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“E già...” disse Dension “... mi addormentavo quasi subito... una noia mortale...” sorridendo “... peccato non aver avuto un'insegnante carina come te...” facendole l'occhiolino “... non ho mai pensato tu fossi pazza...” fissandola “... magari testarda, irritabile, scontrosa, ma non pazza.” Divertito.
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Rimasi con gli occhi fissi nel vuoto per un attimo,- chissà com'eri da studente- mormorai con tono distratto.
Aggrottai la fronte,- oh sono questi i complimenti che fai ad una ragazza?- per poi ridere annuendo,- devo dire che mi hai descritta abbastanza fedelmente.- |
Elv mi prese in braccio, portandomi sulla prua della nave.
Ad un certo punto, pero`, lo vidi bloccarsi e osservare qualcosa. Mi voltai e notai un veliero in lontananza. |
“Vediamo un po'...” disse Dension “... indisciplinato, attaccabrighe, svogliato, scanzonato ed aggiungerei affascinante. Così ero da studente.” Ridendo. “Certo che ti ho descritta fedelmente.” La fissò con occhi enigmatici. “Tutte le volte che ti ho baciata avrò pur imparato qualcosa di te, non credi?”
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“E' un veliero...” disse Elv a Gwen “... si, un grosso veliero... da qui non è chiaro, ma forse è una nave da guerra...” si alzò e cominciò ad indirizzare la barca verso quella nave “... forse siamo salvi, Gwen!”
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- Oh certo affascinante...io aggiungerei anche modesto, soprattutto modesto- lo guardai ironica per poi ridere.
Scuoto la testa. - Non mi ha baciata così tanto da imparare davvero, hai solo avuto fortuna ad indovinare gli aggettivi giusti,- sostengo quel suo sguardo incrociando il bagliore dei suoi occhi. |
Elv si diresse immediatamente ai comandi, cercando di indirizzare la barca verso la nave.
Speravo davvero che avesse ragione e che l'equipaggio di quel veliero potesse darci una mano. |
“Si, in effetti è vero...” disse Dension fissando Dacey “... non ti ho baciata abbastanza... e tu hai bisogno di essere baciata... spesso direi... e da un esperto...” con tono sarcastico “... o forse rischio di passare ancora per immodesto?”
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Deglutii sentendomi morire. Stava criticando i miei baci?
- Se non sono abbastanza esperta per te allora che mi baci a fare? Invece di perdere tempo con me potevi cercarti una vera professionista - Gli scoccai uno sguardo furioso |
Mentre la barca di Elv e Gwen si dirigeva verso il veliero, quello, ad un tratto, sembrò accorgersi di loro e cominciò a muoversi verso la piccola imbarcazione.
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Dension rise di gusto.
“Non ho detto che non sai baciare...” disse lui divertito “... ma solo che una cura di baci è il modo migliore per essere felici... e tu miri all'Amore da Romanzo, no? Di quelli che fanno epoca.” Sorrise. “E poi, se non mi piacessero i tuoi baci, perchè mai ti avrei baciata l'altra sera?” Facendole l'occhiolino. |
Il veliero inizio` a muoversi nella nostra direzione.
"Hai visto?" dissi ad Elv "Sembra si siano accorti di noi, stanno venendo da questa parte." |
- Forse però ero l'unica donna della nave, non é che avevi grande scelta,- sbottai dandogli la schiena.
Dopo averlo ascoltato, lo guardai con la coda dell'occhio, quell'uomo sapevo farmi infuriare e poi sorridere nel giro di una frase. Mi avvicinai al suo volto. - Quindi é questo che consigli per curare la mia paura e la mia insonnia? I tuoi baci?- |
Altea, ancora scossa da quel sogno per certi aspetti così reale, si accostò all'oblò.
