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“Già il fatto di dover ricorrere al suo parere mi urta...” disse Selia a Gwen, per poi guardare il troll “... allora?”
“Beh...” fece Daniel “... direi di usare il trucco più vecchio del mondo... ci fingeremo viaggiatori... magari in cerca di lavoro... daremo un po' di pepe alla nostra storia fingendo di essere stati inseguiti dai briganti... potrebbe funzionare...” |
Feci spallucce.
"Sì, potrebbe andare..." Ero sempre più tesa per quella situazione, e intanto il castello era sempre più vicino. |
E mentre Altea era in balia di quei pensieri, il cellulare squillò, facendola sussultare.
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Erien rise.
“I miei unici segreti sono nelle stelle.” Disse a Nyoko. “Ma tu? Perchè tutte queste domande? Sei curiosa vedo...” “Magari è gelosa.” Fece Oltram giocherellando con le lenti dei cannocchiali. |
Benchè fosse stanca, Ghirò restò sveglia, cercando di ascoltare ogni parola di quegli uomini.
“Avanti, vi ascoltiamo...” disse uno dei mercanti ai tre nuovi arrivati. “Abbiamo visto una strana torre...” uno di questi “... nessuna mappa ne riporta l'ubicazione, eppure era là... sembrava essere molto antica, di un architettura strana e meravigliosa...” “Pensate possa essere un buon nascondiglio?” Il mercante. “Forse...” l'altro. |
Accettata l'idea di Daniel, i tre si avviarono verso il portone del grande castello.
Ma giunti a circa cento passi, udirono un nitrito e poi il rumore di un cavallo lanciato a gran velocità. Un attimo dopo Gwen vide giungere qualcuno proprio su un destriero. |
Ken rise a quelle parole di Gaynor a Zora.
Poi lui riprese a dare ordine ai suoi, mentre la diva raggiunse il suo camerino per cambiarsi. Qui trovò vari abiti ed indossò, come indicato da Ken, quello adatto ad una naufraga. Tornò così sulla spiaggia, con quei pochi e succinti abiti, di paglia e fiori, che mettevano in evidenza la sua bellezza. E nel vederla così tutti gli uomini dell'equipaggio, ma anche Nasan e Ken restarono affascinati. “Sei bellissima, tesoro...” disse sorridendo il regista “... bellissima...” e si avvicinò, sistemandole un fiore tra i chiari capelli. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...ef1c8f4e7a.jpg |
Mi sporsi un momento a guardare dal finestrino, per tentare di capire quanto mancasse alla capitale.
E fu così, solo per caso, che i miei occhi individuarono una sagoma impressa nel terreno. Qualcosa che pareva uno scherzo di cattivo gusto ma che mi fece comprendere il perché questa gente avesse bisogno di mio padre. Indicai subito la gigantesca impronta a mio padre appunto, che ne rimase strabiliato. Era come se avesse trovato l'animale, per quanto lo vedevo sorridere compiaciuto. Per lui quella era una prova evidente delle sue teorie. " Che razza di bestia può aver fatto una simile impronta?" Chiesi mentre ripassavo mentalmente le catalogazioni degli animali fantastici di papà. Ora volevo davvero vederci chiaro in tutta quella faccenda. Per fortuna non molto dopo il trambusto creato dalla sagoma della zampona, mi accorsi che il dirigibile stava scendendo di quota. Finalmente potemmo mettere piede a terra |
"Quanto sei enigmatico, Erien." dissi scherzosa.
Poi mi voltai di scatto verso Oltram e gli lanciai la peggiore delle occhiate. "Gelosa io? Di chi? Ti devo ricordare che possiedo una spada, amico mio?" lanciando uno sguardo ad Erien in segno di intesa scherzosa. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Il cellulare suonò e sussultai..Non avevo il coraggio di guardare chi fosse tanto ero arrabbiata e demoralizzata e risposi di getto..."Si pronto..chi parla?".
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Continuammo a camminare in silenzio, finchè giungemmo molto vicini al portone del castello, poco più di cento passi.
