Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La vergine di Sant'Agata di Ghotya (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2557)

Guisgard 14-09-2018 01.25.31

Scesero dalle scale.
Erano due persone anziane.
Lui era alto e dall'aspetto distinto e responsabile, lei invece piccola di corporatura e col volto rugoso.
Videro il corpo della ragazza e si dispiacerono profondamente dell'accaduto, sebbene non abbandonandosi a scenate patetiche e disperate.
“Nessuno mi convincerà di un incidente...” disse il vecchio Stainov “...avrà fatto queste scale decine di volte...”
“Si, anche io non ci credo...” l'anziana Delia, sua moglie “... era una ragazza molto accorta...”
“Allora per scrupolo chiamerò la polizia.” Blasius.
I due anziani annuirono.
Il cane intanto era scomparso.
“Vieni, Gwen...” Elv a lei “... rincasiamo...”

Lady Gwen 14-09-2018 01.30.23

Lui aveva un aspetto distinto, rispettabile, lei una donnina piccola e sottile, ma dal volto che dimostrava ancor più anni di quelli che comunque aveva.
Si dissero profondamente scossi dalla perdita, ma non più di tanto.
E ciò mi diede da pensare.
Va bene non abbandonarsi pubblicamente a scenate patetiche, ma mi sembravano estremamente freddi.
Molto più di quanto non trapelasse dal ritratto fattomi da Tia.
Fatto stava che nemmeno loro erano convinti della morte accidentale e infatti Blasius si decise a chiamare la polizia.
Mi sembrava l'unica soluzione.
Annuii ad Elv, non senza gettare un ultimo sguardo al povero corpo esanime di Tia.

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Guisgard 14-09-2018 01.42.21

Gwen ed Elv tornarono in casa, mentre pian piano la gente in strada andava via.
Blasius pulì le scale, togliendo ogni goccia di sangue rimasta.
“Stanotte forse sarà meglio non uscire a caccia...” disse Elv a sua moglie “... c'è troppa polizia in giro a causa di Tia...”

Lady Gwen 14-09-2018 01.47.09

La folla si disperse e Blasius restò a sistemare.
Annuii.
"Menomale che ho portato le scorte" risposi.
"È assurdo, le avevo parlato qualche minuto prima, stava bene..." scuotendo la testa.
"Sembra strano, ma mi dispiace per lei... Ho percepito in maniera curiosa la sua morte, come non mi capitava da parecchi anni, ormai... Un po' come la morte di Alfred..." sospirai.

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Guisgard 14-09-2018 01.49.07

"Percepito..." disse Elv fissando Gwen "... che intendi dire? Non ti capitava da parecchio? Non capisco..."

Lady Gwen 14-09-2018 01.52.00

Sospirai appena, poi scossi la testa.
"Noi uccidiamo per vivere, la morte ci accompagna camminando con noi a braccetto da trecento anni, non pensavo che la scomparsa di un mortale potesse scuotermi così tanto."

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Guisgard 14-09-2018 01.56.58

Elv apparve perplesso.
"Capisco..." disse "... e come te lo spieghi tutto ciò, Gwen?" Fissandola. "A me sembra molto strano, no?"

Lady Gwen 14-09-2018 01.59.30

Ci pensai un attimo.
"Non lo so..." abbracciandolo "Forse è per lo stesso motivo che ti amo anche senza un cuore che batte..." dissi poi, con un leggero sorriso.

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Guisgard 14-09-2018 02.01.23

Lui non disse nulla ed accolse Gwen fra le sue braccia.
Restarono così a lungo, mentre dala strada, pian piano svanirono le voci confuse, diventando rare e meno invadenti.
Ad un tratto qualcuno bussò al portone.

Lady Gwen 14-09-2018 02.04.22

Non disse nulla, ma mi strinse forte a sè e nel suo abbraccio mi ripresi, sentendomi rigenerata dalla sua lunga stretta.
Poi, sentimmo bussare al portone.
"Chissà chi sarà a quest'ora. Forse la polizia?" guardando Elv.

