Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-12-2014 02.09.12

Guisgard annuì alle due donne.
Prese poi in braccio Cid, ancora intontito e fece segno a Clio e ad Altea di seguirlo.
Andarono via dalla torre attraverso delle scale laterali, trovando un'uscita secondaria utilizzata dal barone nei suoi rientri dalle battute di caccia.
Da questo punto in poi non fu difficile, grazie anche all'imbrunire, allontanarsi da quel luogo ed imboccare la via per tornare verso il Lagno.
Ed infatti, quando ormai la sera era già giunta, i quattro falsi mercenari raggiunsero il punto in cui era ormeggiata la Santa Caterina.
Nella torre, intanto, accortisi che ogni ricerca era ormai vana, Burmid ed i suoi abbandonarono la dimora di Ciminieri, per far poi ritorno al porto in cui avevano lasciato le loro due navi.
Il barone ed i suoi però, infischiandosene di Guisgard, di Dominus e della loro faida, festeggiarono fino a notte fonda.
Ma proprio nel cuore nella notte, nell'ora in cui i Satanisti sacrificano al male e le streghe si dice celebrino il Sabba, Ciminieri fu colto da una nuova crisi.
Non vi erano più fiori nella torre, eppure il barone mostrò di nuovo i sintomi del suo innaturale malessere.
E posseduto da quella demoniaca foga massacrò uno per uno tutti i suoi familiari ed i suoi servitori, per poi lanciarsi dalla cima della sua torre.
Rosanne?
Rosanne aveva un unico interesse nella vita ed erano gli uomini.
Era infatti fuggita con un giovane servitore del barone, salvandosi così dalla brutale possessione che tormentava Ciminieri.
Dov'è ora?
Immaginiamo felice, vivendo come più desidera.
Ma questa è un'altra storia.

Guisgard 23-12-2014 02.14.07

Il giovane montò in sella con Galgan e i quattro cavalieri si incamminarono verso il piccolo porto.
Vi arrivarono dopo un un tratto di strada attraverso la lussureggiante campagna, fiancheggiando la sponda del Lagno, fino a quando intravidero un piccolo agglomerato accovacciato sull'argine Ovest di quel corso d'acqua.
Era vivacemente animato da qualche mercante, da alcuni marinai in cerca di un impiego e dai vari bottegai del posto che rendevano quel modesto porto un animato punto di scalo tra le grandi città che si affacciavano sul Lagno.
E in quel porto, Galgan ed i suoi compagni di viaggio videro le due imponenti navi ormeggiate.
Una era la Regina d'Afravalone, con la sua bandiera ducale issata e l'altra, con lo stemma di Picche in bella mostra, era una fregata pesantemente armata, con lo scafo rinforzato ed una buona quantità di uomini armati sul ponte, ad osservare tutto ciò che accadeva intorno a loro.

Altea 23-12-2014 11.00.54

Seguimmo Guisgard e finalmente fuggimmo da quel luogo e mentre camminavamo espressi le mie perplessità.."Quel luogo era strano..quel barone mi ha strappato di dosso il vestito in preda a una furia strana..eppure il talismano che mi hanno creato appena nata bruciava troppo.." scossi il capo perplessa e finalmente vedemmo la Santa Caterina e sorrisi..era come tornare a casa.
Mi avvicinai a Guisgard prima di salire e risi e gli bisbigliai.."Quel posto mi ha fatto così paura..che stanotte vorrei dormire protetta in una stanza con tante lampade colorate e le coperte lussuose e calde..e scoprire il mistero dello specchio appeso al soffitto..ma mi ci deve invitare il padrone della stanza.." e gli sorrisi per poi guardarlo seriamente.
Appena arrivati sulla nave corsi ad abbracciare il mio amico Champenuan..ero felice di rivederlo, lui riusciva a capirmi sempre.

Clio 23-12-2014 14.38.17

Riuscimmo a fuggire dalla torre, e poi tutto sembrava in discesa, sopratutto quando avvistammo la Santa Caterina.
Un'altra tappa del nostro viaggio era giunta al termine, e il Fiore Azzurro era ancora lontano.
E ancora una volta, eravamo sani e salvi.
Certe emozioni non mi avrebbero mai abbandonato.
Sorrisi tra me e me, ripensando ai ricordi racchiusi in quella torre.
Non era andata tanto male, dopotutto.
Tranne che per una cosa, pensai rabbuiandomi.
Così, nel tragitto mi ricordai di raccontare che tra quegli uomini c'era Samoa.
La prossima volta, non me lo sarei fatto scappare.
Ma ora l'importante era tornare sulla Santa Caterina, e festeggiare con gli altri.
Ora sapevamo che Brumid era sulle nostre tracce, e non dovevamo stare ancora più attenti.

elisabeth 23-12-2014 18.19.10

E il carretto traballante riprese la sua corsa per il villaggio dove viveva l'amato di Marangel......vi arrivammo in poco tempo...vivendo solo la silenziosa emozione che ognuno di noi provava......Poi arrivati al piccolo villaggio il carretto si fermo' difronte ad un capanno.....un giovane era intento a lavorare al granaio......Seppi chi era perchè vidi Marangel scendere dal carretto e corrergli incontro.....non c'era bisogno di spiegazioni...non c'era bisogno di nulla....i due giovani per vie impercettibili all'occhio del cattivo osservatore..si erano unite......e in me si adagio' un senso di pace...alle volte pensiamo che la nostra missione sia rivolta a cose grandi e straordinarie.....e invece sotto ai nostri occhi si compie un miracolo.........stetti ad osservare in silenzio accanto al nonno tutti i preparativi.....e quando tutto fu pronto.......abbracciai il nonno ringraziandolo per la sua ospitalità e per tutto quello che aveva fatto....e salii sul carro che ci avrebbe condotto a Nova Casalis.....i due giovani parlavano senza sosta........potevano stare finalmente insieme senza doversi preoccupare di dire qualche bugia in piu'......ed io ...ero lì che li ascoltavo....pensando a tutto quello che mi era capitato sino ad allora.........e non riuscendo ad immaginare cosa mi sarebbe potuto capitare.........ma tra le mille ipotesi...volevo rivedere Nettuno.....si......mi sarebbe piaciuto......ma ero anche rispettosa del disegno degli Dei.....i nostri desideri molto spesso...sembravano non aver nulla a che vedere con i loro progetti......" E allora ragazzi...pensate che arriveremo a destinazione in tempo per vedere chi e' sceso da bordo ?.....anche se non sarà semplice....la Dea bendata ci dovrà aiutare......."......l'aria stava diventando fredda.....

