Mi compiacevo di quell'influenza che mi rendevo conto avere su di lui.
Era solo un ragazzo dopotutto, non certo abituato a donne come me, abituate a prendersi tutto quello che volevano dagli uomini.
Volevo usare quell'influenza per i miei scopi.
Così, condussi il ragazzo alla scuderia, restando attaccata a lui.
Lì c'erano ottimi cavalli appartenenti al vecchio.
"Allora, c'è qualcuno con cui vuoi fare amicizia?" avvicinandomi al box di una giumenta per poi prendere la mano del piccolo e guidandola sul muso della cavalla, per poi fissarlo con aria maliziosa.

I dubbi di Gwen, la sua poca fiducia nel capitano.
Era davvero un bugiardo?
Intanto il battello continuava il suo lento tragitto, mentre Elv pian piano cominciò infine a svegliarsi.

“Sono tutti dei bellissimi cavalli, zia...” disse Garion fissando i cavalli “... non so... non ho mai cavalcato... non saprei quale scegliere...” guardando Destresya e sentendosi goffo nei movimento ed impacciato nell'espressione.

Il corso del battello era lento, regolare, sempre uguale.
Poi, Elv iniziò pian piano a svegliarsi ed io gli rivolsi un sorriso.
"Ben svegliato..." accarezzandogli il viso "Pensavo che non ti saresti svegliato prima di domani mattina... Credo che le pillole del dottor Rotor siano troppo forti..." ridacchiando.

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"Ehi, ciao..." disse Elv svegliandosi pian piano "... beh, però mi sento decisamente meglio..." muovendo le gamve sul letto "... si, quelle pillole hanno sicuramente fatto effetto..." annuendo a Gwen "... tu invece? Ti sarai annoiata, no?" Poi trasalì. "Un momento... non eravamo d'accordo che saresti scesa dal battello?"

Sorrisi felice, illuminandomi
"Tesoro, è fantastico!" esclamai, sfiorando appena le gambe attraverso le bende.
Avevo qualcosa da ridire sul fatto che mi sarei annoiata, ma poi lo trovai tenero quando trasalì.
A quel punto, gli raccontai tutto, dalla cena fino a quel momento.

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"Capisco..." disse Elv dopo che Gwen gli spiegò il motivo per cui era ancora a bordo "... in effetti lui non ha tutti i torti... dopo aver preso sul battello quel dottore, sicuramente i nativi sarebbero stati ostili..." scosse il capo "... si, ci sta..." annuì.

Annuii appena.
"Almeno posso ancora sorvegliare il mio prigioniero, no?" con divertita malizia, per poi ridacchiare e baciarlo.

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Lui sorrise e rispose ai suoi baci.
Ad un tratto dall'oblò si udirono delle grida.
Grida di gioia, risate ed urla festanti.
Qualcuno sembrava aver trovato un tesoro sul ponte.

Rispose ai mio baci ed io continuai ad assaporare le sue labbra, con lentezza e desiderio.
Poi, si udirono delle urla, dal ponte.
Urla quasi di gioia.
"Ma... Che succede là fuori?" stupita "Che sarà successo?"

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"Non ne ho idea..." disse perplesso Elv a Gwen "... chiunque sia sembra molto felice..." guardando l'oblò.
Intanto dal ponte continuavano a scendere quelle grida festanti.

"Sì, decisamente. Vado a dare un'occhiata."
Mi alzai dal letto ed uscii sul ponte, per capire cosa accidenti stesse accadendo.

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Gwen salì sul ponte, dove sotto gli sguardi divertiti di due uomini dell'equipaggio Dabros saltellava come un bambino, tenendo fra le mani il suo vecchio libro.

Aggrottai la fronte vedendo Dabros saltellare come un bambino.
"Ma cos'è successo? Perché fa così?" interdetta ad uno dell'equipaggio.

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"E' un pazzo." disse ridendo uno dei due uomini a Gwen.
"I troppi libri letti lo hanno reso tocco." divertito l'altro.
Intanto Dabros continuava la sua goffa danza della felicità, come se avesse davvero scoperto un tesoro.

Feci una smorfia incerta.
Mi avvicinai a Dabros.
"Dite, avete fatto forse la scoperta del secolo?" divertita.

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Dabros rideva ed esultava e nell'udire la voce di Gwen si voltò a fissarla.
"Oh, ragazza mia..." disse euforico "... molto meglio! Una scoperta sensazionale! Pari, se non addirittura più importante di quella dell'America!"

Sbattei le palpebre.
"Addirittura? E cosa può essere più sensazionale delle Americhe?" Curiosa.

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"Ragazza mia, un viaggio infinitamente più misterioso, complesso e complicato." Disse Euforico Dabros a Gwen. "Un viaggio che da sempre hanno pouto immaginare solo filosofi e poeti, al massimo i folli, non certo i mercanti, i viaggiatori ed i marinai!"

Ridacchiai.
"Potreste almeno dirmi cosa avete scoperto, sono molto curiosa, sapete" divertita.
Capivo l'entusiasmo, ma volevo veramente sapere!

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L'uomo rise forte, ancora preda del suo incredibile entusiasmo.
"Dimmi..." disse poi a Gwen "... hai qualche tipo di nozione? Hai fatto studi particolari? Conosci le materie scolastiche?" Fissandola.

Strabuzzai gli occhi, poi accennai un sorriso ironico.
"Mio zio è Lord Siculon. Ho avuto la migliore istruzione che ci si possa permettere" risposi.
Senza boria, ma perché semplicemente era vero.

