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"Invece a me non spiace affatto..." risposi sostenendo il suo sguardo. "La vostra compagnia è piacevole, Capitano..."
L'audacia che dimostravo stupiva me per prima. Non ero avvezza a questo tipo di confronto con un uomo, né tantomeno mi ero mai permessa di provocarne uno. Ma il Capitano... beh... lui era un'altra cosa, era impossibile resistere al suo fascino. Popolana, cortigiana, nobile... quell'uomo sarebbe stato in grado di conquistare qualunque donna. Mi stava spogliando con gli occhi, e io lo lasciavo fare. "Ditemi, Capitano... qual'è il vostro nome?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Il cocchiere annuì e la carrozza uscì dalla città, raggiungendo la campagna, fino al cottage.
Qui trovò un posto fra gli alberi e si fermò, facendo scendere Gwen. “Resterò qui ad aspettarvi, milady” disse il cocchiere “o preferite che torni al palazzo per avvertire madama Costanza?” |
Durante il tragitto non avevo pensato ad altro, a lui, a quel biglietto.
E ora era tutto sparito ancor prima di iniziare. Proprio come una stella cadente, che per un attimo ti mostra tutta la sua bellezza e poi, senza darti il tempo di rendertene conto, sparisce, dandoti quasi l'impressione di averla sognata. Io infatti mi sentivo così, come al brusco risveglio da un sogno. Il cocchiere poi mi fece scendere. ''Torna pure a casa e torna qui poi al tramonto..." mormorai, per poi sparire dentro il cottage, il mio unico rifugio. |
Lo sguardo di quel pirata era enigmatico, mutevole, sfuggente, a tratti ambiguo.
Continuava a fissare Gaynor, in modo sempre audace, persino indecoroso. Diventava sempre più insistente, sfacciatamente insistente. Come se stesse cercando di spingersi sempre più in là, oltre cioè la normale ed accettabile linea del pudore. “Forse” disse sorridendo “è la prima cosa carina, o cortese che mi avete rivolto, sapete? Anzi, temevo quasi di starvi antipatico. E magari questo sospetto ce l'ho ancora.” Con tono quasi irriverente. “Il mio nome? Volete conoscerlo? Non sapete che è sempre meglio evitare di conoscere il nome di un ricercato?” Guardando di nuovo la scollatura della camicia della sovrana, quasi senza preoccuparsi di apparire insolente. |
Gwen restò sola al cottage.
Tutto era malinconico e silenzioso intorno a lei. Poi, ad un tratto, cominciò ad udire qualcosa. Un suono, un buffo chiasso. |
"Non mi siete antipatico, affatto..." Come potevo dirgli che, al contrario, avrei voluto che mi baciasse all'istante?
"E si, voglio sapere il vostro nome... avete problemi a dirmelo? Pensate forse che potrei vendervi? Non lo farei mai..." gli dissi sfiorandogli la guancia con un dito. "State osservando ogni centimetro del mio corpo... vi avete trovato qualche difetto?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Restai sola, in totale silenzio, dentro il cottage.
Ad un tratto, un rumore. Un buffo chiasso,come... Come quello del carrozzone il giorno prima. Con un barlume di speranza nel cuore, dunque, corsi fuori, sperando che fossero loro. |
Gaynor gli si avvicinò, sfiorandogli la guancia con un dito.
“Quando un uomo sceglie di diventare un pirata” disse guardandola negli occhi “deve rinunciare a molte cose, come l'onore, la rispettabilità e persino il nome... dunque per gente come me un nome vale l'altro... ma se proprio ci tenete, altezza, allora potete chiamarmi allo stesso modo con cui i miei uomini si rivolgono a me... Capitan Cuore...” sorrise ed il suo sguardo dagli occhi della ragazza scese ancora una volta sulla scollatura “... per quanto riguarda il vostro corpo, altezza... se mi è consentito, dovrei vederlo tutto, senza questa bellissima camicia per poter giudicare... ma magari è prevista la morte per chi guarda una regina nuda...” |
Gwen corse fuori.
La campagna sembrava immutabile, col cielo coperto. Ma dalla vegetazione veniva quello strano suono. Cacofonico, insistente, grottesco. Poi la ragazza sentì uno scoppio ed una nuvola di fumo invase quello spazio. Un attimo dopo dalle piante emerse il carrozzone degli artisti, col suo incedere goffo, improbabile, cigolante e chiassoso. |
"Capitan Cuore... mi piace..." mi sedetti sul bordo del letto, mentre continuavo a parlare con lui. "Se anche fosse prevista la morte, voi ne sareste esentato... sarebbe un peccato tagliare una così bella testa..."
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