Guisgard 23-12-2014 23.48.58

Guisgard, Altea, Clio e Cid avvistarono la Santa Caterina.
La nave era ormeggiata in una piccola insenatura, in modo da restare celata e ben protetta.
“Beh, dato gli ultimi accadimenti prima di scendere a terra” disse il presunto duca alla dama di Bastian “credo sia meglio evitare nuovi incontri nella mia camera, così da scongiurare fraintendimenti.” Sorridendo. “A bordo tutti gli alloggi sono comodi e confortevoli.” Facendole infine l'occhiolino.
I quattro allora furono visti arrivare dai loro compagni sul vascello e subito fatti salire a bordo.
Naturalmente ci fu una bella festa, accompagnata da una sontuosa cena che Champenuan preparò con la sua maestria.
Ed il cuoco fu felicissimo di ascoltare ancora una volta Altea.
Tutti loro, così, potettero godersi cibo e bevande degne di quell'occasione.
Guisgard raccontò poi le vicissitudini vissute nella Torre dei Ciminieri e di come fossero riusciti a farla in barba a Burmid ed ai suoi scagnozzi.
E dopo i festeggiamenti, finalmente, il vascello volante accese i suoi motori, si alzò in volo e lasciò quelle terre.
Il capitano diede disposizioni per la rotta da seguire, la meta restava naturalmente Nolhia, per poi controllare che tutti si dessero da fare nelle manovre di volo.
Cid però, approfittando di un momento di calma dopo il decollo, si avvicinò a Guisgard.
“Ehi, vedo ti sei svegliato!” Esclamò questi.
“Si, capitano...” annuì il ragazzo “... ma non ricordo molto delle ultime ore...”
“Oh, è un gran peccato!” Ridendo appena il presunto impostore. “Sei stato molto coraggioso!”
“Davvero?”
“Certo!” Accarezzandogli il capo Guisgard. “Non hai mai avuto paura e anzi, sei stato fondamentale per farci uscire sani e salvi da quella torre!”
Il ragazzino si illuminò a quelle parole.
“Per questo...” togliendosi la spada il capitano “... come deciso affido a te ancora una volta Mia Amata... va e riponila nell'arsenale.”
Cid prese la preziosa spada e corse di sotto come ordinatogli da Guisgard.
Raggiante e fissando con occhi sognanti quella straordinaria arma.
E nel vederlo il capitano sorrise piano, per poi, un attimo dopo, voltarsi verso l'orizzonte, tra foschia e mistero, chiedendosi ancora una volta del Fiore Azzurro.
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Clio 23-12-2014 23.56.29

Fu un sollievo raggiungere la Santa Caterina e ritrovare l'equipaggio.
Festeggiammo con loro, rendendoli partecipi delle nostre avventure.
Aiutai nelle manovre per il decollo, e quando tutto fu calmo, mi resi conto che era davvero finita.
Cominciavo ad abituarmi all'idea del volo.
Il mio sguardo incrociò la figura pensierosa di Guisgard che fissava l'orizzonte.
Mi avvicinai, sfiorandogli dolcemente la spalla, per poi cercare il medesimo punto che stava fissando, ma probabilmente era indefinito come l'immensità di fronte a noi.
"A che pensi, Capitano?" mormorai, alzando gli occhi su di lui.

Altea 24-12-2014 00.04.15

Sorrisi alle parole del capitano..già...vi erano altri posti accoglienti..ma a dire il vero la pensavo, esattamente, come lui.
Champenuan preparò una cena stupenda e gli narrai il tutto, promettendogli alla mattina lo avrei aiutato nella colazione.
Dopo i festeggiamenti andai in camera mia, riposi tutte le mie cose..avevo perso un altro vestito..dovevo presentargli il conto.
Feci un bagno ristoratore ma avevo un dubbio atroce e dovevo risolverlo, mi cambiai e poi uscii sul ponte e trovai Guisgard pensieroso..lo immaginavo..volevo chiedergli perchè aveva risparmiato la vita a Burmid..avrebbe potuto uccidere un forte nemico ma lo vidi con Clio che gli sfiorava la spalla e pensai di essere di troppo...ma andai a camminare fino a raggiungere la poppa della nave e guardavo l' infinito..ci avrebbero trovato lui e la Ammiraglia, e mi misi a guardare le stelle prima di andare a dormire.

Guisgard 24-12-2014 00.12.56

Lo sguardo di Guisgard indugiava ancora, come perso, in quell'orizzonte sterminato, evocativo ed enigmatico, quando la mano di Clio sulla sua spalla lo destò dai pensieri che fino a quel momento attraversavano la sua mente ed il suo cuore.
“A tante cose...” disse voltandosi verso di lei e sorridendo lievemente “... ma forse i miei pensieri non valgono così tanto da distrarti da un degno riposo... dopotutto non è stato semplice a Nuova Casalis...” guardò gli occhi di Clio fissi in quel medesimo orizzonte che aveva accolto le sue inquietudini “... Goffredo di Strasburgo” mormorò “recita che gli innamorati hanno la capacità di guardare le medesime cose... pare che sia una virtù concessa solo a loro... chissà cosa cerca il tuo sguardo tra questa lieve foschia e questo profondo silenzio...”



Sull'altra parte del ponte, a poppa, intanto Altea era giunta, restando poi a fissare le stelle.
“Non è una bella serata per mirar le stelle...” all'improvviso una voce dietro di lei “... l'aria è tutt'altro che limpida...” con gli occhi puntati in alto Pepe “... peccato, avrei potuto usare il firmamento come ispirazione e dedicarvi una degna serenata.” Sorridendole.

Altea 24-12-2014 00.18.35

Udii una voce mentre guardavo il cielo e vi era Pepe e sorrisi.."Sempre sarcastico, e chi vi dice avrei accettato la vostra serenata? Solo colui che amo potrebbe tanto e non siete voi" e sorrisi.."A dire il vero ero persa in un pensiero della avventura appena vissuta..questa è stata peggiore di tutte" e tornai a guardare l' orizzonte senza dire altro.

