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Il volto di Bauon si illuminò nel vedere la spada capomazdese e senza remore me la prese dalle mani..ne era totalmente affascinato..era un uomo colto, si notava, e probabilmente anche saggio e dai buoni sentimenti.
Egli ci confermò si trattava di una spada da parata, possibilmente usata in qualche combattimento..ma difficile da dirsi. "Anche voi avvalete la ipotesi sia una spada da parata..la cosa mi meraviglia alquanto, poichè la persona che la possedeva ci disse la ottenne da un cavaliere capomazdese battuto in un duello..ma forse solo la indossava". Guardai i vari oggetti di Bauon e mi rivolsi ad Ahmed e Korshid..."Penso di essere in buone mani in questo posto, messer Bauon è uomo colto..mi ricorda tutti i maestri che mio padre portava a corte per istruirmi su tutte le discipline, vorrei parlare sola con lui..Ahmed, porta gli uomini di Carolon a palazzo e patteggiate i soldi da dare e lasciate solo fuori a fare la guardia.." ebbi un attimo di esitazione "..Hassan, ditegli poi mi accompagnerà pure a fare un bel giro a cavallo in foresta". Rimasi sola con Bauon, egli guardava la spada..."Messer Bauon, avete parlato dei Taddei..io provengo dal regno e dalla città di Setareh e lì vi era un milord di queste parti, il quale mi ha donato proprio il palazzo bianco e blu appena fuori Amoros" e gli raccontai tutta la storia avvenuta a Setareh fino al nostro arrivo.."Mi ha narrato qualcosa della famiglia dei Taddei, del loro Ducato..sono una famiglia dedita a molte arti, e alla spada e uniti alla Chiesa di Roma...eppure questa frase è sibillina..cosa può essere Caleidos? E chi è la Signora dell' Elsa e l' idioma antico e sconosciuto? Se volete potete fare delle ricerche in merito e ci sentiremo tra un paio di giorni..o quando avrete scoperto qualcosa potete venire a trovarci a Palazzo, è un privilegio per me avervi mio ospite, non immaginate come mi mancano i miei studi.." e sospirai leggermente per la malinconia della mia vita passata e del mio Paese. |
“Lortena” disse Roland a Clio “è solo una piccola pedina nel grande scacchiere politico di queste terre. La nostra contea è lontana ai grandi interessi e dalle ambizioni che muovono i giochi tra il regno, i suoi piccoli e litigiosi ducati, la Chiesa e gli altri stati della penisola. Dunque mi sembra naturale che pochi si interessino a ciò che accade all'interno dei nostri confini. Ecco perchè vostro cugino Imone è all'oscuro del dramma di questa terra. E ora come ora credo occorra un buon piano per cercare di metterlo al corrente di ciò che è accaduto qui. Essere scoperti potrebbe far crollare ogni nostro vantaggio raggiunto fino a questo momento.” Annuì poi alla ragazza. “Vado a prepararmi... pochi minuti e sarò pronto per partire e raggiungere con voi le segrete del castello.”
E infatti, poco dopo, Rolando tornò da Clio pronto per seguirla attraverso quei passaggi segreti che mettevano in comunicazione la Rocca del Tireo col Castello Eubeo.” |
“Se vi hanno detto questo” disse Bauon ad Altea “allora vi hanno mentito, magari per farsi onore. Questa spada non potrebbe mai essere usata in combattimento. La sua lama non taglierebbe neanche un lembo di tunica o di mantello. E' un'arma utilizzata unicamente a scopo celebrativo.” Guardò poi di nuovo l'incisione sulla lama. “Non occorre fare chissà quale ricerca, milady. Queste parole incise parlano di miti e leggende. E la cosa curiosa è che non si riferiscono a saghe Capomazdesi. Almeno non direttamente. Infatti queste parole parlano della leggendaria Dama dell'Elsa e di Caleidos, il suo mitico scettro incantato.”
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Sorrisi leggermente..."Effettivamente..non è che mi fidassi molto di quel cavaliere che la possedeva..infatti è stato battuto con un solo colpo di legno.."Piuttosto..narratemi della Leggenda della Dama del Lago e del suo scettro incantato chiamato Caleidos..sapete mi fate ricordare le mie notti d' Oriente quando narravano le favelle della Mille e Una Notte..eppure ricordatevi, le leggende a volte hanno qualcosa di vero" e mi ricordai del segreto del mio pugnale e della grotta magica e sacra di Setareh.
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“La Dama dell'Elsa, milady...” disse Bauon sorridendo ad Altea “... la Dama del Lago è invece un'altra cosa e riguarda le leggende arturiane.” Si sedette e pregò la principessa di fare altrettanto. “La Dama dell'Elsa è una figura leggendaria, legata alla materia epica di Sygma. Si tratta di una figura particolare, a metà tra uno spirito ed una fata che vive sul fondo di un fiume in un palazzo incantato. Secondo la tradizione può lasciare la sua terra solo sotto le sembianze di una gabbianella dalle piume blu. Caleidos, appunto il suo scettro magico, racchiude grandi poteri, poiché da podestà sulla luce contro le ombre. Ora il tutto è capire perchè sulla lama di questa spada sono state incise tali parole, legate ad un mito di una terra straniera per i Capomazdesi e da dove sono state tratte. Forse, osservandole, potrei dire da qualche poema... e forse chissà, la risposta a tutte queste nostre domande è celata proprio nel senso di queste parole...”
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Sorrisi alla battuta a Bauon.."Oh si, perdonate, sto proprio leggendo un libro sulle avventure di Re Artù e di Lancillotto..ma tornando a noi..Sygma..è un altro regno vero, molto lontano da qui...si, pure l' antiquario a cui mi sono rivolta prima accennava a qualche poema..sembrano parole arcane...ma non preoccupatevi potete annotare il tutto su un vostro taccuino e studiare queste parole..e poi quando avrete trovato un qualche indizio mi farete sapere a Palazzo..dubito potremmo ricavarne qualcosa ora..e poi fa pure riferimento a un tesoro..e se fosse un messaggio lasciato ai posteri?".
