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“Si, sono fiori unici, meravigliosi...” disse Sbroz a Gaynor “... non ne troverete di simili in nessuna parte del mondo... crescono solo su quest'isola, essendo stati ideati dal mio padrone per arricchire questo palazzo.”
In quel momento arrivò una donna. “Ester...” fissandola Sbriz “... questi sono due naufraghi arrivati sull'isola. L'uomo necessita di cure, sebbene sia solo svenuto, mentre la ragazza” indicando la regina “ha bisogno immagino di abiti puliti. Te ne occupi tu?” “Certo.” Annuì Ester. Affidò allora le cure del pirata ad alcuni servitori e pregò poi Gaynor di seguirla. |
Lo ascoltai con attenzione..."Lord Velvon..bene saprò come presentarmi e chiamarlo allora" e mi ammutolii quando parlò del figlio...un veto..nessuno doveva dire il suo nome..il dipinto nascosto, il fatto nessuno doveva nominare il nome del figlio...e forse costretto a partire in guerra..era assurdo tutto questo..beh, le solite liti familiari nobiliari presupponevo.
"Bene, vado a prepararmi, poi possiamo andare al castello dunque." Salii in camera ma non molto convinta...rispondeva cercando di dare risposte esatte...l' età anagrafica l' avevano tutti. Mi lavai, acconciai i capelli e tenni il vestito di Cramelide e guardai il ciondolo..non mi ero soffermata sulla effige..era il teschio di un pirata e uno scorpione..chissa' a chi era appartenuto..chiusi gli occhi e mi immaginai libera come quegli uomini, in un vascello nel mare in cerca di avventure. Sospirai e scesi nella bottega.."Sono pronta" dissi a Tintus indossando un cappellino alla moda, sempre trovato lì per caso. |
"Il vostro padrone ha creato da se questi fiori?" Chiesi incredula "Non sapevo che fosse possibile ideare nuove varietà di fiori e piante, credevo nascessero tutti spontaneamente in natura..."
Mentre parlavamo, arrivò una donna di nome Ester, che affidò il Capitano ad alcuni servi e chiese a me di seguirla, per darmi abiti puliti e speravo anche un bagno ristoratore. "Vi ringrazio milady... quella strana creatura pelosa ha ridotto a brandelli quel che restava del mio abito..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Vedo che non avete peli sulla lingua” disse il Gastaldo a Dacey “e ciò non sempre è cosa buona...” fissandola con aria enigmatica.
“Tutti i forestieri vengono accolti così qui?” Chiese Ehiss. “Solo quelli che disturbano la tranquillità cittadina.” Rispose il Gastaldo. “Ed in che modo noi l'abbiamo fatto?” Domandò il cavaliere. “Terrorizzando i cittadini.” Il Gastaldo. “Ossia?” “Questa è terra di antiche tradizioni ed arcane credenze...” mormorò il Gastaldo “... forse a voi stranieri ciò farà sorridere, ma qui molti credono che untori, streghe e demoni siano realtà.” “In che modo noi c'entriamo con questo genere di cose?” Perplesso Ehiss. “Avete protetto un possibile untore...” spiegò il Gastaldo “... parlo di quel mendicante... per molti cittadini è un untore...” |
In poco tempo per fortuna reperii tutti gli ingredienti.
Tranne il sangue di pipistrello, ovviamente. Non sapevo dove lo avrei trovato, nè come avrei fatto a prenderlo e quel pensiero era ancora più agghiacciante. Poi mi venne in mente il castello; dove trovare un nugolo di pipistrelli se non in un vecchio castello abbandonato? Così iniziai a riflettere su quella possibilità. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea prese a prepararsi, quando ormai il cielo cominciava a schiarirsi.
La notte stava cedendo il passo al nuovo giorno. Gli apprendisti di Tintus si svegliarono, come sempre, molto presto. Fecero velocemente colazione e poi si misero a lavorare. Il pittore invece si lavò e vestì con calma, per poi scendere giù nella bottega, dove diede indicazioni ai giovani apprendisti circa il loro lavoro. “Madama...” disse poi ad Altea “... desiderate fare colazione prima di partire per il castello baronale?” |
Il castello parve a Gwen il luogo ideale, forse anche l'unico, in cui poter trovare un pipistrello.