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Guisgard 14-09-2018 02.09.03

Elv andò ad aprire e trovò sulla soglia Arcibald.
“Gwen...” disse lui a sua moglie “... guarda chi c'è!” Portando dentro Arcibald, sapendo che la sua presenza avrebbe fatto bene alla vampira.
“Mia cara!” Esclamò Arcibald. “Come stai?” Abbracciandola. “Gran bel palazzo avete trovato!” Sorridendo.

Lady Gwen 14-09-2018 15.40.03

Raggiunsi Elv quando mi chiamò e sorrisi.
"Arcibald!" esclamai e gli corsi incontro.
Ricambiai il suo abbraccio affettuoso e mi sentii davvero meglio con la sua vicinanza.
"Non sai quanto sono felice di vederti!" gli dissi, non stando nella pelle "Eh, non hai perso tempo a scovarci" ridendo.

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Guisgard 14-09-2018 15.52.45

Il bel conte sorrise a Destresya e prese la sua mano.
Così i due uscirono in giardino.
Era una sera fresca, dal cielo velato e la falce lunare che celava la sua silente presenza brillando spettrale tra le sottili nuvole notturne.
“Sono qui apposta, madama...” disse il conte guardandola negli occhi e tenendole la mano “... è mio desiderio descrivervi ognuna di quelle pratiche, così fondamentali per la riuscita dell'intesa che renderà i nostri piani infallibili...” sotto la Luna i suoi occhi azzurri assumevano il colore di fiori ipnotici, di erbe narcotiche di quelle usate nei selvaggi reami orientali per rendere i sensi e gli istinti liberi da ogni inibizione a noi note “... nei miei viaggi ho potuto scoprire che in quelle esotiche lande non esistono donne... ma solo serve o dee... e come detto spesso si confondono entrambe... accade infatti troppo frequentemente, madama, che anche sovrane e principesse severissime, dispotiche, persino crudeli, che trascorrono le lunghe e calde giornate tropicali a vessare i propri servi, di notte si ritrovino invece alla totale mercé di quegli schiavi, almeno dei più temerari e dotati fra essi, che senza più la luce del Sole e le leggi morali a limitarli sono finalmente liberi di far valere i loro nerboruti falli, veri e propri prodigiosi doni avuti da una natura bonaria intenta a rendere loro giustizia... così nella penombra calda e sognante di appartamenti fiabeschi e principeschi donne di indubbie qualità morali e di nobiltà millenaria mutano se stesse, le loro virtù, il loro lignaggio e la loro dignità in rituali da offrire a lascivi e lussuriosi idoli dei sensi, al servizio della brutale virilità di quei servi che le dominano come si fa con le splendide cavalle selvagge di Persia o delle Indie...” fissandola negli occhi “... eh, che meravigliosa ed eccitante esperienza osservare queste dee, queste regine di regni favolosi divenire, all'imbrunire, succubi sgualdrine di quegli idoli fallici che i loro servi adoperano con tanta mascolina risolutezza... ed il solo modo per placare quelle potenze membriche è succhiare, prosciugare loro fino all'ultima goccia di mascolino nettare che li anima...” sfiorandole la mano con un lieve bacio, mentre una lieve brezza profumata di tiglio ed oleandri ingentiliva l'aria di quell'inebriante sera “... nulla io vedo che non appaia perfetto...” mormorò “... come recitò Marte nel vedere sorgere la sua Afrodite...” con i suoi occhi azzurri in quelli di lei.

Guisgard 14-09-2018 15.58.09

“In verità” disse Arcibald a Gwen “è stato Missan ad indicarmi l'indirizzo esatto.” guardandosi intorno. “Non c'è che dire... davvero un bel posto...”
“Si, piace molto anche a noi.” Annuendo Elv.
“Beh, sicuramente avete affittato un bel pezzo di storia di Sant'Agata di Ghotya... “ Arcibald “... non c'è che dire... sebbene storia a tinte fosche...”
“Che vuoi dire?” Fissandolo Elv.
“Beh, diciamo che nel corso dei secoli in questo bel palazzo sono successe molte cose...” mormorò Arcibald “... e non tutte diciamo... chiare... anzi, tutt'altro...”
“Beh, dimentichi che siamo vampiri...” ridendo Elv “... viviamo di cose che per i mortali sono ritenute oscure...” facendo l'occhiolino a Gwen.
“Ma io non mi riferisco ai mortali, amico mio.” Con una smorfia Arcibald.

