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Gwen riaprì gli occhi, destandosi così da quei sogni.
Si ritrovò allora nel letto di una stanza bianca. Tutto intorno a lei sussultava, mentre dal soffitto scendevano polvere e piccoli detriti. |
Ci seguiva, come un fedele segugio ci seguiva.
Era difficile comprendere chi fosse il cacciatore e chi la preda. Forse era un'arte, cacciare facendo credere all'altro di essere lui il cacciatore. In guerra questo lo sapevo fare. La disparità coi valchiria mi aveva allenato a momenti come questi. Ciò non significava fosse facile, però. Iniziarono a bombardarci, mentre noi non potevamo rispondere. Tutto quello che potevo fare era guidare. Ormai le alture erano vicinissime e se avessero continuato a volerci prendere, avrebbero rischiato, e l'avrebbero pagata. Almeno, il piano era quello. Così, iniziai a schivare quei colpi, e la rapidità del Novalis aiutava senza dubbio. Continuai a sfrecciare, quando iniziai a zigzagare tra le alture, cambiando spesso direzione. Manovre che a me portavano via pochi secondi, ma al bombardiere sarebbe servito più tempo. Non mi fermai mai, né seguii mai una traiettoria definita. Era un gioco di velocità e astuzia, e continuai a volare, sperando che prima o poi facesse un passo falso. "Conosco queste alture.." dissi a Gaynor "Saranno la trappola mortale per quel bestione, non ci servono munizioni..". |
"Tu non puoi immaginare come mi sento ora..lui è vivo..lo so..per quella fiducia che abbiamo detto di avere entrambi..io ho fiducia lui sia vivo" sospirai cercando di stare calma.."Si, avanti..lui avrebbe voluto si continuasse" e sorrisi a Domis.
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Il Novalis di Clio e di Gaynor zigzagava veloce ed agile tra il sibilo dei missili del bombardiere.
L'abilità del biondo tenente era notevole, così come le capacità dell'aereo, ma il bombardiere disponeva di vari lanciamissili ed evitare i suoi colpi erano un'impresa tutt'altro che semplice. Il nemico sparava disperatamente perchè sapeva di dover abbattere la Freccia d'Argento prima di arrivare fra le pareti rocciose. E queste erano sempre più vicine ormai. |
Riapri gli occhi.
Ero in una stanza bianca, in un letto e dal soffitto cadevano detriti. Mi sollevai, sedendomi in mezzo al letto per capire dove fossi e dove fosse soprattuto Fermer. |
Domis, senza smettere di sparare sui Valkirya nemici, si voltò un istante verso Altea.
“Parli di quel tipo che se ne fossi innamorata...” disse. |
Gwen tentò di alzarsi, ma avvertì dolori ovunque.
Era infatti coperta da lividi e graffi. Un attimo dopo si accorse di non essere sola in quella stanza. Infatti accanto al suo letto vi era un altro paziente. Era Fermer privo di conoscenza. |
A quelle parole trasalii..no non dovevo cadere nella trappola..Altea riponi i tuoi sentimenti per il Capitano in quello scrigno segreto del tuo cuore e butta la chiave come sai fare poiché lui non era interessato a te, anche se mi chiedo perché riesce pure a farmi scordare Domis..basta ora.."No" dissi con aria indifferente.."Non vi è stato nulla tra noi come puoi dire ne sono innamorata".
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Il cuore accelerava sempre più, potevo sentire il sibilo dei loro colpi sfrecciare attorno a noi.
Era come se tutte le battaglie avessero portato a quel momento, come se ogni allenamento ogni duello fosse finalizzato a quell'inseguimento. Veloce, più veloce di quanto avessi mai volato. Ma non bastava, Evangelia stessa doveva aiutarci, le sue parerti rocciose dovevano ergersi a mura invalicabili contro cui si sarebbe infranta la follia comunista. Ed erano lì, sempre più vicine. "Avanti, bellezza.." mormorai "Avanti..". Trattenni il respiro per un lungo istante quando le vidi. Ora sapevo cosa fare, virai a sinistra, prendendo apparentemente una gola più ampia, quasi avessi paura di prenderne un'altra che sembrava più difficoltosa. Come se non mi sentissi sicura a fare quella manovra. Ma non era così. Sapevo che se avessi scelto quella strada, il bombardiere avrebbe potuto accorgersi in tempo del passaggio troppo stretto e cambiare direzione. A sinistra invece, era tutta un'altra storia. Mi avrebbero seguito senza problemi per un po', e lì era davvero difficile evitare i colpi. Ma poi, talmente all'improvviso che speravo di riuscire a coglierli di sorpresa virai a destra, in una gola talmente stretta da essere un rischio persino per me. Il passaggio era stretto, e dovevo attraversarlo virando, ma se ci fossi riuscita, il bombardiere non avrebbe avuto scampo. Quelle rocce sarebbero state la sua tomba. Così, presi un profondo respiro, e attuai il mio piano. |
Clio sapeva il fatto suo, stava schivando tutti i colpi e stava portandoselo dietro a spasso. La vidi pronta a compiere una manovra azzardata, ma che se avesse funzionato forse ci avrebbe garantito la vittoria. "Dai, tenente, ce la puoi fare!" la incitai.
