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“Interessante...” disse Elv mangiando “... e perchè mai? E' così ben protetta questa Vacolis?”
“Si...” annuì il vecchio “... come neanche potete immaginare, ragazzi miei...” mangiando anche lui “... ma non parliamone più, non sono belle storie...” Ed Elv fissò Gwen. |
Risi a quelle parole.
"Ah se non vuoi la crostata me la mangio io, non credere.." sorridendo divertita. Così entrai nella stanza, che sembrava una cabina di comando più che una camera vera e propria. Somigliava molto alla mia scrivania, pensai con un sorriso, anche se naturalmente i fogli, libri, appunti e altro che la occupavano erano molto diversi. Chissà se l'avrei mai rivista, pensai per un istante, chissà se avrei mai rivisto Maruania. Ma era l'ultimo dei miei problemi in quel momento. Mi sedetti ai piedi del letto, posando accanto a me il cestino, osservando le carte in cui era immerso. "Hai l'aria di uno che stava facendo qualcosa di molto importante e complicato.." sorrisi "Posso aiutarti in qualche modo?". |
Il sorriso che era nato parlando con Dension morì di lì a poco, soppresso da un freddo innaturale che invase la cabina.
Un istante, un solo istante che però fu sufficiente a farmi sentire profondamente a disagio. Mi strinsi le ginocchia tra le braccia restando nel letto di Dension, la stanza illuminata solo dai pallidi raggi della Luna. Poi un canto, lento e profondo, partì dalle gole di alcuni contrabbandieri. Sospirai tenendo il mio pugnale tra le mani , divenuto ormai un feticcio che mi infondeva sicurezza. |
L'isola di Vacolis era ben protetta, stando a quelle parole.
"Come mai? Come mai e` cosi` protetta e tenuta al riparo? Cela qualcosa, forse?" all'uomo. |
“Oh, certo...” disse Icarius a Clio, chiudendo il libro davanti a sé e mettendolo poi da parte “... sempre se tu come me non sei completamente negata per cose come la trigonometria, la geometria e l'astronomia...” sorridendo “... dunque di gran lunga preferisco assaggiare un po' di quella crostata.” Divertito.
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Sorrisi alle sua parole.
"Beh, mi fermo alla trigonometria..." divertita "Ed ero anche molto brava anni fa.. ma poi ho preso una strada diversa.." con un sorriso vagamente nostalgico, per poi sospirare. "Ah, lo dicevo io.." risi, divertita, porgendogli il cestino con le crostate "Vivrai mica d'aria.." facendogli l'occhiolino. |
Il canto di quei contrabbandieri che giungeva fin nella cabina di Dension, dove Dacey se ne stava quasi rannicchiata, preda di inquietudini e paure.
Era una vecchia canzone, che parlava della Luna che splendeva pallida ed indifferente sulla sinistra brughiera di un luogo lontano, chiamato Capomazda. E qui, narrava la canzone, dominavano da sempre nobili signori, figli di una razza maledetta da un terribile incanto. Ed il nome di quel sortilegio oscuro era Gioia. http://non-toxickids.net/wp-content/...blue_moon1.jpg |
Ascoltai le parole di quella canzone, non era per nulla di quella ballate allegre che erano solite cantare i marinai . Era piena di tristezza, di inquietudine e non mi piaceva per nulla.
Avrei voluto gridar loro di piantarla , soprattutto dopo che nelle strofe udii la parola Gioia. Bofonchiai, Gioia, certo come no... Non aveva portato bene ai passeggeri della nave maledetta. Pensai a Dension che si trovava là sopra, divisa dal desiderio di raggiungerlo e dalla paura di ciò che avevo visto lì. |
“Si...” disse il vecchio a Gwen “... a Vacolis vi è un prezioso tesoro...”
“Sembra che il mondo pulluli di tesori.” Scherzando Elv. “Quello non è come gli altri tesori...” fece il vecchio. |
“No sai” disse Icarius a Clio, prendendo la crostata “che noi Eroi da Romanzo viviamo solo d'Amore?” Facendole l'occhiolino. “Però devo dire che una fetta di crostata non si rifiuta mai.” La guardò. “Ma mi spiace ti sia incomodata... sei già in vestaglia e magari stavi per andare a letto...”
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Dacey restò così, tra le parole di quella canzone ed il ritmico sussultare delle onde.
Passò così prima un'ora, poi un'altra ed un'altra ancora. E Dension non tornava. |
Risi piano alle parole di Elv.