Ma quando arrivammo a questa distanza, sentimmo un nitrito e poi il suono di un cavallo come lanciato a gran velocità. Dopo poco, vidi qualcuno giungere proprio in sella ad un cavallo. |
Entrai nella tenda e mi cambiai come suggerito da Ken, poi mi guardai allo specchio. Avevo proprio l'aspetto di una selvaggia, così uscii soddisfatta e raggiunsi gli altri. Sentivo su di me gli sguardi ammirati degli uomini presenti, ma non ci badai molto. Chi faceva il mio mestiere era abituato all'ammirazione altrui e chi lo negava non era altro che un campione di falsa modestia.
Ken, dopo il suo solito complimento, mi si avvicinò mettendomi un fiore tra i capelli. "Bene, adesso mi manca solo un dinosauro sullo sfondo... con questo fiore sono sicura di somigliare a Ran..." scherzai con un riferimento a Ryu, un cartone animato che guardavo da piccola. "Cominciamo?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Quella storia era davvero avvincente e molto romantica.
Potevo quasi immaginare Teos seduto nella sua stanza, con la luna a illuminare il foglio bianco, mentre scriveva sempre nuove scene per Milesa. Potevo quasi cogliere la sua meraviglia nel vedere il cielo che pian piano si rischiarava, rendendosi conto che l'alba l'aveva colto mentre ancora era intento a scrivere. E chissà se anche lei non restava sveglia, a ripensare a quanto aveva vissuto durante il giorno, tramite quella recita. Sospirai, voltando di nuovo pagina. Sperai davvero che quella bella storia avesse un lieto fine. |
Dacey indicò a suo padre la gigantesca orma impressa nel terreno.
“Dall'impronta” disse Oberon a sua figlia “si direbbe un animale dalle dimensioni spropositate... di certo nessuna bestia conosciuta dalla scienza odierna può rispondere alle fattezze indicate da quell'impronta... ma forse...” L'uomo però fu interrotto dalla manovra del dirigibile volta a perdere quota. La città, poco prima solo intravista, ora si mostrava davanti a loro. Magnifica e sconfinata, come ora ed alabastro ai raggi del tramonto, la città era circondata da ben due fila di alte e solide mura rette a loro volta da monumentali strutture, simili ciascuna ad un barbacane. L'abitato era ricco di torri, palazzi, templi e colonne, ponti ricurvi di marmo policromo, fontane smaltate che mandavano argentei zampilli in vaste piazze, guardini screziati e profumati, larghe strade che si snodavano tra viali alberati, cupolette ornate di fiori e fila regolari di statue marmoree. La città sorgeva tra la costa a strapiombo e le alture retrostanti, sui cui fianchi ripidi si arrampicavano file di tetti, comignoli ed antichi lucernari ingobbiti dal Tempo che riflettevano giochi di luce sbiadita tra aspre viuzze e muri di mattoni. La bellezza ma anche il mistero aleggiavano su di essa, come le nuvole che indugiano sulla cima di una montagna invalicabile ed inesplorata. Ed al centro di quell'immane Babilonia, sulla sua acropoli, sorgeva, splendente ed impagabile, il magnifico e nobile palazzo del governo. http://www.visualart.me/s2/50685804d...d-mountain.jpg |
" Appena atterriamo dovremo farci spiegare tutta la storia. Sicuramente qualcuno avrà visto qualcosa" determinata e felice di scendere non appena notai gli edifici luminosi della capitale.
" Un animale del genere non può passare inosservato... E avrà fatto anche danni li intorno!" Tutto diventava sempre più misterioso e scoprire cosa aveva lasciato l'impronta sembrava la priorità. |
“Concordo...” disse divertito Erien “... la nostra Nyoko da sempre ha amato più le armi che le bambole e questo la rende diversa dalle altre ragazze della sua età... lei non perde tempo a guardare i ragazzi.” Fissando Nyoko.
“Per questo resterà zitella!” Ridendo Oltram. |
“Pronto...” disse una voce dall'altra parte “... la dottoressa Altea de Ruen? La partenza è fissata per stanotte un'ora dopo Mezzanotte. Raggiunga la città di Baias, nella Flegee. Da lì salperemo.”
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Volevo uscire la mia spada e sbattergliela in testa a Oltram.
"Se resterò zitella sarà solo per mia scelta, mio caro Oltram. Non sono così orrenda." accarezzandomi i capelli arruffati. "E poi Erien..." dissi con la spada nel fodero puntata verso di lui. "Ti ricordi come mi chiamavi da bambina, no? Aranel, ricordi? 'Principessa'" spostando poi la spada verso Oltram. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sospirai...una vaga speranza fosse lui..."D' accordo mi metterò subito in viaggio, ho pronto tutto".