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La libertà come intendeva Oxuid non credo sia presente in nessun posto al mondo.....l'uomo e' libero per uguaglianza........infatti solo se uguali e con le stesse possibilità l'uomo e' libero......per il resto che esistesse un'autorità sulle nostre teste che ognuno di noi aveva la possibilità di chiamare come voleva...era un'altra parte concessa alla libertà dello spirito.......il suo a me sembrava schiavismo puro....altro che libertà....sorrisi al suo discorso...ed entrammo ad Imperion.........mi sporsi dal finestrino della carrozza...e vidi quella magnifica città........un' Impero in pietra...compreso le persone che lo abitavano...c'era aria di automatismo....guardai gli edifici che una volta erano chiamate Chiese....le loro porte erano barricate.......nessuna Croce nessun segno......Ma ai miei occhi ..quelle costruzioni in pietra parlavano piu' di Oxuid......poi venni colpita dagli stendardi che svolazzavano al lieve vento della città.....Picche....sugli scudi...Picche.........mi ricordai dell' uomo della notte...prima che partissi..mi diede una dama di picche ...mi avrebbe protetta.........che similitudine poteva esserci.........arrivammo a palazzo....un enorme palazzo di pietra scura......" Compagno "....così palò Oxuid.....lo guardai come se avessi sentito parlare un uomo venuto da un mondo diverso.....avevo i compagni d'arme...ma non compagni funzionari.......Illuminismo.......strano periodo........comunque gli camminai accanto i patti erano quelli finche' entrai con lui in una stanza......un uomo insignificante...furbo a modo suo..e dagli occhietti vispi...e la signora accanto ?.......non era come quella che avevo visto ad Amoros......questa sembra agghindata...al momento........oddio....che non mi si chiedesse di sdolcinarmi..perchè era una parte sbagliata....ma la mia bellezza poteva essere un arma...feci un cenno d'inchino e rimasi alle spalle di Oxuid.....sorridendo con fare un tantino ebete alla signora........comodamente sprofondata nella poltrona.....allora...di cosa parleranno ?...
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“In effetti” disse Bauon ad Altea “questa spada è molto singolare e le parole incise sulla sua lama mi suscitano strane sensazioni, anche se non riesco a comprenderne il motivo...” continuando a studiare attentamente quella spada “... si, facciamo come avete detto voi... lasciatemi questa spada per un giorno o due, il tempo di analizzarla bene, magari con l'aiuto di qualcuno dei miei vecchi libri... chissà, forse saremo fortunati e scopriremo qualcosa...”
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Roland si cambiò, io l'avrei fatto più tardi.
Le mie ancelle erano vi tornate alla rocca. Già, pensai, siamo solo uno staterello. Però Imone poteva informarsi! Sospirai, ma sorrisi al mio secondo. Dalla stanzetta dietro l'altare una botola conduceva agli antichi camminamenti, che formavano una rete intricata e complessa. Da piccola adoravo esplorarli. Ogni tanto, dovevamo mettere in moto dei meccanismi che aveva fatto montare il mio bisnonno, per evitare che li usassero banditi o invasori. Dopo un po' di cammino angusto, raggiungemmo il castello. "Aspettami qui, devo andare a cambiarmi, ho la mia roba all'entrata delle stanze per le donne.." Sorrisi "Ho sempre messo questi vestiti per entrare, e quelli del Lupo per uscire.. Fare il contrario è un sogno..". Imboccai così il camminamento più ad est, che conduceva nell'ala del castello dove nessun uomo poteva entrare. Lasciai il vestito nel baule, e indossai gli abiti del Lupo Nero. Sorrisi, mentre assaporavo il profumo del cuoio, e allacciavo il nastro dietro la nuca. Finalmente potevo togliere la maschera di ragazzina viziata ed essere me stessa. Tornai da Roland e lo guidai verso la Sala Grande, dove una volta mio padre amministrava la giustizia. Chiusi gli occhi per un istante. Sognavo spesso quel momento. Le urla festanti dei Lupi, abbiamo vinto, abbiamo scacciato l'invasore. Io che attraverso la sala, lasciando che i sorrisi della mia gente mi scaldino il cuore. Raggiungo il seggio di mio padre, mi volto, e tolgo la maschera. Che tutti sappiano che l'ultima dei Marsin non ha abbandonato il suo popolo, non è una sciocca ragazzina in balia dell'invasore, che Lortena non è mai stata sola. Sospirai. Non era ancora giunto il momento. Ero solo il Lupo Nero, nient'altro. Sorrisi a Roland ed entrai nella Sala, cercando Lord Sartios con lo sguardo. Non vedevo l'ora di complimentarmi coi Lupi per quella vittoria. |
"Perfetto" sorrisi a quel gentiuomo "vi lascio qui la spada, sono certa la custodirete bene..verrò tra due giorni oppure potete venire voi al mio Palazzo e chiedete della Principessa Altea".
Dovevo accomiatarmi e mi guardai attorno, ero sola..solitamente salutavano per me i miei servitori, non era dato noi toccassimo l'altra persona, a dire il vero da noi si usava pure non dare direttamente la parola ma dire al proprio consigliere le nostre volontà, e pure l'inchino..gli altri si inchinavano davanti a me. Era la prima volta mi sentivo a disagio...allungai la mano, perplessa, per stringerla a quella dell'anziano per ringraziarlo.."A presto..". Uscii dalla bottega e cercai la guardia..."Hassan, dove sei..ho finito..presto, ho voglia di farmi una bella cavalcata in foresta, ancora non sono stata in questi posti dai magnifici fiori" alzai gli occhi al Cielo..era il più sbadato delle guardie. |
Oxuid ed Elisabeth entrarono in quella stanza.