Un attimo dopo vide l'acqua intorno a loro agitarsi ed incresparsi. Poi cominciarono a muoversi. E le vibrazioni dei motori svegliarono anche Munain. La nave prese ad alzarsi piano. Emerse allora dall'acqua e poi dalla stessa fortezza che la ospitava. Pochi istanti e dall'oblò Altea vide il mondo sottostante diventare piccolo ed indefinito. Quella gigantesca nave si era alzata in volo, attraversando la notte con le sue ombre ed i suoi misteri. https://c1.staticflickr.com/3/2848/1...2a6fc9b0_b.jpg |
“Si, è vero...” disse Elv a Gwen “... credo anche io ci abbiano visti... ora si che siamo salvi, piccola...” sorridendo alla ragazza “... basta solo raggiungere quel veliero ed il gioco è fatto.” Annuì.
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“Magari per curare il tuo caratterino...” disse piano Dension a Dacey, guardando la sua bocca “... si, una cura a suon di baci per domarti... ma poi...” sorridendo “... cosa racconterai al tuo futuro amore una volta incontrato? Che hai trascorso un intero viaggio a farti baciare dal tuo megalomane capitano? Gli dirai di come ti guardava? Di come amava farti indossare abiti sfarzosi ed eleganti?” Sussurrò con sensualità.
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Mi sporsi ancora, più vicina.
Le sue parole ero stranamente divertenti e sensuali, una miscela esplosiva che tanto mi attirava. - Su una cosa sono d'accordo, sto viaggiando in compagnia di un megalomale,- cercai di non ridere,- per tutto il resto...sono certa che al mio futuro amore non dispiacerà, soprattutto perché se tu a baciarmi - lasciai sospesa questa frase dai mille e uno significati e chiusi gli occhi alla ricerca delle sue labbra. |
“Al tuo amore futuro non dispiacerà” disse Dension avvicinandosi a lei “perchè sei agli ordini del tuo capitano...” e finalmente le loro labbra si trovarono, congiungendosi e danzando poi le une sulle altre “... e poi...” facendo sua più volte la bocca di Dacey “... basterà non dirgli di questi baci...” stringendola a sé con slancio e passione “... e di come ti piace farti baciare dal tuo capitano...” assaporando le sue labbra con desiderio.
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Mi lasciai andare,nessun pensiero, presente o futuro,nessuna paura o inquietudine, niente di niente, solo le sue labbra, calde e suadenti che si univano alle miei. Solo il suo odore, la sua pelle, il suo sapore. Solo le sue braccia strette al mio corpo, solo noi due, racchiusi nella cabina di una nave deserta, preoccupati solo del contatto che si era creato tra noi .
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Quel bacio.
Che divennero poi due, dieci, cento, mille. Infiniti baci che unirono a lungo e con trasporto Dacey ed il suo virile e picaresco capitano. E più lui la baciava, più le sue mani scorrevano lungo il corpo di lei, immaginandone ogni forma e fattezza attraverso il suo abito. Mani che cingevano, stringevano e toccavano ogni parte del corpo di Dacey, procurandole brividi e sensazioni fortissime. Avvampando il suo viso e facendole dimenticare di essere sola con lui su quella misteriosa nave in mezzo al mare. |
Avevo dimenticato la nave, i suoi spettri e i suoi strani rumori, avevo dimenticato il mare, la notte argentata, avevo dimenticato persino quella cabina.
La mia mente riusciva ad elaborare un solo pensiero ed il suo nome era Dension. Dension che moltiplicava i suoi baci, Dension che mi stringeva con passione, Dension che con le sue carezze mi faceva avvampare, Dension che mi stava portando in un'altra dimensione. Ricambiai i suoi baci con impeto accarezzando la sua nuca, il suo collo, la sua schiena, totalmente rapita da lui tanto da non pensare alle conseguenze. |
Dension continuava a baciare Dacey in modo sempre più appassionato.
E mentre assaporava le sue labbra, il suo viso ed il suo collo, il capitano prese a togliersi la camicia, restando a petto nudo e stringendo sulla sua pelle il corpo di lei. “Dacey...” disse in un sussurro tra i suoi capelli “... ti voglio... stanotte...” senza smettere di baciarla. |
La vita è imprevedibile.
Non c'è nulla di più vero. Scesi con le mani su quella pelle nuda del petto, ridisegnando i suo muscoli con le dita. Lo guardai con il fiato corto, un solo istante che mi bastò a decidere, e tornai a essere preda del capitano. |
La nave, che non avevo visto, iniziò a prendere il volo e in breve Maruania si fece piccola e prese a volare verso la sua rotta sconosciuta.
