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"Beh anche tu sembri avere le idee chiare" dissi ridendo alle sue parole. Poi mi accorsi di Carl che si era appena svegliato. "Buongiorno dormiglione. È l'ora di andare a letto, sai?" scherzai mostrando il mio solito sorriso divertito.
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L'uomo occhialuto guardava Clio come se volesse spogliarla con gli occhi.
“Oh, povera bambina...” disse mettendole una mano sulla spalla “... su, ora si preoccupi, ci siamo noi qui ad aiutarla... la proteggeremo noi... vuol bere qualcosa per calmarsi? Sarà spaventata immagino... su, si sieda e si rilassi...” sbavando. |
Io accennai una risata e scossi appena la testa, guardando Lucy.
Sentii poi una voce a me familiare. Mi voltai ed era infatti Elv, insieme ai suoi compagni. Subito sorrisi e mi avvicinai. "Ciao a voi" lo salutai sorridente, salutando poi anche i suoi compagni. "Allora, adesso che ci siamo tutti direi che possiamo andare, no?" chiesi, guardando tutta la compagnia e prendendo il braccio di Elv. Percorremmo il marciapiede, lasciandoci la caffetteria alle spalle. Proseguimmo per un po' fino a girare l'angolo e trovarci di fronte quello che non era solo un semplice locale in cui ascoltare musica e bere qualcosa, no. Era molto di più. Era il cuore della rivoluzione. Nulla iniziava o finiva senza prima essere approdato lì, al Cotton Club, meta di astri nascenti e magnati della finanza, centro nevralgico sociale e culturale di Afragolopolis. Attraversammo la strada, già solcata dalle più costose auto di lusso che iniziavano a sfrecciare in centro ai primi bagliori del crepuscolo, per raggiungere il cinematografo, oppure questo o quel ristorante. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...4743a44b78.jpg Varcata la soglia, ci immergemmo in quel bagliore prezioso e scintillante, intriso del jazz proveniente dalla band sul palcoscenico che animava le coppie, le quali costellavano la pista da ballo, mentre altre incorniciavano la scena seduti ai tavolini, con uomini intenti a sorseggiare i loro Gin Tonic e le donne, abbigliate coi loro setosi e preziosi abiti a sottana, che sorreggevano elegantemente coppe di Sidecar giallo limone nelle affusolate mani smaltate. Tutto quello era semplicemente magico. Un cortese cameriere poi ci accompagnò ad un tavolo e prendemmo posto, io seduta vicino ad Elv. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...c884905891.jpg |
“Eh, allora sarà meglio vado a coricarmi.” Disse Carl che di certo non si faceva pregare per andare a dormire. “Mangerò qualcosa in camera... buonanotte.” Ed andò a stendersi nella sua stanza.
“Facciamo un gioco...” Bettina a Nyoko appena rimaste sole “... come lo immagini il tuo uomo ideale?” |
Saluta Carl che ci lasciò sole. Quell'uomo dormiva sempre. Una volta rimaste sole, Bettina mi propose un gioco. La guardai incuriosita e le sorrisi "più che un gioco sembra un quiz. Cosa si vince?" dissi mettendomi a sedere e sciogliendo i capelli lunghi e boccollosi.
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Mi ritrassi istintivamente a quel contatto, cercando di nascondere lo stupore e l'incredulità in quel momento.
Nessuno si era mai permesso di toccarmi, ero la regina di Solaria, custode del Consiglio Intergalattico, certo nessuno che non fosse una musa si era mai avvicinato tanto. E la cosa non mi era piaciuta, no decisamente. Che razza di modi avevano questi umani? Ma ormai eravamo lì e dovevo giocarmi bene le mie carte, così stetti al gioco, e mi sedetti, continuando a fingermi sconvolta. "Sì.. grazie.." mormorai, chiedendomi dove mi avrebbe portato tutto quello. Ma niente accade per caso, perciò mi sarei fidata del destino. |
Le tre ragazze presero il braccio ciascuna del suo accompagnatore.
Naturalmente Gwen con Elv. Raggiunsero l'ambito Cotton Club e vi entrarono, prendendo poi posto ad uno dei tavoli liberi. Elv ordinò da bere e poco dopo la band cominciò ad intonare un classico del Jazz. “Che musica sognante...” disse Lizzie. “Le facciamo ballare?” Elv ai suoi due compagni. “Ti va di ballare?” Rivolto poi a Gwen. |
“Ecco, un bel bicchiere di Afra Cola...” disse l'uomo occhialuto a Clio, offrendole una bibita “... è fresca e leggera, le farà bene...” accarezzandole il polso e guardandola con sguardo lascivo “... ma continui, prego... anzi, mi dice il suo nome? O vuole che lo indovini io?” Facendole l'occhiolino.