Altea 14-09-2018 16.00.20

Che notte strana, le stelle si erano spente nel cielo rendendo tutto muto, una strana sensazione mi pervase, era come se il mondo fosse ovattato.
Ma le campane iniziarono a suonare e mi bloccai.. Era un rintocco potente e tetro, di solitudine. No.. era solo suggestione, forse il parroco era ammattito. Andai più avanti e la mia borsa di velluto cadde a terra a quella visione sul crostone. Era un fantasma di una donna.. No non poteva essere.. "Chi siete?" dissi alla donna.

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Lady Gwen 14-09-2018 16.05.04

Ah, ecco chi era stato.
Beh, un altro punto a favore di Missan.
"Sì, è un posto incantevole, davvero!" annuendo soddisfatta.
"È stato Missan a trovarlo, il merito è suo."
Quello che disse dopo, mi incuriosì.
Ridacchiai all'occhiolino di Elv, e in effetti aveva decisamente ragione.
Cosa poteva esserci roggio di noi, al mondo?
Proprio nulla.
Però poi continuò
Storie a tinte fosche... Immortali...
Ah.
Ora le cose cambiavano aspetto.
"Suvvia, non tenerci sulle spine! Siediti con noi e raccontaci tutto!" dissi, conducendolo nel salotto.
Riempii tre calici e presi posto insieme ai due, facendo un brindisi.
"Dunque, cos'è questa storia?" poi, sempre più curiosa.

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Guisgard 14-09-2018 16.09.34

La donna camminava lungo il crostone avvolto dal silenzio notturno, rotto solo dal rintocco lento della campana.
Era bionda, dagli occhi azzurri e limpidi, la pelle di un rosato perlaceo, le forme sode ed indossava un abito lungo.
Camminava verso Altea ed all'inizio non rispose nulla.
La guardava con un'espressione indefinita.
“Una donna come voi.” Disse accennando un sorriso. “E come voi vengo ora dalla chiesa di San Menna. Il sacerdote è stato gentile ad attendere che uscissi prima di chiudere.”
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Guisgard 14-09-2018 16.21.57

“Salute.” Disse Arcibald brindando con Gwen ed Elv. “Alla vostra nuova dimora qui in città.” Per poi bere. “Ottimo davvero...” posando il calice sul tavolo “... dunque... questo vostro palazzo fu edificato nel XIV secolo... da un tale Oxien... un sedicente alchimista, filosofo, architetto e persino filantropo a suo dire... per la gente del tempo il progetto fu definito addirittura geniale... Oxien aveva voluto costruirlo qui per debellare le credenze dei suoi simili riguardo la stregoneria... e quale posto migliore di questo, visto che da sempre qui è terra di streghe e fattucchiere?” Sorridendo. “In breve Oxien si circondò di studiosi per pubblicare libelli contro non solo le streghe, ma anche licantrompi, fantasmi ed ovviamente vampiri... per un certo periodo ebbe anche un discreto successo, al punto che quando le sue finanze si esaurirono riuscì a vendere questo palazzo ad alcuni dotti intellettuali provenienti da Uaarania... nel corso dei secoli qui dentro furono ucciso alcuni personaggi... Issac Thorne, mago ed indovino... Camilla Kaft, chiaroveggente... il piccolo Umit Law, un bambino di 10 anni che affermava di aver visto le fate... tutto poi si concluse quando dopo varie peripezie questo palazzo fu messo all'asta ed acquistato da messer Blasius.”
“Ti sei informato bene noto...” ironico Elv, per poi guardare Gwen.