Clio 24-12-2014 00.20.16

"No, non è stato facile.." sorrisi, dolcemente "Ma ce la siamo cavata bene direi, o sbaglio?" voltandomi per guardarlo negli occhi.
Sbattei le palpebre, stupita, un paio di volte alle sue parole, per poi sorridere nuovamente.
"Cosa cercano i miei occhi, dici?" ridendo appena "Veramente speravo di incrociare lo stesso punto su cui si soffermavano i tuoi..." mormorai piano, senza staccare gli occhi dai suoi.

Guisgard 24-12-2014 00.32.44

“Se colui a cui rivolgete i vostri pensieri non è qui a raccoglierli e farne pegno da donare per riscattare il vostro cuore in questa malinconica notte” disse Pepe ad Altea “beh, forse non merita i vostri sospiri.” Si avvicinò al parapetto, restando così accanto a lei. “Si, ho udito Guisgard raccontare della vostra avventura in quella torre. Cosa vi turba ancora di quel luogo? Non è tutto passato? Perchè indugiate ancora a pensarci?”



Dall'altra parte del ponte, Guisgard sorrise, poi fece cenno a Clio di avvicinarsi a lui.
La portò accanto al parapetto, col volto rivolto verso l'orizzonte, mentre lui era dietro di lei, col petto contro le spalle della ragazza, indicandole un punto lontano ed indefinito.
“Laggiù...” disse piano, col volto quasi a sfiorare i capelli biondi di lei, che l'aria della notte aveva resto ribelli “... vedi? Dove la foschia si fa più densa, come a voler celare chissà cosa... laggiù, dovrebbe esserci un'isola... anzi, molte isole... Lancillotto le chiamava le Isole Felici... e forse parlò di quelle isole anche al suo primo incontro con Ginevra... non tutti possono vederle... ma occhi come i tuoi possono... e lì ti porterei... si, laggiù... stanotte stessa... si, lo farei se fosse giusto... se fosse lecito, se mi fosse permesso... se io fossi un altro, se fossi come gli altri, allora si... ti porterei laggiù... e mi basterebbe una notte... una notte come questa, magica e malinconica, per farti dimenticare tutto il tuo passato...” la mano che indicava l'orizzonte poi si abbassò fino ad accarezzare la mano di lei “... quelle isole cercavano i miei occhi stanotte...”

Altea 24-12-2014 00.41.30

"A dire il vero questo Colui non sa nemmeno cosa passa nei miei pensieri perchè mi sono scansata io..e sarà così per il resto della mia vita..ci sono cose voi non potete sapere...l' attesa di un arrivo e di un ritorno..non è facile dimenticare. A dire il vero pensavo a un fatto...a un atto compiuto da Guisgard...perchè ha salvato la vita a Burmid" gli sorrisi e gli feci un cenno di saluto e mi incamminai verso il ponte e guardai Guisgard.."Non ti disturbo..avevo una domanda da porti..ma so sei...sempre irraggiungibile e vistato bene" e tornai dentro, eppure quella notte non riuscivo a dormire.
Andai in cucina e mi preparai una bella tazza di the e mi diressi in camera, accesi la lampada ad olio vicino al letto e presi un libro.
Mi misi a leggere mentre bevevo il the al bergamotto..ma poi lasciai il tutto e presi il mio diario dove appuntavo tutto e vi erano i miei ricordi da piccola e ragazza e seriamente li lessi.

Guisgard 24-12-2014 00.50.29

“Allora dovreste dirglielo.” Disse Pepe ad Altea.
Ma poi la dama lo salutò e si diresse verso la cucina.
Ma nel passare accanto a Guisgard e a Clio, mormorò qualcosa.
Ed il capitano si voltò nel vederla andare via.
Poi la dama di Bastian andò nella sua camera.
Ma poco dopo qualcuno bussò alla sua porta.
“Milady...” Irko dall'esterno “... siete sveglia? Io e gli altri dell'equipaggio vorremmo parlarvi...”

Clio 24-12-2014 00.52.39

Mi avvicinai a lui, raggiungendo così il parapetto, socchiudendo appena gli occhi nel sentire la sua presenza dietro di me, il suo respiro tra i miei capelli.
Sentivo il cuore accelerare sempre più.
Respirai piano, osservando ciò che mi mostrava.
Le sue parole, poi la sua mano sulla mia.
Sorrisi.
"Se tu fossi un altro, se tu fossi come gli altri... credi davvero che sarei qui?" portando la testa all'indietro in modo da incrociare i suoi occhi.
"Perché dovrei dimenticare il mio passato?" mormorai "È pieno di ricordi in cui ci sei tu..." sorrisi, per poi diventare seria improvvisamente "Se volessi portarti via da tutto e da tutti, allontanarti dal tuo destino, allora non ti amerei affatto.." sorrisi "Non credo ci sia bisogno di andare lontano..." dolcemente "Quando siamo io e te mi sembra davvero di essere su una di quelle isole, in cui non c'è nessun altro e il tempo si è fermato.." sussurrai.

Altea 24-12-2014 00.55.56

Stavo leggendo alcuni episodi della mia infanzia con Costanza quando udii bussare alla porta..era Irko..il cuore batteva forte..volevano tutti parlare con me..ma che era successo..o che avevo fatto stavolta?
Posi sul tavolino il diario e aprii la porta e sorrisi appena.."Irko..che succede..mi auguro nulla di grave."

Guisgard 24-12-2014 01.03.56

Le parole di Clio.
La sua voce, il fremito del suo suono, i capelli irrequieti alla brezza della notte, i suoi occhi di un azzurro sognante.
Poi quel gesto.
La testa all'indietro ed il suo sguardo ad incontrare ancora quello di Guisgard.
La mano di lui, allora, strinse quella di lei.
I loro occhi furono così vicinissimi.
Come le loro labbra.
Poi la bocca di lui cercò, trovandola, quella di lei.
E la baciò.
Un bacio quasi lungo come quella notte.
Un bacio accompagnato dal ritmico mormorio delle onde, che dal basso si udivano rincorrersi e raggiungersi.
Un bacio intenso come la brezza che gonfiava le vele del vascello e caldo da non soffrire l'aria fredda che avvolgeva il ponte.
Un bacio appassionato al punto da far ritrovare lei completamente nelle braccia di lui, stretta al suo petto.
Un bacio magico, come l'incanto che pareva animare quel mondo di sogno che si apriva intorno a loro.
Un mondo fatto di mistero, di avventura e di Amore.