Ma doveva sbrigarsi e lei lo sapeva bene, visto che ormai l'alba era prossima a sorgere. |
Tutti erano alle prese col lavoro, si erano svegliati presto.."Solo un the grazie..Non ho fame, ho dormito male e poi ho fretta di andare al castello" mi sedetti in un tavolino aspettando il the guardando gli artisti al lavoro.
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Subito mi incamminai verso il castello.
L'idea di tornarci, e pure di sera, mi terrorizzava, ma per Zoren avrei fatto di tutto e avrei scalato le montagne. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Giustamente l'uomo non era esattamente convinto di farci entrare.
"Vi prego, devo medicarlo..." Implorai. "Se non volete ospitarci almeno datemi un po' d'acqua in modo che possa lavare le sue ferite..." Tentai. Era vero, dopotutto, dormire potevano dormire all'aperto, ma dovevo medicare quei lividi, fortunatamente avevo ancora gli unguenti con me. |
Dopo un po' uno degli apprendisti portò una tazza di tè ad Altea.
Nel frattempo Tintus faceva colazione, sempre tenendo lo sguardo sui suoi apprendisti per controllare che lavorassero bene. |
Strinsi i pugni da sotto il tavolo irritata.
" E come potevamo saperlo? Abbiamo visto solo un poveretto che veniva mal menato... E non potevamo restare inermi, ci siamo solo sincerati che stesse bene e basta. Siamo stati gentili e cortesi. É da condannare questo? Poi se la gente qui é superstiziosa che colpa me abbiamo noi?" |
Gwen si diresse al castello senza indugiare oltre.
Rifece così la stessa strada che lei e Zoren avevano fatto insieme solo poche ore prima, giungendo infine al vecchio maniero quando ormai il Sole era sorto. Ora però, con la luce del giorno, sarebbe stato più difficile trovare un pipistrello. Ma all'improvviso la ragazza sentì qualcosa. Come un carretto che cigolava. |
Ringraziai l' apprendista e gli chiesi su cosa stesse lavorando "Sedetevi a farmi compagnia, finirò presto il the" poi sussurrai sottovoce sorridendogli affabilmente "Parlatemi del figlio del barone".
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Cercare un pipistrello in quel buio sarebbe stato come trovare un ago in un pagliaio e tutto ciò non era affatto rassicurante,dato il pochissimo tempo che avevo a disposizione.
Sentii poi il rumore di un carretto che cigolava, così mi voltai e attesi di capire chi fosse. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Bah, al diavolo...” disse l'anziano uomo “... entrate, su... ma badate che sono un esperto di armi e ne posseggo tantissime. Se dunque mi darete motivo di usarle ve ne farò pentire.” Facendo segno ai due di entrare.
“Che Dio vi benedica.” Sorridendo Icarius, che con Clio poi entrarono in casa. “Su, mentre medicate il vostro amico io vado a prepararvi un po' di latte caldo.” Mormorò l'anziano padrone di casa. |
Oh, anche io, non sai quanto...
Ma evitai di condividere quella informazione con il padrone di casa. Così, mi sistemai nel salotto che ci aveva mostrato, sedendomi accanto ad Icarius, mentre iniziavo a pulire le ferite con dell'acqua fresca che era in una grotta. Lo feci in silenzio, per poi sorridere quando incontrai il suo sguardo. "Che faremo domani?" Sussurrai piano, per poi prendere l'unguento dalla mia sacca e iniziare a sfiorare dolcemente le ferite di Icarius. Dopo un po' gli sorrisi. "Va meglio?" Sussurrai dolcemente. |
Il Gastaldo guardava Dacey mentre lei esponeva le loro obiezioni alle accuse che venivano mosse da quell'uomo.
“Già, ma siete fortunata che nessun cittadino vi senta parlare ora” disse “altrimenti sarebbe capace di mettervi al rogo.” Sorridendo. “Ma bruciare una bella ragazza come voi, se anche foste una strega, sarebbe un vero spreco. Facciamo un patto... ditemi il vostro nome e magari, chissà, tutto potrebbe rivelarsi una bolla di sapone...” |
Altea era una donna, oltre che bella e seducente, molto esperta della vita e degli uomini.