Guardai Munain che si era svegliato dal forte frastuono dei motori e mi sedetti su una seggiola pensierosa e iniziai a parlare sottovoce. "Questa nave si chiama Eresia, sempre sia lei visto non la abbiamo vista...dipende da dove mettiamo l' accento..potrebbe essere un nome...oppure proprio riferirsi agli eretici, e non mi stupirei di questo visto ho sentito dire hanno chiuso pure tutte le chiese..e secondo te come sanno dove trovare la Divina Misericordia? Ah si, per te Capitan Giacomo il Nero è un pallone gonfiato e borioso..un pò come Guisgard vero?" rimasi in silenzio..Munain..lui era misterioso, a mio avviso era una tassello importante o forse una chiave importante e non si svelava anzi sviava. Sospirai.."Ora pensiamo a come liberarci da questa dannata situazione..e la parola è giusta..ovvio pure tu odi Maruania, lo hai dimostrato e ti hanno picchiato per bene non dandoti interesse..pure io la detesto, ecco perchè molti scappano..a Maruania non solo manca l' Amore Vero ma pure i contatti personali normali tra le persone, la solidarietà e tutte le cose di un posto civile dove le persone collaborano tra loro e vivono in naturale simbiosi con contatti come la amicizia, la solidarietà e via dicendo". Rimanemmo in silenzio per un pò..a questo punto però dovevo essere cinica.."Una volta raggiunta la Divina Misericordia dovremmo fare in modo di lasciare questa nave, a noi interessa Guisgard no? Mica vorrai far saltare la nave intera per il tuo odio verso di lui..dentro vi sta gente innocente, saresti come loro..quindi devi collaborare con me, dobbiamo fare in modo di andarcene da qua e salire su l' altra nave e sapremo di questo Guisgard, poichè come hai detto tu vi è troppa carne al fuoco". Certo..la prima parte era vera, ma solo io avrei dovuto parlare con Icarius, dirgli di Munain che voleva uccidere un certo Guisgard sulla loro nave e un antiquario dice vi stava e che Eresia era la nave di Maruania e voleva uccidere il Falco e tutti loro...poi non so se avrebbe voluto tenermi con me ma gli avrei precisato, avendo tradito il Nero e quindi Maruania ero condannata a morte. Tutti quei sogni non potevano significare lui provasse qualcosa per me..magari erano frutto di chissà cosa..almeno sarei morta per un giusto ideale non in nome degli ideali di Maruania...e almeno sarei morta vedendolo per l' ultima volta..a parte mi sarei proposta pure come pelapatate per essere li e fargliela pagare a questa gentaglia e farli sparire dal resto del mondo. |
Chiusi la porta dietro di me, restandovi appoggiata per un lungo istante.