“Compagno Oxuid...” disse Budkin andando in contro al dottore “... vi attendevo con ansia...” notò Elisabeth accanto a lui “... e chi è questa bellissima... anzi, meravigliosa creatura?” “E' Elisabeth, la mia nuova assistente.” Rispose Oxuid. “Eh, il nostro compagno dottore e filosofo” fece Budkin “non ha solo talento nello spiegare le Arti Liberali, ma anche nel riconoscere la bellezza. Ma è giusto così, amico mio.” Ridendo. “Del resto si lavora meglio avendo una tale bellezza accanto.” Fissando Elisabeth con gli occhi colmi di bramosia.” “Mi compiaccio” Oxuid a lui “nel vedervi così sereno, nonostante le notizie giunte da Lortena, compagno Oxuid. Invidio il vostro sangue freddo.” “Ah, sono solo un pugno di ribelli che sgomineremo con estrema facilità.” Sorridendo Budkin. “Un pugno di ribelli” replicò Oxuid “comandati da una sorta di banda, di confraternita e che adopera il titolo di Lupi.” “Folcloristico non credete?” Voltandosi Budkin verso la donna in poltrona. “Cosa ne dite voi che siete una grande attrice teatrale?” “Io trovo che tutto ciò sia molto intrigante.” Disse la donna. “Ho sentito dire che il loro capo indossa una maschera da lupo... affascinante, non c'è che dire.” “Avvilente invece direi io.” Sbottò Budkin visibilmente infastidito. Si sedette al suo tavolo e cominciò a scrivere qualcosa. “Ecco...” alzandosi poi e consegnando una lettera a Budkin “... questa è la vostra nomina ad ambasciatore di Imperion a Lortena... naturalmente avete carta bianca ma voglio la testa di quel Lupo... così da dimostrare alla signora che le maschere solitamente le indossano i ladri o al massimo i commedianti.” La donna in poltrona rise di gusto. “E' tutto, compagno Oxuid.” Concluse Budkin. |
Clio, con la maschera di Lupo Nero, entrò nella sala del castello, l'antica corte dei conti, seguita dal fedele Roland.
E nel vedere il loro leader tutti i Lupi esultarono, mentre Sartios si avvicinò. “Signore...” salutandolo come si fa tra soldati “... il castello è nostro e da qui buona parte del paese è sotto il nostro controllo. Tuttavia è ancora lontano il momento di festeggiare. Una nostra spia ha riferito che la Rocca del Tireo ora come ora è praticamente imprendibile, senza contare che da Imperion è giunto un misterioso cavaliere come guardia del corpo di Froster.” “Si, lo abbiamo conosciuto.” Annuendo Roland. “E non mi piace per niente.” “Era facile prevedere che da Imperion non sarebbero rimasti con le mani in mano, qualora avessero saputo della nostra ribellione.” Fece Sartios. “Combattere Froster è un conto, sfidare invece Imperion è tutt'altra cosa.” |
Lascivo essere schifoso....i suoi occhi erano l'estrema essenza di quello che poteva essere un pensiero volgare.....ma infondo...cosa poteva essere...sembrava isterico.......ecco..la donna dal profumo nauseabondo era un'attrice........una banda di lupi....chi minacciava la libertà dell'uomo a Lortena erano degli attori ?....no...forse erano delle persone intelligenti che avevano compreso come gli sarebbe andata la vita....il volto coperto da maschere......" Messer Budkin......vi ringrazio per il complimento.........Oxuid ha un'anima molto particolare......riesce a cogliere la bellezza anche in momenti come questi....."......Budkin aveva dato una lettera a Oxuid scritta di suo pugno....Ambasciatore a Lortena.......uscendo dalla stanza...." Dottore perdonatemi ma avete una grande responsabilità.......chi cela il proprio volto quando reclama un proprio diritto...in genere non ha la mia stima........ma a quanto pare ...anche Voi state celando i vostri volti..........briganti..ladri..o filosofi....."......la cosa cominciava a piacermi poco...alla fine ci avrei lasciato le penne e per qualcosa che neanche condividevo.........
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Hassan mostrò un inchino ad Altea e poco dopo i due uscirono per una cavalcata in quei luoghi.
Il meriggio volgeva al tramonto e tutt'intorno un verde scuro cominciava a prendere possesso di quei luoghi, mentre le ombre iniziavano ad allungarsi ed a coprire ciò che fino a poco prima era totale dominio della luce. Poco distante da loro scorreva il Calars, con le sue acque che lasciavano salire al cielo un lieve alone vaporoso. “Perdonatemi, altezza...” disse poi Hassan “... riguardo quella spada... avete provato a chiedere al nostro mago Garjan? Magari lui potrebbe esserci utile a scoprire qualcosa. Certo, è molto strano come individuo, ma ha indubbie doti.” |
Cavalcavo finalmente tra il vento nei capelli assaporando la libertà..quella libertà concessami a Setareh ma ora, stranamente bloccata in quel Palazzo, ascoltai le parole di Hassan e respirai lentamente.."Carjan? Ma lui è un mago..non penso possa esserci di aiuto in questo caso, poichè qui si parla di storie e leggende di questi posti che pure egli non conosce..presumo..beh, nel caso messer Bauon non riuscisse a darci una risposta proverò con lui..vedrà nelle stelle".