Guisgard 24-12-2014 01.08.13

“Volevamo parlarvi, milady.” Disse Irko ad Altea.
E con lui vi erano Pepe, Miseria, Afiel e Chiò.
“Pepe ci ha raccontato ciò che gli avete detto sul ponte poco fa...” spiegò il Rosso “... davvero Guisgard ha evitato di uccidere Burmid? Aveva la possibilità di accoppare quel dannato e non l'ha fatto?”
“E ora ce lo ritroviamo alle costole.” Fece Miseria.

Altea 24-12-2014 01.13.51

Li feci entrare nella mia stanza e guardai Pepe severamente.."Io vi ho detto un segreto..e voi..avete narrato tutto..era una domanda tra me e Guisgard..e appunto volevo una spiegazione..lo state colpevolizzando senza sapere il motivo. A dire il vero pure a Clio proposi un piano per avvelenarlo...volevo farlo fuori assieme agli altri..quando erano chiusi nella stanza..ma forse non voleva farsi scoprire, e ha dovuto salvarlo..e volevo saperlo..il ritorno è stato burrascoso e non vi è stato motivo di capirlo..io non so altro poichè quando partecipo a queste missioni vengo lasciata sola e disarmata e il capitano e Clio vanno in giro..ho rischiato la vita più di una volta, infatti non penso parteciperò a nessuna altra missione..stavolta è stato troppo, mi stavano pure violentando..è tutto...ma vedo il nostro Capitano è preso da altro..glielo dissi prima di entrare dovevo parlare con lui ma tanto lui non mi ascolta mai..più che vi sia o meno è indifferente..ma non accusatelo senza sapere il motivo".

Clio 24-12-2014 01.19.15

Il tempo si fermò, il mondo scomparve.
Le sue labbra, il suo bacio.
Dimenticai ogni cosa, le inquietudini che mi tormentavano, le paure vecchie e nuove, preda di una Felicità che bramavo e temevo allo stesso tempo.
Nient'altro era reale, a parte forse il battito impazzito del mio cuore.
Mi abbandonai a quel bacio, così intenso e appassionato da farmi ritrovare completamente tra le sue braccia.
Lasciai che quel bacio racchiudesse tutto l'Amore, la passione che avevo nascosto dentro una prigione di ghiaccio per tutti quegli anni.
Affidai a quel bacio le parole che non avevo mai pronunciato, quelle che mi morivano in gola, persino quelle che non avrei ripetuto mai abbastanza.
Tutte racchiuse in un unico, intenso e appassionato bacio, che avrei voluto non finisse mai.

Guisgard 24-12-2014 01.29.29

“Allora andiamo da lui e chiediamogli una spiegazione per il suo comportamento.” Disse Palos.
“Si, sono d'accordo.” Annuì Irko, per poi guardare Altea. “Venite, milady. Gli parleremo subito.”



Nel frattempo, sul ponte, Guisgard e Clio erano ancora preda di quel bacio appassionato.
Lui la baciò ancora e ancora.
Più e più volte.
Mentre le sue mani rincorrevano, cercavano, bravano, ogni parte del corpo di lei.
Mani che come occhi ora potevano, in cuor suo, fargli immaginare e sognare quel corpo senza più corpetti, stivali, speroni, giubbe e calzoni stretti.
Poi di colpo la brezza aumentò.
Guisgard allora strinse Clio fra le sue braccia, avvolti entrambi nel suo mantello.
Ed insieme si voltarono a fissare di nuovo quell'orizzonte sterminato, come l'ideale scenario di un romanzo senza fine.
Un romanzo che cercava il suo finale.
“Questa notte sembra diversa dalle altre notti...” disse lui in un sussurro “... forse perchè tu sei diversa da tutte le altre donne... e stanotte io...”

Altea 24-12-2014 01.38.55

"Andate voi a chiederglielo...anzi no andiamo assieme..aspettate faccio le mie valigie..perchè mi sono stufata di essere la brava servetta di Guisgard a suo comodo, mettetemi dove volete..io torno a Corte...ora basta, ho rischiato tre volte la vita nelle missioni perchè lui doveva solo stare con la sua guardia del corpo..a me non difendeva nessuno e meno male quando salii qui era preoccupato per la mia incolumità".
Preparai la mia sacca come era arrivata e seguii gli uomini sul ponte.

Clio 24-12-2014 01.39.06

Solo quando le sue labbra lasciarono le mie mi resi conto di essere senza fiato.
Mi chiesi se lui sentisse i battiti del mio cuore, che mi sembrava rimbombassero tutt'intorno a me.
Dapprima non riuscii a parlare, restai stretta a lui, ad osservare l'orizzonte.
Chiusi gli occhi per un momento.
Le sue parole.
Sorrisi, alzando lo sguardo su di lui.
"Stanotte tu?" ripetei in un sussurro tremante, la frase che aveva lasciato in sospeso, con gli occhi nei suoi, trattenendo il fiato.

Guisgard 24-12-2014 01.46.54

Guisgard guardò Clio negli occhi.
E restò a fissare quell'azzurro profondo e limpido per un istante che parve senza fine.
“Stanotte io...” disse piano.
Ma proprio in quel momento arrivarono Altea con gli altri dell'equipaggio.
“Cosa succede?” Il capitano a loro, avanzando di un passo, con Clio rimasta dietro di lui.
“Dobbiamo farti una domanda, Guisgard...” fissandolo Irko.
“Sembrate quasi una giuria.” Ridendo appena il presunto Taddeide. “Beh, visto che non potevate attendere domani... avanti, vi ascolto.”
“Sarà Altea a rivolgerti la domanda.” Disse il Rosso. “Avanti, milady.” Guardando poi la dama di Bastian.

Guisgard 24-12-2014 01.52.33

Il paesaggio appariva cupo, malinconico, tra la muta campagna e l'orizzonte inquieto, sul quale parevano stagliarsi, come figure dipinte per una fosca rappresentazione teatrale, immagini lontane ed enigmatiche.
“Dipende dallo scopo che ha spinto i vostri compagni a lasciare le loro navi per raggiungere queste terre.” Disse Deluen ad Elisabeth.
“Sono sicura che non sarà vano questo nostro viaggio.” Mormorò Marangel.
Ma durante il tragitto, sul lato destro della strada, i tre avvistarono qualcosa.
Erano le luci di una casa.
E quando furono vicini abbastanza, si accorsero dell'insegna che scricchiolava sul piccolo porticato di legno.
Era una locanda.
E nello spiazzo che la precedeva c'erano diversi cavalli.
E tutti di razza.
“Sembra ci sia gente importante in quella locanda...” fece Deluen.