Possibile che mi sentissi sempre così dopo aver passato del tempo con lui? Sospirai. Avevo detto che mi sarei preparata in fretta, non potevo certo star lì a cincischiare, o a pensare. Eppure non riuscivo a smettere di pensare a quell'atmosfera inebriante ed intensa che si creava ogni volta che eravamo soli. E quando terminava, per l'inesorabile scorrere del tempo, c'era come un vuoto intorno a me, ed era strano, almeno, non avevo mai provato nulla di simile. Già.. il Tempo.. Sospirai. Così, mi allontanai di qualche passo, per raggiungere l'armadio e cambiarmi. Lasciai cadere sul letto delicatamente l'elegante vestaglia, e lo sguardo mi cadde sullo specchio che rifletteva la mia immagine avvolta in quella camicia da notte raffinata e seducente. Sospirai piano. Probabilmente quella meraviglia era sprecata su di me, pensai con un sorriso triste. Eppure, con mio sommo stupore, mi resi conto di quanto avrei voluto che il suo sguardo si posasse su di me in quel momento. Beh, ti ha visto col vestito rosso, era molto peggio. Scossi la testa, sorridendo appena: quella non ero io, stavo recitando, non è la stessa cosa. Era uno sguardo diverso quello che sognavo... uno sguardo unico e speciale.. Sospirai. Sapevo di non poter indugiare in certi pensieri, anche se mi sorprendevano e mi catturavano. Eppure c'era un'altra cosa a cui non riuscivo a smettere di pensare. Icarius era un Taddeo, l'aveva detto lui stesso.. Dunque su di lui gravava la maledizione della Gioia. Se già faticavo a capire come dovevo comportarmi con lui, ora era ancora peggio. Giusto per complicare ancora di più le cose... Oh, andiamo.. adesso credi alle maledizioni? Sospirai. Se potevo credere alle visioni di Damasgrada, al viaggio nel tempo, perché non ad una maledizione. E quella maledizione gli vietava l'Amore.. Mi vestii abbastanza in fretta, mentre tutti quei pensieri si susseguivano nella mia mente. Indossai una corta gonna nera in pelle, con una sopragonna velata che scendeva asimmetrica solo sulla gamba destra, come una carezza leggera. Un paio di stivaletti e un top viola senza spalline, visto il caldo di luglio. Preparai la borsa con giusto poche cose, e poi mi chinai a raccogliere la cintura con Damasgrada, che mi avrebbe cinto la vita. Restai ad osservarla per un momento, lasciandomi cadere sul letto. Liberai la lama dal fodero, quanto bastava per poter osservare quel giglio inciso sull'acciaio. Lo sfiorai dolcemente, seguendo le sue linee come avevo fatto infinite volte da quando ero bambina e avevo trovato quella spada nella grotta. Ora però comprendevo molto di più. "Tu come hai fatto, Clio?" mormorai pianissimo, senza sapere esattamente a cosa mi riferissi con quella domanda, che naturalmente sarebbe rimasta senza risposta. Sospirai per l'ennesima volta, mi alzai, cinsi la vita con la cintura di Damasgrada ed uscii sul ponte, cercando di lasciare pensieri, sospiri ed inquietudini dietro di me. Invece quei pensieri non mi lasciarono nemmeno mentre scendevo dalla nave. La voce dei pescatori mi destò dai ricordi di poco prima, aiutandomi a concentrarmi sul presente. I pescatori osservavano estasiati la Divina Misericordia. "Siamo diretti a Vacolis.." dissi, sorridendo gentilmente "Sapreste indicarci la via?". |
Sì, eravamo davvero salvi, anche se non mi sembrava vero. In questi ultimi giorni, avevo iniziato a dubitare dei momenti in cui tutto sembrava andare per il verso giusto e ora speravo di sbagliarmi. Dalla mia posizione di prua, continuavo ad osservare il grande veliero a cui andavamo incontro.
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La passione tra Dension e Dacey era forte, tangibile, assoluta.
I due erano stretti l'una fra le braccia dell'altro, avvolti dall'inarrestabile trasporto di un qualcosa desiderato a lungo da entrambi. E dopo aver sussurrato quelle sensuali parole alla ragazza, il capitano cominciò a sbottonare, lentamente, tra baci e carezze, il vestito di lei. |
I pescatori fissavano stupiti ed ammirati l'incredibile Divina Misericordia ormeggiata nel lago.
Poi, a quelle parole di Clio, quegli uomini restarono turbati, scambiandosi lunghe occhiate. “Beh...” disse Palos “... cosa vi succede?” “Siete stranieri...” uno dei pescatori “... come conoscete Vacolis?” “In verità” fece Icarius “sappiamo ben poco di quel luogo. Ignoriamo persino se sia un regno, una città o altro ancora.” “Come ne conoscete dunque il nome?” Domandò il pescatore. “Cos'è, un terzo grado?” Seccato Palos. “Chiediamo ciò nel vostro interesse...” Fissandoli il pescatore. |
Il veliero si avvicinava ad alta velocità verso la barca di Elv e di Gwen.
Poi, pian piano, diminuì il suo procedere tra le onde, fino a fermarsi quasi del tutto. Una scialuppa allora fu calata in acqua e quella cominciò a dirigersi verso l'imbarcazione dei due. |
Quei pescatori non sembravano molto ospitali, e il solo nominare la città rabbuiò i loro sguardi e indurì le loro parole.
