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"Già, magari si." Disse sorridendo Elv a Gwen, mentre la goletta proseguiva il suo viaggio. "L'isola di Vivas dovrebbe spuntare in quella direzione domattina..." indicando un punto dell'orizzonte "... poche ore e saremo a destinazione."
Intanto, nell'alloggio dei marinai, Cavaliere25 era andato a letto e subito si addormentò, stanco com'era. Si svegliò poco dopo, o meglio fu svegliato da Lion che finito il suo turno di guardia poteva finalmente stendersi e dormire. |
Sorrisi anch'io e ripensai alla sua proposta, su quelle foto.
Qualcosa mi bloccava, perchè ci conoscevamo da poco, perchè non avevo mai fatto una cosa simile, ma ero curiosa, molto curiosa e una piccola parte di me era tentata di accettare. "Mi fa pensare molto ai romanzi picareschi, quando il vascello avvista l'isola misteriosa da lontano, in cerca di chissà quale strano tesoro..." ridacchiando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Chissà, magari sarà così." Disse ridendo Elv. "Dopotutto un'isola è la cosa più lontana dal mondo ed è soggetta ai venti ed al mare, quindi diversa dai continenti. Chissà..." facendo l'occhiolino a Gwen.
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Annuii lentamente, con un sorriso.
Già... Sarebbe stata certo una nuova esperienza. Soprattutto se vissuta con lui accanto. Dopo quegli strani minuti nella sua cabina, prima di cena, non riuscivo a non pensare a come potessero essere cambiate le cose, nel giro di ventiquattr'ore. Ieri era praticamente uno sconosciuto, oggi invece avevo sentito forte il suo profumo, il suo respiro caldo sul viso, la sua stretta e poi quella proposta. Sentivo di aver bisogno di un attimo di tempo per fare chiarezza. "Beh, immagino sia ora di ritirarsi..." dissi, accennando un sorriso. Gli rivolsi un'ultima occhiata ed andai in cabina, rimanendo a riflettere fra me e me. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La cosa si faceva più contorta e intrigante, forse poteva non essere uno scherzo
A quel punto volevo saperne di più. Aprii di nuovo il computer e risposi: Va bene, ci sto... attendo istruzioni! Chissà in che guaio mi stavo cacciando! |
"Si, forse è ora di tornare alle cabine..." disse Elv con tono vago, forse rammentando il suo invito a Gwen.
Si diedero così la buonanotte e poi si separarono, ciascuno nella sua cabina. Ma Elv, come promesso, non chiuse a chiave la sua porta. |
La mail di risposta a quella di Destresya così diceva:
"Si faccia trovare domattina alle 8.00 al porto di Baias, dottoressa." |
Sorrisi fra me e me, alla sua frase indicativa a rammentarmi la sua proposta.
Arrivai in camera e mi cambiai per la notte. Rimasi lunghi istanti che mi parvero ore, seduta sul letto a pensare, valutare. Arrivando poi alla conclusione che continuando a pensarci non mi avrebbe aiutata a fare chiarezza. Avevo il presentimento che si trattasse di uno di quei casi in cui la decisione va presa d'istinto, senza pensarci troppo. Rimasi ancora un secondo ad ascoltarmi, ad ascoltare i miei pensieri, il mio istinto e decisi di andare. O la va o la spacca... pensai fra me e me. Non dovetti percorrere tutto il corridoio, per fortuna, essendo la sua cabina accanto alla mia. Avevo sentito, soprattutto, che l'aveva lasciata aperta, senza chiuderla a chiave, come detto, così bussai solo un paio di colpetti, poi presi un respiro profondo, abbassai la maniglia ed entrai.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...1369abf712.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La maniglia si abbassò e la porta si aprì.
