Gwen arrivò alla villa appena fuori città.
In breve si ritrovò dentro, con Clemia a raccontarle tutto.
Onya era scomparsa, come nel nulla.
Tutte le sue cose erano a loro posto e nessun'altra nella villa l'aveva vista.
Non c'erano tracce, niente di niente che indicasse una sua fuga o anche un suo rapimento.
Intanto estresya si era alzata presto e poi preparata.
All'ora stabilita arrivò una Jeep, da cui scese Roan e bussò alla porta della scrittrice.

Quando suonò alla porta, avevo appena finito di bere il mio caffè.... il secondo.
Beh erano le sette del mattino!
Aprii la porta e sorrisi a Roan.
"Sei puntualissimo! Vogliamo andare?" mentre il freddo del mattino mi sferzava leggermente.
Leggermente... carina l'idea di usare un eufemismo!

Arrivai alla villa e Clemia mi raccontò tutto su Onya.
Tutte le sue cose erano al loro posto ma di lei nemmeno l'ombra.
"È assurdo, davvero assurdo... Se fossi stata qui, ieri sera..." sospirando e portando le mani fra i capelli.
Probabilmente, sarebbe successo comunque, ma ora mi sentivo in colpa per aver dato ascolto ad Herbert.
"È colpa mia, avrei dovuto essere ancora più presente, mi sarei dovuta impegnare, ma evidentemente avevo ragione io, non sono tagliata per questo..." scossi la testa.
"E soprattutto, non intendevo avere a che fare con Herbert ora e in questo modo... È il momento peggiore..." con tono avvilito.

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"Non avresti potuto fare nulla." Disse Clemia a Gwen. "Eravamo in tanti qui eppure Onya è sparita senza che nessuno se ne accorgesse."
Intanto Roan e Destresya erano saliti sulla Jeep, per poi partire.
Imboccarono uno stretto sentiero, fra betulle, olmi, castagni e faggi.
Salirono su un basso declivio e raggiunsero una valle, fra alte querce.
Allora spuntarono davanti a dei monti, davanti ai quali si vedeva un'altura ma dalla forma stranissima, curiosa, quasi artificiale.
"Guarda lì." Roan indicandola a Destresya.
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"Io non so davvero che fare..." con aria avvilita.
Poi, sospirai scuotendo la testa.
"Maledizione, ci mancava solo questa..." prendendo il telefono "Devo per forza chiamare Herbert, è inevitabile..." componendo il numero.

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Mi piaceva molto il panorama che si sviluppava intorno a noi, così selvaggio e verde, come non immaginavo.
Poi la vidi.
La vidi e sbiancai.
"Ma è incredibile!!!" esclamai "È veramente incredibile!!" sgranando gli occhi "Non è possibile, sembra una piramide!!!" sconvolta, guardando prima la strana piramide/montagna e poi Roan.
"Tu cosa pensi che sia? Non me l'hai detto ieri!" incuriosita.

Gwen digitò il numero di quello che era ancora suo marito.
"Sono lo sceriffo..." disse lui rispondendo "... chi parla?" Non avendo visto il numero sul display.
Nel frattempo Destresya e Roan erano giunti al centro della vallata, dove era visibile la misteriosa piramide.
"Bella domanda..." lo studioso "... una domanda da un milione di Taddei... o forse anche da un miliardo di Taddei." Sorridendo. "Credo che il segreto del suo mistero sia nascosto al suo interno... ci saranno solo grotte e cavità naturali... o tunnel e nicchie scavate dall'uomo in un'epoca lontanissima?" guardando poi la scrittrice con fare divertito. "Vogliamo visitarla da vicino?"

"Sono io, Herbert..." risposi, desiderando scomparire per sempre "Sono alla villa di mia madre, una ragazza del collegio è sparita dall'alba, ha lasciato tutte le sue cose ed è scomparsa nel nulla... Potrebbe entrarci con quelle sparizioni, sono preoccupata..."

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"Aspettami, arrivo lì fra un minuto e mezzo, Gwen." Disse lui a sua moglie.
Dopo pochissimo tempo l'auto dello sceriffo arrivò davanti alla villa, trovando Gwen ad attendere suo marito.
Herbert allora fu informato della faccenda da lei e da Clemia.
"Ho annotato tutto..." lui mettendo via taccuino e penna "... beh, non è facile dire se la sparizione di questa ragazza sia collegata a quella di Fash... i 2 non avevano nessun tipo di rapporto mi sembra di capire... ma ditemi..." fissando Gwen e Clemia "... non potrebbe essere una fuga volontaria? Magari per motivi sentimentali?"

"D'accordo..." annuii e infatti dopo pochissimo arrivò.
Annotò tutto dopo aver fatto un sopralluogo e non aveva torto a non sbilanciarsi, sebbene io avessi ancora il sentore che potesse entrarci qualcosa.
"Non credo, avrebbe portato qualcosa con sè, se fosse scappata apposta. Non sarebbe fuggita senza nulla. Qualche vestito, qualcosa... No, secondo me non è stato volontario..." scuotendo la testa dubbiosa.

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