Scesi da cavallo e allontanai Hassan, mi avvicinai al Calars, mi tolsi le babbucce, ero curiosa di sentire la freschezza della sua acqua, mi guardai attorno, non vi era nessuno e alzai le vesti fino le caviglie immergendole nell' acqua..rimasi meravigliata..quell'acqua emanava vapori caldi..eppure vi era vegetazione e una ninfea si avvicinò a me e la raccolsi sospirando..."Essere principesse non è una fortuna a volte..quando andavo nei bazar mi sentivo libera confondendomi tra la folla, guardavo le ragazze del popolo e amavano e giravano sorridendo...mai a me poteva essere concesso questo sebbene ringraziavo mio padre e mia madre per avermi sempre dato libertà." |
“Ragazza mia...” disse Oxuid ad Elisabeth appena uscirono da quella stanza “... davvero ritenete così facile riconoscere i diritti nelle azioni di un individuo? Quelli che si fanno chiamare Lupi non sono altro che esseri indegni, mossi da egoistici e primordiali istinti. Il mondo sta cambiando ed il governo di pochi su molti è ormai anacronistico. Imperion è la luce, la libertà e noi abbiamo il compito di liberare Lortena dall'oscuro Medioevo a cui i suoi ribelli vogliono condannarla. La Società di Antico Regime è destinata a cadere. Anzi, Imperion ed il suo governo illuminato hanno dimostrato che è già caduta. Ora preparatevi. Partiremo subito per Lortena. Ci riposeremo nella carrozza e mangeremo in qualche locanda lungo la strada.”
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Ascoltavo Oxuid con molta attenzione.........lui era proprio convinto di quello che diceva......l'Illuminismo.....avrebbe illuminato il buio del medioevo......mi ricordai di aver letto qualcosa su Platone...su come la luce rischiarasse la parte della nostra vita che continua a vivere secondo delle ombre........parlava di conoscenza.....ma io non vedevo il lato puramente filosofico...io vedevo il lato oscuro diventare oscurità infinita.....la conoscenza porta la luce...e certo il piccoletto che avevamo incontrato.....non doveva averne molta......" C'e' una cosa che dovete accettare di me....anche se sono al vostro servizio.......sono una donna libera e di buoni costumi e in quanto tale e' libero anche il mio pensiero.....che vi piaccia o no saprete sempre quello che penso di voi.....e se un giorno non mi sentirò di stare al vostro fianco....così come dite voi...sarò libera di andare....." Salii sulla carrozza...e qualcosa nel mio cuore mi disse che era la peggiore Crociata che avessi combattuto
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E mentre Altea si bagnava le caviglie nelle calde e vaporose acque del Calars, udì un rumore di cavalli.
Un attimo dopo vide spuntare dalla boscaglia due uomini a cavallo. “Finalmente siamo giunti ad Amoros ormai...” disse il primo dei due “... speriamo di riuscire a trovare la spada...” “Le nostre informazioni portano qui, in questa cittadina...” fece il secondo “... dovrebbe essere in possesso di un certo maestro della spada lunga... pare viva di duelli...” |
La carrozza partì, lasciando Imperios e prendendo la strada verso Lortena.
“Ragazza mia...” disse Oxuid ad Elisabeth “... io non sono il vostro padrone, ma solo il vostro datore di lavoro. Voi non mi offrite servigi, ma solo assistenza che io poi ripago con del denaro per il lavoro svolto. Dunque fra noi non vi sono vincoli feudali di sorta. A me interessa come svolgete le mansioni a cui vi destinerò. Nulla di più. Il vostro pensiero è e sarà sempre libero. Questa è la libertà di cui vi parlavo. Questo ha offerto Imperion al mondo. E questo dobbiamo dare alla gente di Lortena e a tutte le altre genti. Ritenete sbagliata dunque la nostra missione? Io non credo.” |
Rimasi interdetta a quelle parole degli uomini..cercavano la spada..forse si riferivano proprio a quella che avevo in possesso...che fare? Farsi avanti per sapere qualcosa da quegli uomini..e se avessero pensato la avessi presa impropriamente? Quella spada ora era di mio possesso..e se la cercavano vi era un motivo importante.
Mi ricomposi e feci cenno ad Hassan di ritornare, salii sul cavallo e feci cenno di seguirmi..."Hassan, dobbiamo tornare da messer Bauon...hai visto quei due uomini...ho l'impressione cercavano la nostra spada..forse mi sbaglio ma la prudenza non è mai troppa, potrebbero essere maleintenzionati e far del male a quell' anziano." Correvamo di fretta fino al centro del giardino grande della piazza di Amoros e poi oltre fino a giungere di nuovo nella bottega.."Messer Bauon..ero in foresta e vicino al Calars, apparvero due uomini..li ho sentiti chiaramente cercano una spada..e dalla persona che pensano l' aveva in possesso prima di me..sembrerebbe proprio questa". Presi il panno di seta e la riavvolsi dicendo all' uomo era meglio solo studiasse le parole annotate e sarebbe stata al sicuro nel mio Palazzo ma confidai a lui pure le mie perplessità sul fatto, se fosse stata quella, la stavano cercando come se avesse qualcosa di importante. http://i61.tinypic.com/2hncmlv.png |
si...si....le parole molto spesso erano un ottimo specchietto per le allodole......e comunque le mie erano soli congetture......non potevo dare nulla per scontato...." Avete detto bene e il vostro pensiero non ha nulla di sbagliato.....forse sarà. Un po' di nervosismo.....nin ho iniziato il lavoro.....e non conoscendo cio' che saranno gli impegni che mi darete.....sospiro e dico le cose che mi passano per la mente...".....speravi che quel viaggio non durasse molto....avevo fame.....