Un attimo dopo Gwen era nella cabina di Elv, avvolta in una vaga penombra, riconoscendolo seduto con le gambe incrociate sul letto. Era a petto nudo, con solo i pantaloni corti del suo pigiama e la macchina fotografica fra le lenzuola, appena preparata. La ragazza sentì gli occhi neri di lui scivolare su tutta la sua figura, per poi risalire fino a quelli verdi di lei. "Ti aspettavo..." disse lui pianissimo, senza smettere di guardarla. |
Dentro, la penombra avvolgeva ogni cosa, riuscii a scorgere la sua figura, a gambe incrociate sul letto, i suoi occhi neri che si fondevano con l'oscurità della stanza.
La macchina fotografica era pronta lì, fra le lenzuola, evidentemente era più che sicuro che avrei accettato. Forse anche io lo sapevo già, dentro di me, nel profondo. Richiusi la porta alle mie spalle, avanzando sotto il suo sguardo costante che non mi abbandonava mai e raggiunsi il letto, togliendo subito dopo gli occhiali, con un mezzo sorriso divertito e poggiandoli sul basso comodino. Non sapendo che fare, iniziai a spogliarmi, togliendo la vestaglia di seta color lavanda. Mi sentivo strana, agitata, ansiosa, ma anche stranamente esaltata, soprattutto sentendo il ritorno di quella atmosfera che si era creata prima di cena. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il porto di Baias... avevano parlato di un posto remoto, dopotutto, dunque ci saremmo andati via mare.
Beh aveva senso dopotutto. Ero appena tornata e già ripartivo, il rettore non sarebbe stato contento, ma dato che il museo della facoltà esisteva praticamente per mano mia, non poteva dirmi niente. Chiusi nuovamente i fogli davanti a me, ci avrebbero pensato i miei assistenti a correggere quelle tesine. Io avevo da fare. Tornai a casa, preparai la valigia che non avevo ancora disfatto, e andai presto a dormire, cercando di figurarmi in che cosa mi stessi cacciando. Ma era più forte di me, non resistevo a un simile mistero. Il giorno dopo, di buon mattino, mi presentai al porto di Baias all'ora stabilita. https://cdn.pornpics.com/pics/2017-1...4439_02big.jpg |
Elv restò in silenzio a guardare Gwen mentre si spogliava, avvolta nella silenziosa e leggera penombra.
Lei sentiva lo sguardo di lui come una carezza rivestendola man mano che gli abiti della ragazza scivolavano via. La guardò tutta, semicoperta dai giochi di chiaroscuro della cabina. "Non pensavo fossi così bella..." disse lui prendendo la macchina fotografica "... dimmi cosa pensi..." |
Man mano che mi spogliavo degli abiti, mi rivestivo dei suoi sguardi ed era meraviglioso.
Mi sentivo bene, al pensiero di avere i suoi occhi su di me. Sul momento, mentre lui prendeva la macchina fotografica, rimasi lì, accosciata di fronte a lui, al centro del letto. Accennai un sorriso alle sue parole. "Non pensavo potesse essere così bello, sentirsi guardata..." risposi piano, con sincerità, ravvivandomi i capelli e spostandoli di lato sulla spalla.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...4f806218ec.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya arrivò di buon mattino al porto di Baias, dove l'aria fresca e frizzante di quell'ora rendeva tutto già luminoso e profumato di salsedine.
Le arrivò allora un sms che così diceva: "Cerchi il brigantino con scritto Lastra sulla fiancata. Si presenti a bordo, la stanno aspettando." |
Non è che io fossi una persona mattiniera, tutt'altro.
Ma quando c'era da partire per un'avventura riuscivo anche a connettere prima delle 11, purchè avessi preso un buon caffè. In quel momento me ne pentii, perchè l'aria del mattino era così limpida e chiara che tutto sembrava migliore, tutto sembrava più bello. L'sms mi diceva che potevo andare a cercare un brigantino. Così, mi guardai intorno finchè non lo trovai. Arrivai all'imbarco, e mi identificai. Pronta a partire. |
Lui le sorrise, guardandola ancora.
"Vieni qui, sul letto..." disse a Gwen "... così che possa fotografarti..." ed accese una piccola lampada sul comodino, dalla luce bassa che in parte schiariva la penombra della cabina. |
Mi guardava ancora, era come se non riuscisse a smettere e mai mi ero sentita belle e interessante come ora, mai prima di adesso.