Chiusi la chiamata...avevo la spada in mano..la tenevo salda..la avrei messa nel fodero poggiato sulla mensola e con l' altra gli mandai un sms.."Parto stasera da Baias...forse ora capirai non sono una visionaria..folle forse si". Guardai di nuovo nella stanza di mio padre..poi avrei chiuso tutto e sarei partita con la mia Ferrari nera..non avrei messo molto sperando nel traffico ovviamente. |
Il cavallo arrivò veloce.
A cavalcarlo era un giovane di bell'aspetto, dai capelli scuri, gli occhi neri e l'espressione enigmatica. “Voi...” disse fermando la corsa del suo destriero “... chi siete? Cosa ci fate qui?” Fissando Gwen, Selia e Daniel. “Aspettate, indovino da me... tu sei un vagabondo, magari pure onesto perchè hai l'espressione troppo da ebete per fare il balordo...” a Daniel “... mentre voi due...” guardando le due fate in incognito “... voi due siete due giovani sgualdrinelle che cercano lavoro al castello come cameriere... ho indovinato?” Scoppiando a ridere, per poi farsi subito serio. https://designwithspine.files.wordpr...sh_parking.jpg |
Il cavallo arrivò veloce.
Rimasi per un attimo ad osservarlo, ad osservare i suoi occhi scuri ed enigmatici, penetranti, dopo un attimo mi riscossi. Non riuscii ad aprire bocca, che lui arrivò prima. Rimasi senza parole alla sua indisponenza e irriverenza. Ma come si permetteva? "Farò finta di non aver sentito le vostre parole dettate dalla vostra irriverenza e maleducazione" sbottai, contrariata "Siamo viaggiatori, vorremmo raggiungere il primo villaggio disponibile, ma siamo stati attaccati da un gruppo di briganti e vorremmo cercare ospitalità per far perdere loro le nostre tracce, ma vedo che non siete ben disposto verso la gente, quindi possiamo anche andare via" lo guardai per un ultimo istante, poi guardai Selia con sguardo d'intesa e feci per andar via, per vedere la sua reazione. |
“Tu proprio non ci riesci” disse ridendo Ken a Gaynor “ad essere romantica, eh? Eppure non manca nulla, no? Il Sole che invoglia a sudare, la sabbia che infiamma, il mare salato sulla pelle...” facendole l'occhiolino “... beh, allora usa tutta la tua sensualità ed il tuo romanticismo per i fans, tesoro... avanti, ragazzi.” Agli altri. “Cominciamo, così sfruttiamo la bella luce sulla spiaggia.”
Tutto era pronto per le riprese. “Dai, bella...” Ken a Gaynor “... su... dammi belle pose... ti voglio come una dea... voglio che chi veda queste immagini pecchi di lussuria...” sorridendo e riprendendo la ragazza. Gaynor con la pelle sudata, i lunghi capelli mossi e biondi, il costume succinto che a stento frenava l'immaginazione di chi la guardava, appariva come una meravigliosa sirena su quella spiaggia incontaminata. Il vento che le soffiava tra i cappelli e lambiva il corto e leggero gonnellino di paglia, le onde spumose che arrivavano a bagnarla fino alle ginocchia e le forme imperlate di sudore da sembrare le fattezze di una statua pagana rendevano quella visione un tripudio di sensi e bellezza. “Tesoro, sei meravigliosa...” Ken riprendendola “... ora va in acqua e togliti tutto...” |
Così con molta pazienza ascoltai tutti i particolari. Gli uomini decisero che all'alba sarebbero partiti per quella torre sperduta. Appena il sole toccò le prime nuvole io, incuriosita, seguii i mercanti accompagnati da tre uomini di strana identità, facendo attenzione a non farmi scoprire.https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...759b63268c.jpg
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Clio voltò pagina, per continuare la lettura, ma dalla finestra arrivò svolazzando Abelardo.
“La sacerdotessa chiede ancora di te...” disse il gufo “... deve essere importante, visto solo poco fa ti ha parlato...” |
Giunse l'alba ed i mercanti, con i tre uomini arrivati dopo, con ogni probabilità studiosi, presero le loro cose e partirono verso una meta sconosciuta.