"Cosa avrebbe questo piu` degli altri?" |
Il tempo passava interminabile mentre la luna danzava nel cielo.
Ero preoccupata ogni minuti di più. Alla fine balzai in piedi, andai nella mia stanza e mi cambiai velocemente, recuperai due pistole cariche e le appesi alla cintola. Dovevo andare su quella nave, lo avevo detto a Dension che lo avrei cercato e non volevo rimangiarmi la parola. E così feci e quando giunsi sulla Gioia udii i miei passi che facevano scricchiolare il legno vecchio. |
Alzai gli occhi al cielo, divertita.
"Eroi da Romanzo?" alzando un sopracciglio per poi ridere "Divertente.." osservandolo prendere la crostata. "Ah perché tu credi che sia un gesto carino il mio?" trattenendo a stento una risata, fingendomi seria "Niente affatto, era solo un modo subdolo per corromperti.. hai promesso di parlarmi del Tempo, ricordi?" facendogli l'occhiolino. "Quanto alla mia vestaglia.." alzai le spalle, sorridendo piano "Non stavo andando a letto, tranquillo.. è solo che porto abiti molto rigidi durante il giorno, la sera mi piace stare comoda.." con un sorrisetto divertito "C'è il tempo per il cuoio e quello per la seta..." mormorai piano alzando lo sguardo su di lui. |
“E' un fiore...” disse il vecchio a Gwen “... unico ed inestimabile, secondo la gente di Vacolis.”
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“Allora” disse Icarius a Clio “ti preferisco di gran lunga la sera.” Facendole l'occhiolino. “Dunque questa crostata non è un gesto carino?” Fingendosi deluso. “Ed io che pensavo fosse una scusa per venirmi a trovare... eh...” sospirò “... perchè magari non riuscivi a dormire... capita quando si è da soli...” fissandola “... allora era solo per corrompermi la crostata...” sorridendo “... magari non basta per rivelare i miei segreti...” ridendo piano.
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"Un fiore?" chiesi stupita e anche un po' incredula "Dite sul serio?''
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Dacey si preparò e poi, senza farsi vedere da nessuno, attraverso un ponte mobile calato per far scendere in precedenza Dension, raggiunse la Gioia.
Di notte quella nave, così silenziosa, desolata ed avvilente, appariva ancor più sinistra. Tutto cigolava, tintinnava e scricchiolava su quella nave. Sul ponte non vi erano tracce di Dension e dunque Dacey doveva cercarlo sottocoperta. |
“Certo...” disse annuendo il vecchio a Gwen “... in queste acque tutti conoscono il mito del fiore di Vacolis...”
“Cos'ha di speciale?” Chiese Elv. “Da qualcosa di inestimabile e raro...” fissandolo il vecchio. “Cosa?” Domandò Elv. “La felicità...” rivelò il vecchio. |
L'atmosfera spettrale era quadruplicata nell'aria della notte.
Sul ponte non c'era alcuna traccia di Dension e questo significava una sola cosa, sarei dovuta tornare sottocoperta. Rabbrividii all'idea ma mi costrinsi ad andare avanti, un passo dopo l'altro, mentre scendevo la scaletta sprofondando nell'oscurità. -Dension?- |
Sorrisi a quella parole, scuotendo appena la testa, divertita.
"Perché, mi serviva una scusa?" fingendomi sorpresa, senza però abbandonare il suo sguardo. Era difficile capire ed interpretare l'atmosfera che si creava quando eravamo soli, era come magnetica, intensa ed indefinita. "Ah non basta.." dapprima fintamente delusa, poi pensierosa "Eh, lo sapevo che dovevo prendere anche la marmellata.." risi, per poi mutare completamente sguardo "O magari chissà.. sono completamente fuori strada.." mormorai, con voce calda e suadente. |
"Beh, direi che un po' paradossale..." sorridendo piano ''Un popolo che possiede la chiave della felicita` e` destinato ad essere infelice... E` decisamente paradossale."
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Quella battuta di Clio.