Accese una piccola lampada per rischiarare appena l'ambiente, nel frattempo che io mi avvicinavo di più a lui, affondando morbidamente sul materasso. Mi sentivo come un vaso di argilla fra le mani dell'artista ed era una bella sensazione da assaporare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Davanti al brigantino c'era un uomo dalla stazza grossa ed imponente.
Destresya si presentò e lui subito la invitò a salire a bordo. Il brigantino che aveva nome Lastra non sembrava nuovissimo, ma appariva solido e ben fornito. Ad un tratto, sul ponte, la dottoressa vide una figura che si differiva dalle altre, che apparivano grezze, proletarie, sporche e pesanti. Quell'uomo, evidentemente il capitano, era elegante ed affascinante, con la sua uniforme di mare, senza segni distintivi ed un cappello che con i capelli scuri incorniciava un volto pulito ed uno sguardo chiaro. https://i.pinimg.com/originals/d1/ff...7ef453c8c3.jpg |
Il brigantino non era poi così nuovo, ma avevo viaggiato su cose molto più sgangherate di quello ed ero sopravvissuta.
Salii sul ponte e iniziai a guardare la costa e il mare. Da piccola detestavo il mare, per me era solo un'accozzagliia di gente sdraiata in spiaggia che non aveva nente di meglio da fare. Ma poi, col passare degli anni e soprattuto con le missioni che compivo per il museo in giro per il mondo, avevo imparato ad apprezzarlo. Ora mi parlava di viaggi nell'ignoto, di isole da scoprire, di tesori nascosti e di avventure da vivere col vento tra i capelli. Pericò, tutto mi sembrò lipido e bellissimo in quella mattina. Mi guardai attorno, sul ponte, e non potei fare a meno di notare che tra la rozza ciurma c'era una nota stonata, un bel capitano dagli occhi chiari e la faccia pulita.. Hai capito.. cominciamo bene! Lanciai una lieve occhiata al bel capitano, quando mi capitò di incrociare il suo sguardo, e gli sorrisi. |
Buongiorno Lion dissi oggi è una bella giornata hai dei compiti da farmi svolgere? domandai ero bello riposato avevo dormito bene e mi ero svegliato felice aspettai una sua risposta mentre guardavo il mare sperando di vedere l'isola tanto parlata
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Elv fece inginocchiare Gwen sul letto, in pose sensuali ma mai volgari, per poi cominciare a scattare diverse foto.
La immortalò come una ninfa del mare, una musa per marinai, una fata sorta dagli scogli per consolare i naufraghi. Riprese il suo giovane corpo in più modi, giocando con i suoi lunghi caplli rossi che scoprivano e coprivano i suoi seni piccoli ma sodi e perfetti. Come una Venere di Chio, una cortigiana di Lemno o una vergine di Cipro. La fotografò tutta la notte, fino a quando il chiarore dell'alba non cominciò a schiarire il mare. "Sei stata fantastica..." disse avvicinandosi a lei ed avvolgendola fra le lenzuola per coprirla. Ora erano vicinissimi e occando la stoffa delle lenzuola lui poteva sentire le forme nude di lei. |
Sul ponte della Girella c'era tanto da lavorare ed i marinai erano tutti presi da vari lavori.
Cavaliere25 era stato indirizato alla preparazione delle cime, mentre gli altri si occupavano della navigazione. Ad un tratto Jan indicò la terraferma all'orizzonte. Era l'isola di Vivas che spuntava davanti a loro. https://lh3.googleusercontent.com/pr...F9pJnczjUEBdOg |
Mi feci guidare da lui, dalle sue mani e dal modo in cui lui mi vedeva e che a me era sembrato, fin'ora, totalmente estraneo.