Ghirò aveva però deciso di seguirli senza farsi scoprire. Iniziarono così ad attraversare il bosco, sotto un cielo inquieto ed accompagnati da un vento forte che soffiava da Nord. Dopo qualche ora raggiunsero una casa isolata. |
Mi voltai verso Abelardo, stranita.
"Sul serio?" sbattendo le palpebre un paio di volte. Era davvero strano, erano anni che non mi parlava, e ora mi voleva due giorni di seguito? Doveva essere importante. "Vado subito, grazie.." chiudendo il libro, per poi dirigermi verso le scale e raggiungere i sotterranei dove sapevo che l'avrei trovata. Che cosa poteva mai volere di così importante? Potevano centrare quei tre tizi? Che fossero una minaccia per tutte noi? Non riuscivo ad essere tranquilla. |
Il dirigibile sorvolò le mura della maestosa città dai tratti futuristici, eppur antichi, fino a scendere su una torre che fungeva da piazzale per l'atterraggio.
“Non è cambiata Retania...” disse Oberon fissando la sterminata capitale “... resterà bella per sempre...” poi notò la seconda fila di mura “... una nuova protezione...” fissando poi Eisa “... come mai? E' forse in corso una guerra?” “Saprete tutto molto presto, professore.” La donna. Allora l'uomo si voltò verso Dacey con sguardo perplesso. “Prego, scendiamo...” disse Eisa. E scesero dal dirigibile, trovando una carrozza a reazione, che in breve li portò fino all'acropoli, dove sorgeva il grandioso palazzo governativo. |
“Certo che lo ricordo.” Disse Erien a Nyoko. “Pensavi l'avessi dimenticato?”
“No, lui ha una memoria di ferro, come la sua intelligente.” Ridendo Oltram. “Tu però, zitella o no, sei già inacidita.” Divertito a Nyoko. “Su, possiamo togliere la teglia dal forno...” Erien “... vediamo cosa abbiamo combinato.” Facendo l'occhiolino a Nyoko. E portò il tutto in tavola. “Buon appetito, allora!” Disse Oltram. |
Sempre tanto riserbo e mistero. Ad ogni nostra domanda veniva sempre posticipata la risposta.
Anche io avevo notato le nuove mura e mi chiesi se non servissero contro la bestia di cui avevamo visto l'impronta. Guardai mio padre scuotendo appena la testa, proprio non riuscivo a farmi piacere la faccenda. Nella carrozza mi accorsi subito che il nostro tragitto era rivolto verso l'acropoli. Non ero mai stata nel palazzo del governo prima di allora ma la sua architettura mi aveva sempre lasciata a bocca aperta dallo stupore. E rimasi un istante a guardare l'edificio prima di seguire gli altri al suo interno. |
Gli uomini entrarono nella piccola casa isolata in cui essi supponevano non ci fosse nessuno. dentro si riposarono. Io dovetti aspettare fuori nonostante il vento forte che mi soffiava sul viso. Dopo poco tempo sentii freddo e mi riposai nella cavità di un'albero là vicino aspettando il continuo del cammino.
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"Non manca nulla?" Risposi a Ken "Beh, io direi che manca l'elemento principale per essere romantica... manca l'oggetto verso il quale riversare il romanticismo... in cambio mi accontenterei di un Big Mac, ma a quanto pare dovrò fare a meno di entrambi..."
Dopo pochi minuti, ero totalmente presa dal mio lavoro. Ero un'attrice e quindi capace di ricreare qualsiasi atmosfera volessi. E in quel momento, ero diventata un'ammiccante sirena tra la spuma di un mare cristallino, come il sogno proibito di qualsiasi uomo. Alle parole "togliti tutto", però, protestai vivacemente. "Mi hanno chiesto di spogliarmi in non so quanti film ed ho sempre rifiutato... sei fuori di testa se pensi che lo faccia ora. Ti accontenterai del topless, caro regista..." Così mi tolsi la parte di sopra di quella specie di vestito e mi immersi in acqua. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...9f3ac9c537.jpg Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Altea lasciò la sua casa e partì con la sua Ferrari nera.
Ma mentre percorreva veloce l'autostrada, arrivò un sms sul suo cellulare: “Aspetta, sto arrivando...” Ma lei aveva già lasciato Città di Capomazda. |
"Oltram, di le tue ultime preghiere. E tu, Erien, dagli l'ultimo saluto. Stai per incontrare il re sole." prontandomi ad afferrarlo per il collo.
