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Nulla...non funzionò "Forse non sei un libertino non pensi e io non ho la stoffa della moglie di un ciccione" ridendo "Provo io...1 giugno del 1120" schiacciando forte.
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Provò anche Blangey, ma neanche così accadde nulla.
"Era illogico..." disse Robertstein "... non esistono macchine del Tempo..." guardando il pannello dei comandi di quel macchinario. Ma dopo un istante trasalì. "Ehi, un attimo... e se... e invece delle date servisse inserire altro?" Pensieroso lo studioso. "Se si inserissero... coordinate e non date?" |
Lo seguii spronando il mio cavallo, trovandomi infine dall’altro lato di quel vecchio edificio ma a quel punto la mia attenzione fu catturata altrove.
L’acqua del lago era calma e limpida, tanto che, sporgendosi un poco, era facile vedere il fondale. “D’accordo. Mi piace questo patto.” Nel dirlo smontai a cavallo per avvicinarmi di più all‘ acqua. “Vediamo…Quali sono le nostre origini e da dove arriva tutta la ricchezza?” Arrossii un attimo temendo di aver chiesto troppo e in modo troppo diretto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Avevo attirato la sua attenzione, ma non mi sarei aspettata nulla di diverso.
"Cercherò di accontentarti, stasera" divertita "Non posso farlo davanti a tutti" dissi con tono ovvio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo zio rise appena, avvicinandsi all'acqua, ma non troppo, rstando a circa un metro dalla sponda del lago, dove si trovava Abigail.
"La nostra famiglia" disse lui "proviene da Est, dai Carpazi, oltre fiumi e laghi dall'aspetto selvaggio, dove davvero sorge il confine tra Occidente e Oriente, dove il mondo moderno e civilizzato cede il passo a uno più antico, remoto, regolato ancora da vecchie regole come quelle dell'onore, del blasone e dell'autorità dettata dalla legge della propria spada. Quanto alla ricchezza... io ho ereditato tutto da mio nonno, che difese le nostre terre dalle orde dei barbari." Fissando la ragazza. "Soddisfatta?" Harry si grattò la fronte e guardò Marin. "Insomma..." disse seccato "... devo aspettere un intero giorno, giusto? Siamo solo al mattino e devo comunquere attendere la sera, è così?" Sbuffando. |
Trattenni una risata, poiché non potevo farmi scorgere dal gruppo.
"L'attesa varrà la pena, tranquillo" assicurai, sottovoce, mentre mi guardavo ancora intorno ed i tamburi dei nativi facevano da sottofondo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi affacciai incuriosita, osservando un uomo che suonava il flauto.
Sorrisi, osservando attentamente. Sembrava giovane e con un cappuccio sulla testa. Chissà se era un altro ateo venuto dal futuro... "Che piacevole melodia..." gli dissi, affacciata alla finestra. |
Harry guardò pensieroso Marin, per poi annuire e tornare all'ombra per riposare, in attsa di incontrare di nuovo la Mentitrice.
La ragazza invece ritornò col resto del gruppo, che si accingeva a ripartire. Skylar, palesemente il capo della spedizione, aprì una larga cartina, consultandola circa il loro cammino. A un tratto si udirono i pesati passi di alcuni gnu che attraversavano la prateria tropicale oltre il corso d'acqua. "Che io sia dannato" disse Pablos imbracciando il suo fucile "se mi lascerò scappare l'occasione di colpirne uno!" Esclamò, caricando la sua arma. "In effetti è una bella mandria!" Gli fece eco Skylar, anch'egli già armato. I 2 cacciatori allora aprirono subito il fuoco, facendo cadere nel terreno diverse di quelle bestie. "Uka, tamai kenno abinak!" Disse alcuni dei neri, per poi correre verso le carcasse degli gnu abbattuti per trascinarle con sè. "Ho idea" disse soddisfatto Skylar "che avremo occasione di sparare altri colpi, amici miei." Divertito. I neri allora caricarono gli gnu uccisi su una brandina di bambù e liane per poterli portare con sè. Allora la spedizione ripartì, facendo sosta verso il primo pomeriggio per mangiare. I neri prepararono le carni degli gnu e le arrostirono su una larga brace preparata sul posto. Marin però notò che i tamburi erano cessati all'improvviso, lasciando intorno a loro solo un cupo e innaturale silenzio. L'uomo smise di suonare il flauto e alzò la testa, ancora celata dal cappuccio, verso l'alto, guardando Sunis. "I miei omaggi." Disse con un lieve inchino. "Lieto che il mio flauto vi abbia deliziato, madama. Posso suonare ancora per voi, se lo desiderate." |
"Potrebbe essere, ma cosi servirebbe per viaggiare, proviamo dove vorrebbe andare mio Arciduca, penso tu in questo momento sei al suo posto" ma la mia mano afferrò il suo braccio.
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Avanzammo nella spedizione, capitanata da Skylar.
Ad un tratto, apparvero degli gnu e non esitarono a cacciarli. Gli animali furono poi portato via per essere consumati nel pomeriggio. Fu allestito infatti un braciere di fortuna e mangiammo lì. Notai però che i tamburi erano cessati ed il silenzio era strano, innaturale. Pesante come i passi degli gnu. Ed era strano, molto strano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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