Lady Gwen 14-09-2018 16.29.52

Rimasi davvero stupita dalla storia che raccontò.
Soprattutto per tutte quelle persone che furono uccise qui dentro e che vantavano esperienze dirette con l'occulto.
Ciò non mi tranquillizzava.
Blasius non sembrava avvezzo a certe credenze o pratiche, ma ero comunque un po' inquieta.
Guardai Elv.
"Beh, pare che Missan abbia fatto centro con questo posto..." notai "Potrebbe averlo fatto intenzionalmente?" chiesi ad Elv.
Perché in effetti ora il dubbio mi sorgeva.
Noi due, vampiri, eravamo nascosti qui, dimora di studi contro l'occulto e di vittime giustiziate proprio per la loro vicinanza a queste pratiche, per giunta inseguiti da un Inquisitore che voleva sterminarci.
La situazione mi faceva pensare parecchio, ma forse erano tutte paranoie.

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Guisgard 14-09-2018 16.36.39

“Dai, ti prego...” disse scettico Elv a Gwen “... Missan è al nostro servizio da due anni e se avesse voluto farci del male avrebbe atteso tanto?”
“Il vecchio Missan?” Arcibald. “No, sono paranoie, Gwen.”
“I chierici ed i fanatici sono nostri nemici...” fece Elv “... non certo gli uomini di scienza. Loro hanno di meglio a cui pensare, che dare la caccia alle streghe.” Annuì.

Lady Gwen 14-09-2018 16.42.21

Infatti, anche loro due dissero che erano solo paranoie.
Forse era vero.
"Comunque sia, siamo davvero in pericolo. Questo nuovo Inquisitore che è stato inviato non è da sottovalutare. Ci siamo dovuti allontanare apposta proprio per avere una possibilità di salvarci, o comunque per riuscire a prendere tempo..." sospirai scuotendo la testa e prendendo la mano di Elv.

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Guisgard 14-09-2018 16.44.11

“No, le cose non stanno affatto così...” disse Arcibald a Gwen “... l'Abate Tommaso concentrerà le sue indagini nei boschi, attorno alla città... fino a quando resterete qui sarete allora al sicuro.”

Destresya 14-09-2018 16.46.59

Il tocco della sua mano nella mia, così salda e sicura.
Un brivido lungo mi scosse tutta a quel contatto, mi sembrava come se non avessi atteso altro da sempre.
Come se quella mano non avesse altro scopo che cercare e trovare la mia, stringerla e guidarmi in quel mondo che sembrava non aspettare che noi.
Uscimmo in giardino, non avevo avuto ancora occasione di visitarlo, e non mi era mai sembrato tanto bello come in quella passeggiata in compagnia del conte di Fessen, c'era uno stagno con dei pesci rossi e tutto attorno dei vialetti alberati, adornati da aiuole di fiori colorati, esotici dall'aria mistica e brillante.
Tenevo la mano nella sua, fantasticando che quella mano facesse ben altro che non stringere la mia, ma che mi strappasse gemiti incontrollati mentre i suoi occhi bramosi e azzurri si godevano la vista del mio volto stravolto dalla passione sconfinata, dall'estasi più totale.
Persa in quei pensieri peccaminosi, lo osservavo, e restavo rapita dalle sue parole.
Le sue parole... non avevo mai sentito parlare qualcuno così.
Le sue parole erano come filtri d'amore, come incantesimi recitati alla luna, colme di una magia insita che travalicava tempo e spazio per rendere quel momento qualcosa di unico, e capaci di arrivare al cuore più oscuro per renderlo purpureo di passione e desiderio.
Più lo ascoltavo e più il mio corpo si faceva ardente, la mia mente si eccitava, stimolata com'era da quelle immagini proibite, dissacranti eppure invitanti, quelle torbide pratiche raccontate con così tanta poesia avevano il potere di farmi andare letteralmente fuori di testa.
Ero come rapita, rapita da quell'uomo capace di raggiungere la parte più nascosta del mio essere, accarezzarla, eccitarla tanto da farmi perdere ogni controllo.
Poi il suo tocco sulla mia mano, le sue labbra che sfioravano la mia pelle resa incandescente dalle immagini che mi descriveva.
E io immaginavo noi in ognuna di esse, mi vedevo dea e schiava, persa in un turbine di lussuria senza pari, di libidine oltremisura, di desiderio senza freni.
Tutto il mio corpo fremeva, il mio sesso urlava, fradicio e voglioso perchè ponessi fine a quell'attesa. La mia mente era ancor più eccitata, poichè è quello l'organo da eccitare maggiormente in una donna, almeno in una donna come me. E nessuno mai aveva reso la mia mente tanto vogliosa, umida, torbida.
Mi avvicinai a lui di un passo, guardandolo negli occhi.
Il battito del cuore riempiva ogni cosa attorno a noi, l'eccitazione ogni cosa dentro di noi.
"Ebbene mostratemele..." fissandolo negli occhi, con la voce rotta dalla passione, lo sguardo lascivo e voglioso, affascinato, estasiato e rapito.
"Mostratemi ognuna di quelle pratiche, rendetemi dea e rendetemi schiava, se ci riuscite e io prosciugherò ogni goccia del vostro nettare mascolino tanto da nutrirmene.." parlavo con tono caldo, sensuale, eccitato.
La mia bocca era vicinissima alla sua, il suo corpo al mio, potevo sentire il suo respiro sul mio viso, i miei occhi e i suoi stavano per fondersi.
Come le nostre anime, i nostri cuori, le nostre anime.