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Appena mi mossi sussultai, coperta com'ero di lividi e graffi.
Ignorai però il dolore, quando vidi che Fermer era nel letto acanto al mio e mi abbandonai ad un sospiro di sollievo, vedendo che era vivo. A quel punto mi coricai di nuovo, più tranquilla. |
“Meglio così.” Disse Domis ad Altea, per poi tornare a concentrarsi sui Valkirya. “Ne sono stati abbattuti parecchi... mancano pochi ed i cieli di Evangelia saranno liberi...”
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Sospirai riversando il capo sul sedile..puoi mentire a lui, Altea, ma non a te stessa..ma Domis ha ragione, meglio così o ne soffrirai..."Speriamo riescano ad abbattere quel bombardiere di Canabias, solo allora potremmo esultare..chissà quanti civili saranno morti" lo guardai.."Noto il mio bacio di prima non ha sortito effetto, o sono io troppo acqua e sapone o ti sei raffreddato tu" ridendo.
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Il Novalis di Clio e di Gaynor volava velocissimo verso le pareti rocciose.
Ormai erano vicinissime, mentre il bombardiere alle loro spalle non smetteva di lanciare i suoi missili verso la Freccia d'Argento. Poi quel piano di Clio. Forse non solo audace, ma addirittura folle vista la velocità con cui il Novalis si muoveva e gli spazi troppo stretti per quel piano. Intanto i missili sibilavano ovunque intorno all'aereo Afralignonese. Ed alla fine uno di quelli colpì la coda del Novalis. |
Gwen tornò a coricarsi più tranquilla, mentre i boati dal cielo non smettevano di far sussultare ogni cosa intorno a lei.
Ad un tratto la porta della stanza si aprì ed entrò una suora. |
“Magari potresti darmi un altro bacio...” disse Domis ad Altea, senza smettere di sparare verso i caccia nemici e di evitare i loro colpi “... stavolta però senza parlare di quel militare come se fosse l'uomo dei tuoi sogni...”
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Mi chiesi se mi fossi almeno ricordata di respirare, concentrata com'ero su quelle manovre al limite.
Il bombardiere non ci dava tregua, cosa che naturalmente mi aspettavo. Sapevo anche che era una lotta impari, ma ormai eravamo così vicine. Talmente vicine da permettersi di giocare il tutto e per tutto in quell'attacco. Lo spazio era poco e i missili tanti. Senza contare che noi non potevamo difenderci, avevo solo la guida come arma, le manovre in quelle gole che potevano inghiottire entrambi senza problemi. Poi lo sentii. Un colpo forte e potente alla coda. Non avevo più tempo. "Maledizione.." imprecai. Ora sarebbe stato ancora più difficile. Avevo una sola possibilità: passare in quella gola e sperare che mi seguisse, che peccasse di superbia credendoci sconfitte e restasse incastrato. Non c'erano alternative, dovevo andarmene di lì o mi avrebbe disintegrato. Per lo meno dovevo andarmene, poi se restava incastrato tanto meglio. Presi un profondo respiro, e ci provai. |
Tutto sussultava e non potevo fare a meno di rivivere i momenti prima e durante l'impatto
Ad un certo punto entrò una suora. "Sorella, come sta?" chiesi subito, riferita a Fermer "lavoriamo all'infermeria della base, ho provato a fermare l'emorragia, ma la ferita era troppo grave e..." dissi tutto d'un fiato, fermandomi poi e sospirando "Ditemi che sta bene" mormorai, con voce tremante. |
Scossi il capo..certo scemo non era, mi conosceva troppo bene, tutta quella situazione mi aveva scossa, cercai di scacciare il Pensiero di Lui.
Guardai davanti a noi, il Cielo era pieno di fumo ma i Valchiria veramente stavano diminuendo.."Ottimo lavoro, campione" . Posai il mento sulla sua spalla..quel suo profumo fresco e delicato che mi ero portata con me tra i bagagli da Capomazda quel giorno di fine estate..inclinai il capo e le mie labbra sfioravano le sue in piccoli baci.."Tenente, state pilotando ed è pericoloso" per poi cingere le sue spalle e giocherellare con la sua collana e il crocifisso sfiorando il collo con le mani. |
Quel missile.
