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Era così difficile restare lucida, ma il mio essere un attrice aiutava.
Ascoltai così Petrone. E sbiancai. Sbiancai e tutti quei ricordi mi affiorarono la mente. Quasi senza accorgermene mi avvicinai a lui, timorosa. "Ho visto cosa fanno ai nobili..." in un sussurro "Non potete restare qui.." voltando lo sguardo spaventato verso Cristiano. |
Altea continuò col suo lavoro, mentre i secondini davano da mangiare ai prigionieri.
Fatto ciò andarono via. "Canta di nuovo, ti prego..." disse uno dei detenuti alla finta sguattera "... la tua voce sarà per noi l'ultima cosa bella prima di fare la conoscenza con madama ghigliottina..." |
Rimasta sola, Nyoko attese che quella notte finisse e cominciasse il nuovo giorno, così generoso di promesse ed emozioni.
Naturalmente non riuscì più a prendere sonno. Il Sole spunto' e verso le nove una badante venne ad occuparsi della giovane, per poi condurla giù per la colazione. |
I secondini se ne andarono via...vidi gli uomini mangiare in misere condizioni, lo trovai ingiusto..possibile in queste Terre nessuno potesse sovvertire questo stato repubblicano ingiusto.
Poi quelle ultime parole..la ghigliottina e chiusi gli occhi sospirando, dovevo dare loro gioia..non parlai, non potevo parlare. Continuavo a pulire ed iniziai ad intonare.. "Le ciel bleu sur nous peut s’effondrer Et la terre peut bien s’écrouler, Peu m’importe si tu m’aimes, Je me fous du monde entier. Tant que l’amour inondera mes matins, Tant que mon corps frémira sous tes mains, Peu m’importent les problèmes, Mon amour puisque tu m’aimes." "Questo è l'Hymne à l'amour" e mi voltai a guardarli sorridendo. |
Il tempo questa volta sembrava scorrere veloce, anche se l'attesa di rincontrarlo mi pungeva costantemente. Presto una badante venne a vestirmi per la colazione, ed io cominciai a sentirmi molto felice di ciò.
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"Se non volete essere una principessa" disse il cavaliere a Dacey "non sarò certo io ad obbligarvi. Pensavo di farvi un favore sostenendo la bugia detta nel teatro. Naturalmente voi e vostro fratello siete liberi di lasciare la mia casa quando volete. Anzi, se tornando ora deciderete di andarvene allora vi pagherò per il vostro spettacolo e le nostre strade si separeranno." Fissandola, per poi sorridere.
Poco dopo tornarono nel palazzo del cavaliere, dove lui ordinò venisse servita una ricca colazione. |
In balia dei suoi pensieri e dei suoi dubbi, Gwen restò nel vuoto e nel freddo del suo letto, mentre l'alba cominciava a tingere ogni cosa fuori col suo vago rosato.
Giunto il nuovo giorno, il palazzo cominciò a destarsi, con i servi impegnati nei loro lavori. |
Ero stata scortese e le sue parole, sebbene gentili, furono più taglienti di una lama.
" Io non volevo dire..." tormentandomi le dita delle mani, " spero di non essere stata maleducata, io non so bene come ci si comporta ecco..." E presi a guardare fuori dalla finestra . Fui felice di poter lasciare la carrozza e mi precipitai nel palazzo. Era troppo presto e Amit dormiva ancora, così restammo io e il Cavaliere nella sala per la colazione. " Ancora grazie per avermi portata a teatro" dopo aver taciuto a lungo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Alla parola Cattolica pronunciata da Gaynor, sul volto di Wolfen si dipinse un'espressione mista tra il divertito e l'insofferente, come se la gentildonna avesse affermato la più grande stupidaggine del mondo.
L'arrivo di Orkoross e del suo misterioso amico interruppero la discussione. "Falli accomodare." Disse Bastiano al suo domestico. Stewart annuì e fece entrare Orkoross, che subito salutò i presenti e ringraziò i due coniugi per l'ospitalità offerta al suo amico. "E questo vostro amico?" Chiese Bastiano. "In verità" spiego' il cognato di Gaynor "egli è molto discreto e ha voluto lasciarmi solo con voi per ringraziarvi. Ora si trova nel vostro giardino a passeggiare tra i fiori, in attesa di conoscervi." "Che tipo singolare..." mormorò Bastiano. "Eccolo." Orkoross indicando il giardino dalla finestra. Si trattava di un giovane uomo da capelli scuri e mossi, di bell'aspetto, per quanto la distanza permettesse di vedere e di un portamento molto distinto. "Sarà il caso di mandarlo a chiamare" sarcastico Bastiano "o finirà per restare tutta la mattinata tra i fiori." |
Trascorsi tutta la notte a pensare, pensare, troppo impegnata a rimuginare per dormire.
Finché l'alba rosata si levò e con essa i servitori intenti ad occuparsi delle loro faccende. Decisi di alzarmi, vestirmi e scendere per la colazione. Non sarebbe stato facile affiancarlo nei corridoi dopo quello che era successo, ma dovevo e volevo anche capire, quindi parlargli sarebbe stato indispensabile. |
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