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“Chissà...” disse divertita Bettina a Nyoko “... magari è come un desiderio che si realizza... forse davvero il principe azzurro arriverà domani, no?”
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Una volta seduti, Elv ordinò da bere e rimanemmo un po' lì, seduti, a chiacchierare e a goderci la musica.
Ad un certo punto, mi invitò a ballare e io annuii, entusiasta. Era tutto così magico quella sera, o forse ero io a vederlo come tale, perché c'era lui, che rendeva tutto così particolare, quasi frizzante. "Adoro questa canzone" mormorai, sorridendo e guardandolo. https://m.youtube.com/watch?v=CkJBh5...ature=youtu.be |
Assaggiai quella bevanda, e dovevo ammettere che era molto buona.
"Indovinare il mio nome..." stupita "Sareste davvero in grado di farlo?" divertita "Beh, provateci allora..". Sospirai, prendendo altra Afra Cola. "Che vuole sapere, di preciso?" chiesi. |
Alle sue parole risi talmente forte che dovetti tapparmi la bocca con entrambe le mani. "Il principe azzurro? Il principe azzurro ci aspetta a casa: ricco, bello, senz'anima. Beh, e allora che diavolo ci facciamo ancora qui?" dissi sarcastica. Poi mi sedetti accanto a lei e la guardai sincera. "Non mi interessano i principi azzurri. A me basta un uomo rispettoso, amante della conoscenza e passionale, non noioso, ma divertente" dissi carezzandole le dita. "Non so che farmene di un corpo senza anima" dissi sincera guardandola. "Quindi, semmai domani dovessi incontrare 'l'amore della mia vita, vorrei tanto fosse così. Ma sai, ognuno è scettico per quel che gli pare" dissi facendo spalline.
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Elv sorrise e prendendo Gwen per mano la condusse in mezzo alla sala, dove altre coppie ballavano.
Le note erano lente, sospirate, leggere ed avvolgevano il locale con la loro ritmica e sognante cadenza. In un attimo Gwen si ritrovò stretta a ballare sul petto di quel misterioso motociclista di cui conosceva solo il suono della sua voce ed il colore dei suoi occhi. |
Prese la mia mano e mi condusse al centro della pista, per poi farmi volteggiare stretta fra le sue braccia, seguendo quelle note leggere, quasi sospese nell'atmosfera di quel locale.
Era tutto perfetto, tutto e non esisteva nient'altro oltre noi due e quella canzone. Non sapevo nulla di lui, tranne il suo nome, il suono carismatico della sua voce e il colore profondo dei suoi occhi. Forse era poco, per tutti gli altri, ma a me era bastato per venire completamente rapita da quel ragazzo. Poggiai la testa sulla sua spalla, sospirando silenziosamente e chiudendo gli occhi, mentre facevo mio ogni istante in quella sala e fra le sue braccia, che sapevano stringermi e guidarmi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La bella regina galattica se ne stava seduta a sorseggiare quella bibita frizzante, mentre quel tipo occhialuto la fissava con occhi lascivi.
La bella musa stellare aveva attraversato la galassia in lungo ed in largo e molti avevano ammirato la sua bellezza, desiderato il suo corpo. Mercanti giunti dalla nebulosa di Vega, contrabbandieri di Cassiopea, soldati di ventura del dimenticato sistema di Orione X. Nessuno però aveva colto il suo fiore e assaggiato il suo frutto. Ora quel buffo uomo la guardava senza pudore, quasi trattenendosi a stento. “Vediamo un po'...” disse a Clio “... bionda, occhi azzurri... bellissima... direi... Barbara! Ho indovinato?” |
“Vedremo cosa ci regalerà il Destino...” disse Bettina mettendosi a letto “... magari lo sogneremo già stanotte l'uomo dei sogni... no?” Guardando Nyoko. “Su, mettiamoci a letto... domani dobbiamo essere riposate.” Spegnendo la lampada sul comodino.
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Mi misi a letto ascoltando le sue parole, il contatto della pelle con le lenzuola fredde mi fece salire i brividi, ma quella sensazione mi piaceva troppo. Mi voltai allora verso mia sorella e le sorrisi. "Hai ragione, a volte i nostri sogni conosco meglio la nostra strada che le nostre aspettative" dissi sincera. "Buonanotte sorellina" le dissi poi chiudendo gli occhi e lasciandomi avvolgere dal sonno.
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Per poco non trattenni una risata a quelle parole dello strano omino.
Dovevo dire che il modo in cui mi guardava, e il modo di parlare cominciava ad infastidirmi. "Lia.." risposi, pensando al primo nome che mi saltasse in mente "Il mio nome è Lia.." seccamente. Certo non mi andava di rilevare il mio vero nome a quel tizio strano. "Ora, dicevamo, che cosa vuole sapere di quello che mi è capitato?" con un sorriso più morbido. |
Quel ballo.