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"Perfetto." Annuì Dabros a Gwen. "Allora prendi questo foglio ed aiutami a trovare il senso..." dandole una pagina ingiallita e con i segni del ripiego al centro "... sono riuscito a tradurre l'antico idioma di questo libro attraverso il nostro alfabeto, ma ora bisogna trovare il senso compiuto... mi aiuterai?"

Rimasi un attimo stupita.
"Oh, beh... Certo, sì, vi aiuterò" annuendo e prendendo il foglio.

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Lui allora dettò la frase a Gwen:

"Cratere... viaggiatore... Terra... calende... della... Flegee... tocca... del... coraggioso... vulcano... che... ventre... alle... delle... nell'antico... centro... Solfer... mondo... nel... il... raggiungerai... e... scendi..."

Rilessi più volte le parole.
"Coraggioso viaggiatore delle Flegee, alle calende scendi nel cratere nell'antico vulcano Solfer e raggiungerai il ventre della Terra che tocca il centro del mondo" recitai "Però così c'è una parola in più..." dubbiosa.

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Dabros guardò il foglio scritto da Gwen.
"Si..." disse pensieroso "... non è esatto... quale parola resta fuori?" Chiese.

Lo guardai sorridendo, con un sorrisetto divertito.
"Allora ti farò provare la mia Stella che è molto buona!" Avvicinandomi alla mia cavalla.
Dato che non avevo ancora uno stalliere, la feci uscire io dal box e mi accinsi a sellarla.
"Oh vedrai che ti piacerà cavalcare una simile cavalla, piccolo mio!" Con un sorriso enigmatico e uno sguardo penetrante.
"Su, prova a farle una carezza, da bravo!".

Rilessi ancora le parole, cercando un senso possibile a quelle parole.
"Potrebbe essere "Nel cratere dell'antico vulcano Solfer che nel ventre delle Flegee tocca alle calende del mondo, scendi, coraggioso viaggiatore, e raggiungerai il centro della terra”..." dissi, tentando di nuovo.

"Ehm, meglio di no, zia..." disse un pò intimidito Garion a Destresya "... magari un'altra volta..." indietreggiando "... preferisco rinviare... è... è anche sera... meglio cavalcare di giorno..."

"Si..." disse annuendo Dabros "... si... si!" Esultò fuori di sè. "Bravissima!" A Gwen. "Sei riuscita a mettere in ordine le parole del libro! E' come pensavo! La spedizione! La spedizione!"

Risi nel vedere quell'atteggiamento del giovane.
"Oh com'è fifone il mio nipotino!" Guardandolo dritto negli occhi e po tutto, dalla testa ai piedi.

Trasalii alla sua esultanza, che mi prese di sorpresa.
Di certo, non tutte le sue rotelle erano a posto...
"Di quale spedizione parlate? Ne siete a capo voi, forse?" chiesi, quasi retoricamente.

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Garion era intimidito dalla possibilità di andare a cavallo, ma poi quello sguardo di Destresya lo mise in soggezione.
"Eh... è solo che non mi va di cavalcare al buio..." disse imbarazzato a sua zia "... meglio... meglio se rientro in casa, zia..." arrossendo e sentendosi a disagio.

"Aspetta..." disse a Gwen "... davvero non capisci? Non hai inteso cosa recitano queste parole?" Fissandola. "Il libro è stato scritto da un monaco Cistercense che durante un suo viaggio trovò la strada per raggiungere il centro della Terra!" Esclamò con gli occhi da esaltato. "Ed ora noi abbiamo decifrato la mappa che lui ci ha lasciato!"

Alzai le sopracciglia annuendo lentamente.
"Certo, ha un senso..." commentai, anche se ero poco convinta.
Davvero era possibile arrivare al centro della Terra?
Volevo dire...
Sul serio?
Ero parecchio scettica in merito a ciò, non contemplavo nemmeno minimamente la possibilità, forse mi sbagliavo, ma ci credevo poco.

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Dabros continuava a spruzzare entisiasmo ed esaltazione da ogni poro, quando sul ponte si presentò il capitano.
"Immagino ci sia un motivo" disse arrivando da l'uomo e da Gwen "se queste grida mi hanno impedito di chiudere occhio, oltre a farci correre il rischio di attirare l'attenzione di qualche tribù ostile..." fissandoli entrambi.

Alzai gli occhi al cielo vedendo Dabros continuare a saltellare gaiamente come un bambino di cinque anni, finché arrivò anche il capitano.
"Nuove ed esaltanti scoperte geologiche ci attendono all'orizzonte, capitano. Pare che arriveremo al centro della Terra..." con sarcastica enfasi ed occhieggiavo in direzione dell'esploratore e poi imboccavo la strada per la nostra cabina.

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"Oh come vuole il mio piccolo..." fissandolo intensamente per poi dargli un bacino sulla guancia.
"Prometti pero che ci proverai domani!" Guardandolo negli occhi, intensamente.
"Oh vedrai che sarai bravissimo!" Con un sorrisetto.

"Aspetta, ferma..." disse il capitano a Gwen "... di che spedizione si tratta?" Fissandola.
"Oh, domani forse sarò più preciso!" Esclamò Dabros. "Ora devo stilare una mappa e gradirei essere lasciato in pace!" E si allontanò con quel suo libro.
"Ma che diavolo succede?" Il capitano a Gwen.