopo di voi milady non ho idea di dove si trovi questo Arthos.. Lo scontro dovrebbe essere già iniziato da un pezzo.. Lyo si sta per svegliare.. Quindi facciamo in fretta..>>
Ero tesissimo

Altea 21-10-2011 20.00.06

Fissai lo scudiero "Mi dovete scortare voi messere, si trova presso il Belvedere, è un cavaliere di Lord Tudor, e comunque sarebbe meglio per tutti che questo duello non avvenisse. Una buona stretta di mano? sarebbe la soluzione migliore, non credete?"

Daniel 21-10-2011 21.08.50

<< E secondo voi Lord Tudor lo farà? Quelli lì hanno una mentalità chiusa devono sempre fare gli esagerati!>> dissi con tono stizzito <<Non li capisco perchè se fai un errore devi pagare col sangue? Che senso ha' Non impari nemmeno la lezione perchè muori! Comunque andiamo da Arthos>> Al galoppo arrivammo fino al Belvedere.. Ci avviammo alla caserma dei cavalieri dove chiesi a un giovane..
<<Scusa sai dov'è Sir Arthos?>>

cavaliere25 21-10-2011 21.08.56

presi la mano della donna e dissi cosa posso fare guardando la donna io non sono nessuno continuai a dire non ho nessun diritto di parola sul ambasciatore mi dispiace signora non so come protrei aiutarvi e feci un passo indietro dalle sbarre

Altea 21-10-2011 21.17.17

Ascoltai le parole del giovane scudiero "Non so se il milord si accontenti di una semplice stretta di mano, ormai egli è diventato un mistero anche per me. Forse se gli parlassi....ma non ne ho intenzione."
Seguii il ragazzo in silenzio, pensierosa, sperando che Arthos potesse risolvere la situazione, ma certo per un cavaliere non era onore non presentarsi a un duello.

Lady Gaynor 21-10-2011 21.44.25

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 39155)
“Milady, avrò l’onore di ospitarvi qui, nel mio eremo…” disse “… i miei servitori si occuperanno di ogni vostro bisogno fino al mio ritorno…” mostrò un lieve inchino ed uscì dalla stanza, lasciando Gaynor sola in quel fiabesco luogo a metà tra sogno e illusione.

Gaynor versava in uno stato di intorpidimento mentale. Non si capacitava di ciò che le succedeva intorno, tutto le sembrava irreale, persino il suo stato d'animo, il suo strano silenzio di fronte a quell'uomo. Un altro improvviso scroscio d'acqua la distolse dal suo torpore e lei si impose a quel punto di pensare. Chi poteva mai essere quell'uomo mascherato? Assurdamente aveva qualcosa di famliare, ma non riusciva a focalizzare cosa. La sua mente corse al momento in cui lui aveva preso la lettera di De Jeon e ricordò l'odio e l'ostilità che gli aveva letto nello sguardo. Che fosse un membro del Giglio Verde? Questo pensiero improvviso la rianimò, se così fosse stato sarebbe bastato parlargli e fargli capire che poteva fidarsi di lei, che lei stessa era giunta alla conclusione che quella carneficina andava fermata... potevano collaborare, perchè no?
Con uno scatto si alzò dal letto, tenendosi il lenzuolo stretto intorno al corpo, e si avvicinò ad uno dei servitori.
"Presto, richiama il tuo capo, ho qualcosa di molto importante da dirgli, qualcosa che riguarda De Jeon e la Repubblica di Magnus. Su, vai, convincilo a tornare qui e gli garantisco che non se ne pentirà."

Melisendra 22-10-2011 00.49.43

Una volta appreso con disappunto che Tyler era andato via senza dire nulla, mi apprestai a fare colazione.
Mi ero rivestita alla meglio con l'abito da viaggio. Non avevo portato altri vestiti con me, tranne alcuni capi di biancheria. Mi affrettai a legare i capelli in una treccia composta e terminai un boccone di pane e confettura.
"Madame..." non sapevo con che titolo rivolgermi a Mary. "Dovreste aiutarmi a compiere un piccolo inventario del contenuto del castello... insomma, immagino che qualche bene appartenuto a mia madre sia rimasto..." esitai "avrò bisogno di vesti per i giorni a venire... dal momento che non ho portato nulla con me da Animos." Mi sistemai una manica. "Certo qualcosa potremo rimediare negli armadi..." Sperai. "Inoltre, Monsieur, sono molto interessata di vedere i libri dei conti e la biblioteca... potremmo iniziare con una visita del castello?" Mi spolverai le vesti e mi alzai da tavola.


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