Lento e struggente, come le note di quella canzone che faceva vibrare non solo gli strumenti della band, ma anche i cuori di molte delle ragazze in pista. Come quello di Gwen, sempre stretta al petto di Elv, condotta da lui in quell'atmosfera in chiaroscuro, tra il bianco e nero dei sogni più prossimi all'alba, quelli che non svaniscono nella mente al risveglio. Gli occhi neri di lui sembravano acquisire una luce indefinita, fatta di bagliori, di magico chiaroscuro mentre fissava quelli di lei ed i suoi capelli rossi. “Tra poco questa musica terminerà...” disse ad un orecchio di Gwen, quasi soffiandoci dentro con delicatezza “... ma possiamo prolungarla...” |
Sentivo il cuore a mille, come se il mio corpo non riuscisse più a contenerlo e temevo sarebbe esploso.
Mi sentivo come le protagoniste di quei film che io e Betty vedevamo tutti i sabati al cinematografo, soprattutto mentre ancora vagavo fra quelle note sognanti e sotto quelle luci soffuse, che facevano brillare i suoi occhi come rare perle nere. Sentii un brivido alle sue parole e al suo respiro lieve e caldo sul mio orecchio. "Ah sì?" chiesi pianissimo, sorridendo e sfiorando una ciocca dei suoi capelli neri. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La brughiera.
Verde, cupa, sterminata. Battuta da un freddo vento che sferzava le cime degli alberi e gettava una profonda angoscia nel cuore. Nyoko era su uno stretto sentiero fatto di ciottoli e segnato dai solchi di qualche carretto pesante. In lontananza vide la chiesetta. Un attimo dopo scure nubi si addensarono nel cielo, con forti fulmini a scuotere tutto intorno a lei. All'improvviso la ragazza sentì un ululato. Cominciò così a correre. Veloce, su quella stradina. Ma più correva, più si sentiva braccata. Qualcosa di feroce la stava raggiungendo. Ad un tratto la raggiunse. Si svegliò di colpo, spaventata, nel cuore della notte per quell'incubo. |
Sentivo il fiato spezzato... Il cuore battere forte... Cos'era quello? Un incubo? Non ne facevo uno da tanti anni ormai. Era ancora notte, guardai la finestra e notai un bellissimo cielo illuminato dalla luna piena. Mi alzai e mi misi ad osservare il cielo. Amavo perdermi tra i suoi colori e mi tranquillizzava. "Bel principe azzurro" dissi a bassa voce sorridendo. "Chissà cosa vedrò domani di tanto spaventoso" dissi un po' rivolgendomi alla luna.
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“Lia, che bel nome...” disse l'uomo occhialuto “... beh, mi permetta di presentarmi... sono Tyson e col mio socio conduciamo con passione, abilità e competenza...” annuendo a Clio “... comunque, tornando a noi... beh, mi sembra un classico caso di casa infestata da qualche spirito... mi dica... per caso questa entità ha cercato anche di... insomma... di abusare di lei? Non so, infestando il suo sonno con sogni erotici? Di tipo sessuale?” Prendendo un registro per annotare il tutto, quasi il suo fosse un approccio scientifico.
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“Beh, prima che le note terminino” disse Elv a Gwen “potremmo uscire da qui... e... e continuare questo nostro ballo fuori... ormai è sera e le strade vanno a divenire solitarie, intime...” fissandola negli occhi “... a meno che una brava ragazza di città non abbia paura ad andare a fare un giro con un cattivo ragazzo di strada...” sorridendo appena.
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Lo ascoltai perdendomi nei suoi occhi, sorridendo, per poi ridacchiare divertita alla fine.
"Allora usciamo" mormorai. Tornammo al tavolo, dove io recuperai la mia stola di pelliccia e uscimmo fuori. Una volta in strada mi avvolsi nella stola per proteggermi dal freddo e capii che, anche se non eravamo più lì dentro, quella magia c'era ancora ed era lui a crearla, a renderla più eccitante, coinvolgente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai sempre più stranita.
Di che diavolo stava parlando? Lo guardai con aria di compatimento. "È una donna.. signore..." cercai di spiegare, senza scoppiare a ridere "No, le assicuro che non c'è niente di erotico, mi dispiace per lei.." con uno sguardo vagamente tagliente "Ha solo giurato vendetta tutto qui...". |
La Luna su Afragolopolis, pallida, sognante, muta, magica, misteriosa.