Clio 24-12-2014 01.53.31

Trattenni il fiato, con gli occhi colmi di speranza e timore incatenati ai suoi.
Ma arrivarono gli altri dell'equipaggio, e restai un passo indietro.
La notte era diventata improvvisamente fredda.
Ma quella brezza gelida che accarezzava la mia pelle rovente era un sollievo, in realtà.
Attesi di conoscere la domanda che dovevano fare a Guisgard.

Altea 24-12-2014 01.56.55

Lo trovammo sul ponte e lasciai parlare Irko poi presi la parola tenendo ben stretta la mia sacca.."Prima ero sul ponte, non ho voluto disturbarti..eri impegnato come sempre..anzi sei sempre impegnato..anche durante le missioni mi hai lasciato abbandonata a me stessa sapendo ero disarmata..stavolta pure ti narrai del piano dell' avvelenamento e tu mi dicesti che fare" e lo guardavo senza tentennamenti negli occhi " e poi..quando il barone mi ha portato in camera sua non sei venuto a cercarmi..per fortuna arrivò il fratello del barone o quello mi avrebbe violentata, mi ha strappato i vestiti da dosso..e mi dicesti appena salita mi avresti tenuta a cura...io ti ho difesa contro Dominus e tutta la Corte..ho rovinato la mia vita per te..tu non lo hai mai fatto".
Sospirai.."Il fatto è che Pepe era con me, ho solo detto era un dubbio mi attanagliava..prima di entrare ti ho detto volevo parlare con te..ho parlato non mormorato e tu mi hai solo guardata..come sempre...un fantasma...quindi vogliono sapere perchè hai salvato la vita a Burmid..io penso tu eri in buona fede...ma ora ti chiedo un favore..come mi hai raccattata da Corte quando Dominus mi gettò verso te...fammi scendere da qui...io ti ho seguito per aiutarti...ma tu non solo hai mostrato di fregartene di me ma pure hai messo a repentaglio la mia vita..torno a Capomazda da mio nonno".
Guardai tutti e dissi.."Non mi interessa la risposta..so che sarà giusta, mi dirigo verso il ponte..addio a tutti, ci vedremo a Corte..forse" e mi diressi convinta verso il punto di uscita, avrei aspettato pure la alba.

Guisgard 24-12-2014 02.10.08

A quella domanda di Altea, tutti erano in attesa della risposta di Guisgard.
Clio compresa.
“Allora...” disse il presunto Taddeide alla dama di Bastian “... per quanto riguarda il tuo ruolo a bordo... io ti ho sempre detto che i luoghi da noi toccati potevano nascondere pericoli... ed infatti abbiamo rischiato più volte la vita tutti... non sapevo che il barone avesse tentato di farti violenza, ma comunque io stesso ero bloccato in quella stanza, con Burmid poi a pochi passi da me... ero dunque impossibilitato a muovermi... quanto allo stesso Burmid, beh, cosa avrei dovuto fare? Ucciderlo davanti ad un vassallo di Dominus? E dare così la possibilità ed il pretesto di accusarmi di omicidio davanti a tutto il ducato? Passare così dalla possibile parte della ragione a quella invece del torto? Questo pretendevate da me?” Fissando poi tutti loro.
Altea intanto, senza attendere risposta, si era allontanata.
“Vuoi davvero tornare a corte?” Rivolgendosi a lei Guisgard. “Con Dominus che ormai ti vede come traditrice? Se è ciò che vuoi, io non ti obbligherò a restare, ma sappi che sarai tu artefice del tuo destino. Ora siamo in volo, ma se davvero vuoi andare allora appena toccheremo terra di lascerò scendere dalla nave.” Tornò a guardare i suoi. “E se non avete altri dubbi, tornate tutti ai vostri posti di manovra.” Con sguardo deciso.
E tutti, a capo chino, obbedirono.

Altea 24-12-2014 02.18.10

Mi voltai verso lui.."Non sapevi mi usava violenza? Ti avevo detto lo dovevo sedurre..e poi al ritorno ti dissi pure mi saltò addosso con violenza inusuale..hai la memoria corta...tu hai pure sempre detto non volevi io venissi nelle missioni perchè era pericoloso per me...non lo ricordi..? Bene..io il mio dovere lo ho fatto fino in fondo..pensa se lo hai fatto tu..si torno a corte..tanto ormai mi hai già rovinata abbastanza..ma mi proteggeranno bene coloro che fumentano contro Dominus e mio nonno ne è a capo..ma non so se mio nonno sarà tanto dalla tua parte più sapendo come ti sei disinteressato di sua nipote e di colei che l' Austero ha allevato..bene ora trovati una altra aiuto cuoca..potete continuare, io aspetto qui alla uscita appena troviamo un punto di atterraggio..grazie a tutti..voi altri mi avete trattata benissimo invece, non voglio nessuno venga a disturbarmi."
Rimasi ad aspettare raggiungessimo un punto di approdo..la mia missione sulla Santa Caterina era finita..d' altronde forse Guisgard aveva avuto ragione, tutti mi avevano usata per ragioni politiche e mi fermai sul parapetto aspettando guardando l'orizzonte.

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Clio 24-12-2014 02.19.09

Ascoltai la domanda, le ragioni esposte da Altea, e poi la risposta di Guisgard.
Era vero, Brumid era ancora vivo, e così quel verme di Samoa.
Ma sapevo che li avremmo sconfitti.
Forse non oggi, ma non gli avremmo dato tregua.
Restai in silenzio, un passo indietro, anche quando gli altri se ne andarono.
Mi limitai a volgere lo sguardo verso quell'orizzonte che sembrava racchiudere la malinconia di quella notte.

Guisgard 24-12-2014 02.45.21

Capitolo VIII: Le icone di Capus Vetere ed il Fiore Antico


“Ma ci sono anche i pezzi degli scacchi: la Regina Rossa, la Regina Bianca, il gentile Cavaliere Bianco che rotola sempre giù di sella, e il Re Rosso, che dorme nel bosco della quarta casella e sogna i viaggiatori nel Paese dello Specchio.”