Lady Gwen 14-09-2018 16.49.16

"Sarà che mi sento terribilmente inadeguata e fuori posto qui, e ciò mi porta ad essere sempre attenta, sempre furtiva, a stare sulle difensive. Non mi fa essere tranquilla e disinvolta, come se fossi sempre braccata" rivelai, ed era tutto vero.
Era una sensazione che non mi abbandonava.
Mi piaceva stare nel bosco perché mi piaceva poter essere me stessa, sempre, completamente, ma ora non potevo esserlo e ciò mi creava disagio.

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Guisgard 14-09-2018 17.18.42

“Si, ti capisco, Gwen...” disse Arcibald “... ma l'Abate Tommaso non resterà in questi boschi a lungo... tornerete presto alla vostra vita libera.” Annuì. “Anche se ammetto vivere in questo palazzo non è il massimo.”
“Non mettertici anche tu, Arcibald...” Elv “... a me questo posto piace e molto. Chi siano stati i suoi proprietari secoli fa oggi non conta più nulla.”

Lady Gwen 14-09-2018 17.31.02

"Lo spero" annuii.
Ridacchiai silenziosamente.
"Elv è uomo di mare, ha un ottimo spirito di adattamento ovunque vada, sono io quella abitudinaria" divertita, mentre lasciavo a lui un bacio sulla guancia, stringendomi al suo petto.
Comunque, di sicuro non dovevamo farci influenzare da tutto quello che si diceva su questo posto, o saremmo impazziti.

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Guisgard 14-09-2018 18.27.03