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Ascolta Rinos e LIon e riflette,
cosa fare? Dire loro cosa sta leggendo? O cercare altrove altre notizie? Bel dilemma, comunque una spiegazione deve darla. Dopo aver riflettuto facendo finta di concentrarsi sulla lettura decide per la seconda opzione. Risponde loro" avete ragione, cosa può esserci di magico in un fiore? non è proprio vero, pensate ai colori dei fiori alle tonalità e alle sfumature, pensate anche al loro profumo che ci inebria. Quale magia più grande che ritrovarsi in un campo, magari di fiori azzurri, o anche di migliaia di altri colori." Li guarda e spera di averli confusi " ma torniamo a noi, qui si parla di un fiore azzurro, ma che sia magico o no, non lo dice, ma mi piacerebbe trovarne uno" Sospira e guarda nel vuoto pensosa " peccato che il libro non ci dica dove trovarlo" Li osserva guardarsi tra loro e sorride " volete aiutarmi a saperne qualcosa in più? O magari a cercarlo?" sussurra complice |
Mi unii all'entusiasmo dei Lupi, e salutai Lord Sartios.
"Avete fatto un ottimo lavoro, non avevo dubbi..." sorrisi "Noi non abbiamo potuto fare la nostra parte perché, come avrete capito, le cose si sono complicate.. venite.." facendo segno ai Lupi più fidati di seguirmi nella sala del consiglio. In un esercito regolare sarebbero stati gli ufficiali, ma in un branco di ribelli non avevano titoli, anche se qualcuno li chiamava bonariamente "i Lupi Anziani". Ero la prima a sapere che le spie sono dappertutto, per cui discutevo solo con chi conoscevo personalmente, o anche chi si era distinto per lealtà. Paradossalmente, c'era persino Barial, uno stalliere, tra loro, ma avevo osservato la sua lealtà non come Lupo Nero, ma come Clio, senza che lui sapesse. L'avevo visto dalla finestra mentire all'invasore, mandarlo nella direzione opposta per non so più quale motivo. Ma c'erano naturalmente alcuni nobili della valle, come Lord Sartios, amico da sempre di mio padre, o Sir Tosier, cavaliere valente come pochi che poteva andarsene, cercare fama altrove, invece era rimasto con noi. Insomma, speravo di aver scelto i più fedeli e abili consiglieri. Se poi, come a Nagos, proprio loro mi avessero tradito, sarebbe stato un colpo troppo grande, ma valeva la pena tentare. Sul tavolo, una carta di Lortena mostrava i segni della guerra, la accarezzai dolcemente, lasciando per un momento vagare lo sguardo oltre la finestra. "Sì, la Rocca del Tireo è imprendibile ora come ora, dobbiamo escogitare un piano attento e non avventato.." sorrisi "C'è da dire che anche il Castello Eubeo è ben difeso, e noi sappiamo muoverci come loro non sanno.. tuttavia, è inutile negarlo, la nostra situazione è peggio di quello che ci aspettavamo.. Froster non ha solo una guardia del corpo.. paradossalmente, noi tutti saremo la sua guardia del corpo, spargete la voce coi vostri Lupi, nessuno, e dico nessuno lo uccida.. ha firmato un accordo con Imperion, alla sua morte, la città illuminata erediterà Lortena di diritto.. Dobbiamo elaborare un piano che non preveda la sua morte.. per quanto mi ripugni dire una cosa del genere.. eppure, come ci ha fatto notare il simpatico Buon" lanciando un sorriso a Lord Sartios "Finchè a Lortena ci sarà una situazione tanto incerta, Imperion non ucciderà di sua volontà Froster, perché naturalmente è una possibilità, uccidono il fesso, danno la colpa a noi, e occupano Lortena..". Annuii "Bene, poi.. c'è dell'altro.. Imone Marsin, il nipote del nostro defunto conte sta arrivando a Lortena, e a quanto ho saputo pare non sappia nulla della situazione e si appresti a raggiungere Lortena come se niente fosse.. dobbiamo intercettarlo e fermarlo.. nessuno sa che è di ritorno, penso che Froster ignori persino la sua esistenza, ma se è uno in gamba, allora può esserci d'aiuto averlo alle spalle..". Mi voltai verso Roland "Ho dimenticato qualcosa?". |
“Dire ciò che si pensa” disse Oxuid ad Elisabeth “è quasi sempre la cosa più giusta da fare. Comunque, come detto, con me non avrete mai simili problemi. Anzi, io voglio che i miei collaboratori parlino con me di tutto e apertamente. L'ultimo mio pensiero è infatti giudicarli.”
Il viaggio poi proseguì tranquillo, tra i verdi passi che correvano fra foreste dall'aspetto impenetrabile e vallate racchiuse da alti monti. Oltrepassato infine il confine di Imperion, la carrozza non impiegò molto a giungere finalmente nelle terre di Lortena. E dopo un po', lungo la strada, spuntò una locanda. “Sergente...” affacciandosi dal finestrino della vettura Oxuid e chiamando il capo dei militari che facevano da scorta “... ci fermeremo in quella locanda per una breve sosta. Giusto il tempo di mangiare qualcosa, per poi riprendere quanto prima il cammino.” |
Bauon annuì a quelle parole di Altea.
“E sia...” disse il vecchietto “... riportate la spada al vostro palazzo, mentre io qui continuerò le mie ricerche. Appena avrò scoperto qualcosa sarò io a venire da voi.” Hassan spiegò allora a Bauon dove si trovava il palazzo. “Ma non preoccupatevi più del dovuto, milady.” Fece il vecchietto. “Questa spada in sé non ha un gran valore e magari quegli uomini ne cercano un'altra. Comunque, la prudenza non è mai troppa. Attendetemi dunque, sarò io, come detto, a venire al vostro palazzo.” |
“Ma certo...” disse Rinos a quelle parole di Grazia “... magari questo libro è una sorta di mappa, o di codice proprio per trovare quel Fiore!” Esclamò poi.