Poi il suo sguardo mutò di colpo. Ed Icarius restò a fissarla. “Si, un tantino fuoristrada...” disse lui pianissimo, con uno sguardo che divenne profondo e penetrante nei chiari e trasparenti occhi di lei “... ma ho promesso, no? Di parlarti del Tempo...” con i suoi occhi che caddero per poi indugiare, forse più del dovuto, sulla gamba nuda di lei che si era scoperta tra i lembi della vestaglia. Prese un libro e lo adagiò sulle ginocchia di Clio, per poi sfogliarlo. “Se ti dicessi che questa nave non solca solo i cieli, i mari e la terra ma anche altro?” Sussurrò. “Mi crederesti? Forse no... peccato... stanotte vorrei avere la possibilità di convincerti di tutto...” guardando la sua bocca appena dischiusa. |
Dacey scese di nuovo quelle scale, ritrovandosi ancora in quel lungo e buio corridoio.
Con la torcia al plasma cercava di fendere e squarciare l'oscurità, liberando alla vista le porte di varie stanze che si aprivano sul corridoio. Poi ad un tratto un lieve sussulto della nave e la torcia si spense. Dal buio allora la ragazza intravide alcune fattezze. Come se qualcuno immobile dall'altra parte del corridoio stava a fissarla. |
“Forse...” disse il vecchio a Gwen “... ma dimenticatevi questa storia... fortunatamente non andrete mai in quel triste e pericoloso luogo...”
Elv restò perplesso, per poi fissare Gwen. |
La luce della lampada, seppur fievole, mi dava la sicurezza necessaria ad avanzare.
Poi, all'improvviso,rimasi nel buio. Sussultai, sforzandomi di distinguere qualche figura nell'oscurità . - Dension, sei tu? Sono ..sono Dacey, per favore andiamocene...- dissi poi ad una sagoma in lontananza. Cercavo di mantenere la calma ma la mia voce tremava. |
E in un attimo l'atmosfera mutò di nuovo, diventando sempre più intensa.
Poi sorrisi e trattenni il fiato alle sue parole. Finalmente mi avrebbe parlato del Tempo.. Seguii il suo sguardo, posando poi il mio sul libro che adagiò sulle mie gambe, ma solo un momento, perché tornai immediatamente con gli occhi nei suoi. "Se non avessi creduto a quella storia, non avrei insistito tanto per farmela raccontare, non credi?" sussurrai, sorridendo piano "Convincimi..". |
Dacey parlò, ma la misteriosa sagoma, protetta dal buio e dal suo innaturale silenzio non rispose nulla, restando immobile a fissarla.
Poi, ad un tratto, cominciò a muoversi. Lentamente avanzava verso di lei. Pian piano le si avvicinava. E non erano i passi di Dension. La nave sussultò e la torcia per un attimo si riaccese, illuminando un volto grottesco e spaventoso che rideva. http://1.bp.blogspot.com/-QCCPKKk0hb...7s+Dracula.PNG |
"Certamente, non temete" sorridendo, ma utilizzando un tono perentorio indirizzato non tanto al vecchio, quanto ad Elv, a cui lanciai un'occhiata decisa e densa di significati.
Non volevo avere altri problemi e cercare un fiore rarissimo non era la nostra guerra, quindi preferivo starne alla larga e continuare per la mia strada. |
"No!", pensai ," non di nuovo, non lui!"
Ero impietrita, gli occhi sbarrati a fissare l'odiosa figura, la stessa che già avevo visto la prima volta. Questa volta l'urlo provenne direttamente dalle mie viscere, così potente e acuto da squarciare il velo del silenzio, ma quella presenza continuò nella sua avanzati. E di nuovo impugnai una pistola, poi l'altra, facendo cadere la torcia che si era misteriosamente illuminata di nuovo. E sparai, senza smettere di gridare, questa volta però era un grido d'odio. Scaricai entrambi i caricatori mentre i rumori degli spari mi tormentavano le orecchie. |
“Questo vascello” disse Icarius avvicinandosi a Clio “è in realtà una macchina del Tempo...” con il suo viso ormai vicinissimo a quello di lei “... una macchina per unire mondi divisi tra il passato ed il futuro... Maruania oggi non esiste... ma è ciò che diventerà il mondo, se l'uomo continuerà a sbagliare...” le sue labbra erano quasi su quelle di Clio, tanto che lei poteva sentire il respiro di lui accarezzare la sua bocca “... io vengo dal passato, Clio...”
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Dacey sparò.
Tutti i colpi verso quell'orrore. Ma il rumore degli spari non coprì quella grottesca e tenebrosa risata. La torcia si spense di nuovo e per lo spavento Dacey perse i sensi. Quando riaprì gli occhi era in un letto. Ed accanto ad esso c'era qualcuno. |
Lo ascoltai rapita e affascinata da quelle parole.