Quella parole della bellissima Destresya, bionda, sensuale e peccaminosa, avvolta in quella leggera ed indecente vestaglia che si muoveva appena alla fresca brezza serale, accesero un lampo e lasciarono un brivido nell'azzurro indefinito degli occhi del conte.
Simili parole, dette con quel tono ed accompagnato dallo sguardo che in quel momento avvampava il volto di quella Messalina bionda avrebbero squarciato le difese di qualunque uomo, acceso ogni goccia del suo sangue e teso al massimo ogni centimetro del suo corpo.
Un ragazzino inesperto addirittura avrebbe ceduto in quello stesso istante, perdendo ogni controllo e dignità ai piedi di una simile Cleopatra.
Ma Fessen era un uomo troppo esperto, raffinato e virile per mostrarsi debole o in netta inferiorità al cospetto di una tale dominatrice.
Benchè a quelle parole il mare della sua mascolinità aveva già issato i pennoni e l'albero maestro era già gonfio con le vele al vento, seppe, da audace ed astuto filibustiere degli oceani vissuti nei suoi viaggi, tenere fermo il timone, salde le cime e ben chiusi i boccaporti per bloccare ogni fuoriuscita d'acqua salmastra nella stiva.
Da capitano risoluto seppe affrontare i venti impetuosi che ululavano di desiderio sessuale e resistere alle alte onde schiumose che volevano travolgere il suo pesante bastimento.
Egli era un Ulisse troppo esperto per temere di perdersi nel lascivo canto delle sirene o per preoccuparsi di restare insabbiato nella profonda e bagnata tana di Circe.
Ambiva alle capricciose grazie di Calipso ed alla volontà proibita di Nausicaa.
Sorrise appena, senza lasciare mai gli occhi di Destresya.
“Per un compenso come voi, madama, mi offrite” disse guardandola tutta, in un lungo e lento sguardo simile a quello che si rivolge alla più nobile e sgualdrina della principesse “potrei mai negarvi tali pratiche? Dopotutto siete la padrona qui ed ogni vostro capriccio, bisogno e desiderio deve essere soddisfatto... dico bene?” Con un cortese inchino. “Ebbene, mia nobile madama... vorrà dire che vi rivelerò di un audace gioco molto amato dalla moglie dell'Arconte di Lesbo, nel mar Egeo... si narra comparisse in un libro di arcaici incantesimi adoperati dalla maga Armida... la pratica, alquanto bizzarra, come tutte quelle in cui la moralità e l'onore obbediscono al piacere più profano e promiscuo, permette, pare, di mutare una donna nobilissima e potete, come lo siete di certo voi, in una cavalla... ed io stesso, ammetto, che da tempo desideravo comprarne una, indeciso come sono tra una vigorosa e ribelle basca, oppure una chiara e scalpitante persiana... dite potremo trovare una degna donna pronta a sottoporsi a tale pratica?”
Ad un tratto tra i cespugli si vide Lila, cmpletamente nuda che con aria fintamente ingenua mangiava un grappolo d'uva matura.
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Guisgard 14-09-2018 18.29.01

Restarono ancora un po' insieme, poi verso Mezzanotte Arcibald salutò ed andò via, con la promessa di ritornare presto.
“Che simpatico il vecchio Arcibald...” disse sarcastico Elv a Gwen appena rimasti soli “... porta simpatia ovunque va...”

Lady Gwen 14-09-2018 18.32.46

Rimanemmo ancora a chiacchierare, poi Arcibald andò via, promettendo però di tornare.
"Dai, non dire così..." risposi, mentre mettevo via i calici e la bottiglia, prima che qualcuno potesse vederli entrando.
Ci mancava solo di essere scoperti per una banale dimenticanza e per noi sarebbe stata la fine.

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Guisgard 14-09-2018 22.38.55

“Beh, è così...” disse Elv a Gwen “... i discorsi del vecchio Arcibald sono solo serviti a metterti in ansia... che senso ha dire quelle cose? Tirare in ballo i fondatori di questo palazzo che oggi neanche esistono più? Bah...”
In quel momento qualcuno bussò alla porta.

Lady Gwen 14-09-2018 22.43.57

Sospirai appena.
"Lo so tesoro, hai ragione, ma alla fine è giusto sapere la storia di questo posto... Anche solo per informazione..." Sorridendogli.
Poi bussarono alla porta e andai ad aprire per vedere chi fosse.

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Guisgard 14-09-2018 22.47.57

Gwen aprì e trovò sulla soglia Blasius con alcuni uomini vestiti di nero e dall'aspetto austero.
“Perdonate per l'ora...” disse il padrone di casa “... ma loro sono uomini della polizia e stanno indagando riguardo la morte della povera Tia... stanno facendo domande a tutti, naturalmente è una normale procedura. Possiamo entrare un momento?”

Lady Gwen 14-09-2018 22.53.47

Vidi Blasius con degli uomini dall'aria austera e professionale.
"Oh, certo, entrate" dissi, facendogli cenno verso il salotto dei nostri appartamenti.
Potevo essere solo contenta se riuscivamo davvero a fare luce sulla morte della ragazza.