Raggiunse la coda del Novalis, facendolo sussultare. Clio e Gaynor si accorsero allora che il loro aereo stava cominciando a perdere quota velocemente. Ma ormai la gola rocciosa era così vicina che non poteva più essere evitata. Ed un attimo dopo la Freccia d'Argento vi entrò. Questo però attirò il bombardiere, dando l'illusione a Gufo Nero di aver ormai quasi vinto contro il fenomenale caccia Agralignonese. Il militare di Canabias era ossessionato da quell'aereo argentato e ciò gli fu fatale. Così la massiccia macchina da guerra lo seguì, per finirlo. Ma senza le indicazioni e i dati lanciati dalla sua base, il bombardiere proseguiva quasi cieco, come un pipistrello, incapace di conoscere le coordinate dello spazio in cui si muoveva. La gola infatti divenne di colpo strettissima. Tanto stretta che solo il Novalis riuscì a proseguire. Il bombardiere invece si disintegrò contro le sue strette pareti, esplodendo fra quelle rocce. Tutti al forte legionario esultarono. Per un attimo anche Clio e Gaynor. Un istante dopo si accorsero però che il loro aereo stava precipitando fra quelle pareti a strapiombo. |
Gwen attese la risposta della suora che però non arrivò.
Infatti un terrificante boato fece sussultare tutto l'edificio. La religiosa corse allora alla finestra, per capire cosa stesse succedendo. “Il bombardiere...” disse Suor Ologna “... credo... si, credo sia stato distrutto...” e ringraziò il Cielo. |
E mentre Altea stringeva Domis, un tremendo boato fece tremare tutto, generando una fortissima onda d'urto.
“Il bombardiere è stato distrutto...” disse Domis, mentre l'esplosione era davanti a loro. http://www.coksukela.com/wp-content/...9e41f95d45.jpg |
"L'ultimo sforzo, l'ultimo sforzo..." mormorai piano, trattenendo il fiato.
Sentivo l'aereo cedere sotto di me, sentivo perdere potenza. Ma ormai eravamo lì, ormai dovevamo provarci. Sentivo il cuore accelerare sempre più, mentre le mani restavano salde sulla cloche. Vedevo la gola avvicinarsi sempre di più, mentre l'aereo perdeva quota. Dovevo farcela, dovevo farcela. "Avanti.." sussurrai quasi, quando ormai le rocce furono vicinissime. L'ultima disperata manovra, una manovra per chiudere la battaglia, una manovra sul filo delle vita e della morte, della vittoria e della sconfitta. E quella manovra riuscì. Vidi di nuovo il cielo limpido davanti a noi, e un attimo dopo sentii il tonfo del bombardiere. Ce l'avevamo fatta. Esultai insieme al mio secondo pilota e agli altri della base via radio. Ma non c'era tempo. L'aereo perdeva quota, dovevamo assolutamente osare un atterraggio di fortuna. |
Ad un tratto un boato, quasi uno spostamento d' aria e davanti fumo e fuoco come l' Inferno.."Si lo penso pure io..mi auguro però questo basti a sconfiggere Canabias del tutto" sorrisi rimanendo stretta a Domis, anche se lo scenario di guerra era spaventoso e il mio animo turbato.
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Attesi la risposta dalla suora, ma ci fu un tremendo boato.
Cosa? Il bombardiere? "Intendete il bombardiere di Canabias?" dissi con un sorriso incerto, poichè stentavo a crederci, che quel velivolo gigantesco fosse stato abbattuto. |
Il bombardiere, quel mostro che aveva seminato morte e terrore, si schiantò contro le rocce. "Eureka!" Esclamai "Tenente, sei stata grande!" Ce l'avevamo fatta, anche se non eravamo ancora salve... l'aereo stava perdendo rapidamente quota, e c'era il rischio di schiantarci anche noi. "Dai Clio, sei riuscita in manovre assurde ed hai abbattuto il Gufo nero, sono sicura che riuscirai ad atterrare... avanti, bella bionda, usciremo vive da qui..."
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Ascoltai appena il controllore, annuendo distrattamente e tornando a fissare il finestrino.
Ormai dovevo partire, nessuno era arrivato per fermarmi, come invece speravo. E forse non sarebbe mai arrivato. Forse la battaglia sarebbe durata giorni e giorni. Forse la battaglia lo avrebbe ucciso. Cercai di non pensare a quel eventualità e a ciò che avrei fatto allora. Accarezzai il monile dono di Guisgard rassegnata e tornai a guardare i borghesi, in particolar modo il povero Fines. |
L'enorme fungo di fuoco e fumo nato dall'esplosione del bombardiere generò una formidabile onda d'urto che fece sussultare le pareti della gola rocciosa.