"Sarò acida sì, ma non innocua." Se non fosse stato per Erien l'avrei ammazzato. Meno male per lui che la cena era pronta e che mi era venuta fame. "Sembra buono" dissi avvicinandomi alla pentola fumante. "Allora a tavola" dissi sedendomi al mio posto. "Buona cena a tutti." afferrando le posate. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Una risata e poi un cenno.
“Aspettate...” disse il giovane dai capelli mori a Gwen ed ai suoi due compagni di viaggio “... vi siete offese? Forse prostitute suonava meglio di sgualdrinelle?” Divertito. “Comunque è un peccato che mi sia sbagliato...” fissando le due fate in incognito e strappando un sorriso maliziosa a Selia. “Resta che siete un cafone.” Però guardandolo. E lui rise di nuovo. “E' vostro questo castello?” Chiese Daniel. “Il castello?” Ripetè il giovane. “No, è vostro, che domande. Non vedete che sugli stendardi ci sono i vostri tre nomi.” Sarcastico. |
Presi la tangenziale con la Ferrari che sfrecciava, l' afa era molta quel giorno su Capomazda..aprii l' aria condizionata e il cellulare emise un trillo..era un sms di lui..uomini...sempre in ritardo.
Presi il piccolo autoparlante che si azionava col cellulare e risposi al sms a voce.."Sono sulla tangenziale per Baias...se vuoi dirmi qualcosa di importante dimmi dove trovarci..se vuoi prima del porto..alla locanda "Stella di mare" visto devo consumare una frugale cena..o dove vuoi tu..sempre sia importante..non vorrei perdere l' imbarco". |
Ghirò seguì quegli uomini che entrarono nella misteriosa casa isolata.
Lei restò ad attendere fuori, nascosta nella cavità di un albero. Passarono alcuni lunghi minuti, poi qualcuno uscì dalla casa. Erano due di quegli uomini. “A momenti dovrebbe tornare anche lui...” disse uno dei due. “Si, manca solo lui...” l'altro. |
Mi voltai.
Le sue parole però mi infastidirono ancor più delle precedenti. "Pretendo che non usiate quel termine per rivolgervi a noi" esclamai, piccata "E che la smettiate di trattare così i miei compagni" seria. "Se volete ospitarci bene, altrimenti ognuno per la propria strada." |
Clio raggiunse la sacerdotessa, che era voltata a fissare uno specchio d'acqua in un cratere di ceramica.
“Sta per arrivare...” disse la donna senza voltarsi, lasciando poi cadere nell'acqua alcune perle d'argento “... giungerà a breve e potrebbe nuocerci... i segni sono chiari... il Cuore di giada è inquieto...” |
Ascoltai attentamente la sacerdotessa, che guardava nello specchio d'acqua.
"Chi sta per arrivare?" chiesi, con voce solenne ma in realtà incuriosita. Poteva nuocerci? "Che cosa hai visto?" chiesi nuovamente, osservando l'acqua. La cosa cominciava a preoccuparmi. Prima il suo sogno, ora quelle parole. Mi chiedevo di che segni stesse parlando. Dopotutto ero io quella che rischiava più di tutti. |
Ken rise.
“Ah, non so se essere più piccato per il mancato spogliarello mancato” disse “o perchè mi snobbi come oggetto del tuo desiderio...” Poi Gaynor tolse la parte superiore del costume, scoprendo i seni, per poi immergersi in acqua. “Meravigliosa, tesoro...” Ken riprendendola con la camera. Le riprese continuarono per un bel po', con tutti i membri di quel set persi ad ammirare la bellezza della diva. “La nostra Gaynor sta rendendo questi uomini tutti potenziali traditori, visto che col pensiero chissà cosa le staranno facendo.” Ridendo Zora. “Ah, non saprei...” sorridendo Nasan “... conosco Gaynor da una vita, per me è una sorella... può impersonare mille ruoli, dei più disparati, ma guardando nei suoi occhi verdi si potrà vedrre solo purezza.” Annuendo. “Eh, lei è un uomo in via d'estinzione, caro signor Nasan, credetemi.” Zora. “Esagerata.” Ridendo Nasan. |
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