Non mi ero mai vista, infatti, sotto questo nuovi occhi, ma mi piaceva. Andammo avanti tutta la notte, fino a quando il cielo iniziò pian piano a schiarirsi ed arrivammo alla conclusione di quella che sembrava essere stata la notte la contempo più intensa e breve della mia vita, perchè il tempo era letteralmente volato, ma mi sembrava di essere stata qui per run tempo Infinito. Mi avvolse con le lenzuola e sentii su di me il suo tocco accennato. "Mi sono fatta guidare dall'artista..." mormorai piano, divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ovviamente tutti gli uomini della ciurma guardavano Destresya, commentando fra loro, più o meno a bassa voce, sull'aspetto della bella e sensuale dottoressa.
"Benvenuta a bordo della Lastra, dottoressa." Disse il capitano avvicinandosi a lei. Era una figura snella e gentile, dal fascino d'altri tempi e con un aspetto che trasmetteva al contempo l'audacia degli uomini del mare edil romanticismo degli esuli senza passato e senza patria. I suoi occhi erano puliti ed i modi cortesi. "Spero che il suo soggiorno a bordo sia piacevole, dottoressa." Aggiunse con un leggero sorriso. |
Non mi curavo della ciurma in quel momento, ero molto più interessata al bel capitano che scrutava il mare con un'aria affascinante e misteriosa.
C'era sempre qualcosa di misterioso negli uomini di mare. Quando poi mi si avvicinò gli lanciai un'occhiata velata, non troppo invadente, ma abbastanza intensa da essere correlata da un sorriso enigmatico. "Oh grazie capitano..." con tono gentile e affabile. "A questo punto mi presenterei, ma lei sembra conoscermi, dico bene?" fissandolo intensamente. Chissà se anche lui era uno di quelli che mi aveva contattato o se era semplicemente un capitano ingaggiato per portarmi da quei tizi misteriosi. |
"Un cliente, devo dire alquanto misterioso, mi ha contattato alcuni giorni fa dicendomi che avrei dovuto condurre con la mia nave una bella scienziata sull'isola di Vivas." Disse il capitano a Destresya. "Questo è quanto so, il resto è tutto ignoto. anche il suo nome, dottoressa." Fissandola negli occhi in un modo non invadente, ma intenso.
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Elv guardò Gwen negli occhi, tenendola stretta in quelle lenzuola.
"E..." disse pianissimo "... fin dove ti faresti guidare dal tuo artista, novella Aspasia?" Vicinissimo al viso di lei. |
Mi misi a sistemare le cime quando ad un tratto senti gridare terraa allora guardai oltre la nave e vidi un isola finalmente eravamo arrivati
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Le voci dei marinai spinsero Cavaliere25 a guardare verso l'orizzonte, dove vero Nord apparve finalmente la sagoma dell'isola di Vivas.
Appariva come un grosso scoglio di granito rivestito in parte da fitta vegetazione, ma anche con lunghe pareti rocciose che a strapiombo scendevano verso il mare. Sembrava come il risultato di maremoti ed eruzioni che nel corso di milioni di anni avevano stravolto questi lontani mari. |
Lo ascoltavo, chiedendomi se fosse sincero o meno.
In quel momento, però, non avevo motivo di dubitarlo e sopratutto la sua storia era verosimile. "Oh allora in questo caso ci vuole una presentazione in piena regola..." con tono caldo avvicinandomi a lui per poi porgergli la mano. "Io sono Destresya, capitano... e voi?" con un sorriso enigmatico fissando il suo sguardo chiaro e limpido, non poi tanto diverso dal mare che ora ci circondava da ogni lato. |
Mi teneva stretta fra quelle lenzuola come aveva fatto qualche ora fa ed il suo viso era vicinissimo al mio.
"Beh... Ormai, ho scelto di fidarmi, no?" risposi, guardandolo con un vago sorriso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui strinse la mano a Destreya.