"Ne abbiamo sentito parlare.. tutto qui.." dissi, quasi timidamente, osservando i pescatori "Ma in realtà nessuno ha saputo dirci molto.. mi pare di capire che non amano gli stranieri da quelle parti, o sbaglio?" domandai. Ero sempre più curiosa di scoprire cosa si celasse in quella città, così temuta. Ma noi non potevamo ignorare il loro tesoro, né dare per scontato che non fosse il Fiore che cercavamo, dunque dovevamo andare fino in fondo. |
“Si, vero...” disse uno dei pescatori a Clio “... non amano gli stranieri a Vacolis e fareste bene a dimenticare quel luogo...”
“Magari siamo curiosi.” Fece Palos. “La curiosità spesso porta cattivo consiglio.” Mormorò il secondo pescatore. “Un filosofo...” sarcastico Palos “... magari la filosofia aiuta a pescare più pesci...” Ma proprio in quel momento sulla sponda de lago apparvero due figure, probabilmente pellegrini. Si trattava di un uomo alto e robusto, dai capelli corti e brizzolati, accompagnato da un ragazzino. |
"Beh, io vengo da Maruania, non mi spaventano le città inospitali.." dissi, con un sorriso forzato.
Notai che Icarius restava in silenzio, mi chiesi a che cosa stesse pensando. "Ci sarà pure un modo per raggiungere la città..." riprovai, guardando i pescatori. Ma in quel momento arrivarono dei pellegrini, un uomo e un ragazzino. Li salutai gentilmente con un cenno del capo e un sorriso. Chissà, magari loro ci avrebbero aiutato più dei pescatori. |
I due pellegrini salutarono i presenti, poi si avvicinarono ai pescatori e chiesero di poter acquistare del pesce prima di rimettersi in cammino.
“E diteci...” disse uno dei pescatori ai due nuovi arrivati, mentre riempiva un sacchetto con del pesce “... dove siete diretti?” “In verità” rispose il pellegrino “ci spostiamo in cerca di nuove chiese da conoscere. Ho udito che non lontano vi è una grande chiesa dedicata al culto di Sant'Anna. Potete indicarci dove si trovi?” “Prendete il pese ed andatevene.” Bruscamente il pescatore, dando il sacchetto al pellegrino. E questi rimase colpito da quella reazione. “Sarà meglio andare...” Palos a Icarius “... da questi non caveremo nulla...” Icarius però non rispose nulla al suo compagno. Si avvicinò ad uno dei pescatori fissandolo negli occhi. “E' chiaro che voi conoscete Vacolis...” disse “... vi saremmo stati grati per le indicazioni, ma vedo che l'aiuto al prossimo non è concepito in queste terre...” prese qualcosa dalla tasca “... lo vedete questo fiore?” Mostrandogli Mia Amata. “Ebbene, per voi non sarà né bello, né profumato ed i suoi petali avranno come unico verdetto la vostra morte.” Un attimo dopo dai petali si liberò un bagliore luminoso. Poi una lama apparve vicinissima al volto del pescatore. “Voglio sapere come si arriva a Vacolis!” Urlò Icarius. http://www.deepfocusreview.com/revie...tainblood2.jpg |
Osservai i pellegrini acquistare del pesce, e restai interdetta dal comportamento dei pescatori.
C'era sicuramente sotto qualcosa. Scossi la testa, indastidita a quelle parole di Palos, e alzai gli occhi su Icarius, che andò a parlare coi pescatori. Stavo per perdere la pazienza e fortunatamente anche lui. Poi trasalì.. Ma quella.. quella spada.. Mia Amata.. Possibile? Beh, non era il momento di pensarci, istintivamente portai mano a Damasgrada, nel caso ci fosse stato bisogno di dar man forte ad Icarius o comunque per mettere ancora più paura ai pescatori. |
Restavo tra le sue braccia, cercando le sue labbra, stringendo il suo corpo, sfiorando la sua pelle nuda mentre sento il mio vestito allentarsi e scivolare via.