Ben sapeva dunque che la sua bellezza poteva avere un potere quasi ipnotico su un giovane sbarbatello come quell'apprendista, del tutto soggiogato dal fascino di lei. Dunque il giovane accettò subito l'invito di sedersi con la dama, sebbene il rischio di beccarsi una lavata di capo da parte di Tintus fosse molto concreta. “Ecco, non ne so molto, milady...” disse il giovane “... io non credo di averlo mai veduto, forse perchè frequentava poco la città... so solo che molte modelle sono state portate dal maestro Tintus al castello del barone per dei dipinti...” |
" Una strega? Ma che follia... La magia non esiste" dissi senza battere ciglio.
" Il mio nome? E sia, io non ho fatto nulla e non ho nulla da temere in merito alle vostre accuse. Mi chiamo Dacey" |
Gwen si voltò e vide un carretto spinto da una vecchia donna che si avvicinava.
Il Sole intanto si era staccato dalla linea dell'orizzonte, illuminando con i suoi raggi obliqui tutto quello scenario. “Salute a voi, giovane amica.” Disse sorridendo la vecchia. |
A quelle parole rimasi di stucco.."E perché non frequentava la città? Ma quelle modelle..che fine fecero?" Preoccupata..pensando alla chiave, il venditore disse mi sarebbe servita..speravo per non salvarmi.
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Clio cominciò ad occuparsi delle ferite di Icarius.
“Direi di allontanarci il più velocemente possibile da qui...” disse piano lui per non farsi udire dal padrone di casa “... ci staranno dando la caccia ed ogni istante trascorso nei confini del ducato è per noi un serio rischio di finire appesi con un cappio al collo...” scosse piano la testa “... questo livido qui sulla spalla, mi brucia... quei dannati soldati ci sono andati giù forte...” con rabbia. |
Annuii ad Icarius, mentre continuavo ad occuparmi delle sue ferite.
"Sono d'accordo..." Mormorai piano "Ripartiremo domani all'alba, o se te la senti anche subito.. L'importante era riuscire a medicare le tue ferite, altrimenti rischiamo che si infettino" continuando a medicare piano quei lividi con gli unguenti. Poi quelle parole di Icarius e sorrisi. Osservai così il livido sulla spalla, che effettivamente era bello grosso e violaceo. "Accidenti..." Mormorai "Qua ci vorranno un tre settimane per farlo scomparire.." Pensierosa. "L'importante è che non ti faccia più male" sorrisi, iniziando dapprima a pulirlo, per poi unger lo con quell'unguento, dolcemente, sorridendogli di tanto in tanto. |
“Dacey...” disse il Gastaldo “... molto bello come nome...” sorridendo “... e come promesso, siete liberi di andare. Ma badate di non causare altri disordini, altrimenti sarò costretto ad intervenire.”
“Ce ne ricorderemo.” Annuì Ehiss. “A presto...” mormorò il Gastaldo “... molto presto... fissando la zingara. Il cavaliere si alzò e con la ragazza uscirono dalla sala, dove trovarono un soldato che li accompagnò fuori dal castello. |
“Tu...” disse ad un tratto Tintus “... torna a lavorare con gli altri.” E l'apprendista ubbidì.
"Non dovete dar corda a questi ragazzi, altrimenti batteranno la fiacca." Ridendo Tintus. “Siete pronta per partire, madama?” Chiese il pittore ad Altea. |
" Vi ringrazio, lo scelse mia madre" dissi già pronta ad alzarmi e non appena ottenuto il permesso lo feci.
" Non daremo più alcun fastidio non temete" Mi affrettai all'uscita del castello e non appena lasciato quel luogo dissi a Ehiss " Sarebbe meglio lasciare la città Ser... Per favore, possiamo prendere la strada da cui siamo arrivati e trovare un'altra città, per favore non voglio restare qui oltre" |
Il ragazzo venne richiamato all' ordine, finii il mio the e mi alzai osservando quel sorriso gioioso e forse fasullo di Tintus.."Si sono pronta,.possiamo andare" . Presi la sacca, ma dovevo andare cauta.
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“In verità” disse Sbroz a Gaynor “il padrone ama unire vari tipi di fiori, generando così nuove specie... è un uomo fuori dal comune.”
Pii arrivò Ester che condusse la giovane sovrana in una camera al primo piano della villa. “Farò portare dai servi acqua calda e sali per il vostro bagno.” Alla ragazza. “Ma vi prego di non rivolgervi a me col termine milady. E' un titolo che non mi appartiene. Ester andrà benissimo per chiamarmi quando vi occorrerà qualcosa. Con permesso.” Ed andò via. La stanza appariva comoda e ben arredata, sebbene stile e mobilio erano diversissimi da come Gaynor aveva imparato a conoscerli nella sua terra. Come se quell'isola vivesse in un altro tempo. |
Icarius si lasciò medicare da Clio, che pian piano sistemò i suoi lividi ed i suoi tagli.
