Lo fissai negli occhi, intensamente.
Non riuscivo proprio a capire quel tipo che era piombato così in casa mia, dicendo cose cosi assurde.
"Oh questa è bella... e perché proprio io sarei una mela perfetta?" con aria divertita "E che dovrei fare secondo lei, sentiamo..." incrociando le braccia.
"Le ho chiesto di andare al sodo, ricorda?" Sostenendo il suo sguardo.

Elv guardò Gwen sedta ai piedi di quell'albero, mentre il Sole tiepido del mattino accarezzava e dorava i suoi capelli rossi.
Allora le si avvicinò e si chinò accanto a lei.
"Forse non sei ingenua come credevo..." disse divertito, per poi raggiungere il suo viso e far sue le labbra di lei, baciandola con pasione e desiderio.
In un attimo gwen si ritrovò fra le braccia di lui.

Minsk rise.
"Una collaboratrice per affiancarmi..." disse lui a Destresya "... fingerà di essere sua sorella gemella, magari bruna che torna qui nel suo paesello... nessuno quindi potrà sospettare della nostra intesa... io metterò in piazza uno dei miei spettacoli divulgativi e quando chiederò a qualcuno del pubblico di partecipare lei si farà davanti..." sicuro di se.
"Tutto bene, signora?" Arrivando Aegos. "Le occorre qualcosa?" Chiese.

Lo osservai mentre mi guardava, chiedendomi cosa pensasse, ma mi piaceva avere i suoi occhi su di me.
Lo seguii mentre si avvicinava, stendendosi accanto a me.
Sorrisi divertita, poi vidi il suo viso farsi sempre più vicino, come i suoi occhi bellissimi e scuri, finché le sue labbra non catturarono le mie.
Dal primo istante in cui lo avevo visto, al loro arrivo qui, avevo desiderato questo momento e misi tutto il mio desiderio in quel bacio, seguendo la sua foga, la sua passione.
Affondai le mani nei suoi capelli neri quando mi strinse a sè e avrei voluto che non mi lasciasse mai.

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Lo ascoltavo sempre più stranita e lievemente divertita.
"Ha tralasciato un particolare importante, perché mai dovrei prestarmi a una tale commedia?" Alznado le spalle mentre lo fissavo "Perche io?".
Poi arrivò Aegos, gli sorrisi e gli tesi la mano.
"Oh si caro, tutto bene.. il signore mi sta offrendo un lavoro, se ho ben capito..".
"Signor Minsk, le presento la mia guardia del corpo, Aegos.. Aegos, il dottor Minsk!" Li presentai.

In un attimo i due giovani furono incatenati l'una all'altro da quel bacio.
Un bacio caldo ed appassionato, mentre Gwen ed Elv si stringevano a vicenda.
Lui assaporava con foga e desiderio la bocca di lei, facendola sua, cercando e trovando la sua lingua ardente ed umida.
"Che brava sei..." disse lui sorridendo e gemendo sulle labbra di Gwen.
Continuò a baciarla, a stringerla, mentre la sua mano si infilò sotto la camicia di lei, arrivando al suo reggiseno che subito strinse con ardore.
Allora le dita scivolarono oltre l'elastico e raggiunsero il suo seno nudo e sodo.
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Il Sole era adesso l'unico testimone della nostra passione.
Soltanto lui.
Ci stringevamo a vicenda, con ardore e desiderio.
Le nostre lingue erano intrecciate, continuando instancabilmente ad assaporarsi ed inseguirsi.
Sorrisi poi al suo gemito sulle mie labbra e dopo poco arrivò anche il mio, nel momento in cui la sua mano raggiunse il mio seno, un gemito caldo ed improvviso, che accendeva in me una bramosia mai provata prima.
Allora la mia mano accarezzò il suo torace ben fatto attraverso la maglietta, per poi insinuarsi sotto di essa, alla ricerca di quelle forme asciutte e quasi scolpite.

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Aegos fissò senza dire nulla Minsk, mentre questi si limitò ad un sorriso di circostanza alla guardia del corpo di Destresya.
"Un lavoro..." disse poi Aegos "... un lavoro ad una rica ereditiera?"
"Certo." Annuì Minsk. "Perchè la notorietà vale molto più di ogni ricchezza."
Squillò poi il suo cellulare.
Rispose ed ascoltò, assumento un'aria enigmatica, un misto tra stupore, perplessità, scetticismo e vivo interesse.

Mi divertii a notare lo sguardo tra i due, mentre posai lievemente la mano sul braccio di Aegos.
"Beh infondo perché no, dopotutto ultimamente mi annoio; una distrazione potrebbe essere quello che mi ci vuole..." pensierosa
"Dopotutto non corro alcun pericoli con te al mio fianco!" Facendo l'occhiolino alla mia guardia del corpo.
"E sia, accetterò di fare questa farsa, se non altro per scoprire che cos'ha in mente!" con un sorriso enigmatico.
Poi squillò di nuovo il suo telefono e restai ad osservarlo in silenzio mentre diverse espressioni passavano sul suo viso.

Elv si staccò appena da Gwen e si tolse la maglietta, restando a torso nudo davanti a lei.
aveva muscoli asciutti e ben fatti, levigati e lisci, con una gentilezza virile ed una sensualità dettata dalla giovinezza e dal vigore.
Allora a petto nudo si avvicinò di nuovo a lei e la baciò con passione, per poi iniziare a sgangiare il ferretto del reggiseno.
Un attimo dopo Gwen si trovò il petto scoperto ed i seni nudi, che Elv subito cominciò a guardare e poi a toccare.
Piano, con sensuale gentilezza, accarezzandoli piani e giocando sui capezzoli rosati.
Nel farlo la guardava negli occhi.