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Fermer sorrise e si alzò dalla sedia, restando a petto nudo vicinissimo a Gwen.
“Ho solo detto la verità...” disse, fissandola “... se i legionari sapessero che la bella e giovane infermiera del dottor Fermer è così brava con i massaggi, beh, in breve qui ci sarebbe la fila... e poi come biasimarli... non tutte le infermiere hanno un modo così sensuale di fare massaggi...” restò un attimo senza aggiungere altro, per poi rimettersi camicia e camice. |
“L'ho fatto per convenienza.” Disse Guisgard a Dacey. “Per il mio tornaconto. Se avessero distrutto il borgo, noi tutti saremmo morti, perdendo il nostro affare. Vedete? Non vi è nulla di eroico in me. Risparmiate i vostri sogni per chi ne sia degno.”
“Che cinico...” mormorò Orko “... peccato che sei anche un pessimo attore... chissà perchè ci tieni tanto ad apparire come non sei.” “Dacci un taglio.” Fissandolo Guisgard. “E mostra l'aereo a Diana. Ci tiene molto.” “Prego, seguitemi.” Orko a Dacey. |
Restio a prendersi la gloria. Era davvero una persona curiosa quel Guisgard ma che potevo farci. Non voleva essere visto con un eroe e io non avrei insistito. Piuttosto seguii Orko fino all'aereo.
Da bambina ne avevo visti, da lontano, come grandi uccelli di ferro che affascinavano la mia immaginazione infantile. |
“Beh, è un compito come un altro.” Disse Anty a Clio. “Montare i pezzi nella scocca di un aereo, pulirne i propulsori o sorvegliare un vecchio capannone non è che cambi molto, no?” Sorrise amaramente. “Sempre meglio che finire come il povero Geris.” Scuotendo il capo. “Si, accetto naturalmente l'incarico...”
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Sorrisi appena a quelle parole di Anty, pratica e concreta come sempre.
"Bene, sapevo di poter contare su di te.." Annuii "Vado a riferire al capitano gli sviluppi.. Ci vedremo stasera, per Geris". Con quelle parole mi accomiatai dalla mia amica e mi diressi nuovamente dal capitano, con il nuovo rapporto. |
Si alzó e si avvicinó a me.
Era cosí vicino e quella vicinanza mi mozzó il respiro, incatenando i miei occhi nei suoi. Nessuno si era rivolto mai a me in quei termini e la cosa mi faceva uno strano effetto. Restó un attimo senza dire nulla, un attimo in cui fui tentata dal sottrarmi al suo sguardo, ma non lo feci. Andó poi a rimettersi la camicia e il camice e restai ad osservarlo, cercando tenere a mente ogni dettaglio del suo torace, della sua schiena, delle sue spalle larghe che avevo sentito sotto le mani per quegli attimi interminabili. Presi a stringermi le mani l'una con l'altra a quel pensiero, cercando di allontanarlo, ma quel suo modo di fare, persino di vestirsi, cosí carico di una particolare sensualitá, mi distraeva da ogni cosa. |
Orko accompagnò Dacey attraverso il lungo capannone, fino a raggiungerne la parte posteriore, dove qualcosa di grande stava sotto alcuni teloni.
Orko si avvicinò e cominciò a tirare giù la copertura, fino a svelarne ciò che celava. E Dacey vide così un grande aereo, dalle linee slanciate e compatte. Era diverso da quelli che normalmente aveva visto volare nei cieli o raffigurati sui suoi libri. L'unica cosa che stonava con le sue forme avveniristiche era la totale mancanza di vernice sulla carrozzeria. “Vi presento l'aereo più veloce e potente del mondo...” disse orgoglioso Orko a Dacey “... ecco a voi la Freccia d'Argento.” Il suo sguardo mutò. “La nostra unica speranza per sconfiggere Canabias...” http://745433944.r.lightningbase-cdn...-tracy-loy.jpg |
Clio lasciò Anty e tornò nell'ufficio di Goz.
E la scena lì non era cambiata. C'erano infatti ancora, oltre al capitano, Marwel, Gaynor ed i due cadetti Icarius e Palos. |
Forse scherzava, come poteva essere che quell'aereo così malconcio fosse l'ultimo baluardo di speranza. O forse era serio e allora c'era da preoccuparsi.
<< É...beh ecco é...diverso da come immaginavo.... Insomma sembra un po'... Ehm scrostato... Discosta molto da ciò che il suo nome evoca.. Ma ... Ma se é veloce e efficace che importa il suo aspetto.. Giusto?>> |
Dovevo aver fatto relativamente in fretta, dato che il capitano stava ancora parlando con la ragazza bionda.
E se in tanti anni di servizio avevo imparato qualcosa, era proprio non disturbare Goz mentre parlava con una bella donna. Così attesi, insieme agli altri, composta e in silenzio che terminasse in modo da potergli riferire gli ultimi sviluppi e le decisioni che avevo preso. Non vedevo l'ora che quella giornata maledetta finisse, volevo togliere quella giacca e tornare ad essere semplicemente Clio, anche se solo per una sera, insieme ai miei fratelli, per onorare il nostro fratellino. |
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