Ma il Novalis era stato colpito ed in breve divenne incontrollabile. "Base chiama Novalis, rispondi Novalis..." disse Goz via radio a Clio e a Gaynor "... la gola è troppo stretta ed un atterraggio di fortuna è impossibile. Bisogna ricorrere all'espulsione... a bordo ci sono due paracadute..." |
Lo stupore per l'esplosione durò poco e subito Domis riprese la battaglia, sempre con Altea al suo fianco.
Anche gli altri aerei legionari continuarono a battersi contro gli ultimi Valkirya rimasti. Ed in breve i caccia di Canabias cominciarono a precipitare uno dopo l'altro. |
Risi di gusto alle parole di Gaynor, con allegria.
"Grazie, ma ho avuto un ottimo copilota..." Sorridendo alla bella spia. Ma la situazione era drammatica, e la gola stretta. Poi quelle parole dal capitano. Annuii. Dopotutto non era il mio Damasgrada, non avrei rischiato la vita per un aereo qualunque. Per quanto meraviglioso e unico. "Ricevuto.." Alla radio, per poi voltarmi verso Gaynor. "Pronta?" Chiesi al mio copilota, per poi prendere il paracadute e prepararmi per l'espulsione. |
L'espulsione a quanto pareva era l'unica via di fuga. Indossai il paracadute e risposi a Clio "Sono pronta..."
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Si doveva procedere..mai fermarsi o saremmo stati persi, bisognava distruggere i Valchiria e Domis, sicuro e senza titubanze, sapeva il fatto suo.."Sembra un film thriller..più li uccidi più aumentano" smorzai la tensione in quel modo, ero fiera di me..avevo in un certo senso contribuito alla fine di Canabias si sperava per la libertà di Cherval.
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Annuii a Gaynor.
"Grazie bellezza..." Sfiorando la cloche del Novalis. "Andiamo.." Per poi paracadutarmi. |
"Si..." disse Suor Ologna a Gwen, senza togliere lo sguardo dalla finestra, dove si vedeva ancora la gigantesca esplosione "... quel grande aereo... quel bombardiere... è stato distrutto..."
"Gwen..." mormorò Fermer riprendendo conoscenza. |
Sorrisi entusiasta alla suora alla conferma di quella notizia.
Poi, Fermer si svegliò. Ignorando dolori, lividi e tutto il resto, lo raggiunsi, sedendomi sul bordo del letto accanto a lui. "Ehi" sussurrai, sorridendo e accarezzadogli il viso "Hai visto che ce l'hai fatta? Sei stato bravissimo" lasciando un dolce bacio sulle sue labbra. |
Il fischio del treno.
Un altro ancora, stavolta forte e prolungato. "In carrozza, signori." Disse il controllore. "In carrozza. Eventuali accompagnatori dei passeggeri sono pregati di scendere. Il treno è in partenza." Infatti era arrivato il segnale e il Meridian Express poteva partire. Segnale che aveva seguito un terrificante boato. Un boato che aveva fatto capire a Dacey e agli altri che la battaglia era terminata. Chissà cosa è chi era rimasto dopo quel duro scontro nei cieli di Evangelia. |
<< Come vi sentite signor Fines?>> chiesi al poveretto nel tentativo di distrarmi, ero quasi rassegnata a quell'odiosa partenza.
Partenza che era imminente. Imminente e... L'ultimo fischio... Un boato. Balzai in piedi, se ci lasciavano partire voleva significare una cosa. La battaglia era giunta al termine. Il boato era stata la nota finale. Dovevo aspettare. Se la battaglia era finita c'era ancora una possibilità di ritrovare Guisgard. E io dovevo sfruttarla. Mi svincolai tra i sedili cercando di scendere dal treno ancora fermo. |
Il Novalis ormai scendeva in picchiata.
Precipitava. Clio e Gaynor allora si paracadutarono fuori dal caccia, mentre la Freccia d'Argento continuò la sua inesorabile discesa verso le pareti a strapiombo. |
Mi paracadutai, mentre il Novalis scendeva in picchiata, pagando il fio per quella manovra azzardata che aveva distrutto il bombardiere.
Era un peccato, ma ne era valsa la pena. Mi concentrai sul panorama circostante, paracadutarmi mi aveva sempre affascinato molto, e anche se la tensione per la battaglia era ancora tanta, mi sentii leggermente più tranquilla. Non che fossi in salvo, s'intende. Così, iniziai a guardami intorno cercando un buon punto dove atterrare. |
La battaglia continuò fino a quando l'ultimo dei Valkirya non precipitò.
E alla base tutti esultarono. Anche Domis. “Fatta.” Disse soddisfatto, per poi sorridere ad Altea. “Abbiamo vinto, bellezza.” |
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