“Ma non hai sentito cosa ha detto questa damigella?” Fece Lion. “Non penserai davvero che possano esistere fiori magici!” “Forse non lo è” replicò Rinos “ma magari ha un qualche valore. Chi ci dice, tanto per fare un esempio, che non si tratti di un Fiore raro, magari ottenuto in uno di quei vivai dove si lavora unendo e combinando diversi tipi di piante e fiori? Ho udito che in Olanda le specie più rare di tulipani hanno raggiunto prezzi esorbitanti.” Annuì. “Direi che questa storia del Fiore Azzurro va approfondita, perchè potrebbe portarci un bel guadagno. E poi abbiamo la fortuna di avere qui questa ragazza davvero colta ed in gamba, che ci può aiutare a svelare tutto ciò che in questo libro si dice su quel Fiore.” Sorridendo poi a Grazia. “E sia...” annuì Lion “... ne parleremo con il capo e gli presenteremo anche madamigella...” si voltò poi verso Grazia “... qual'è il vostro nome?” Chiese poi alla ragazza. |
La notizia diffusa da Clio circa il documento firmato da Froster come garanzia con Imperion stupì non poco i Lupi.
Anzi, su alcuni di loro ebbe un effetto tutt'altro che incoraggiante. “No, non credo...” disse Roland a Lupo Nero “... mi sembra che l'ordine del giorno sia completo. Io direi soltanto di tenere d'occhio quel cavaliere che fa da guardia del corpo a Froster. Secondo me è importante capire quali siano le sue reali mansioni. Infatti mi insospettisce che da Imperion abbiano inviato un cavaliere così temuto solo per fargli fare da guardaspalle a Froster. Se siete d'accordo tutti io posso contare su una mia spia molto fidata.” “Trovo sia un'ottima idea.” Annuì Sartios. “Io invece mi occuperò di Imone Marsin. Lo farò intercettare da alcuni dei miei uomini e farò in modo che posso giungere qui a Lortena senza correre rischi.” |
Ascoltai i lupi e annuii.
"Bene, sorvegliare quel cavaliere mi sembra un'ottima cosa.. Anche a me insospettisce la sua presenza, sicuramente non mettono uno come lui a fare da balia, sono esperti in tradimenti quindi mi raccomando, non fidatevi di nessuno.. Troveremo un modo per riprenderci la nostra terra, e il fatto di aver preso il Castello Eubeo è già qualcosa, anche se non tutto, purtroppo.. Almeno da qui controllate la città.. Come sta la popolazione? È con noi? Dovrei fare un discorso pubblico, non voglio che pensino di essere caduti dalla padella alla brace... Non di notte, però.. Vedrò di escogitare il modo..." sospirai "Vorrei restare qui con voi, ma non posso, il mio posto è alla Rocca del Tireo.. Sfruttiamo il fatto di poter passeggiare indisturbati per il quartier generale nemico.." Sorrisi. Guardai i volti preoccupati e tesi dei miei Lupi migliori, soffermandomi per un momento sul viso barbuto e gli occhi vispi di Axses, il mio maestro d'arme. Quando l'avevo visto tra i Lupi per la prima volta avrei voluto abbracciarlo, ma non avevo mai creduto che sarebbe rimasto a guardare. "È vero, Imperion non è Froster, ma questa alleanza alza la posta in gioco, Imperion predica un modo di vivere che non ha niente a che spartire col nostro, predicano una finta libertà che significa appiattimento, controllo.. Noi siamo abituati a rispettare tutto ciò che è sacro, di qualunque credo si tratti, loro non credono in nulla, e vi daranno la libertà obbligatoria di pensarla come loro.." Battei il pugno sul tavolo "No, Lortena sarà anche una piccola città di montagna, ma diremo un no categorico ad Imperion, noi fermeremo il mondo malato che ci propinano.. E col nostro esempio, anche gli altri nemici di Imperion usciranno allo scoperto, e non saremo più soli.. Ma anche se falliremo, non potremo dire di non averci provato, di non aver lottato fino all'ultimo per difendere il nostro mondo, la nostra terra, i nostri valori e la nostra Tradizione.. E so che trionferemo, perché conosco personalmente il valore di ognuno di voi, e so che l'ardore che ci spinge a combattere non si può comprare, perché nessuno può domare un lupo, per quanto ci provi, egli non brama ricchezze come un uomo o comodo cibo come un cane.. Egli è libero, e la libertà più vera, quella che ti spinge a mettere a repentaglio la vita per difendere ciò che ami.. Perché è questo che ci spinge.. L'Amore.. Per questa terra, per le nostre famiglie, le noste donne, i nostri figli.. Perché possano vivere in un mondo vero e non siamo schiavi di un'ideologia subdola e malsana.. Perciò non lasciatevi prendere dallo sconforto, piccole e litigiose città, secoli e secoli fa hanno affrontato un impero e l'hanno sconfitto.. Potrà sembrare un sogno impossibile e pazzo.. Ma finché continueremo a credere e a lottare, allora trionferemo!". |
Annuii alle parole di Bauon "Allora rimarremo d'accordo così ma, ricordate, per qualsiasi cosa siamo a vostra disposizione e non date per scontato che un semplice oggetto come quella spada non possa significare nulla". Come avrei voluto mostrargli il Sacro Pugnale di Setareh, infatti agli occhi sembrava un oggetto antico e di valore inestimabile, eppure in mani sbagliate sarebbe divenuto una macchina da guerra per i popoli vicino al mio che ora era oppresso dalla tirannia e per tutte le città sacre unite a Setareh e i nostri dei.