(Lewis Carroll, Alice attraverso lo specchio)



Guisgard ascoltò ancora Altea, limitandosi a guardarla senza aggiungere altro.
Gli altri dell'equipaggio, davanti a quella scena, apparvero muti ed inquieti.
“Io non obbligo nessuno a seguirmi.” Disse il presunto Taddeide a tutti. “Dunque chi vuole andare via è libero di farlo. Ma decida adesso stesso di farlo.” Con decisione. “Non tollererò più alcun tentennamento. La vita di ognuno di noi dipende da tutti gli altri dell'equipaggio e voglio solo gente conscia dell'importanza di questa impresa. Ci sono due modi per fare una cosa. Farla bene o non farla affatto. Dunque decidete.”
“Noi siamo sempre stati con te” fece Irko “e nulla è cambiato. Non devi mettere in dubbio la nostra lealtà.”
“Non l'ho mai fatto.” Rispose Guisgard. “Ma voglio che siate liberi di scegliere.”
“Abbiamo già scelto.” Disse Palos. “Tempo fa. E non cambiamo certo idea adesso.”
“Si!” Tutti gli altri in coro.
“Ma Burmid ci sarà alle costole!” Intervenne Miseria.
“Già.” Annuì il capitano. “Vuole ucciderci. E credo sia molto facile ciò.”
“E noi gli faremo capire che invece è tutt'altro che semplice!” Esclamò Chiò.
“Si!” Di nuovo in coro tutti gli altri.
“Avanti, tornate ai vostri posti.” Ordinò Guisgard.
E tutti obbedirono.
“Forse dovresti riposare un po', Clio...” voltandosi poi verso la piratessa il presunto duca.
Intanto Irko e Afiel raggiunsero Altea.
“Milady, su, ripensateci...” mormorò il Rosso “... non lasciateci proprio adesso. Dividerci è ciò che vuole Dominus.”
“Già, quel dannato.” Annuì Afiel.
Intanto la Santa Caterina era scesa sulle acque del Lagno, intravedendo in lontananza una striscia di terra.
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Altea 24-12-2014 10.14.13

Ascoltai Guisgard e risi.."Non penso sarà un problema senza me..appena salita mi dicevi pure ero una stupida dama e portavo sfortuna..una donna a bordo portava sfortuna..Yolanda e Clio non portavano sfortuna. .forse sarò iellata io..ripeto io ho fatto il mio dovere sono a posto Guisgard. .tu sai parlare molto bene come tuo zio".
Afiel ed Irko cercavano di dissaduermi e scendemmo sul Lagno.."Vi è terra laggiù..potete lasciarmi li..ho gia capito. .lui non ha mai potuto vedermi e dovuto sopportare..ora tornate da lui, vorrei rimanere sola prima di andarmene. .vi sarò sempre grata per la vostra amicizia" e sorrisi loro tornando a guardare l'orizzonte.

Galgan 25-12-2014 01.55.29

Alfine giungemmo alle navi.

-Ragazzo-

mi rivolsi al giovane che era stata la nostra guida,

-Ti ringrazio per quanto hai fatto, e sappi che Dio saprà rendertene merito; da tempo non porto con me denaro, quindi non posso offrirtene, però hai la mia gratitudine, e se, in futuro, ce ne sarà la necessità, non dubitare che questa sarà rendersi tangibile-

Parlai poi ai miei compagni d'arme;

-Ebbene, dovremmo chiedere udienza a chi comanda la spedizione, il quale, immagino dovrebbe trovarsi all'interno della nave dalle ducali insegne-

Detto questo, scesi da cavallo, e tenendolo per la cavezza, mi avvicinai alla nave.

Clio 26-12-2014 19.43.58

Improvvisamente mi resi conto di quanto non mi mancasse affatto essere Capitano, con la responsabilità di un intero equipaggio.
Alzai timidamente gli occhi su di lui e sorrisi.
“Hai detto bene..” mormorai piano “Dovrei…” con un lieve sorriso “Forse..”.
Non mi ero mai fermata, non sentivo ancora la stanchezza degli ultimi giorni.
“Ma allora dovresti farlo anche tu… abbiamo le stesse notti insonni sulle spalle, dopotutto..” con un sorriso.
La verità era che non volevo lasciarlo, ma ormai la nave si era svegliata, nonostante l’orario, e il ponte non poteva essere una di quelle isole.
Abbassai lo sguardo per un momento, per poi cercare nuovamente i suoi occhi.
“Immagino che qualunque cosa volessi dirmi, resterà prigioniera di questa notte…” sussurrai, avvicinandomi appena, per poi sospirare “Già una volta ci hanno interrotti, ricordi? Prima di scendere a Nova Casalis..” sorrisi “Non ho mai saputo cosa volessi dirmi…”.
“Beh, io andrò a riposare, allora…” mormorai, con gli occhi nei suoi, vagamente divertita “Se invece.. non so.. volessi.. finire quella frase…” alzai appena le spalle “Sai dove trovarmi..”.
Feci per andarmene, ma poi mi fermai e sussurrai appena al suo orecchio.
“Solo.. se davvero avessi qualcosa da dirmi..” esitai “Non affrettarti troppo o potrei non essere presentabile… che so.. potresti trovarmi nella vasca da bagno..” risi appena.
Mi allontanai di un passo, per poi chinare il capo rispettosamente.
“Col vostro permesso, Capitano..” fingendomi seria per poi avviarmi verso la cabina.
Il bagno, in realtà l’avevo detto solo per gioco, ma in quel momento mi resi conto che non era una cattiva idea, dovevo solo fare in fretta, prima che per qualche ragione mi seguisse davvero.
Raggiunsi la mia cabina e chiusi la porta dietro di me, restandovi appoggiata per lunghi istanti.
Cosa avrebbe pensato? Cosa avrebbe fatto?
Mi avrebbe seguito come io avevo seguito lui nella Sala dei Comandi?
Non ne avevo idea.
Continuava a sembrarmi di giocare ad un gioco di cui non conoscessi affatto le regole.
Il bagno..
Già, non avevo tempo, raggiunsi l’angolo che fungeva da sala da bagno e cercai un modo per scaldare dell’acqua.
Nel frattempo, aprii l’armadio e buttai sul letto una bellissima camicia da notte bianca, che avevo predato ad un mercantile francese tempo prima.
Una volta scaldata l’acqua, la cosparsi con le mie essenze preferite, accatastai i miei vestiti, gli stivali, il corpetto, la giubba in un angolo e mi immersi nell’acqua bollente.
Solo allora cominciai a sentire la stanchezza attraversarmi, l’acqua era così calda, e il profumo delle essenze rilassante.
Così, alla fine, chiusi gli occhi.