Sentivo il cuore battere sempre più forte e non sapevo se era per quelle parole o per la vicinanza delle sue labbra, del suo respiro. Una macchina del Tempo.. Quante volte l'avevo sognata, quante volte ci avevo come minimo scherzato sopra. Il Passato era il mio mondo, specie quando era molto meglio del presente. Poi quelle parole su Maruania, dunque era possibile evitare quella follia dal principio? Troppi sogni messi insieme. Poi quella rivelazione. Lui.. dal passato! "Dal passato.." ripetei in un sussurro "Quanto?" chiesi, con una nuova luce entusiasta nello sguardo, ma senza allontanarmi da lui "Anni, decenni, secoli?" trattenni il fiato "Racconta.. racconta ti prego.." sussurrai con gli occhi accesi. |
Il discorso su Vacolis terminò ed i tre finirono il loro pasto.
“Diteci...” disse Elv “... quando ci darete la barca?” “Domattina.” Rispose il vecchio. “Ma in cambio voglio il tuo fucile.” “Perchè?” Stupito Elv. “Perchè con quest'arma scaccerò i negrieri da quest'isola.” “Affare fatto.” Annuì Elv. “E' vostro.” “Vi lascio riposare...” il vecchio ai due “... ci vedremo domattina.” Ed uscì, lasciando Elv e Gwen soli. |
Avremmo avuto la barca la mattina seguente, in cambio del fucile di Elv.
Gli indigeni avrebbero avuto la possibilita` di salvarsi e noi di lasciare l'isola. Compromesso accettabile. Poco dopo, l'uomo usci` e ci lascio` soli. |
“Forse secoli...” disse Icarius “... o anni, chissà... il mio è un tempo lontano, fatto di sogni e profezie, meriti e grazie, errori ed espiazioni... vengo dalle onde dei mari impetuosi del Tempo... si solcano ma non si contano... e si naviga sotto stelle sconosciute... o forse sono pazzo, Clio... si, pazzo e tutto è un'illusione... o peggio... tutto è inutile...” guardò la finestra, in cui splendeva il firmamento sul lago “... sono partito dal mio tempo e dal mio mondo per ritrovare ciò che avevo perso e ho viaggiato... ho viaggiato così a lungo che questo non può che essere il futuro...” le accarezzò le labbra con le dita, per poi sfiorare tra esse ormai dischiuse la lingua di lei “... chissà se mi credi...”
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“Strano tipo...” disse Elv a Gwen “... tu cosa pensi di questa storia?” Chiese a lei.
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Lo ascoltavo affascinata, sempre di più.
"Beh.." Vagamente delusa "Non puoi essere così vago dai.. Capisco se tu venissi dal futuro, ma sono una storica, conosco bene il passato.. Conoscerò il tuo tempo, non ti pare?" Sempre più incuriosita. Poi quello sguardo, quel gesto leggero. Sorrisi, per poi baciare dolcemente le dita che indugiavano sulle mie labbra. "Certo che ti credo.." Alzando gli occhi su di lui "Gli occhi non mentono mai.." Sorrisi "Sono felice che tu mi abbia confidato questo segreto.." Sfiorandogli dolcemente il viso. Restai in silenzio per un lungo istante. "Hai detto che hai lasciato il tuo tempo per ritrovare ciò che avevi perso.." Mormorai "Posso chiederti di cosa si tratta?". |
Lo guardai fisso negli occhi, attentamente, per alcuni istanti.
"So dove vuoi andare a parare. Non se ne parla" con tono drastico e irremovibile. Ero dela parere che in alcuni casi si dovesse mettere da parte la curiosita` e far fronte ad altre esigenze e il nostro caso era uno di quelli. |
“Il Fiore Azzurro...” disse Icarius a Clio, mentre lei baciava le sue dita “... l'ho cercato in un lungo ed in largo nel mio tempo, nel passato... ed ora non mi resta che il futuro... il mio mondo? Non è diverso da come lo leggi nei libri di storia o nei romanzi... è un mondo mitico e leggendario, fatto di saghe e grandi regni... un mondo in cui sono stati scritti straordinari poemi, come l'Ardea de'Taddei, o superati impenetrabili enigmi... è un mondo però a cui manca qualcosa... perchè vivere di ricordi causa la morte del cuore e l'inesorabile avanzamento del passato, ossia del non più vivere...”
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