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Il veliero procedeva a gran velocita` verso di noi. A poco a poco, pero`, rallento`; venne calata una scialuppa e mi voltai verso Elv.
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Icarius mostrò una velocità fuori dal comune, aiutato dalla straordinarietà di Mia Amata.
“Avanti...” disse con la lama della sua spada vicinissima al volto del pescatore. “Per l'Amor del Cielo...” impressionato il pellegrino “... rimettete via la spada, messere...” “Temo” fece Palos “che questa gente conosca solo la paura.” “Già, come il contrappasso Dantesco...” Icarius fissando il pescatore “... visto vivono nella paura, è ciò che allora gli faremo sentire... avanti, voglio sapere tutto su Vacolis.” Con tono che non ammetteva repliche. “Si, dirò tutto...” impaurito il pescatore “... Vacolis è un potente regno... sorge sulla parte più Occidentale del litorale Flegeese... è una penisola... laggiù odiano i forestieri... forse perchè sono gelosi di ciò che custodiscono...” “Cos'è che custodiscono?” Domandò Icarius. “Il Fiore della Felicità!” Gridò il pescatore. “E...” guardando con la coda dell'occhio il pellegrino “... e la chiesa di Sant'Anna si trova proprio a Vacolis...” Icarius tirò via la lama ed il pescatore si accasciò a terra ancora tutto tremante. |
Restai impassibile mentre Icarius interrogava il pescatore, nascondendo un sorrisetto divertito che sarebbe stato assolutamente fuori luogo, nel paragonare quella scena all'interrogatorio dell'attore dove ero io a fare la cattiva.
Ma ovviamente sapevo che Icarius voleva solo spaventare quel pescatore e non fargli del male. Il suo stratagemma funzionò, e ottenemmo le indicazioni che volevamo. Mi avvicinai ad Icarius e gli sorrisi, sfiorandogli delicatamente un braccio. "Ben fatto.." annuii alzando gli occhi su di lui "Ci mettiamo in cammino?" con un sorriso rassicurante "Potremmo scortare questi due pellegrini, dato che andiamo nella stessa direzione.." suggerii a bassa voce. |
Dacey sentiva i baci di Dension sulla sua bocca e sul suo viso.
E le mani di lui che ovunque le facevano avvertire quanto la desiderasse. Poi il suo vestito che si allentò, per scivolare via un attimo dopo, come una lunga e lenta carezza sulla sua pelle. Allora il capitano restò a guardarla per un istante. Un istante in cui i suoi occhi scuri si posarono su ogni parte del suo corpo. “Sei bellissima...” disse lui in un sussurro “... bellissima, Dacey...” per poi accarezzarla dolcemente ovunque. E quelle carezze liberarono intensi brividi sulla pelle della giovane, rendendole impossibile trattenere lunghi e caldi sospiri. Ma proprio in quel momento, incredibilmente, dalla nave partì un fischio, simile ad un lungo sibilo. E naturalmente quel suono impressionò i due. “Chi...” turbato Dension “... chi diavolo può aver fatto fischiare la nave? Non c'è nessuno a bordo oltre noi due!” A Dacey. |
Elv guardò Gwen e poi fissò la scialuppa che si avvicinava.
Ed infine raggiunse la loro barca. A bordo vi erano alcuni uomini con uniformi esotiche ma dal chiaro taglio militare. “Voi...” disse uno di quei soldati col suo forte accento aperto “... chi siete? Perchè navigate in queste acque?” “Siamo naufraghi in un certo senso” rispose Elv “e vi siamo debitori per averci salvato.” Sorridendo. Ma come tutta risposta quegli uomini mostrarono loro le armi. “Nessuno può navigare in queste acque.” Fissandoli il militare che aveva parlato. “Ammanettateli.” Ordinò agli altri. I militari passarono sulla barca dei due e li incatenarono. “Perchè?” Gridò Elv. “Zitto, cane!” Intimò il militare che aveva dato ordine di ammanettarli. E i due furono fatti salire a forza sulla scialuppa, dopodiché la loro imbarcazione venne atta affondare. |
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