“Clio..” una voce dolce, la sua voce, mi chiamava “Clio, svegliati.. sono qui..”.
Aprii gli occhi a fatica, come fossi immersa in un sonno troppo profondo.
E la prima cosa che vidi fu il suo sorriso, e i suoi occhi che brillavano alla luce della luna.
“Ben svegliata..” disse, dolcemente.
“Ciao..” mormorai soltanto, con gli occhi nei suoi.
Battei le palpebre un paio di volte, cercando di capire dove fossi.
Ero sdraiata sull’erba, lui era chino su di me, al mio fianco.
Mi misi a sedere, e restai allibita.
Eravamo sull’altura dove ci incontravamo spesso da ragazzi, solo che il borgo, il castello, la campagna, non c’erano.
Tutto attorno a noi c’era uno splendido mare, uno di quelli incontaminati e puri, che avevo toccato nelle scorribande dell’Hydra.
Non capivo, mi voltai verso di lui, osservandolo perplessa.
Lui sorrise, sedendosi a sua volta.
“Te l’avevo detto, no?” con il suo sorriso compiaciuto, per poi voltarsi verso di me “Che stanotte ti avrei portato nelle Isole Felici…” sfiorandomi il viso con la mano.
“Guisgard io..” mormorai appena, con gli occhi nei suoi.
Lui si limitò ad accomodarmi una ciocca ribelle, per poi cercare le mie labbra ed incatenarle in un altro bacio appassionato.


Mi svegliai perché l’acqua era diventata gelida, e io stavo tremando.
Trasalii.
Quanto avevo dormito? Un minuto? Dieci? Un’ora?
“Maledizione…” imprecai tra i denti.
Meno male che dovevo fare in fretta.
Almeno così sei bella riposata e profumata, però…
Uscii dalla vasca, e mi avvolsi nel telo che avevo lasciato lì accanto appositamente, per poi entrare nella camera vera e propria.

Guisgard 27-12-2014 14.02.18

Galgan si avvicinò al pontile che conduceva a bordo della Regina d'Afravalone, seguito dai suoi tre compagni di viaggio, quando due soldati che sorvegliavano l'ingresso per l'imbarcazione gli intimarono di fermarsi.
“Altolà.” Disse uno dei due militari al cavaliere eremita. “Qui non si può passare. A bordo salgono solamente gli uomini dell'equipaggio o quelli che hanno un permesso speciale firmato dal capitano.”

Guisgard 27-12-2014 14.17.46

L'alba.
Un soffuso chiarore da Est si estese fin sulle calme e piatte acque, rendendole, dall'impenetrabile blu cobalto figlio della notte, prima di un vago rosato, poi di un vivo purpureo ed infine di un luminoso corallo.
Il cielo allora si illuminò sempre più, mostrando alte e sottile nuvole che, come un velo leggero e delicato, scendevano pian piano da Ponente.
La Santa Caterina era giunta su acque più chiare, animate da una corrente mite ma più forte di quella, quasi impercettibile, che muoveva il denso Lagno.
Ed in lontananza si intravedevano delle costruzioni che si innalzavano dalla piana circostante.
“Altea...” disse Guisgard alla dama di Bastian “... io non ho mai detto che tu portassi sfortuna a bordo. Non l'ho detto per il semplice fatto che non ho mai creduto a tali superstizioni. E se all'inizio fui restio al tuo soggiorno su questa nave era solo perchè non volevo mettere in pericolo un'altra vita, oltre quelle dei miei uomini. Tu però hai insistito per restare, volendo poi persino partecipare alle missioni a terra, nonostante io fossi dubbioso. Ed ora ti lamenti di non so cosa. Ovvio che sia pericoloso. E se tu hai rischiato di essere violentata, io e gli altri scesi con te abbiamo a nostra volta rischiato più volte di rimetterci la pelle. Dunque sinceramente non so di cosa tu possa ancora lamentarti, visto che, come detto, sei stata tu a voler salire sul mio veliero. Ora vuoi scendere? E' una tua scelta ed io la rispetterò. Ma sappi che se scenderai di tua volontà, poi non vi risalirai più. E se questo è ciò che vuoi, allora al primo scalo ti faremo scendere a terra.”
Raggiunse poi alcuni dei suoi al posto di comando.
“Guisgard...” Palos, mostrandogli una cartina “... abbiamo lasciato le acque del Lagno ed ora stiamo navigando il fiume Volotronus.”
“Non dovevamo lasciare il Lagno...” fece il capitano “... questo rallenterà il nostro arrivo a Nolhia.”
“Dobbiamo comunque fermarci per fare provviste.” Mormorò Irko.
“Allora al primo punto di scalo ci fermeremo” dispose il presunto Taddeide “e caricheremo le provviste. Poi riprenderemo il cammino verso Nolhia.”
“Si, signore.” Annuirono i due.
“Ora però dovresti riposare un po', Guisgard.” Disse Palos. “Su, va a fare colazione.”
“D'accordo.” Annuì il capitano.



Poco dopo, nella sua cabina, Clio era appena uscita dalla vasca, quando, con indosso solo un telo, tornando nella camera vera e propria, con sua sorpresa vi trovò qualcuno.
“Queste essenze nell'aria” disse Guisgard che stava seduto sul letto con d'avanti un grosso vassoio imbandito “sono davvero profumate. Ma credo che anche la colazione che ti ho appena portato abbia un profumino niente male.” Facendole l'occhiolino. “Sono sicuro di poter soddisfare ogni tuo gusto. Ti rivelerò un segreto...” sorridendole “... ho una collezione di marmellate unica. E' questo il mio segreto per far cadere le donne ai miei piedi.” Ridendo appena. “Ma prima...” mostrandole un fiore “... siccome una donna non si sveglia mai senza un fiore, ecco un'erica...” adagiandola fra i capelli biondi di lei “... nel linguaggio dei fiori simboleggia la solitudine... ma la solitudine” con i suoi occhi azzurri in quelli chiari di lei “è tante cose... è il Tempo... è la distanza... è tutto ciò che ci separa da quel che amiamo... e la solitudine è la campagna di ogni vero innamorato, poiché quando si ama il resto del mondo svanisce...”
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Altea 27-12-2014 14.40.39