Uscii dalla bottega con Hassan e ritornammo a cavallo a Palazzo in silenzio, mi guardavo attorno per scoprire se qualcuno ci stava seguendo ma era inutile visto non avevo visto in faccia quegli uomini. Entrata a Palazzo raccontai tutto ad Ahmed e Korshid e vidi i loro volti perplessi.."Ahmed, io ho sentito bene le loro parole..dissero cercavano la spada..e quella spada si trovava presso un uomo dalla spada lunga che viveva di duelli...dalla descrizione non possono esserci dubbi, ma andiamo cauti...messer Bauon verrà qui a Palazzo appena scoprirà qualcosa, Hassan sostiene è meglio interpellare pure Carjan, il mago di corte...andiamo venite con me..sentiamo pure la sua opinione". Entrammo nella sua stanza attraverso la tenda arancione.."Carjan, sono la Principessa Altea..assieme al Consigliere Ahmed e la Gransacerdotessa Korshid...avremmo bisogno di una vostra opinione o consulto". Ma mi rivolsi sottovoce a Korshid.."Speriamo bene, mi disse di stare attenta agli uomini di Carolon, e pure ad Ismael, il nostro Capo dell Guardie..nelle pietre magiche lesse che vedeva un ragazzo che mi osservava pure con Amore e Passione..ed è meglio mi fermi qui" dissi pensando al fatto dell'unguento che rendeva immuni. |
Oxuid.....che personaggio strano......" state tranquillo...Dottore....vi diro' ogni cosa mi passera' nella mente...." Contaci devi prima conquistarti la mia fiducia e per il momento non se ne parlava proprio.....che posti tranquilli...il verde era brillante....com'era differente dal paesaggio d' Oriente.......così caldo.....il contrasto tra il verde e il giallo della macchia mediterranea Eravamo arrivati ad un posto di ristoro.......ci saremmo fermati.....così avvenne dopo qualche minuto......la carrozza si fermo' davanti ad una piccola locanda......si sentivano dei rumori provenire dall'interno forse vedendoci arrivare stavano cercando di sistemare........prima di entrare vidi il volto di un bambino che curioso ci stava osservando......misi la sacca a tracolla e sorridendogli entrai nella locanda.......non c'era molta gente...vidi un uomo seduto ad un tavolo....aveva il mantello e non alzo' il capo quando entrammo......l'oste ci venne incontro....facendoci accomodare accanto alla finestra......." Oxuid........c'è così calma qui dentro......eppure è di passaggio tra Imperion e Lortena......sarà che c'è gente che non ha fame.....non mi avete risposto...quale sarà il mio compito.......oltre mangiare frittelle col miele ovviamente........."......aspettando il cibo e la risposta di Oxuid......guardai fuori dalla finestra ...vidi il bimbetto....ci osservava......" Avete visto Oxuid...abbiamo un simpatizzante......chissà chi è...." .....
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“Si, piccole e litigiose città che sfidarono un impero...” disse Axses a Lupo Nero “... ma la storia ci insegna che sebbene gli eventi siano ciclici, sono poi i sentimenti degli uomini a deciderne le sorti... il re Serse era animato da ambizione e vendetta e ciò lo spinse a commettere gravi errori... questo perchè la vendetta spesso genera rabbia... Imperion invece è mossa da odio... un odio lucido e profondo verso tutto ciò che simboleggia l'ordine e le regole, poiché vede in esse un pericolo alla sua illusoria promessa di sfrenata libertà...”
“Sembri conoscere bene quella gente...” fissandolo Roland. “Si...” annuì Axses “... sono stato per un po' a Nagos tempo fa e sono andato via appena in tempo, poiché avevo ben compreso quali bestie stavano per arrivare...” “Ciò deve spingerci ad essere ancor più determinati dunque.” Sentenziò Sartios. “Se non vi è altro, allora io mi occuperei di messer Imone. Sguinzaglierò un paio dei nostri più fidati Lupi per cercarlo e trovarlo prima che giunga a Lortena.” Detto ciò, salutò gli altri e si congedò dall'eroica compagnia di ribelli. Intanto, molto più a Meridione di quei luoghi, lungo il litorale delle Flegee, una fregata proseguiva la sua navigazione verso la costa. Batteva bandiera di Amlot e sul ponte vedeva la presenza di diversi militari e del suo comandante, con accanto un giovane gentiluomo. “Ormai manca poco e saremo nelle Flegee.” Disse il capitano. “Non dimenticherò che è a voi ad al vostro equipaggio che devo la vita, capitano.” Fece il gentiluomo. “E' il Buon Dio che vi ha risparmiato, messer Marsin...” fissandolo il capitano “... è un miracolo avervi trovato ancora vivo nelle prigioni di quella nave pirata.” “Si...” annuì Imone “... e soprattutto per me è importante aver salvato la spada che mi diede mio zio il giorno della partenza dalla mia terra.” Stringendola a sé. “Si, siete stato fortunato che questa spada faceva da trofeo nella cabina del capitano di quei corsari.” Sorridendo il capitano. “Perdonatemi, ma non riesco a definirmi fortunato...” guardando l'orizzonte Imone con i suoi occhi azzurri, simbolo della stirpe dei Marsin “... non dopo che mi avete messo al corrente di ciò che è accaduto a Lortena... mi sento inutile... io lontano, in terra straniera a studiare, mentre la mia famiglia ed il mio popolo a morire per colpa di un invasore... di quel lord Froster...” “Comprendo il vostro stato d'animo...” rammaricato il capitano. “Spero che appena giunto sulla terraferma qualcuno possa informarmi circa gli ultimi accadimenti a Lortena...” “Ciò che conoscevo” annuendo il capitano “ve l'ho rivelato. Spero che qualcuno possa informarvi meglio su ciò che accade nella vostra contea.” Il fischio della nave annunciò poco dopo l'ingresso della fregata nel porto di Monprosid, lo scalo più Settentrionale delle Flegee. |
“Il vostro compito” disse Oxuid ad Elisabeth “è quello di assistermi. Di svolgere i compiti che vi affiderò, come fare ricerche in biblioteche o in qualche vecchio palazzo munito di libri antichi, accompagnarmi nei miei spostamenti, scrivere ciò che vi detterò e così via.” Guardò poi il bambino indicato dalla sua assistente, senza però mostrare interesse.