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Guisgard 14-09-2018 22.58.25

Blasius e quei poliziotti entrarono nell'appartamento.
Si guardavano intorno e gettarono lunghe occhiate su Gwen e su Elv.
Occhiate che apparivano oltremodo inquisitorie.
“Dunque...” disse uno dei gendarmi “... cosa potete dirci della ragazza morta? La conoscevate? Avevate un qualche rapporto con lei? Vi aveva confidato qualcosa? Non so... un malessere, paura o preoccupazioni varie?”
L'altro militare invece cominciò a girare nella stanza come se cercasse qualche indizio.
Elv lo fissava nervoso.
Se solo una goccia di sangue fosse scivolata dai calici con cui avevano bevuto poco prima con Arcibald, finendo per macchiare una poltrona o il tappeto a terra, di certo avrebbero avuto dei guai.

Lady Gwen 14-09-2018 23.03.20

Entrarono e ci lanciarono occhiate Inquisitorie che non mi piacquero.
Ma dovevo rimanere tranquilla.
Elv era agitato, allora mi avvicinai a lui, poggiandogli una mano sulla spalla.
"La conoscevo solo io. L'ho conosciuta stasera, in vero, abbiamo parlato qualche minuto fuori dal palazzo di futili argomenti. Mi disse che era la cameriera dei signori Stainov, i signori per bene nostri coinquilini e andò subito via poiché i signori aspettavano lei per la cena. Ma in alcun modo dava ad intendere quanto sarebbe accaduto successivamente."
Risposi tranquillamente, dopotutto non avevamo nulla da nascondere e attesi.

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Guisgard 14-09-2018 23.09.02

“Si, i signori hanno preso oggi possesso dell'appartamento.” Disse Blasius ai poliziotti, parlando di Gwen e di Elv.
“Capisco...” il poliziotto “... e ditemi...” alla vampira “... non ha detto nulla riguardo al suo vivere con i signori Stainov? Si trovava bene con loro? Non vi era alcun genere di problema?”

Lady Gwen 14-09-2018 23.13.56

Annuii per confermare le parole di Blasius
"No, anzi, diceva che erano molto gentili con lei. Le avevano addirittura regalato un ciondolo a cui era molto affezionata. Ma non lo aveva più quando abbiamo visto il corpo della povera ragazza..." risposi, rivelando quel dettaglio.

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Guisgard 14-09-2018 23.16.30

“Bene, per ora credo possa bastare.” disse annuendo il poliziotto a Gwen. “Grazie e perdonate il disturbo.” avviandosi con Blasius verso la porta.
L'altro poliziotto però era ancora a controllare la sala e ad un tratto notò qualcosa sul tappeto.
“Un momento...” chinandosi per vedere meglio.

Lady Gwen 14-09-2018 23.19.11

"Di nulla, è un piacere aiutare" sorridendo, mentre non vedevo l'ora che andassero via.
Ma uno si fermò.
Quasi mi si gelò il sangue nelle vene... Se avesse potuto farlo.
Tappeto?
Cosa c'era sul tappeto?
Mi avvicinai a lui.
"Dite. C'è qualche problema?" con tono tranquillo e incuriosito, mascherando il timore.

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Guisgard 14-09-2018 23.25.22

Elv si incupì e strinse i pugni, quasi fosse pronto ad ogni evenienza.
Gwen invece si avvicinò al poliziotto chinato sul tappeto.
“Questo...” disse quello raccogliendo qualcosa da terra “... cosa sarebbe?” Avvicinandolo al naso, per poi allontanarlo subito. “”Accidenti, è una puzza insopportabile!”
Era un ciondolo.
Lo stesso che Tia aveva al collo e che non era stato ritrovato.
“E' lo strano monile che la ragazza aveva sempre al collo...” fece Blasius.
“Interessante...” il poliziotto “... e com'è finito in casa vostra?” Rivolto a Gwen con aria a dir poco inquisitoria.


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