"È incredibile quanto tu stia dimenticando il passato..certo era rischioso per tutti ma dovevamo essere tutti uniti..la tua avventura era solo con una persona. .e tu di me non sai nulla perché non ti sei mai degnato a parlare con me, solo in certi casi..aspetto qui per scendere ..a mio avviso tu non meriti nemmeno di divenire duca."
Mi misi seduta a terra aspettando arrivassimo per sbarcare ed andarmene e aggiunsi in modo tutti sentissero e pure lui.."Inoltre lui non fa il doppio gioco, sostiene..tornando qui gli dissi volevo dormire da lui e mi ha detto vi erano tanti posti nella nave o fumentavamo sospetti come la scorsa volta..non ami nemmeno te stesso Guiscard..uguale a Velv."
E ricordai esattamente le parole e il fatto svoltasi poche ora prima..

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 67454)
“Beh, dato gli ultimi accadimenti prima di scendere a terra” disse il presunto duca alla dama di Bastian “credo sia meglio evitare nuovi incontri nella mia camera, così da scongiurare fraintendimenti.” Sorridendo. “A bordo tutti gli alloggi sono comodi e confortevoli.” Facendole infine l'occhiolino.

Comunque, poi, mentivo io o lui girava la frittata per non essere reo di nulla..come quando mi tenne in camera sua senza proteste o volle i baci ed altro.
E chiusi gli occhi cercando di dormire. .era tornati da Suession che non dormivo.

elisabeth 27-12-2014 17.00.44

Incominciavo a comprendere gli altri solo quando nel silenzio avevo il tempo di ascoltarli...Deluel. quel nome mi dava la sensazione della parola delusione.....e infatti, mentre le parole del ragazzo furono dettate dal freddo ragionamento...marangel ...aveva avuto una visione piu' positi .... evrei giurato che Lei aveva gia' cissuto nel suo cuore quel viaggio...e csoì gli Dei lo avevano opportunamente preparato per Lei...." Infatti Deluel, bisogna vedere cosa ha spinto quegli uomini a venire in questo posto nonostante le loro anvi andavano da un'altra parte.....ma come dice Marangel....puo' anche darsi che il fato mi debba un regalo...."......infatti come se le miei parole avessero avuto una risposta...notammo una taverna....e nello spiazzo antistante dei cavalli , che solo uomini ricchi e in armi potevano avere......" C'e' una preghiera che viene insegnata alla mezza notte del 24 dicembre.....non viene trascritta ma tramandata oralmente, prima di pregare si fa una richiesta e poi dopo averla recitata tre volte...ad ogni suono...vocio...si da' un'interpretazione......Qui ci sono dei cavalli di razza...c'e'm freddo....e abbiamo fame.....i segni ci sono tutti..proviamo a fermarci...... "......e così Marangel sicura che tutto stesse per andare per il meglio mi fece spazio perchè scendessi dal carro....

Clio 28-12-2014 13.31.13

Mi illuminai.
Restai immobile per un lungo istante, incapace di proferire parola, con un sorriso luminoso e raggiante, che mi sembrava di non aver mai avuto.
Spostavo lo sguardo da lui al vassoio, per poi tornare ai suoi occhi, quasi non credessi a quello che vedevo.
Lui poi posò un fiore tra i miei capelli, lasciandomi ancora una volta senza parole.
Gli sfiorai dolcemente la guancia, con gli occhi nei suoi, senza riuscire ancora a parlare.
Non era un sogno.
“Marmellata, eh..” mormorai, divertita “ Ah, ecco svelato il tuo segreto..” lanciando un’occhiata al vassoio “Anche quella di mirtilli? È la mia preferita…”, voltandomi verso di lui per poi fargli l’occhiolino.
Mi avvicinai al vassoio, accanto al quale giaceva la camicia da notte che avevo preparato.
“Seta bianca e marmellata… non è il massimo..” mormorai, divertita, ma non avevo voglia di sceglierne un’altra, tanto ormai albeggiava, presto avrei dovuto vestirmi di tutto punto.
La raccolsi con la mano sinistra, mentre allungavo la destra sul vassoio.
“Che meraviglia..” sorrisi, prima di rubare un pezzetto di marmellata come una bimba dispettosa “Buona..” assentii, portando la mano alle labbra “Faccio in un attimo..”.
Sparii dietro il paravento, mi liberai del telo, appoggiandolo sul paravento stesso, e indossai la mia preziosa camicia da notte, stando attenta all’erica nei miei capelli.
“Eccomi..” sorrisi, uscendo, per poi sedermi sul letto a mia volta, davanti a quella splendida colazione.
Alzai gli occhi su di lui, sorridendo “Grazie..” sussurrai appena, sentendo la voce tremare “Hai ragione sai.. il mondo svanisce..” per poi illuminarmi, spostando lo sguardo al vassoio “Beh, Buon Appetito..” facendogli l’occhiolino “Non vorrai farmi mangiare da sola..” .
Era così strano, eppure così bello, condividere con lui una cosa tanto semplice e quotidiana come la colazione la rendeva improvvisamente speciale.
Ero felice, quella era la mia Isola Felice, fuori dal tempo, come sempre, il mondo intero poteva crollare che non me ne sarei accorta.

Guisgard 29-12-2014 00.24.27

Clio uscì da dietro il paravento con la sua splendida camicia da notte.
E nel vederla così, come una visione, Guisgard restò per un attimo senza parole.
“Eh...” disse in un sospiro “... se ti vedesse adesso il tuo maestro... chi poteva immaginare che un giorno quel dispettoso maschiaccio sarebbe diventato una meravigliosa ragazza...” sorrise e riprese a spalmare la marmellata sul pane “... sarà meglio che io però non tocchi le varie marmellate, visto che da qualche parte ho letto che lo zucchero possiede qualità afrodisiache... non che ne abbia bisogna, ovvio... la tua camicia da notte basta e avanza... meglio di una torta alla meringa...” facendole l'occhiolino e offrendole quella fetta di pane cosparsa di marmellata ai mirtilli “... il segreto di una buona marmellata sta nel rendere al minimo i pezzettoni di frutta... così si spalma in maniera omogenea sul pane...” rise “... chissà, potrei scriverci un libro sull'argomento!”


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