Ma in quel momento Elisabeth si accorse che non era solo quel bambino a fissarli. I clienti di quella locanda, infatti, guardavano con strana e curiosa meraviglia i nuovi arrivati. E più di tutti a suscitare l'interesse di quella gente sembrava essere proprio Elisabeth. Ma lei ben comprese che quegli sguardi non erano mossi solo dall'attrazione che poteva suscitare una bella donna. No, quegli sguardi avevano qualcosa di ambiguo, di misterioso. |
Altea, seguita da Ahmed e Korshid, giunse nel laboratorio di Carjan.
Il piccolo mago, che era alle prese in quel momento con le sue polverine e pozioni, nell'udire la voce della sua principessa fu subito colto da un sussulto. Saltò così fuori dai suoi alambicchi e si mostrò ad Altea, inchinandosi a terra e baciando l'orlo del suo vestito. “Mia bellissima principessa...” disse “... in cosa posso servirvi? Cosa desiderate domandare al mio potere, Altezza?” |
Ed eccolo apparire all' improvviso..sembrava quasi il Genio della Lampada.
"Alzatevi vi prego Carjan" dissi sospirando e guardano Korshid mentre spostavo con un veloce gesto la veste che stava baciando" Bene...veniamo al dunque..vedete questa spada, a mio parere cela un segreto e non conosciamo il proprietario...leggete la scritta nella lama" e gliela tradussi in arabo "ora potete usare le vostre doti veggenti o magiche per dirci qualcosa e se è un pericolo?". |
Carjan prese la spada dalle mani di Altea e cominciò ad osservarla con attenzione.
“Questa spada porta guai, Altezza.” Disse come fosse una sentenza. “Il mio consiglio e di disfarvene subito. Fatelo o finiremo tutti in una barca di guai, principessa.” “Di che guai parlate?” Chiese Korshid. “Guai grossi.” Rispose il mago. “Tanto grossi da essere vere e proprie sciagure.” |
Ci guardammo tutti e tre allarmati...."Ma spiegate cosa vedete..sembra una apocalisse..diteci cosa vedete, siate più chiaro, interrogate le pietre magiche o...il Magico Oracolo di Setareh..tutti quanti siamo in grado di sostenere è un pericolo senza dare spiegazioni".
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Strana gente in quel posto.....Oxuid aveva dato una rapida occhiata al ragazzino...e ne fui sinceramente delusa......" Bene...ho compreso...un bel topo da biblioteca.......oltre ovviamente ad avere il piacere di parlare con voi....".....continuai a mangiare guardandomi con discrezione intorno....e la cosa incominciava a mettermi in imbarazzo......se fossi stata l'uomo che ero....avrei guardato con tranquillità ognuno negli occhi....ma ero consapevole della mia femminile presenza...e la sfacciataggine sarebbe stata mal compresa...." Io credo Dottore....che questo posto....sia un luogo ambiguo.....in genere i bambini sono curiosi e talvolta timidi...e quindi comprendo che il ragazzino cerchi di guardarci di nascosto...il problema e' che anche gli adulti mi stanno osservando.....e ve lo dico...con molta serenità....visto che io non ho mai vissuto in queste terre....cosa pensate stia accadendo ?........alle vostre spalle un uomo non solo mi guarda.....come se non me ne fossi accorta....ma sembra muoversi in maniera nervosa...........comunque ottime queste frittelle......ho bisogno della birra....stanno scendendo giù con forza finirò per soffocare...potreste chiederla per me ?....."........la mia sacca era con me.....e nel chiedere in quel modo la birra mi resi conto quanta poca femminilità...avevo fatto trasparire.........Oxuid doveva aver pazienza........
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Annuii ai Lupi.
"A domani, per qualunque cosa abbiate bisogno cercate di contattare Roland.. Io lo saprò.. Abbiate cura del Castello Eubeo.." Sorrisi. Abbiate cura della mia casa.. "Andiamo Roland.." Voltandomi verso il mio secondo "dobbiamo pur dormire qualche ora..". L'alba infatti non era lontana. Salutai nuovamente i lupi nella Sala Grande e sparii in uno dei passaggi segreti. Deviai di nuovo verso le stanze delle donne, dove prima della porta avevo nascosto il baule. Tornai ad essere Clio e dopo poco raggiunsi con Roland la Rocca del Tireo. Lo lasciai nel tempio, dove avrebbe alloggiato, e arrivai finalmente nelle mie stanze. Ero esausta. Indossai la veste da notte e mi buttai sul letto, crollando addormentata. |
“Questa spada” disse il mago ad Altea “nasconde un segreto, Altezza.”
“Un segreto?” Ripetè Ahmed. “Che segreto?” “Non lo so...” fissando la spada il mago “... ma qualcosa di molto importante... qualcosa però che io non riesco a penetrare... che non riesco a vedere... questa spada... questa spada è come se fosse accompagnata da un misterioso potere... quasi da un'enigmatica presenza...” “Altezza...” parlando Korshid in un orecchio ad Altea “... Carjan è noto in tutta la Mezzaluna Fertile come valente mago. Ma è anche risaputo che egli è capace sia di grandi intuizioni, sia però anche di grossolane previsioni errate... sta a noi capire ora se ha indovinato o meno...” |
Oxuid si guardò intorno e poi annuì ad Elisabeth.
Chiamò il locandiere ed ordinò della birra. Ma quando quello portò in tavola la birra, anche lui come gli altri finì per piantare gli occhi fissi su Elisabeth. “Forse” disse Oxuid al locandiere “non avete mai visto una donna da queste parti?” “Ehm...” scuotendosi l'uomo “... si, certo... come no... scusatemi, signori...” posò la birra sulla tavola ed andò via, voltandosi però indietro a fissare ancora Elisabeth. Oxuid allora si guardò di nuovo intorno e si accorse che tutti fissavano increduli Elisabeth. Come se fosse un fantasma. |
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