"E' un onore avere a bordo una tale bellezza, dottoressa." Disse il bel capitano con tono gentile ed affabile. "Credo fosse dai tempi della spedizione della Ionia, quando una nave greca condusse la statua di Afradite a Lesbo, che sul mare non si vedesse tanta bellezza, dottoressa." Il tono era galante, ma i suoi occhi che sembravano seguire i mutamenti del mare parevano invece racchiudere una luce di passione e di impeto, selvaggia come le onde e le bufere che si sfidavano a quelle latitudini. "Io sono il capitano Erecit..." |
"Brava..." disse con un sorriso Elv a Gwen, avvicinandosi alla sua bocca.
Ma un attimo dopo da fuori giunsero le voci dei marinai che avevano avvistato l'isola di Vivas. |
Mi preparai per scendere sull'isola la guardai girando lo sguardo sembrava disabitata che non ci fosse nessuno come abitazione e abitanti
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"Finalmente ecco l'isola di Vivas." Disse Lion a Cavaliere25. "Viaggiare a queste latitudini, in questi mari ai confini delle rotte battute, mi piace sempre poco... fortuna siamo ormai prossimi all'isola..."
La Girella infatti si avvicinava sempre più all'isola. |
Lo vidi sorridere, poi il mio cuore accelerò fin quasi a scoppiare quando sentii le sue labbra pericolosamente vicine alle mie ed il suo respiro caldo su di esse.
Quel momento rimase così sospeso, nella penombra della stanza, quando fummo distratti dalle voci dei marinai che annunciavano l'arrivo o quasi a Vivas. Guardai l'oblò e poi lui. "Credo siamo arrivati... Sarà meglio cambiarmi, se non voglio scendere in vestaglia..." mormorai piano con tono scherzoso per smorzare quell'atmosfera. "Grazie, per stanotte..." aggiunsi poi, sorridendo ed accarezzandogli il viso. Mi rivestii e tornai subito in cabina a prepararmi. Era stata una notte strana, quasi magica, ovattata, era stato davvero curioso il modo in cui era riuscito a scoprirmi e a farmi riscoprire a me stessa, ma era stato unico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi compiaciuta alle parole del capitano.
Accidenti, era da secoli che qualcuno non mi parlava in quel modo, non aveva solo un bel faccino dunque, era affascinante e galante anche mentre parlava. Come inizio per la mia nuova avventura non potevo desiderare di meglio. Anche perchè quegli occhi apparivano così intensi e passionali che il mix era irrresistibile. "Oh capitano Erecit, così lei mi lusinga..." mormorai, avvicinandomi leggermente e guardandolo negli occhi "Addirittura paragonarmi alla statua della dea dell'Amore..." con un sorrisetto che racchiudeva lo stesso impeto che avevo visto nei suoi, lo stesso fuoco che mi bruciava nell'anima. |
Elv sorrise a Gwen.
"Grazie a te..." disse poi "... sarà meglio mi vesta anche io..." ridendo piano. I 2 così si prepararono e poco dopo salirono sul ponte, dove Juan indicò loro l'isola di Vivas all'orizzonte. Era sempre più vicina e pian piano l'azzurrognolo mutava in un verde primordiale, fra scogliere brulle e sottili come stele di ghiaccio, spuntoni rocciosi simili a denti fossili di preistorici animali estinti ed una vasta baia ricopetta da palmeti e altre piante dalle foglie gigantesche. |
"Paragonarla alla dea dell'Amore" disse il capitano Erecit a Destresya "mi sembra il confronto più giusto, dottoressa." Con un sorriso fascinoso. "La farò accompagnare alla sua cabina..."
Ordinò allora ad uno dei suoi di condurre Destresya nel suo alloggio. Si trattava di una cabina non troppo grande, ma passabile e arredata in modo funzionale. Poco dopo la Lastra salpò dal porto di Baias. |
Mi rivestii, sistemai la valigia, mi assicurai di prendere lo zaino con l'attrezzatura fotografica e lasciai la cabina, attendendo Elv sul ponte.
L'isola era naturalmente già ben visibile ed aveva una sagoma particolare, come fosse stata plasmata dalle calamità naturali che si erano abbattute sulla sua superficie e non stentati a credere che potesse essere un vessillo vivente di libertà, quella incontaminata ed assoluta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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