Nyoko la fissava dopo quell'inquietante sogno, forse dettato da tutto il suo interesse per quella leggenda sui Taddei. Ad un tratto, da una delle finestre semiaperta dell'albergo, la ragazza udì le note di una canzone. www.youtube.com/watch?v=vG16V1OAwMI |
Osservavo la luna e mi chiedevo se non fosse tutto dovuto al mistero che stavo seguendo. Ad un certo punto udì le note di una canzone giungere da una delle finestre semi chiuse dell'albergo. Chi poteva essere sveglio a quest'ora? Indossai una mantellina e andai ad investigare, ero troppo curiosa.
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Gwen ed Elv uscirono dal locale mentre le note ancora echeggiavano nella sala.
Fuori la sera era scesa sulla città e le sue luci scintillavano nel buio circostante. I due ragazzi passeggiarono lungo la strada, mentre una pallida Luna si specchiava sulle acque del Lagno. “Non pensavo avresti accettato di uscire sola a passeggiare con me...” disse ad un tratto lui. |
Camminammo sotto la luce della Luna, costeggiando il Lago, su cui la Luna lasciava un'argentea scia.
Alzai lo sguardo alle sue parole, sorridendo appena. "Perché no?" chiesi, appoggiandomi al muretto che costeggiava il fiume, mentre dalla parte opposta della strada le luci brillavano, squarciando il buio di quella magica sera. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ah, ecco...” disse un po' deluso Tyson, chiudendo il suo registro e grattandosi la testa “... una donna fantasma... che oltretutto minaccia vendetta... ma perchè? Di cosa arriva ad accusarla?” Perplesso nel guardare Clio. “E mi dica... non ha... un fidanzato, un marito che possa aiutarla? Voglio dire... avrà paura altrimenti tutta sola in casa con un fantasma, no?”
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"Una lite prima che morisse.." sospirai "Mi accusa delle stesse cose di cui mi accusava allora... solo che ora è nel regno dei morti e grida vendetta.." sospirai.
Poi lo guardai divertita a quelle parole, ricordando gli avvertimenti di Vale. "So badare a me stessa..." cercando disperatamente di nascondere il sorriso divertito che mi stava ormai scappando "Più che altro è una gran scocciatura.." sospirai "Ditemi piuttosto.. che cosa potreste fare voi per aiutarmi?". |
Nyoko indossò la mantellina ed uscì dalla stanza.
La musica proveniva da una camera adiacente alla sua e si trovava nel corridoio. La ragazza arrivò davanti alla porta, mentre le note di quella bellissima canzone si sentivano bene. |
Ascoltai quella splendida melodia e mi resi conto che proveniva proprio nella camera adiacente alla mia. Avrei tanto voluto bussare ma mi limitai ad appoggiare un orecchio alla porta, sì lo so, era da maleducati, ma volevo capire chi mettesse musica a quell'ora tarda.
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La Luna quella sera era particolarmente magica e la sua scia sembrava tracciare una strada sulle acque del Lagno.
“Perchè sei una ragazza perbene...” disse Elv tirando un sasso in acqua “... mentre io un pessimo soggetto, no?” Guardando Gwen. “Magari ora potrei tentare di baciarti... e tu? Rischierei uno schiaffo, immagino... o peggio?” Ridendo. |
Sorrisi divertita, guardando il fiume.
Presi poi anch'io un sasso e lo lanciai, facendolo rimbalzare più volte sull'acqua e guardandolo soddisfatta, mentre al suo passaggio formava cerchi non troppo grandi che increspavano la superficie. "Non lo saprai mai se non fai un tentativo..." dissi, per poi guardarlo con un leggero sorriso, mentre sentivo il cuore battere forte, ancora. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Eh, in verità molto...” disse Tyson a quelle parole di Clio “... noi siamo degli specialisti, i migliori in questo campo, cara Lia...” mettendo una mano sulla sua spalla “... però c'è da dire che il nostro onorario è piuttosto salato... lei di cosa si occupa?” Chiese con poco tatto.
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"Noi?" chiesi, alzando lo sguardo sul simpatico ometto.
"I miei affari non vi riguardano, se devo spendere un po' del mio denaro devo sapere per che cosa ho pagato, non vi pare?" sposando la sua mano. "Ebbene, vi ascolto.." con un sorriso leggero. |
Nyoko non bussò e restò ad ascoltare dalla porta quelle bellissime note.
Poi la canzone terminò e la ragazza udì dei passi provenire dall'interno della camera. |
Elv guardò Gwen sotto i raggi di quella magica Luna e sorrise.
Allora le si avvicinò. “Tenterò...” disse “... magari rischierò uno schiaffone... ma ne sarà valsa la pena...” il loro volti erano vicinissimi “... si, ne sarà valsa la pena...” con le labbra ormai prossime a quelle di lei. Ma ad un tratto accadde qualcosa. Grida e rumori vari. “Che succede?” Voltandosi Elv. “Provengono da quel vicoletto... sembra un pestaggio...” |
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