“Devo dire” disse lui, mentre i capelli di lei più volte lambirono e sfioravano il suo volto “che sei brava come infermiera...” restando a sentire il profumo di quella bionda chioma. |
Il carretto era spinto da una donna anziana, la quale mi salutò.
"Salute" con un leggero sorriso,continuando però a camminare, dal momento che dovevo sbrigarmi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Continuai a medicare le ferite di Icarius, stando attenta a non fargli più male del dovuto.
Poi quelle parole, e risi piano, scuotendo la testa. "Ma va, ho solo molte cicatrici, tutto qui.." Sorrisi "Tutta esperienza sulla mia pelle!". Ed era vero, non sempre c'erano le infermiere e aspettare giorni per disinfettare una ferita poteva causare cancrena. Così dopo un po' impari, ma da qui ad essere un'infermiera c'era un abisso grande come il mare. Poi compresi che probabilmente voleva farmi un complimento, e che lui non poteva conoscere la mia storia. "Ad ogni modo... Grazie.." Sorrisi "E approfittane che di solito ho la delicatezza di un cinghiale morto..." Sorridendo, divertita. |
Ehiss e Dacey lasciarono finalmente il castello, mentre il Sole era già sorto ad illuminare Sant'Agata di Gothia.
“Vi siete lasciata spaventare da quell'uomo” disse il cavaliere “riguardo alla storia degli untori, delle streghe e dei demoni? Per questo volete andar via?” |
" No. Non sono mica una credulona. Vi ricordo che leggevo le carte e so bene che certe cose servono solo per spaventare la gente suggestionabile. No, voglio andare per via del Gastaldo. Il suo interesse per me era fastidioso e inopportuno senza dire viscido. Avete visto come ostentava il suo potere, quel tipo é capace di tutto... E io non voglio essere tirata in mezzo. Ha minacciato me di andare al rogo e non voi"
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Tintus annuì ad Altea e la condusse fuori dalla bottega, dove una carrozza li stava attendendo.
A guidarla vi era un cocchiere avvolto dal suo mantello scuro e con un basco sul capo. Salirono a bordo e la vettura partì. In breve uscì dal centro cittadino e si diresse verso gli alti monti che circondavano la città. Imboccò un sentiero scosceso e cominciò a salire su una frastagliata altura. E dal finestrino della carrozza Altea vide il misterioso castello del barone che dominava l'intera città sottostante ed il mare su cui si affacciava. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...051108c738.jpg |
Si, pensai tra me e me, il padrone dev'essere quantomeno fuori da comune...
"D'accordo Ester, come preferisci" risposi alla ragazza, il cui atteggiamento non era tra i più amichevoli. La stanza in cui mi aveva portato era bella e spaziosa, anche se di foggia diversa da ciò che ero abituata a vedere. "Che strano... la facciata della villa, la camera, gli abiti delle donne... è tutto diverso..." mormorai Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Stanotte” disse la vecchia mentre Gwen proseguiva oltre “è stata una buona notte...” ridendo “... serpenti... ratti... e persino pipistrelli... si la raccolta è stata ottima...” annuì fissando la ragazza.
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“Sarà...” disse perplesso Icarius “... ma devo dire che non invidio affatto quelli intenzionati a corteggiarti... sapesti scoraggiare Don Giovanni in persona... non che io ci stia provando, ovvio... non sei il mio tipo ed io con ogni probabilità non sono il tuo... meglio così comunque... era per dire... dai, le ferite vanno meglio... ti ringrazio...” sorridendo a Clio.
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Pipistrelli?
"Avete detto... Pipistrelli? Spiegatevi meglio..." dissi incuriosita, fermandola. Non potevo credere di essere così fortunata e se così fosse stato, avrei fatto una degna offerta agli Dèi appena possibile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gaynor era sola in camera, in balia di pensieri e dubbi, quando ad un tratto si udirono di nuovo quelle urla strazianti, disperate ed angoscianti.
Urla che provenivano da qualche parte della villa e che sentendole ora da così vicino apparivano ancor più terribili ed opprimenti. |
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